CAMBIAR VITA

CAPITOLO 3

 

Attenzione !! Le storie sono protette da copyright  dell'autore SIAE (C)

 

Nel mondo degli esseri umani, intanto, Ciop stava dormendo come un ghiro e quindi non aveva visto l’improvviso cambiamento che era accaduto.

Quando si svegliò, tentò di saltare giù dal letto, ma cadde anche lui su un pavimento freddo. L’urto fu così duro, che si alzò dolorante e pensò che il parquet era molto più duro del solito, ma dovette ricredersi, perché, guardò il pavimento che era fatto di mattonelle invece che di legno. Visto questo, si alzò da terra e si guardò in giro, chiamò con quanta voce aveva in corpo suo fratello Cip, ma la sua voce non era più quella di un tempo, e pensando che era per colpa di un po’ di raffreddore cercò di schiarirsela ma, quando si accorse che non tornava normale, con paura sempre più crescente richiamò di nuovo Cip a squarciagola.

 

Le sue urla destarono Alen, che però, pensando che Henry ne stava combinando un’altra delle sue, richiuse gli occhi.

 

Nella camera di Henry, intanto, Ciop non sapeva cosa pensare, e andava in giro guardando di qua e di la . Ad un certo punto guardò fuori dalla finestra e vide il parco nazionale. Vedendo gli alberi, fu preso dallo stesso presentimento di Henry e si guardò le mani. Il poveretto dovette accorgersi di non avere più le manine di un tempo, ma delle manone che sembravano quelle di un essere umano, in più aveva addosso il pigiama di Henry. “Sono un essere umano!! Oh caspita… Essere umano?!” Gridò al colmo della paura e dello stupore, e sudando freddo cercò anche lui uno specchio nella enorme confusione della camera. Appena lo trovò, non avendo il coraggio di specchiarsi, deglutì rumorosamente. Dopo qualche istante essendosi fatto coraggio, si specchiò, e vedendo se stesso, essere diventato, appunto un essere umano, cadde svenuto sul pavimento.

 

