Capitolo 25 (LA NASCITA DI BIANCA E AISHA. LA TRISTE SORTE DI XENIA. L’INIZIO DELLA FINE. L’ULTIMO INCONTRO CON SAGEM)
Dopo la primavera, arrivò, come sempre la calda estate. Erano passati così molti giorni. Ancora, non avevo avuto notizie da parte del Dio. M’aspettavo, da un momento all’altro d’esser chiamato. Solo la mia volpe sapeva del mio malessere, anche se, le altre mie creature avevano capito qualcosa, anche se non del tutto.
La mia Regina aveva ancora dentro di sé le sue uova. Sembrava non voler deporle poiché aveva paura.
La vita nella nostra terra, proseguiva tranquilla. Gli animali avevano generato delle vite in modo meraviglioso e puro. Il sole, riscaldava i corpi di tutte le creature che ne avevano immenso bisogno! Sembrava tutto perfetto e normale, ma, il mio fratello Orzak preparava la nostra distruzione. Questo lo capivo, ed ancora una volta, decisi d’affrontar solo io il mio destino! Nessuno avrebbe dovuto pagare tranne me.
In quel tepore d’estate, nella grotta di Asher e Swate, stava per compiersi il miracolo della vita! La zebra e l’unicornino, sarebbero diventati genitori. Fu proprio Asher a chiamarci… Vedeva la sua amata star male, e, non sapendo cosa fare, ci chiamò d’urgenza! Nel volare in modo scoordinato, rischiò seriamente di precipitare in acqua! Solo una virata potente, riuscì a scongiurare l’incidente, ma, il poveretto si fece molto male ad un’ala. Con noi nella grotta anche Shania. Da quando Xenia aveva mostrato il suo vero volto, la poverina rimase con noi.
Asher, dunque, arrivò trafelato nella grotta, riferendoci il tutto. Corremmo in casa loro. La mia volpe disse che il tempo era ormai giunto. Infatti, la povera Swate era coricata su un fianco gemendo in modo da straziar l’anima. Le acque le si erano rotte. L’unicornino alato, andò dietro di lei a sostenerla, leccandole il muso. Si vedeva che anche lui soffriva, proprio come la sua amata. I raggi del sole, penetravano in quella grotta, facendo strane ombre sul terreno. La polvere, generava dei raggi nell’oscurità di quell’antro. Fire, siccome era molto grande, rimase fuori, mentre gli altri, eravamo tutti al capezzale della zebra.
Passarono moltissime ore e moltissimi gemiti! Era la prima volta per la povera Swate!! Si sentiva morire!! Chiamò con forza sua madre!! Già… Era una cosa naturale!! Non ci fu bisogno d’andarla a chiamare! La Zebra Alata, accorse anche lei nella grotta! Noi, a vederla arrivare sentimmo paura, ma quella, avvicinandosi alla figlia, disse: “Non è il momento del rancore!! Non ora!! Mia figlia sta per esser madre!! Anche se non approverò mai la sua unione con Asher, non posso che esser presente!! A dopo le nostre divergenze!!” Noi, al sentir quelle parole, non dicemmo nulla! Infondo, aveva ragione!
Il parto, doveva verificarsi alle prime luci del nuovo giorno… Così aveva detto la mia volpe.
La vita è strana! Questo lo sapevamo fin troppo bene. Per ogni vita che viene alla luce, un’altra doveva veder il buio della morte.
Infatti, proprio quando le due puledrine stavano per veder la luce, un’altra creatura stava per affrontare il proprio destino!
