IL LIBRO DI JOGI

 

 

Capitolo 26 (LA VOLPE CHE CONOBBE LA VERITA’. LA GIOIA DELLE PULEDRE. LA PENULTIMA LETTERA AI CAVALIERI DI SPERANZA)

 

Non ero da solo in quella strada deserta… Qualcuno m’aveva seguito. Mi voltai e vidi la mia volpe. Era in lacrime! Aveva ascoltato anche lei quello che il Dio m’aveva comunicato, e capì che la fine era prossima. S’avvicinò a me, e mi disse guaendo: “Oh potente Jogi… Dunque è vero quello che sentivo nel mio cuore? Dunque non è stato solo un brutto sogno l’incontro col Dio in più di una occasione? Dovremo morire? E’ questo il nostro destino? Sarà Orzak il Terribile a compiere tutto ciò? Non si può far nulla per mutare questo fato? Dimmelo, ti prego…” La guardai amorevolmente, e le dissi: “Si! E’ vero, mia volpe… Tutto quello che hai sentito corrisponde a verità!! Io… io già lo sapevo, e tu lo avevi intuito! Però, voi non morirete… Sol io devo morire!! Sono stato io la causa di tutto!! Oh… solo se potessi ritornare indietro per un istante! Non commetterei più errori, ma, ormai, oh mia volpe, è tardi! A me resta solo il compito della scrittura per i giovani Cavalieri di Speranza… Devo scrivere per loro e dirgli tutta la verità su di me!! Sono stato ingiusto ed incapace d’assolvere al mio sacro dovere di portar Equilibrio!! No!! Voi non morrete!! Questo è un giuramento, anche se so che, purtroppo il destino è buio! Da te, o mia creatura, chiedo solo una cosa!! Non dir nulla agli altri! Devi giurarmi che non lo farai! Non voglio turbarli! Voglio che la vita per loro sia ancora gioia e non dolore!! Ecco la verità oh mia volpe!! Adesso sei la depositaria d’un segreto tragico!! Non mi tradire… V’ho trascinato io in questo abisso!” Earth si mise a piangere forte. Leccandomi, mi bagnò con le sue calde lacrime, e mi disse: “Oh Jogi… Cercherò di tener il segreto… LA VERITA’… Ma, non posso garantirti nulla!! Avverto pericolo… un pericolo grande! Tutte le creature, le TUE CREATURE, rimarranno con te fino alla fine! Tu non hai sbagliato nulla! Hai donato la vita a tutti noi, e di conseguenza a tutto il regno animale, con l’aiuto della Regina ed anche di Orzak il quale, però, non ha adempito al suo compito!! No!! Io non ti lascerò da solo… NO!! Combatterò, se sarà necessario, al tuo fianco!!” Guardandola negli occhi, le dissi piangendo: “No, oh mia volpe… Tu non verrai con me… Ti ripeto che sol io devo pagare!! Vedi… tutti s’aspettavano da me conforto, protezione, Equilibrio e Speranza… ma, non ho fatto nulla di tutto questo!! Cerca di comprendermi!! Arriverà quel giorno… questo è certo! Ma, farò in modo che nessuno di voi debba subire la punizione che è sol per me!! Oh mia volpe… Tu devi crescere i tuoi piccoli, che ora stanno diventando grandi!! Và da loro… e mantieni il nostro segreto!! La mia morte deve rimaner segreta!! Solo quando non ci sarò più, ci sarà di nuovo la pace!! Orzak… Orzak mio fratello che amo, vuole solo me e non voi!! Non v’attaccherà… anche se il Dio m’ha detto il contrario!! IL DESTINO DEVE CAMBIARE PER IL MIO SACRIFICIO D’AMORE!! Troppe vite si sono spente a causa mia… Ultima Xenia… Or basta!! Bisogna reagire e sacrificarsi!! So che Fire fa sacrifici… I draghi si sacrificano… ma non voglio che lo faccia per me!! Tutti voi, rappresentate l’AFTAES… AFTAES che io non sono riuscito a proteggere, anche se avrei dovuto rappresentarlo!! No… Prima il Dio ed adesso tu mi dite che non ho colpa… ma, ciò non è vero!! Tu lo sai, oh mia volpe… Adesso, è tempo di riprendere a vivere normalmente!! Non facciamo capir a nessuno… GIURALO oh mia volpe, creatura legata a me da un legame invisibile!! Và dai tuoi piccoli, che hanno bisogno di te…” Earth, guaiolando, mi leccò di nuovo, e piangendo disperatamente andò via, dicendo: “NON POSSO PROMETTERTELO, oh grande Jogi… Questa volta devo disubbidirti!! Cercherò di farlo, ma sarà dura compiere la tua volontà…”