Quando riprese i sensi, si trovò disteso sulla pavimentazione della stanza e sentì bussare con insistenza alla porta. Chi bussava era Alen, il quale era li da ormai dieci minuti senza che qualcuno gli avesse risposto. Ciop, con molto timore andò ad aprire per evitare conseguenze molto più pericolose. Essendo uno scoiattolo, egli sapeva bene che era meglio stare alla larga dei guai, ma voleva abbreviare quell’istante di paura, quindi girò la maniglia e vide Alen appoggiato sul telaio della porta in una posa molto comica che lo fece ridere. Appena quello vide Ciop, cominciò a dire: “Chi sei? Perchè ridi? Ti sembro forse un clown? Dov’è mio fratello?” Ma poi rassicurandosi disse: “Ah! Ora ho capito! Sicuramente sei un amico di Henry, un sognatore, un matto come lui!” Al che, Ciop, rispose timorosamente: “Non so chi sia Henry!! Io sono Ciop e vengo dalla foresta e….” Alen lo bloccò subito dicendo: “Che? Che novità è mai questa? E tu, vorresti farmi credere una simile sciocchezza? Ciop… mah! Dai! Dimmi dove si trova quello sciagurato! DIMMELO SUBITO!”  Il povero Ciop, spaventato per la rabbia di quel ragazzo sconosciuto, e non sapendo cosa rispondere e gli disse: “Non ho idea di cosa stai parlando!! Te l’ho detto!! Io sono Ciop!! Sono venuto qui perché ho espresso un desiderio guardando una stellina cadente!! Henry non lo conosco!!” A quel incredibile racconto, Alen, restò immobile pensando alle parole dette piangendo  da Henry tante e tante volte quando litigavano. Anche lui, infatti, come Ciop aveva il desiderio di fuggire via. Ancora una volta, le parole di suo fratello gli ritornarono in mente, ma questa volta avevano il sapore amaro di un rimprovero: “ALEN! NON NE POSSO PIU’ DI ESSERE TRATTATO COME UN BAMBINO! VORREI ANDARMENE VIA DA QUI ! VORREI ANDARE DA CIP E CIOP!  ALMENO LORO NON MI HANNO MAI LASCIATO SOLO NEI MOMENTI PIU’ DIFFICILI! TI ODIO! TI ODIO!” (Infatti, come già abbiamo detto, egli trattava Henry come un bambino. Alen, purtroppo, era cresciuto troppo, a causa delle enormi responsabilità piombategli addosso dopo il divorzio dei genitori, e come se non bastasse doveva pensare pure a lavorare.). Restò imbambolato, ma poi gli piombò in testa il pensiero che forse Henry fosse davvero nel mondo dei cartoni animati, e anche se non ci credeva razionalmente, esternò questo suo pensiero con un : “E se fosse vero? E se davvero Henry  fosse nel mondo dei cartoni? Mamma mia! Come farò a farlo ritornare da me?” Intanto dopo un po’ di silenzio disse a Ciop: “Senti! Innanzi tutto mi chiamo Alen. Non so se crederti oppure no! Quello che dici è assurdo! Ma voglio crederti lo stesso, anche per vedere se è vero!  Vieni un attimo con me…” Alen credette a Ciop quasi per istinto, anche se nel mondo degli esseri umani, le stelle cadenti sono una bellissima leggenda e niente più. Voleva far cadere quel ragazzo in contraddizione per vedere se la verità potesse uscire fuori, ma più lo guardava, e più si autoconvinceva che chi gli stava davanti fosse davvero Ciop! Infatti, dalle movenze e dalle sue parole sembrava essere proprio un personaggio dei cartoni animati. Ciop lo seguì come un bambino può seguire un venditore di gelati, e andarono in un altro angolo della stanza, dove c’era un armadietto bianco. Alen fermandosi disse: “Non so chi diavolo sei in realtà, ma sento una grande paura! Effettivamente tu, assomigli a Ciop, e poi, mio fratello… molte volte mi ha detto… Lasciamo perdere… Comunque, vedi questo? E’ qui che mio fratello tiene le cose a lui più care, infatti, mi ha sempre proibito di aprirlo, ma io quando lui non c’era, l’ho aperto, e ho visto cosa lui tiene con tanto affetto chiuso qui dentro, anche se in realtà già lo sapevo.” Ciop, vedendo che Alen apriva quel armadietto pensò : “Ah!! Vuoi vedere che anche il mio fratellino, fruga quando io non ci sono nel mio posticino segreto??” Alen aprì l’armadietto con un’aria solenne, come se aprisse uno scrigno con un tesoro, poi, prese dei giornali colorati, e porgendoli a Ciop disse: “Questo è il segreto di mio fratello Henry!” Ciop prese quei giornali. e vide che sulla copertina c’erano lui e suo fratello, poi li sfogliò e notò che c’erano delle cose che lui e Cip avevano fatto tanto tempo prima. Non credeva ai suoi occhi e dovette chiedere spiegazioni ad Alen: “Questo significa che tuo fratello mi conosce??” Ed Alen, avendo avuto una certa conferma di quello che aveva pensato, visto che nel vedere quei giornali, Ciop sembrava stupito, rispose a quello sconosciuto chiamandolo per nome, anche se questo gli pesava: ”Si Ciop! Qui da noi, vi conoscono tutti! Però, pensavamo che voi non esistevate realmente! Comunque poi ti spiego…  Mio fratello vi considera come amici, anzi come dei fratelli, specialmente in te, Ciop, lui ha trovato  il fratello comprensivo che non sono mai stato io. Solo adesso comincio a capirlo! Lui, addirittura, alcune volte, parlava con voi! Vi ama molto, e stamani, quando tu hai chiamato Cip, eri tu? ho creduto che mio fratello stesse parlando con voi come al solito e mi sono riaddormentato.” Ciop aveva le lacrime agli occhi e non riusciva nemmeno a respirare, perché se lo avesse fatto avrebbe cominciato a piangere. Alen vedendo che Ciop era molto scosso dal suo racconto gli disse: “Ancora non ci credo! Ma, fino a quando non troveremo il modo di far tornare Henry, tu starai con me, e sarai per me come un fratello! Scusami se ti chiamo così, ma tu assomigli molto ad Henry e poi… anche se è impossibile, c’è qualcosa dentro di me che mi rode! Povero me…” Alen non sapeva spiegarsi il perché avesse detto quelle parole ad un perfetto sconosciuto che avrebbe potuto non essere chi diceva, ma dentro di se, con il cuore gli aveva creduto. Alle bellissime parole di Alen, Ciop si mise a piangere e lo abbracciò dicendo : “Alen!! Aiutami a ritornare dal mio fratellino!!” E Alen, sospirando e puntando gli occhi verso il cielo disse: “Te lo prometto!”.

