CAPITOLO 15
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Nel mondo degli esseri umani, Ciop ed Alen, nel pomeriggio, si recarono nello studio del disegnatore per sapere se aveva spedito il messaggio ad Henry ed a Cip. Alen ricordandosi che Ciop soffriva di claustrofobia, decise di prendere le scale piuttosto che l’ascensore.
Appena arrivati davanti alla porta, Alen bussò e sentì una voce all’interno dire: “Avanti…” “Entriamo!” Disse con aria risoluta Alen, e così fecero il loro ingresso nello studio polveroso del disegnatore. Egli quando vide Alen e Ciop entrare, subito si rizzò in piedi dicendo: “Ah… siete qui? Volete sapere se ho mandato il messaggio?” “Si, e vogliamo sapere anche cosa sta succedendo nel mondo dei cartoni animati, visto che il gionale esce ogni mese! Sa per caso qualcosa?” Rispose Alen. “Vedete…” riprese il disegnatore “Io ho fatto i disegni, ma, siccome lavoro in coppia con un altro disegnatore che si trova a New York… insomma io ho mandato i disegni e lui li ha accettati, ma ha voluto mettere qualcosa di suo nelle strisce…” Ciop capì che qualcosa era andata storta, e chiese con aria preoccupata: “Cosa è successo al mio fratellino??” “Nulla di grave… credo…” rispose il disegnatore che sembrava molto più preoccupato di Ciop, e che non sapeva come dire ai nostri due amici, che Cip e Henry avevano avuto una ‘ piccola ’ lite con altri scoiattoli, e nemmeno che il burlone dell’altro disegnatore gli aveva solamente mandato il pezzo riguardante la lite, e precisamente fino a quando Henry si scaraventò su Jerry. “Niente solo che…” “Solo che?” Ripeté Alen con aria molto preoccupata; “Solo che, i vostri fratelli hanno avuto una lite con altri scoiattoli, ma non per colpa mia, ma per colpa del mio collega di New York! Lui mi ha mandato solo la striscia con descritta la lite, ma non mi ha mandato il resto..” Detto questo, prese dalla scrivania le strisce con i fumetti. “Guardate! Mi ha scritto di sotto ‘ IL RESTO E’ UNA SORPRESA!! ’. Io non so cosa sta per mandare in stampa quello stupido!”. Ciop e Alen, guardarono quei fumetti, e rimasero senza fiato. La lite era stata descritta talmente bene che sembrava fosse reale tanto che Ciop ebbe uno scatto di pianto e disse: “FRATELLINO MIO!! COSA TI HANNO FATTO???!!!! FORSE TI HANNO FATTO MALE E IO NON HO POTUTO NEANCHE STARTI VICINO IN QUEL MOMENTO!!!”. Alen era ancora più preoccupato di Ciop, e disse: “Mio fratello è li dentro! Dio mio! Non si può fare niente per sapere quello che è accaduto dopo?” Il disegnatore disse che bisognava aspettare l’uscita del fumetto in edicola, e che per ora era meglio non mandare altri messaggi.
La notizia fu così dura, che per poco non prese un colpo ai nostri amici. Specialmente Ciop, che era assai sensibile, non riusciva nemmeno a parlare, e si mise a piangere.