 

Volai via per arrivare alla grotta! Nel mio volo, non gioia ma dolore! Sapevo che la mia volpe non avrebbe tenuto a lungo il segreto della verità… Sapevo che le parole del Dio erano veritiere e che le mie creature si sarebbero sacrificate per me, ma, ancora avevo Speranza… In fondo, ancora c’era del tempo prima della fine… Era ancora estate! L’inverno, sarebbe giunto, si, ma dopo tempo! Sarei andato da solo ad affrontare il mio amato fratello! Si sarebbe placato sol davanti al mio corpo esamine! Avevo paura della morte, questo è certo, ma sapevo esser inevitabile!!

 

Arrivai nella grotta. La mia Regina mi vide e mi salutò in modo strano. Forse, aveva capito? M’avvicinai a lei e la coprii con la mia ala, quasi a volerla difendere dall’oscurità. Intanto il sole s’era alzato all’orizzonte. Un nuovo giorno era appena sorto. Decidemmo d’andare sull’albero per cantare le nostre cinque note di vita. In lontananza un altro canto… Era Orzak! Cantammo e svegliammo tutti! La natura era meravigliosa! Tutti gli animali erano ormai intenti nelle loro quotidiane mansioni! Non sembrava che l’inevitabile fine si stava per avvicinare! Gli animali non sapevano! Il gatto Zoor, quella notte, era rimasto a vegliare vicino alla grotta di Asher e Swate. Solo la mia volpe non uscì dalla tana. I suoi cuccioli giocavano con la sua coda, ma lei non si mosse! Il dolore per quello che aveva sentito era talmente forte che non la lasciava nemmeno respirare! Alopex s’accorse dello stato della madre, e leccandola sul muso le chiese cosa avesse in modo tenero, ma Earth, gli rispose: “Nulla!! La mamma è solo stanca!! Voi… voi, continuate a giocare!! Siate felici… felici della vita!! Imparate presto a cacciare per conto vostro… V’aiuterò a trovare una vostra tana a breve…” Alopex, guardò la madre non capendo interamente quello che voleva dire, ma sentiva che qualcosa non andava. Perché dovevano trovarsi un’altra tana? Egli pensava di rimanere lì per sempre… A quelle parole s’incupì. Koseidos, che aveva ascoltato tutto, chiese: “Mammina… C’è forse qualche pericolo imminente? Se è così, t’aiuterò io, visto che sono il più forte dei miei fratellini…” Earth, per non guaire a quel discorso, uscì di corsa dalla tana, dicendo ai cuccioli di dover cacciare. I due volpacchiotti preoccupati la seguirono, ma essa si mise a ringhiargli contro: “Tornate nella tana e non uscite per nessun motivo!! Ritornerò presto!! Non seguitemi!” Era evidente! Non voleva che la vedessero piangere. Temeva per loro! Nel suo cuore si stava facendo avanti un istinto… Pensò di lasciarsi morire, ma aveva giurato a se stessa di proteggermi!