 

Dopo che Ciop si fu ripreso, chiese ad Alen di poter vedere quei giornali ed una fotografia di Henry, per poter vedere il suo volto, quello acconsentì ed andò a prenderla. Quando ritornò, Ciop gli chiese di essere lasciato solo. Alen, rischiando molto (Ciop, avrebbe potuto anche essere un ladro), acconsentì. Rimasto solo si mise a guardare i giornali e la foto. prese in mano la fotografia e guardandola attentamente disse: “Questo Henry mi sembra un ragazzo molto buono e sensibile!! Forse il suo buon cuore gli ha fatto sapere di noi, tanto che addirittura ci parlava!!” Dicendo così posò la foto e prese i giornali e si mise a leggerli come un ragazzo umano, ma con qualcosa in più. Sfogliandoli si rese conto che quello che leggeva lo sapeva già, ma anche che nelle nuvolette contenenti i dialoghi non c’erano solo le parole dette ma anche i loro pensieri, in questo modo, poté sapere quello che pensava Cip in quelle occasioni di lui, ma con grande dolore riuscì solo a capire che il suo fratellino pensava spesso di sbrigare tutto da solo. “AH SI ?!”  Disse risolutamente Ciop: “COSI’ IL MIO CARO FRATELLINO HA CERCATO MOLTE VOLTE DI SCARICARMI??” Ma poi, il nostro caro Ciop fu colpito improvvisamente da una forte malinconia, e non riuscì a serbare rancore contro suo fratello. Quindi, così rattristato, chiuse il giornale e vide sulla copertina una scritta che diceva pressappoco così: ‘ Questo albo è edito dalla Walt Disney Corporation. ‘ Ma non riuscì a capire bene chi fosse questo Walt Disney, e il perché del suo nome sulla copertina. Poi preso dalla curiosità (gli scoiattoli sono molto curiosi), sfogliò la prima pagina e vide altri nomi con la qualifica di disegnatori. Ciop non sapeva spiegarsi la presenza di tutti quei nomi e di quei ‘ DISEGNATORI ’, tanto che esternò il suo pensiero a voce alta : ”IO NON CI CAPISCO NIENTE!! O QUALCUNO MI DICE QUALCOSA, O IO RISCHIO DI IMPAZZIRE!!” Poi preso com’era dalla curiosità, dato che nella camera di Henry, in uno scaffale della libreria c’era anche una enciclopedia, la aprì e cercò il nome di quello sconosciuto: ‘ WALT DISNEY ‘. (Bisogna sapere che Ciop, era abituato a consultare le enciclopedie, perché nel mondo da cui veniva, gli scoiattoli avevano sempre avuto una buona cultura.) Con grande stupore lesse la storia e la vita di quel grande uomo e tutto ad un tratto comprese tutta la verità su lui, su Cip e sul suo mondo. Colpito come da un fulmine, poi, disse: “Accidenti !!! Ecco come faceva Henry a conoscerci!! Allora se è così io potrò sapere attimo per attimo quello che accade nel mio mondo, e potrò sapere cosa sta facendo Cip in questo momento!!” Come una saetta, Ciop, scese al pian terreno della casa e chiamò Alen chiedendo dove si prendevano quei giornali, Alen rispose ridendo : “Forse ti sei appassionato alla lettura?” Ma lui, spiegò che leggendo gli era venuta una brillantissima idea su come conoscere cosa stava facendo suo fratello Cip. Alen molto interessato (ma anche un pochino scettico),  disse: ”Ciop! I giornali si comprano nell’edicola di fronte a casa! Ma… Non puoi uscire così! Dai, vestiti con gli abiti di Henry che troverai nell’armadio della cameretta così potremo uscire! Per fortuna, tu e mio fratello avete quasi la stessa taglia!” 

