RAFFAELE FAMELI
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(18 Maggio 2017)
Sono arrivato in una grande città! Le aspettative erano grandissime! Avevo sentito parlare di questo professorone da una persona di cui mi fidavo in un modo pressoché totale, visto che era uno dei miei parenti più prossimi!
Il viaggio era stato molto duro ed alquanto stressante, ma io, siccome uomo molto deciso, non ho dato a questo sballottamento, molto peso.
Il mio problema era uno, ed uno solo! Molto pesante… Quello di non sudare! Infatti, da sempre, ho avuto questo grandissimo dubbio… Sarei riuscito, prima o poi, come quasi la totalità della gente, a non sudare in modo che parevo un torrente in piena? La risposta, sicuramente l’avrei trovata molto distante da me, visto che nessuno, fino al momento d’un giorno prima della mia partenza, sono riuscito a trovare!
Un mio cugino, m’aveva suggerito, a casa mia, prendendosi un gustoso caffè, conoscendo il mio gravoso tormento, d’un luminare della medicina, che, secondo lui, era in grado di risolvere il mio problema… Aveva, infatti scoperto una terapia miracolosa, che si basava sul mondo della natura… Io, siccome interessato, avevo ascoltato tutto con molto trasporto, ed alla fine, anche non avendo capito un gran che, anche perché, il mio cuginetto parlava in modo in uno scientifico alquanto stentato, dopo un invito da parte dei miei genitori a cena, che sembrò gradire molto, sono riuscito a strappargli il segreto di bocca… anzi di lingua…
Così, appena fu andato via, mi collegai col luminare e prenotai una visita… La risposta arrivò, stranamente, quasi subito, come se quello fosse stato sempre lì, davanti al computer! “Certo… L’aspetto dopodomani nel mio studio alle otto! Mi raccomando… l’anticipo…” Risposi subito con entusiasmo… Pensavo che tutto si sarebbe risolto! E così, prenotai il biglietto del treno e preparai la valigia con foga.
I miei genitori, mi dicevano di ripensarci, ma io, testardo come sempre non diedi l’ascolto che desideravano… Mi dicevano: “… Ma non l’hai sentito tuo cugino? Non hai capito quello che ti devono fare? Come puoi affidarti ad un così strano individuo che dice di poter cambiare la natura? NON SI PUO’ NON SUDARE!” Ma, io non diedi ascolto…
Infatti, dopo dodici ore di viaggio, eccomi in hotel, se così si poteva chiamare... Pagai in contanti, arrivando alle tre di notte, a causa d’un forte ritardo del convoglio dovuto al pantografo che non andava (sprizzava scintille a destra ed a sinistra) … e dubitai che non fosse mai andato, vista l’età della carrozza dove mi trovavo, in quanto il bagno, più che una toilette di treno, sembrava una latrina del vecchio West, per non parlare del rischio di deragliamento… Stando nella mia cuccetta, (questo era un avvertimento per quanto mi doveva succedere), infatti, sembrava stridere e sbandare ogni volta che le rotaie incontravano uno scambio…
L’albergatore, un uomo sulla cinquantina, mi guardò dall’alto in basso! Sicuramente l’avevo disturbato… Anch’io sarei stato molto contrariato, se un perfetto sconosciuto avrebbe suonato al mio citofono a quell’ora di notte. Magari stava dormendo della grossa, avendo avuto una brutta giornata, oppure una nottata d’amore con la consorte, oppure l’avevo semplicemente buttato giù dal letto… Comunque, m’aprì assonnato, e m’accompagnò, imprecando nella sua mente, nel mio appartamento caldo… Molto caldo…
Quella notte la passai insonne… Non so se per il viaggio, oppure per l’agitazione d’incontrare lo specialista…
Sognavo di non sudare più… e finalmente, di poter fare tutto quello che non avevo mai potuto fare in tutta la mia vita, come una passeggiata, oppure un lavoro manuale particolarmente duro, senza buttare litri e litri di liquidi corporei, restando, come sempre, completamente disidratato.
Una nuova mattina illuminò la mia stanza… Sarebbe stata una giornata di temporali e di sudore! Mi svegliai che erano le sei, con un gran dolore di testa, avendo una gran sete! Mi scolai, come una spugna, un’intera bottiglia d’acqua, e poi, andai a lavarmi ed a vestirmi di tutta fretta. M’aspettava una giornata d’attesa e d’ansia.
