CAPITOLO 7
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Nel frattempo in cui Henry era occupatissimo a mangiare, Ciop nel mondo degli esseri umani, ritornando a casa in automobile, sognava il momento in cui Red sarebbe andato dal suo fratellino e da Henry e avrebbe portato il messaggio che Alen aveva dato al disegnatore, però arrivati a casa fu preso da una profonda malinconia che quasi quasi gli impediva anche di parlare, tanto che, anche Alen, se ne accorse e gli domandò che cosa avesse. Ciop rispose: “Ho nostalgia della mia casa!! Poi, mi mancano anche i miei amici!! Li ho abbandonati, e poi Cip sarà in pensiero per me!!!” Alen gli disse: “Non preoccuparti Ciop! Vedrai, che non appena uscirà di nuovo il giornale, sapremo cosa stanno facendo mio fratello e Cip! Non c’è alcuna ragione di essere tristi!”. Alen diceva così tanto per consolare Ciop, ma anche lui per conto suo, non era sicuro di avere notizie, anche perché il giornale era un mensile, quindi il fatto stesso di aspettare un mese lo faceva rabbrividire. Poi, c’era anche la questione di sua madre!l Cosa le avrebbe detto sulla sparizione di Henry, una volta ritornata dal viaggio di lavoro? Era tesissimo, però non lo faceva vedere, ma si vedeva benissimo che stava per esplodere dalla grande agitazione. Ciop però stava male! Era chiaro che il pensiero di aver lasciato suo fratello lo rendeva triste come non lo era mai stato. Per non mettersi a piangere davanti ad Alen, disse di voler andare di sopra in camera di Henry per stare un po’ solo. Alen acconsentì. Aveva capito il suo stato d’animo, anche perché, il suo non era certo migliore. Ciop, sentendo questo, andò correndo in camera di Henry. Appena arrivato in camera, si buttò sul letto e si mise a piangere disperatamente, ma poi, trovando la forza di alzarsi, asciugandosi gli occhi, andò alla finestra e si affacciò. Osservava il parco, e anche senza saperlo cercava anche lui, come faceva Henry, Cip che sicuramente non si trovava li. Dopo alcuni minuti a Ciop venne in mente di andare al parco per vedere degli scoiattoli pensando di poter parlare con loro, quindi, scese al piano inferiore dove Alen stava guardando la televisione, e disse: “Alen!! Senti!! io voglio andare al parco!! Posso??” Alen rispose che lo avrebbe accompagnato volentieri, anche perché stare li senza fare nulla era per lui una tortura, e così, chiusa la TV uscirono.
Arrivati che furono al parco Ciop corse fra gli alberi, mentre Alen pagava i biglietti d’entrata. Il nostro amico guardava attentamente fra i rami, per vedere se c’era qualche scoiattolino che saltellava, ma con delusione non riuscì a trovarne, allora pensò di arrampicarsi su un albero per vedere se in qualche buco del tronco ci fosse qualche ‘ amichetto ’ che fosse disponibile a ‘ parlare ‘ con lui. Detto fatto, cercò di arrampicarsi su un albero, mentre Alen, guardandolo, gli diceva “Hey! Sta attento! Così potresti cadere! Mi hai sentito…” Ma quello, facendo finta di non sentire continuava a salire. “Molto scivolosi!!! Perché non ci riesco bene!! Eppure, con il mio fratellino riuscivamo a salire sugli alberi molto velocemente… che strano…” Pensò Ciop arrampicandosi con molta difficoltà alla quercia, ma poi, dopo molto sforzo e qualche graffio sulle mani, ce la fece e poté arrivare fino ad un buco della corteccia, dove si mise a guardare dentro, e notò, con moltissima curiosità un minuscolo animale che nel vederlo cominciò a squittire come un disperato. Lo scoiattolo aveva vicino anche delle ghiande, e Ciop, decise di prenderne una. Ciop guardò bene l’animaletto, e poi disse: “Questo scoiattolino mi assomiglia, però sembra non capire!!” Allora, prese una ghianda e tentò di accarezzare lo scoiattolo, il quale, credendo di essere attaccato, lo morse a un dito e si riprese l’ambito frutto. “AAHI!!” Disse Ciop ritirando subito il ‘ ditino ’ : “Questo scoiattolo è molto strano!! Io non gli ho fatto niente, e lui mi morde!! Beh… forse un po’ di ragione ce l’ha!! Gli volevo prendere il cibo!!” pensò ingenuamente, e tentò di comunicare ancora con lo scoiattolo, e gli disse: “Scusami… non volevo farti arrabbiare!! Lo so!! La ghianda è tua!! Ma come ti chiami??” Quello fuggì dalla sua tana squittendo in modo molto aggressivo, e andò sui rami più alti. Ciop rimase molto male e provò dolore per non aver comunicato con un suo ‘ simile ‘ che sembrava non capire quello che lui aveva detto, quindi, scese dall’albero e chiese spiegazioni di questo ad Alen, il quale disse che in quel mondo, gli animali non possono comunicare con gli esseri umani, e quello scoiattolo l’aveva morso perché aveva avuto paura di lui, e per difendere la sua tana. “Vedi Ciop… nel nostro mondo gli animali non parlano! Forse a te sembrerà strano ma è così! Dai! Adesso ritorniamo a casa!” E i due si incamminarono. Ciop pensò che il mondo in cui si trovava era molto strano, perché , non si potevano fare delle cose che nel suo mondo erano normalissime.