 

Io e la Regina, dopo aver cantato alla vita, volammo per raggiungere il vicino ruscello per bere. Avevo bisogno di normalità, ma la mia mente era turbata! Feci di tutto per non far capire al mio bene quello che stavo pensando! Sapevo che la Regina era una fenice, e quindi capace di leggere nel pensiero. Comunque, trovai il modo per non farglielo fare! Era un altro nostro potere, forse il più duro! Solo Soprannatural mi dava preoccupazione! Infatti, con l’uso della magia, egli avrebbe potuto trafugare quello che passava nel mio animo…

In quel posto idilliaco, ci dissetammo. Vedemmo in lontananza Orzak! Anche lui ci vide ma non s’avvicinò! Volò via, lasciando nel cielo una scia nera, al contrario di me e della Regina che coloravamo il cielo d’oro. Quello era un altro segno di lotta! Voleva farci capire che era diverso da noi e che lo era sempre stato! La Regina, al veder questo comportamento, si strinse a me come per cercar protezione! Aveva paura di suo fratello!! Non lo amava… lo temeva! Ah!! Se si fosse verificato l’accoppiamento tra noi tre… Tutto quell’odio non si sarebbe mai palesato!! Tutto doveva finir bene, ma, a causa mia, la serenità della vita, prima creata e poi generata, era stata eliminata dal nostro mondo! Speravo solo che il mio amato fratello, dopo la mia morte, avrebbe regnato come io non ero stato capace, con Giustizia, Speranza ed Amore, portando così Equilibrio… in una parola AFTAES.

 

Intanto, la vita nella grotta di Asher e Swate, era ripresa! La zebra allattava le due puledre in modo tenerissimo! Asher, vedendo quella scena, non poteva che goderne! Per lui, quella vista di vita era come un miracolo!

La Zebra Alata con il suo compagno l’Asino Alato, andarono a trovare le nipotine. Swate fu contenta della visita, mentre il giovane unicornino alato, fece buon viso a cattiva sorte! Non vedeva di buon occhio i parenti della sua compagna, ma, cercava di non farlo capire, fingendo di sorridere! I genitori della zebra, andarono via dopo un po’, salutando con freddezza il padrone di casa, mentre alla figlia riservarono leccate tenere, così anche alle due puledrine. La Zebra Alata, volando via col compagno, rivolse all’unicornino queste parole: “Asher… Non far danni!! Non potrò mai perdonarti se farai del male a mia figlia ed alle mie due nipoti!! Sei cattivo… Sei cattivo proprio come Jogi…” Asher, s’arrabbiò molto, e con gli occhi di fuoco, disse: “Bada…” “Ecco!! Ecco!! Cosa ti dicevo mio amore?” Disse la Zebra Alata all’Asino Alato: “… E’ cattivo nel sangue!! Tutte le creature di Jogi son cattive, ed hanno trasmesso questa cattiveria anche ai loro figli!! Ah!! Presto verrà il regno di Orzak il Grande!! Non si può più aspettare!! Questa tirannia deve finire!!” Disse, e dicendo così volarono via. Anche Swate, con ancora attaccate alle sue mammelle le due puledrine, udì le parole della madre, e, cercando di calmare Asher, disse: “Non te la prendere, amore mio!! La mamma, non voleva dire quelle parole, ne sono sicura!! Non t’arrabbiare… Non prendertela!!” L’unicornino alato, le rispose: “La rispetto solo perché è tua madre!! Ma, non può parlar male dello zio Jogi!! Noi… noi non siamo cattivi… I cattivi son loro a dir tutto questo!! Beh… sai che ti dico, amore mio? La prossima volta che i tuoi vengono a farci visita, io vi lascerò da soli!! Come possono essere tanto crudeli con me? Cosa gli ho fatto io?” La zebra, staccando le due puledrine con una leccata da lei, rispose: “Probabilmente perché m’hai portata lontano da loro!! Come reagiresti tu se Bianca od Aisha, quando cresceranno, troveranno l’amore com’è successo a noi?” Asher, nel sentir questo, rimase muto. Non c’aveva pensato! Leccò la sua compagna e le due puledrine, dicendo: “Io, non v’abbandonerò mai!!”

 

L’inverno era ancora lontano! Non sapevo in che punto di quella fredda stagione si doveva compiere il mio sacrificio! Era questo il mio pensiero, mentre con la mia Regina stavamo andando a trovare Asher e Swate. La mia compagna, voleva veder le due puledrine. Capii che aveva bisogno di veder la vita! Era il suo istinto materno! Ancora, non aveva potuto veder la vita nascere da lei! Ancora non sapeva, ma non avrebbe potuto vederla, anche se aveva nel suo grembo il frutto del nostro amore.