Uscii che erano le otto, ed andai diritto al primo bar con l’ombrello zuppo! Non conoscevo nessuno, ma tutti, di sicuro notarono il mio grave ed imbarazzante problema! Il barista… un orientale di mezz’età, m’osservò entrare senza sbattere l’ombrello, e subito, come per togliermi di mezzo, cercò di servirmi… Io capii, e non opposi resistenza all’”insolita” fretta. Come un cane bastonato, presi tutto quello che dovevo, e m’avviai di nuovo al mio appartamento, zuppo come un pulcino, sia dalla pioggia che dal sudore, dove, la donna delle pulizie stava pulendo, aprì la porta guardandomi con sospetto. E mi disse: “… Ma… signore... Lei sta male? Perché suda in quel modo?” Io, componendo il mio viso ad un sorriso, posando l’ombrello nel porta ombrello troppo grande per il mio, come per mascherare il mio reale stato d’animo, le dissi: “… Oh no! Sto benissimo… E’ per questo… è per questo che sono qui… ma domani… domani sarà un altro giorno…” Avevo detto quella frase, presa da un noto film , come per occultare quello che il mio corpo faceva trasparire, ma traspariva eccome… La donna, con una smorfia, come di disgusto e preoccupazione, continuò a pulire, mentre io mi rintanai nella mia stanza calda, con la coda fra le gambe, portando con me una bottiglia di litro d’acqua, che naturalmente è scomparsa quasi subito misi piede nel locale…
Bevendo, guardai dalla finestra il temporale, e provai una sorta d’invidia… La terra era bagnata da un’acqua benefica e fresca! Sembrava bere tutto quel ben di Dio, senza provare la minima preoccupazione e sofferenza! Ah! Quanto avrei desiderato essere come quelle mattonelle color marrone, solcate da fiumiciattoli d’acqua fresca! Vidi un cagnolino… Stava rintanato nella sua cuccia! Aveva la piccola lingua di fuori… Mi scappò un sorriso… avrei voluto dare da bere a quell’animale, sapendo che quel gesto significava sete… l’avevo imparato da un libro… ma poi, ripensai a quello che m’aveva detto mio cugino su quella cura, ed ebbi uno strano sussulto… Ripensai anche ad un’altra funzione della lingua dei cani…
La bottiglia d’acqua era già vuota, e, dai vetri vedevo il temporale che continuava ad imperversare! Avevo davanti a me una giornata intera… Cosa avrei fatto? Non conoscevo nessuno… avevo solamente l’indirizzo di quel medico…
Non trovando risposta, decisi di mangiare il panino che avevo preparato a casa mia il giorno prima, e poi, come un ghiro, di dormire! Già… dormire… recuperando le ore di sonno della notte insonne…
Così feci, ma non bastò! Infatti, quando mi svegliai, sudato, dal mio pisolino pomeridiano, erano ancora le quattro e mezza… Fuori aveva smesso di tuonare e di piovere! In quella stanza non volevo starci… Troppi pensieri e troppi dubbi e perplessità! Quella gita, avrebbe risolto il mio problema? Ancora non avevo fatto nemmeno il biglietto di ritorno per il mio amato paese che m’aveva visto, fin da piccolo, in preda al mio problema! Decisi così d’uscire… ma per andare dove?
Chiamai i miei per rassicurarli sul mio stato, e poi, facendo scattare la chiave nella serratura uscii di corsa.
Eccomi fuori! Girovagai per la città sconosciuta, senza trovare un posto a me congeniale! Quelle strade a me sembravano tutte uguale… Ah! E’ strano… Anche essendo in una città dove centinaia di persone si incontrano ogni giorno, io soffrivo di solitudine… E’ proprio così… Più le città sono grandi, e più sembra non esserci nessuno! Mi venne da piangere, ma non potevo… avevo una missione… smettere di sudare! Però, per quanti sforzi potessi fare, le lacrime si confusero con il sudore che mi colava dalla testa e dal collo! Avevo tutta la camicia macchiata di bianco… il sudore condensato nel colletto! Decisi, d’andare a comprare uno smacchiatore spray! Così, invece d’andare a bere qualcosa in un bar, comprai il prodotto in questione… Anche la commessa del supermarket, sembrò guardarmi schifata… Aveva di certo capito il perché del mio acquisto.