“Cristo! Mio fratello è dentro un cartone animato. Non abbiamo possibilità di sapere quello che è successo, e per giunta ho anche saputo che ha avuto sicuramente una tremenda lite con degli scoiattoli. Mio fratello non ha mai fatto a pugni in vita sua tanto è vero che ho dovuto sempre difenderlo io! E ora me lo vedo fare a pugni con degli scoiattoli teppisti! Io non so più cosa pensare! Forse sto diventando matto!” Il disegnatore per calmare Alen andò subito a prendergli un bicchiere d’acqua, e glielo porse dicendo: “Su con la vita! Infondo si tratta solo di un fumett…” Il disegnatore si avvide di aver toccato un tasto falso, e si corresse col dire: “Sicuramente staranno bene! Il mio collega non può aver fatto finire così la storia, perché sarebbe la fine della produzione del giornale. Un disegnatore deve essere delegato a far morire i personaggi, quindi non è possibile che il mio collega abbia fatto questo, senza autorizzazione della Walt Disney Company. Non vi dovete preoccupare!” “MORIRE??!! Hai detto MORIRE??!!” Disse Ciop alterandosi più del giusto, “Dunque siete stati voi uomini ad uccidere la mamma di Bambi?? Siete voi a creare tutta quella gente cattiva?? Ah!! Ma io non me lo sarei mai immaginato!! Forse è giusto uccidere un personaggio solo per il gusto di terminare una storia??!! Bambi è stato molto male a causa vostra!!! SONO STATO IO A CONSOLARLO con Tamburino e Fiore!! E’ ORRIBILE QUELLO CHE VOI FATE SU QUESTI TAVOLI DA DISEGNO!!! Terry aveva ragione!!!” “Ma noi…” Tentò di giustificarsi il disegnatore, “…noi non volevamo fare del male a nessuno, e poi non sono stato io ad uccidere la mamma di Bambi… sono stati direttamente quelli del gruppo artistico superiore del film che ha fatto la sceneggiatura! Io sono solo un povero disegnatore che scrive e disegna le storie di una rivista… mensile per giunta! A me non sarebbe mai venuto in mente di scrivere l’uccisione di un personaggio da me disegnato, te lo posso giurare Ciop. Sono stati quelli della realizzazione della trama, che forse ora saranno morti da un pezzo! Quella storia ha più di cinquant’anni, però continua a fare successo, abbiamo venduto più di duemila videocassette l’anno scorso!” “Lo chiamate successo!! Uccidere dei poveri innocenti?!! Non sapete che NOI SOFFRIAMO PROPRIO COME VOI PER LA MORTE DI QUALCUNO?? Chi vi ha autorizzato a fare questo!! Solo gli stupidi farebbero una cosa simile!!” Ringhiò Ciop, “Ma noi credevamo che voi non esistevate veramente! Se l’avessimo saputo, non andavamo di certo a scrivere la morte di nessuno!” Si giustificò per l’ennesima volta il disegnatore. “VI ODIO!!! VI ODIO TUTTI QUANTI!!! LA VOSTRA AMBIZIONE PER I SOLDINI E’ TALMENTE FORTE CHE GIUSTIFICA IL DOLORE E L’UCCISIONE DI INNOCENTI!!! COSA PENSATE QUANDO SCRIVETE LE STORIE!! SICURAMENTE VI DIVERTITE COME MATTI A VEDERE TUTTO QUELLO CHE DI MALE SUCCEDE NEL NOSTRO MONDO!! VOI SIETE SOLO DEGLI INCOSCENTI, STUPIDI E……” Ciop non ce la fece a continuare la frase, perché scappò con le lacrime agli occhi fuori dallo studio del disegnatore, lasciando Alen e William a guardarsi in faccia senza fiatare.
Alen riprendendosi dalla sbornia di parole dette da Ciop, si rese conto di quello che era successo, e disse subito al disegnatore di scusare il comportamento di Ciop, e lo salutò dicendo di chiamarlo se ci fossero state notizie, e gli diede il numero di telefono, poi corse via dallo studio.
Il povero disegnatore, dovette chiudere bottega, perché non se la sentiva più di lavorare quel giorno, e si sdraiò su una brandina immersa fra i disegni e gli schizzi.
Alen intanto raggiunse Ciop sulla scala. Piangeva, e stava con il braccio appoggiato sul muro e la testa appoggiata a sua volta sul braccio. Appena Alen lo vide, lo chiamò, e dopo un breve sguardo lo abbracciò e tenendogli la testa con le mani disse che non l’avrebbe mai lasciato solo e che non era successo niente ne a Cip e ne ad Henry. Ciop si calmò e disse: “Ora però voglio ritornare a casa e non pensarci più!! Forse hai ragione a dire che non è successo niente di grave, ma quelli scoiattoli, io li conosco, sono pericolosi!! Chissà cosa hanno fatto al mio caro fratellino Cip!! Ma giuro che una volta ritornato a casa non darò tregua a quei teppisti da quattro soldi!!” Detto questo presero la strada del ritorno, e infilandosi in macchina, partirono per andare a casa. Ciop aveva bisogno di vedere la videocassetta in cui lui e Cip erano insieme uniti.