Xenia, colpita duramente, sia da suo padre che da Asher, da quel giorno, stette male! La ferita inflitta da suo fratello le si era infettata. Ora era da sola! Da sola sul prato… Nessuno era andato a trovarla, nemmeno la Lince che lei credeva amica. Era sola! Sola con il suo dolore! Pianse come non aveva mai fatto, e capì che stava per morire! Ripensò a tutto il male che aveva provocato, e se ne pentì amaramente! Era forte e potente in magia, però aveva usato quella meraviglia solo per far del male! Disperandosi, si rese conto che il male fatto le ritornò indietro triplicato! Quella, era una regola della magia! Aveva fatto del male, ed ora ne pagava le conseguenze! Ripensò a sua sorella ed a suo fratello, a suo padre, ed a tutto quello che avrebbe potuto raggiungere se fosse stata meno cattiva! Come le rimordeva la coscienza, ora che vedeva la fine avvicinarsi! Quella notte, aveva fatto anche molti incubi… Rivide tutto il male che aveva causato… Ripensò ai pulcini della mia Regina, ed a tutti gli aborti da lei causati! Provò lo stesso dolore che aveva provocato a Swate ed alle altre mamme! Nel veder questo nella sua mente, la ferita le si era riaperta, ed ora sanguinava. Il dolore fu talmente straziante, che gridò svegliandosi… ma, nessuno accorse in suo aiuto! Nessuno le portò consolazione! Xenia, emettendo un alto nitrito, spirò senza aver avuto dalla vita il bene! Morì da sola su quel verde prato, ormai sporco di sangue.
All’urlo di Xenia, altri due pianti si fecero sentire! Contemporaneamente alla nascita d’un nuovo giorno ed alla fine d’una vita, altri due gemiti riempirono la grotta di Asher e Swate, sotto il nostro sguardo e quello della Zebra Alata. Nacquero così, Bianca ed Aisha!! Erano meravigliose!! Bianca, era una puledrina di cavallo alato!! Era tutta bianca come Air, mentre Aisha, racchiudeva in sé tutte le caratteristiche di tutti gli equini, sia maggiori che minori!! Aveva il corpo simile a quello dei cavalli, ma le sue zampe erano bianche e nere, mentre il muso era da cavallo, ed il suo mantello era simile a quello degli asini! Aveva anche il corno come i leocorni ed gli unicorni! Era anche alata! Era una meraviglia!
Le due sorelline appena nate, si strinsero una con l’altra per cercare calore, e dopo, vedendo Swate che si era rimessa in piedi, con passo incerto, cercarono le sue mammelle! Sotto il nostro sguardo, si misero a succhiare allegramente il nutrimento, mentre estasiata, la loro mamma, le leccò a lungo. Asher, dovette uscire fuori per non farsi veder piangere! Si emozionò molto a quella vista! Infatti, egli, non aveva mai assistito ad una cosa del genere! Quelle due creature erano sue! Era diventato padre, e Swate madre!! L’istinto aveva preso il sopravvento nel tenero unicornino alato!
Ma, nell’uscir fuori, si rese conto di non esser da solo! Infatti, tutte le creature di mio fratello Orzak, compreso lui in persona, erano a vegliar anche loro. Asher non diede peso a questo. Era così contento che non disse e non fece nulla! Nei suoi occhi, solo lacrime di gioia, ed un po’ d’imbarazzo per farsi veder così.
Soprannatural, che era nella grotta, ad un certo punto uscì fuori! Sentì un dolore profondo! Si mise a piangere! Aveva percepito la morte di sua figlia! Anche Asher, nel vederlo così capì e pianse! La Lince, malignamente, capendo anche lei, disse: “Se lo è meritato!! E’ stata debole!!”. Shania e Pegax, uscirono anche loro! Avevano sentito anche loro… Tutti piansero la sorte di Xenia. Infondo, le vollero bene! Anche se malvagia, era pur sempre legata dal sangue! Soprannatural, disse, rivolgendo lo sguardo verso il mare: “Xenia… Lo so… infondo, non eri cattiva!! Eri sempre mia figlia!! Perché questo dolore? Perché hai fatto tutto questo? Comunque, ti perdono!! Ora riposa in pace!! Riposa in pace nel paradiso degli unicorni…”.