Ancora era presto… Dovevo passare quell’altra parte di giornata… Dovevo necessariamente attendere le otto dell’indomani… Così, andai nel bar della mattina, ed ordinai da bere… Il barista orientale, dopo che ebbi ordinato, mi fece accomodare ad un tavolino. Mi sedetti… Attesi che mi servisse! Tutti i clienti andavano e venivano dalla porta a spinta del locale… Chi voleva bere, chi voleva giocare alle macchiette, e chi voleva semplicemente passare il tempo… così come me! Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua… Comunque, io non ero come loro… Io avevo uno scopo… Presto sarei andato via da quella maledetta e strana città!
Il sudore continuava a scendermi dal viso… arrivava sulle guance e sulle labbra! Il disagio aumentava… Più ci pensavo, e più mi sentivo bagnato… appiccicoso…
Quella bottiglia d’acqua che avevo bevuto, aveva fatto l’effetto contrario! Invece di dissetarmi, quel liquido dissetante, sembrava uscirmi da ogni poro della pelle, con il risultato di farmi sembrare un marinaio appena sbarcato dopo una tempesta.
Il barista orientale, mi servì, e senza alcun problema, mi disse: “… Signole… lei stare male… avvelto subito ambulanza e dottole…” Risposi male… “… Non sto male! Anzi… lei è pregato di mettere le “R” al posto giusto… Al mio problema ci penso io… Sono arrivato in questa città per questo! La cura che devo fare mi porterà a NON SUDARE MAI PIU’! Si faccia gli “AFFALACCI” suoi…” Quello, mi guardò, e disse, senza scomporsi: “… Se vuole fale quello che penso… penso che lei si pentilà di glosso… Deve andale dal dott………” Risposi infastidito di si: “… Ah! Conosco altle pelsone che come lei ha fatto intelvento a lingua… LINGUA NON SOLUZIONE… Lei non cane…” Nel sentire queste parole, sdegnato, pagai senza consumare, e me ne andai! Perché quel barista non s’era fatto gli affaracci suoi? Cosa voleva da me? E poi, perché me ne sarei pentito? Cosa sapeva che io non sapevo?
Era quasi sera… Ritornai nel mio appartamento, naturalmente tutto sudato! Aprii la porta, e mi stesi sul letto a guardare il soffitto. Pensavo che la soluzione proposta dallo specialista fosse l’unica via percorribile per la mia iperidrosi… Infondo… i cani si trovavano bene al caldo… non sudavano, ed io, ho sempre invidiato la loro condizione! Non avevano problemi a correre… a giocare, ed a fare tutto quello che a me, ed a chi come me, era completamente negato! Mi sarei sottoposto a tutte le cure, ed anche, se ce ne fosse stato bisogno, ad un intervento chirurgico! Ormai avevo deciso!
Arrivò l’ora di cena… Azzannai l’ultimo panino che avevo in valigia, ed andai fuori dalla porta del mio appartamento! Stranamente non ero sudato… Capitava molto di rado… Gioii e pensai che quella era la condizione per me ideale, e che presto avrei potuto godere di quella, senza pensare d’aver ricadute… Ero agitato… ma contento! Anche se, un’inquietudine strana m’attanagliava lo stomaco… Come sarebbe cambiata la mia vita, dopo che il dottore avrebbe fatto quello che doveva? E se le parole del barista orientale fossero state vere?
Quella notte, dormii come un sasso! Mi svegliai in tempo per vestirmi ed uscire! Ancora non ero sudato, e questo mi fece ben sperare per l’incontro con il medico! Poi, stranamente, mi venne l’agitazione… Un pensiero si fece strada nella mia mente… E se non mi fossi presentato sudato dallo specialista? Se quello, vedendo il mio insolito stato si rifiutasse d’aiutarmi? Se per caso, una volta uscito dallo studio, avrei, come al solito, cominciato a sudare come una fontana, tanto a far invidia a quella di Trevi? Come avrei potuto fare? Cosa? Comunque, dovevo agire!