Ciop che non aveva neanche l’ombra di un centesimo disse: “Dovresti prestarmi qualche soldino per andarli a comprare!!” Alen, ancora più  scettico diede ascolto a Ciop, ma forse ancora di più al suo cuore, e tempo che Ciop si vestisse uscirono di casa.

 

Sulla strada Ciop ammirava la città e sembrava estasiato da tutto quello che gli era intorno. Ad un tratto si ricordò che quando era nel suo mondo di tanto in tanto, veniva a fargli visita un certo vecchietto  di nome Walt. Dopo quello che aveva letto capì chi era quel misterioso vecchino tanto premuroso con loro, e se ne allietò molto, ma, ricordava anche un altro vecchietto che diceva di voler molto bene, sia a lui che Cip. Diceva di voler bene a loro come a due figli. Il suo nome era Bill Justice.

 

Appena arrivati davanti alla cartolibreria, Alen disse subito a Ciop di stare attento a quello che diceva, altrimenti li avrebbero presi per pazzi. Ciop inizialmente non capì subito quello che voleva dire Alen, ma accettò ugualmente pensando : “Alen sa molto più di me di questo mondo!!” Pensando così, i due entrarono nella cartolibreria e si avvicinarono al bancone. Ciop guardava con molto interesse ogni cosa. Tutto gli sembrava molto bello ed eccitante. “Buon giorno Alen!” Disse subito il giornalaio, Alen rispose: ”Anche a lei.” Il giornalaio riprese subito a parlare e disse: “Perché stamattina non è venuto Henry a comprare i suoi fumetti preferiti? E chi è questo bel ragazzo accanto a te?” Ciop rispose senza pensarci: ”Io sono Cio…” ma Alen non gli lasciò finire la frase perché proruppe subito: ”Lui è un mio cugino, e mio fratello è andato con i suoi compagni di scuola a fare una gita…” disse prendendo fiato. Il giornalaio riprese a dire: ”EEEEhh… se fosse qui non si sarebbe perso di certo il numero di Cip & Ciop di questa settimana, è una cosa veramente eccezionale! Pensate che in questo albo non c’è Ciop ma un altro scoiattolo che pensate un poco si chiama proprio Henry, come tuo fratello e vostro cugino! E’ la storia di un essere umano teletrasportato in quel mondo, pazzesco, non è vero?” Alen e Ciop si guardarono in faccia, e Alen, che non aveva voluto credere davvero alla storia raccontata da Ciop, ora capì che l’affare era vero ed alquanto serio, e pensò: “E’ tutto vero quello che è successo, non sto sognando! Oh mio Dio!” I nostri amici restarono in quelle condizioni per parecchi secondi, tanto che il giornalaio disse: “Che? Vi sentite male?” I due risposero di no, comprarono l’albo, e poi ringraziando confusamente il giornalaio, uscirono dall’edicola e andarono a casa con il desiderio confuso di leggere quel fumetto fantasioso, che di fantasioso non aveva proprio un bel niente.