Appena arrivammo, Asher ci comunicò che erano andati a trovarli i genitori della sua amata. Questo, mi fece dispiacere, ma, infondo, non potevo impedirlo! Erano, comunque i nonni di quelle due meravigliose creature.

La Regina volle conoscere lo stato di salute di Swate, e quella, sorridendo disse di non esser mai stata così bene. La vista delle puledrine ci rallegrò molto! Era un vero piacere vedere i loro giochi e le loro corse! Sembravano esser cresciute già parecchio, ma ancora erano piccole! Il liquido che è nutrimento, aveva portato le due ad essere vispe ed allegre come non mai! Mi leccarono… mi chiamarono zio!! Questo mi fece piangere di gioia! Decisi, insieme alla Regina, di cantar per loro le nostre cinque note!! Quelle, a quel dolce suono, s’addormentarono. Quello che mi fece più impressione, fu il fatto di veder Asher sotto un’altra luce! Ora, non era più l’unicornino combina guai d’un tempo… Ora, era dolce e protettivo! La paternità gli aveva fatto davvero bene! Era divenuto più responsabile, e di questo dovevo parlane a suo padre. Infatti, lasciammo la grotta e la tenera famigliola, e ritornammo a casa nostra. Lì, incontrammo Soprannatural, e gli dissi quanto avevamo visto. Con lui, anche Air, la quale, insieme a Pegas ed a Shania, stavano pascolando. Furono contenti di sentir, finalmente, parlar bene di Asher e di Swate.

Soprannatural, però, mi guardava fisso… Mi prese di lato e mi disse: “Oh Jogi… Fire, ha fatto di nuovo i Ching… Ha detto che presto ci sarà oscurità!! Ho controllato anch’io con i miei poteri… Dimmi… Cosa sta per accadere? Ho come un timore che cresce dentro di me… Se tu, oh potente Jogi, sai qualcosa che noi non sappiamo, devi dircelo!! Centra per caso Orzak il Terribile?” A quello sguardo indagatore, non si poteva nascondere nulla… Però, mentii lo stesso! Gli dissi così, una mezza verità: “… Non dire a nessuno, oh mia creatura, quello che ti sto per confidare!! Quello che ha visto Fire e quello che hai visto tu, in parte è vero!! L’oscurità è dovuta al fatto che presto dovrò incontrarmi con il mio amato fratello, ma, ancora non so quando!! Non è come pensate… Non accadrà nulla!! E’ sol una vostra impressione!! Non ti preoccupare unicorno!! Tutto si sistemerà… Sarete… saremo di nuovo felici come il primo giorno della vostra creazione!!” Soprannatural, nel sentire queste parole, non sembrò molto convinto, e, sospirando, disse: “Già troppe sventure… ma, anche troppe bugie… Io sono un unicorno, questo non dimenticarlo oh potente Jogi!! Sappi solo che noi siamo tutti con te… Avverto nel tuo cuore molta tristezza!! Anche Air se ne è resa conto!! Se devi dirci qualcosa, è meglio che lo fai!! Non ci tenere con questo pensiero…” “Ma no, mia creatura!! Non devo dir nulla!! Se ci sarà qualcosa, sarete avvertiti… Pensate solo a star bene ed a gioire nella vita!! Solo questo dovete fare!! E’ vero… per la strada ci sono molti sassolini… non si possono evitar tutti, ma non per questo bisogna smettere di camminare!! Hai capito ora?” Soprannatural, a sentirmi dir così, si rannuvolò, e poi corse via da Air e dai suoi figli. Avevo ancora mentito per amor di tutti… Forse è stata questa la mia più grande colpa… mentire!! Ma, dovevo farlo!! Gli altri dovevano continuare a vivere ed a gioire! Solo io avevo colpa… solo io dovevo far qualcosa per evitare la loro morte!! Però, la mia volpe sapeva… Avrebbe parlato con gli altri? Speravo vivamente di no…

 