Ancora nella grotta, noi, estasiati alla vista delle due puledrine, non ci rendemmo conto di ciò che era accaduto! Solo dopo un po’ di tempo, Soprannatural con i suoi figli, rientrarono e ci riferirono il tutto! Ci dissero che fuori c’era anche Orzak con le sue creature! Io, uscii, nonostante i richiami della mia Regina, per incontrare Orzak, ma, ormai non c’erano più! Avrei voluto parlar a mio fratello… Un’altra occasione perduta! Piansi anch’io… piansi per un’altra vita persa!
Rientrai nella grotta. Le puledrine caddero addormentate dopo aver mangiato a sazietà! Era davvero un piacere vedere la vita appena nata! Decidemmo d’andar via, per lasciare intimità ai genitori ed alle loro figlie! Così, tutti quanti andammo via! Andò via anche la Zebra Alata.
Rimanendo da soli, Asher e Swate, leccarono le loro figlie in modo tenero. “Amore… Asher!! Ecco… ecco il frutto del nostro amore!! Ho provato molto dolore nel partorirle, ma, ora ho dimenticato tutto!! Sto bene!! E tu? Tu stai bene? Mi dispiace tanto per tua sorella…” Disse la zebra guardando negli occhi Asher. Quello, rispose: “Avevo trovato una sorella… ma, è stata cattiva!! Io… io non lo avevo capito… Comunque, nonostante tutto il male che ha fatto, non posso che non piangere per lei! Forse, il dolore di mio padre è molto più forte!! Solo ora che sono padre anch’io capisco… Oh Swate!! Giuro che difenderò sia te che Bianca ed Aisha, al costo della mia stessa vita!! Dopo averti visto dare alla luce le nostre figlie, non posso che far questo giuramento sacro!! Starò sempre con voi!! Vi proteggerò!! E, se un giorno… un giorno non ci sarò più…” “Cosa dici Asher? Come puoi dire una cosa del genere!! Tu ci sarai sempre!! Amore mio… non dire più certe cose!! Come posso vivere senza di te? Ora, io e le nostre figlie abbiamo bisogno di te più che mai…” Disse Swate, spaventata dalle ultime parole del suo amato compagno. Asher, non seppe spiegare il motivo di quella ultima frase, e riprese a leccare sia lei che Bianca ed Aisha.
Ritornammo nella grotta quando già era pomeriggio inoltrato. Tutti avevamo negli occhi e nel cuore la vista della nascita di quelle due vite, tenere ed indifese! Ma, ancora Soprannatural piangeva per sua figlia. Air e la mia volpe gli stettero vicino, ma, a soffrire erano anche Sasha e Pegax. I due rimasero a guardar nascere le stelle! Giurarono di proteggersi sempre a vicenda e di non lasciarsi mai.
Scese la notte! Tutti andammo a dormire, mentre la mia volpe con i suoi cuccioli, erano fuori dalla grotta. Aprii il mio libro, e scrissi tutto quello che era accaduto! Rilessi anche dal principio il tutto! Non sapevo perché, ma avvertivo un turbamento molto forte! Come al solito, proprio come quando Asher si metteva a ridere, mi misi a guardar le stelle nel cielo, rimanendo come al solito incantato. Ma, questa volta, vidi diverse stelle cadenti! Ne contai nove! Rabbrividii! Pensai ad un cattivo presagio… Già… è vero!! Di stelle cadenti ne avevo viste moltissime, ma quelle non mi piacquero! Provavo brividi di freddo lungo la schiena… pensai d’aver la febbre, ma, così non era! Rientrai e mi misi a dormire vicino alla mia Regina.
Quella notte, sognai… Feci dei sogni molto strani! Stavo rivivendo tutte le fasi della mia vita e di quella delle mie creature! Sognai, un luogo circondato d’alberi… Mi vidi da solo andar incontro ad Orzak, dicendogli che l’amavo… Il sole, sembrò spegnersi come in un’eclissi! Vidi tutte le mie creature venir incontro a noi. Tentai di dir d’andar via, ma all’improvviso tutto nero! Mi risvegliai di soprassalto. Sentii chiamarmi… Era il Dio!