Così, mi vestii ed uscii di corsa. Dovevo raggiungere lo studio medico nel minor tempo possibile! Presi molti mezzi pubblici… tutti, naturalmente affollatissimi per via dell’ora di punta! Naturalmente, lo stress del viaggio, mi provocò, come al solito, la mia solita sudorazione, e lo stesso comportamento degli altri viaggiatori.
Eccomi sceso dall’ultimo tram… Ora non mi rimaneva altro che fare a piedi circa un chilometro sotto il sole cocente! Sembrava che tutto facesse in modo che io sudassi… comunque, ormai ero quasi davanti alla porta dello studio medico… ancora qualche passo… qualche passo verso la vittoria… Già pregustavo la soddisfazione d’andare in giro asciutto, anche sotto una temperatura equatoriale… Quel luminare della medicina… ah! Nelle sue magiche mani, avrei conosciuto i miracoli di quella materia antica, che ci arrivava fin dall’antica Grecia, sotto Ippocrate… una materia che poteva aiutare uno come me! E se Ippocrate, da giovane, avesse cominciato lo studio della medicina proprio perché era afflitto dal mio stesso problema? Lo immaginavo… lì… nelle strade greche a sudare come una fontana, mentre si scervellava per trovare una soluzione! Beh… a me era andata molto meglio… stavo andando da chi aveva già la soluzione… la cura!
Eccomi arrivato! Davanti a me la porta di chi m’avrebbe accolto ed aiutato! Il caduceo sulla vetrata ed il campanello che non aspettava altro d’essere suonato! Mi sembrò molto strano non vedere altri pazienti in attesa, però non ci feci molto caso! Ero contento… forse ero il primo della giornata! Il dottore, non m’avrebbe fatto aspettare!
Suonai con trepidazione! Ad aprirmi una bella segretaria! Sembrava essere stupita dalla mia presenza… Mi fece accomodare in una sala d’aspetto, e mi disse d’attendere… il dottore m’avrebbe ricevuto a momenti, e poi sparì dietro ad un’altra porta! Ero al settimo cielo, ed incominciai a sudare di più!
Su quella bianca sedia fremevo… avevo fretta! Ripensai alle parole del barista asiatico, ma cercai di togliermele dalla mente! Di certo… quello, non capiva un acca di medicina… Si sa… in Asia, la medicina è quella tradizionale… forse, quell’uomo, essendo tradizionalista, non poteva far a meno di sdiminuire la scienza occidentale… Però, a pensarci bene… sapeva molto sui cani… mah…
La segretaria aprì la porta! S’accomodò davanti ad una scrivania e mi disse d’andare da lei! Fui costretto a pagare in anticipo una cifra astronomica! Dovetti staccare un assegno! La donna, nel prendere il danaro sembrò esitare, ed ebbi ancora la sensazione che volesse dirmi qualcosa, ma, l’interfono suonò, e prese dalle mie mani velocemente l’assegno, dicendomi: “… Il dottore la sta aspettando… prego… da quella parte… ma…” “… ma?” Risposi, “… Nulla! Prego!” Guardai stranamente la donna, e quella spostò lo sguardo da me…
Eccomi… la porta che mi separava dal luminare era proprio ad un passo da me! Allungai la mano sudata sulla maniglia dorata, e bussando discretamente, aspettai l’AVANTI che arrivò subito!
Davanti a me, un uomo sulla sessantina, con gli occhiali sul naso, ed un’espressione da scienziato pazzo… Mi fece molta impressione… Dietro di lui, due poster medici… uno d’un uomo con relativi organi interni, e l’altro d’un cane, sempre con le didascalie mediche… Era una presentazione davvero particolare… questo lo devo ammettere… Però, ormai, ero arrivato fin lì… e lì dovevo rimanere! Avevo fatto molta strada, ed ora non mi sarei lasciato impressionare o spaventare! Volevo solo smettere di sudare! Infondo… quell’uomo dall’aspetto di un Einstein su di giri aveva studiato il mio caso ed era lì… pronto ad aiutarmi!