 

Appena arrivati a casa, Alen, si buttò a peso morto sul divano e disse a Ciop di sedersi vicino a lui per leggere il fumetto appena comprato. Inutile dire che Ciop si sedette subito vicino a lui e dette subito il giornaletto con un bel sorriso, che era più di stupore che di vera e propria felicità. Alen prima di tutto guardò la copertina, e ‘ STRANAMENTE ’ non c’erano le due solite figure di Cip & Ciop, ma bensì solo Cip che aveva vicino un altro scoiattolino, che, nella nuvoletta del dialogo aveva scritte queste parole: “Io sono Henry, e sono un essere umano!” Alen guardò attentamente quello scoiattolo che non somigliava sicuramente a Ciop, ma che aveva qualcosa di famigliare con suo fratello. “E’ LUI!” Gridò al colmo dello spavento il povero Alen, che ancora non credeva ai suoi occhi: “E’ PROPRIO LUI, LO RICONOSCO DA…. NON SO DIRE DA CHE!” Poi prendendo una foto dal tavolino disse a Ciop confrontando le due immagini: “Non noti una certa somiglianza?” Ciop rispose : “Beh.. in effetti la noto!!” Alen, poi sentendosi sempre più incuriosito  da quel fumetto, posò la fotografia e disse a Ciop: “Adesso sfoglia tu il giornale, perché io non credo di farcela!” Ciop prese il giornale e cominciò a girare le pagine. Ad un tratto si voltò verso di Alen e disse: “E’ da qui che comincia la storia… leggiamola!!” E tutti e due si misero a leggere. La storia cominciava col risveglio di Henry nel mondo dei cartoni animati preceduta da una breve introduzione, e finiva con l’uscita di Cip e di Henry per andare a casa di Cindy  per avvertirla dell’accaduto. Ciop vedendo questo si girò verso Alen dicendo : “Speriamo che Cindy la prenda bene!!” Poi dato che avendo letto tutto l’albo, i nostri amici si sentivano ancor più confusi, Alen esternò la sua più grande disperazione: “Ciop! Non so se potrai ritornare da Cip e mio fratello da me! Io non so proprio come fare, se almeno riuscissimo a comunicare con Cip e con Henry…” Ciop a quel punto ebbe un’idea e disse ad Alen: “Forse un modo per comunicare con loro c’è!! Dammi il giornaletto!!” Alen porse subito il giornale a Ciop, il quale guardando la prima pagina, indicò un nome. “Forse questa persona ci può aiutare!!” “Ma di chi stai parlando?” Disse al colmo della disperazione Alen. Ciop rispose : “Del disegnatore, quello che ha disegnato questo giornaletto!! Forse lui può mandare qualcuno dal mio fratellino e mandargli i nostri messaggi e così comunicare attraverso i giornaletti.  Loro comunicano con noi attraverso i giornali e noi attraverso quel qualcuno !!” “Si Ciop! Bene! E per fortuna questo disegnatore lavora in questa città da come c’è scritto qui! Ma ora dimmi! CHI DIAVOLO MANDIAMO?” disse innervosendosi Alen, Ciop pensandoci su disse : “E chi meglio di Red!!” Alen disse “Chi? Red la volpe di quel cartone animato Red & Toby Nemiciamici?” “Si proprio lui!! Lui è velocissimo e può andare fuori anche di notte ed è affidabile, un vero corriere!!! Speriamo solo che Vicky e i cuccioli lo facciano uscire!!”  Alen, malgrado che l’idea di mandare questo Red a parlare con Henry e con Cip gli sembrava stravagante, anche perché pensava in modo razionale alla differenza di specie, decise di accompagnare Ciop dal disegnatore che si chiamava William Floyd, e gli raccomandò di non dire mai a nessuno il suo vero nome, perché altrimenti li avrebbero presi per matti e condotti senza alcuna remora in manicomio. A questo punto Alen disse a Ciop di alzarsi perché sarebbero andati subito dal disegnatore, al che Ciop si alzò velocemente e ringraziò Alen, che disse sospirando : “Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare!”, poi prese le chiavi della macchina e uscirono di casa.

 

 

 

 

 

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