Volai verso il solito luogo d’incontro! Forse, era arrivato il momento di conoscere la data? Forse si… Avvertivo paura.
Il Dio, m’aspettava! Ritto di fronte a me, s’abbassò e m’accarezzò come al solito, ma questa volta il suo viso era solcato di lacrime! Il Dio stava piangendo. Non dissi nulla… non potevo!! “Oh Jogi… Quel che ti devo dire stanotte, tienilo a mente!! E’ arrivato il momento del commiato!! Ah!! Quante vite hai visto morire… quanto dolore!! Ma, la resurrezione sta per compiersi!! Rinascerai, si, ma in altra forma, così come tutte le tue, e mie, amate creature! Come posso dirti di non aver paura? Sai, anch’io ne ho!! Tu soffri, e soffro anch’io, poiché, come già t’ho detto, tu sei me ed io sono te!! Ho amato tutto di te!! Non avrei mai voluto per te questo destino, ma sei una fenice… Animale che deve veder il buio e poi la luce!! So che hai amato anche i giovani Cavalieri che dovranno difendere il mondo… So che anche non avendoli mai conosciuti li consideri parte di te!! Ecco, qual sarà la tua consolazione nel momento dell’oscurità!! Non piangere… ti prego!! Tu, hai conosciuto la tenerezza, ma anche il dolore!! La tua stirpe sarà ricordata e non svanirà con te!! So che di questo hai paura!! I tuoi e miei Cavalieri difenderanno il mondo da Chaos… Oh Jogi… il tuo destino è la morte, ma quello di Orzak sarà ancora peggio!! Vivere, sapendo d’aver compiuto un crimine terribile!! Credimi! Lui soffrirà più di te!! Il tuo sacrificio avverrà quest’inverno!! So che temi per la sorte delle tue creature più che del tuo… ma, sarà tutto necessario!! Anche loro periranno ma rinasceranno, proprio come te e la Regina!! Anche per Asher ci sarà quel destino… Non piangere!! Rinascerete… ma il mondo non sarà più lo stesso!! Hai compiuto il tuo dovere… Son io ad aver errato e sbagliato, non tu!! Purtroppo, la Speranza è un’arma a doppio taglio!! Porterai Speranza non a te ed alle tue creature ma ad altri… Sarà questo il tuo compito!! Ama Orzak!! Un giorno rimpiangerà tutto il male fatto… Ricorda… soffrirà molto più di te!! Vedi, il rimpianto e peggio della morte!! Amalo… Addio, oh mio Jogi… Mia creatura!! Noi, non ci rincontreremo mai più!! Scrivi ai giovani Cavalieri con tanto amore!! Fallo anche da parte mia… ADDIO!!” E svanì!
Con la morte nel cuore, rimasi in quel luogo buio per parecchie ore senza librarmi in volo! Avevo conosciuto, finalmente, la data della tragedia… Però, nonostante le strazianti parole del Dio, ancora, pensavo di proteggere da quell’evento le mie adorate creature! Sol io… in quell’inverno, dovevo morire… non loro!! Loro non avevano colpa alcuna!! Pensai d’andare subito da Orzak, ma sapevo che dovevo ancora attendere!! Ancora non era giunta la mia ora. Piansi e non cantai alla vita!! Come potevo farlo, ora che avevo compreso tutto? Ecco chi erano le nove stelle!! Anche Asher avrei trascinato con me… No!! Non lo potevo permettere!! Non potevo permettere tutto questo!! Il Dio aveva detto che la colpa era sua, ma, io ero convinto che la colpa di tutto era sol mia!! Ero stato io la causa di tanto dolore e morte!! No!! Dovevo morir sol io!! Sol io dovevo aver la giusta punizione!! Il Dio mi disse molt’altro, ma tutto era passato in secondo piano! Decisi di rientrare nella mia grotta per scrivere ai giovani Cavalieri! Ma cosa scrivere? Cosa avrebbero pensato di me in un futuro remoto? Avevo paura anche di questo! Però, quello di scrivere era il mio destino.