Scese la sera… Da quella notte, avrei contato i giorni… i giorni che mi separavano dalla notte senza stelle! Guardando dalla grotta, come al solito, le stelle, senza farmi notare, versai molte lacrime! Ormai il Dio, aveva deciso di non parlarmi più… Adesso ero io a dover parlare… già… parlare a degli esseri che dovevano vivere dopo di me… ai Cavalieri di Speranza! Si… ma cosa avrei potuto insegnare se non la mia cocente colpa? Cosa avrei dovuto spiegare se ero il primo io a non capire? Ah!! Quello era un fardello troppo pesante per le mie povere ali… Di certo, i Cavalieri, avrebbero riso di me, maledicendomi!! Era questo il mio pensiero! Sagem, m’aveva detto che m’avrebbero voluto bene… ma io non la pensavo così… Forse il Dio lo diceva per tranquillizzarmi? Anche Sagem mentiva? No! Un Dio non può mentire! Allora, perché m’aveva detto in quel modo?

Alzando la mia testa verso il cielo stellato, contemplai a lungo l’universo! Era tutto così bello… Rimasi, ancora una volta meravigliato! A pensar che non avrei più rivisto quello spettacolo, mi si spezzò il cuore… Sagem, il Dio, m’aveva detto che Orzak avrebbe sofferto più di me… Com’era possibile ciò? Di certo, non volevo che soffrisse, ma perché farlo? Infondo, avrebbe tolto di mezzo me che ero stato la causa del suo mal di vivere! Pensando a questo, presi di nuovo il mio libro e scrissi… Dovevo inviare un’altra lettera ai Cavalieri! Ma, non avevo idea su cosa scrivere! Cosa dire a chi ci doveva rappresentare in futuro? Cosa? Comunque, quello, ora, era il mio compito…

 

Ai Cavalieri di Speranza:

 

Nobilissimi Cavalieri…

La mia lunga notte sta per abbattersi su di me! Non sono stato come Sagem, il Dio della Speranza mi voleva, e questo lo so… Perciò, v’affido il mondo, la Speranza, L’Equilibrio e l’AFTAES. Fate quello che non ho fatto io… Vi imploro e vi chiedo scusa per quello che non ho fatto! Voi, non avete nessuna colpa, ed ora so che dovrete combattere per il mio errore! Sono stato fonte di sciagure e di dolore! Io… io che dovevo cantare alla vita e difenderla, invece, ho provocato morte! Che senso ha la mia vita? Che senso ha tutto questo? Sapete, ancora ricordo il mio primo giorno… quando la luce è entrata nei miei occhi… Tutto sembrava bellissimo e lo era!! Ma, il destino ha voluto per me una strada diversa! Tutti le mie creature mi vogliono bene… ma, io non credo di meritarmelo! Nessuno m’ha dato colpa… sono solo io a darmela continuamente! Dovrei risorgere a nuova vita, ma me ne manca il coraggio!! Ho paura soprattutto di veder morire chi ho amato ed amerò sempre! Amo anche voi… Amo Orzak mio fratello!! Farei di tutto per tornar indietro, ma non posso! Vi chiedo scusa per tutto ciò che ho fatto e che non ho fatto! Che fenice sono? Che esempio posso darvi? Perché combattere a nome mio, quando sono stato io la causa del male? Oh potentissimi Cavalieri di Speranza! Cercate dentro di voi il senso… Presto i miei occhi vedranno il buio… ma voi dovrete veder la luce dorata! Fate tesoro del mio libro che ho scritto per voi… Sono tutti i miei errori… Ho parlato delle mie creature e delle loro capacità! Ho parlato del passato, del presente e del futuro… ma, la mia strada sarà breve… molto breve! Non commettete i miei stessi errori… Non permettete che il buio v’inghiotta! Portate rispetto ed Amore per tutte le creature, anche a quelle del mio amato fratello! Se ci sarà ancora vita dopo di me, dovete amarla e proteggerla in ogni sua forma! Per me è giunto il momento di pagare… Non so nemmeno se questa sarà l’ultima mia missiva… Vi prego… non odiatemi! Vi chiedo scusa… ancora una volta.

 

Scritte queste parole, andai a dormire… Un altro giorno stava per cominciare.

La mia volpe, quella notte, dormì nella nostra grotta! La ritrovai vicino a me, colpita dai raggi del sole che rendevano il suo pelo bellissimo! Notai che aveva pianto molto.

 

 

 

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