Avanzai e mi presentai, dicendo: “… Dottore… non c’è bisogno che le spieghi perché sono da lei…” Quello, mi disse sorridendo: “… Già… lo vedo! Bene! S’accomodi sul lettino… la devo visitare! Non sono uno sprovveduto io… Prima dell’operazione, devo visitarla per bene!”
Così, mi coricai su quel freddissimo lettino. Il dottore mi tastò dappertutto, prelevò il mio sudore e lo mise in una provetta! Dopo, trionfalmente mi disse: “… Benissimo! Lei può essere subito operato! E’ un candidato perfetto per i miei esper… per le mie ricerche! Ho già operato molte persone con esiti nef… ottimi! Può alloggiare nella mia clinica questa notte, e domani… ma che dico… oggi pomeriggio, andrà sotto i ferri! Però… adesso piccole formalità… Si avvicini alla scrivania! Ecco il consenso informato! Firmi e non si preoccupi! Sono solo formalità… non c’è bisogno di leggere! Bisogna solo firmare qui… qui dove c’è la crocetta!” Mi mise così, sotto il naso un foglio ingiallito ed una penna… Lessi velocemente, ma vidi moltissimi omissis… Non feci in tempo di chiedere spiegazioni, perché il dottore m’ordinò: “… Firmi! Cosa sta aspettando! Ecco… è qui che deve mettere la sua firma… E’ solo una formalità!” Sudai freddo… ma non per il mio problema… Stavo facendo la cosa giusta? “… Firmi le ho detto!! Vuole guarire? Si o no?” Sollecitò lo specialista, ed io, preso da un tremito, presi quella penna mangiucchiata sul cappuccio, e provai a firmare, ma l’inchiostro non uscì, così fui costretto a chiedere al medico un’altra penna, ma quello, prese la penna ed iniziò a scaldare la punta col fiato come si faceva a scuola… “… Ecco! Adesso scrive! Firmi!” Firmai!
Dopo aver firmato, il dottore fece scomparire velocemente il foglio in una carpetta, e mi disse: “… La stanzetta d’attesa è di là… Se vuole accomodarsi? L’operazione è fissata per le tre!” “… Aspetti… sa… non per mancarle di fiducia, ma volevo sapere se l’intervento… se l’intervento ha degli effetti collaterali… e poi… in cosa consiste… e poi…” Il medico, alquanto scocciato, con uno sguardo arrabbiato, mi disse, quasi ringhiando: “… Ha già letto tutto sul mio sito su internet! Non serve altro! Nessun effetto collaterale… a parte… Nulla! Ha capito! Adesso vada… devo prepararmi per l’intervento! Non vorrà farmi arrivare in sala operatoria impreparato? AHAHAAHAHA! Vada! LA mia segretaria l’accompagnerà…” M’alzai senza aver ricevuto risposte… Avevo una paura tremenda, ma poi, pensai che scocciare così chi doveva aiutarmi, non era una cosa da fare! Infondo, dovevo mettermi nelle mani di qualcuno per poter, finalmente, non sudare più…
Arrivò la segretaria, senza che il medico la chiamasse, come se sapesse già quello che doveva fare… Mi disse di seguirla, mentre il dottore corse in un’altra stanza. Io seguì la donna, e quando fummo fuori dalla portata uditiva del medico, le dissi: “… Senta… ma… com’è l’operazione ed i suoi effetti? Di certo avrà visto moltissime operazioni del genere, svolte dal dottore…” Quella, quasi piangendo, mi disse: “… Non so nulla! Non posso darle nessuna informazione! So solo che verrà operato direttamente da lui! Ma la prego… non mi rivolga altre domande… Adesso, s’accomodi in questa stanza! Ah! Lei ha un cellulare con la connessione ad internet?” Io risposi di si, e lei: “… Allora me lo deve consegnare! Sa il dottore non vuole che si consulti int… si usi il cellulare in sala d’attesa pre-operazione! Potrebbe interferire con le apparecchiature mediche… Dopo… le sarà riconsegnato…” Consegnai il cellulare, ma quella richiesta mi sembrò molto strana! Forse, se avessi consultato internet avrei scoperto qualcosa su quella prestazione medica?
La segretaria, andò via, e mi lasciò in quella sala, illuminata da un neon. Solo conforto, una vecchia tv, sintonizzata su un unico canale… Del telecomando nemmeno l’ombra! Decisi di bere! C’era un distributore di bottigliette… così, presi degli spiccioli che avevo in tasca e m’avvicinai. Presi l’ultima bottiglia ad essere presente. Bevvi e mi sedetti su una sedia.
Quanto durò quell’attesa? Tanto! Quella sala sembrava essere stata sempre vuota! Sembrava che nessun’altro paziente fosse mai stato lì… Desolazione totale! Guardando il soffitto, cominciai a sudare come un dannato.
Non so precisamente quanto durò quel martirio… so solo che durò molto… anzi moltissimo! La paura dell’intervento imminente si mischiava a quello dell’attesa! Da solo in quella stanza, pensavo a quello che sarebbe stato il mio destino, una volta finito l’intervento! Quello era il mio desiderio, ma molto più, era quello di conoscere l’esito… Le ore non sembravano passare mai, e così cercai di pensare alla mia famiglia rimasta lontana da me.
Ecco scoccare le ore dodici… Lo sapevo, poiché l’orologio da polso non mi era stato portato via… Lo guardavo con apprensione sempre maggiore… quando, dall’altra stanza, un rumore mi fece sobbalzare! Era la segretaria che mi veniva a chiamare per l’imminente intervento!
Infatti… eccomi… Su un lettino ad aspettare l’anestesia che non si fece aspettare! Fu proprio lei… la segretaria, a somministrarmi il farmaco… “Conti da trenta fino a zero…” furono le ultime parole che udii….
Non ricordo nulla… non ricordo quello che accadde in quella sala operatoria… So solo che, appena uscito, mi sentii molto strano, come se qualcuno m’avesse privato di una parte di me… Il dottore, sopra di me, ridacchiava, dicendo che ero stato un successo… ma di cosa? Non ricordavo, come ho già detto, nulla! “Adesso… non suderà mai più… almeno non come un essere umano…” Diceva ridendo il medico, mentre la segretaria, come al solito, cercava di non piangere: “… Lui voleva non sudare… ed adesso ha ottenuto quel che voleva!! Non suderà mai più… almeno all’uso degli uomini… ma dei cani… si!!” Cercavo di parlare, ma non mi riusciva… Avevo un tubo in gola! “…Bene!! Adesso, portiamolo in sala post-operatoria… Domani lo rimanderemo a casa… AHAHAHAHAH!!” Rise il dottore… e poi nulla! Ero caduto in una specie di catalessi… Sognai solo dei cagnolini con la lingua di fuori dalle fauci che spandevano saliva…
Se volete sapere com’è andata a finire, ve lo dico subito…
Il medico, poi scoprii, ritornando a casa, era stato irradiato dall’albo dei dottori in medicina… Aveva compiuto, secondo le carte, (ed anche dal mio racconto che feci in tribunale), esperimenti cruenti su uomini, che, come me, avevano il problema del sudore!
Non era la prima volta che quel “DOTTORE”, aveva compiuto quel tipo d’intervento, sempre con esiti che vi potete facilmente immaginare… Io me la cavai con quello che vi racconterò.
La segretaria, fu condannata complice per atti “CONTRO NATURA”!
Da quanto appresi, in quella maledetta sala operatoria, o “MATTATOIO”, c’erano solo loro due…
In tribunale dissero: “… I cani…. Non avendo le ghiandole sudorifere, sudano dalla lingua… Il dottore, secondo questa natura, sui suoi pazienti, alcuni deceduti e solo questo che abbiamo davanti, no, praticava l’intervento di chiusura delle ghiandole sudorifere degli esseri umani, e praticando innesti sulla lingua… I pazienti, così trattati, non sudano… ma….”
Il “ma”, ve lo dico io…
Il medico e la segretaria, proprio come mio cugino, sono stati arrestati!
Io, per quello che avevo subito, sono rimasto, proprio come un cane, a sudare dalla lingua!
Il risultato è che, ora, per sudare, devo andare in giro con una bacinella sotto la lingua! Sia per bere che per sudare…
Da allora, non sudo… ma… rimpiango di farlo….Rimpiango il sudore della pelle…
Venerdì 19 Maggio 2016 (Milano . zona Niguarda, ore 22.20)