LA STORIA DEI PRESCELTI

 

2- L’INIZIO DELLA GUERRA – ORZAK IL TERRIBILE - PERICOLO PER JOSEPH

 

Capitolo 8

 

Michelle uscì da scuola, e siccome erano già le due e si recò a casa. La giornata non era andata nel migliore dei modi in quanto l’idea fissa restava la Fenice e i Prescelti. Addirittura anche l’insegnante si accorse del suo strano comportamento, trovandolo a disegnare sul suo quaderno draghi, fenici e volpi. Lo rimproverò molto duramente dicendo: "A scuola non si viene a disegnare queste cose!! I draghi disegnali a casa tua!! E poi cosa significa quello che hai scritto: ‘ io sono un Prescelto ’ ?” Michelle non seppe dare una spiegazione convincente. I suoi compagni di scuola lo sfottevano a più non posso chiamandolo ‘ Prescelto dei draghi ’, e siccome lui si era confidato con il suo ‘ migliore amico ’ e compagno di scuola su tutto quello che gli era capitato, quello non fece altro che prenderlo in giro chiamandolo pazzo e dicendogli di stare attento alla volpe cattiva.

 

Arrivato a casa, si mise a cucinare. Pensava che nessuno lo capiva e  avendo tutti questi pensieri non riuscì a mandar giù nemmeno un boccone. Aveva come l’impressione di essere osservato. Verso le tre volle uscire per andare ad incontrare Ralph per farsi dire le ultime novità. Joseph se ne era andato quattro ore prima, così i due rimasero da soli in casa. Si sedettero sul divano e si accesero una sigaretta. Ralph gli raccontò tutto quello che era successo, non tralasciando l’intervento di Pegaso e della Fenice. Michelle si lamentò di non aver mai visto Pegaso e Dragur, mentre avrebbe fatto volentieri a meno di conoscere Volpe, e lo descriveva come un mostro con la coda, e che volentieri si sarebbe fatto una pelliccia con lui. Ralph diede ragione a Michelle dicendo che anche lui aveva una certa fifa di quel ‘ cane rosso ’, che lo aveva fatto spaventare con tutte le sue minacce. Il Prescelto della fenice era contento comunque di aver trovato un allenatore così potente da far guarire la gente. Poi guardando Ralph, volle dare una spiegazione su quello che aveva capito nei riguardi di Volpe: “… Facci caso Ralph! Noi siamo in quattro, ognuno di noi ha un allenatore. Io la Fenice, Joseph ha il Drago, Clara ha Pegaso! Manchi solo tu! Volpe secondo il mio modesto parere è il tuo allenatore!! Contento?” Ralph con uno slancio disse: “Quello sarebbe il mio allenatore? E io dovrei essere contento di tutto questo? Secondo te mi dovrei fare allenare… o per meglio dire sbranare da qualcuno che dice di volermi morto e vuole uccidere anche voi? Io non ci sto proprio!! E’ un pericolo pubblico!! Te lo vuoi mettere in testa?” Michelle riferì tutto quello che aveva visto in sogno, e con certezza disse: “Appena ho detto alla Fenice di dirmi chi era il tuo allenatore, lui volando via mi ha detto TOP SECRET!! Questa per me è una conferma!! Da qui ne deduco che quello li non è altro che il tuo allenatore!! Infondo manca solo lui nell’Elite!!” Ralph restò poco convinto dalla spiegazione dettagliata di Michelle, e disse: “Già… magari poi scopriremo anche che ce ne sono degli altri in Elite…”

 

Dopo circa un quarto d’ora, suonarono alla porta. Il padrone di casa andò ad aprire. Erano Joseph con Clara, e Ralph li fece accomodare. Tutti e quattro i Prescelti si sedettero intorno ad un tavolo e si misero a parlare del più e del meno. Clara volle sapere da Michelle tutto quello che era successo, e lui disse che era stata un’esperienza emozionante. Clara, assumendo un tono maestoso disse: “Bene! Adesso che siamo tutti qui riuniti, dobbiamo giurare!! Quello che faremo sarà un giuramento che ci porteremo dietro per tutta la vita!! Dobbiamo giurare di essere sempre leali tra di noi e con gli altri… Dobbiamo difendere alti ideali come l’amore, la giustizia, la verità, la libertà ed il perdono!! Bisogna portare anche la speranza… già… la speranza!! Questa è la cosa più importante! Ma… se non faremo questo, tutti gli sforzi che compiremo in seguito saranno inutili!! Siamo i Prescelti per la Libertà! I nostri nemici non sono esseri umani come noi!! Sono demoni o giù di lì, anche se ho il presentimento che prima o poi, dovremo incontrare qualcuno come noi!! Ripeto… Non sarà né facile né divertente… Potremo anche morire nel tentativo!! Noi non siamo comuni esseri umani!! Fino a qualche giorno fa, eravamo semplici ragazzi con tutti i nostri problemi… Tu Joseph, devi lasciar perdere tutta la tua vanità e la voglia di credere di potertela cavare sempre da solo! Avrai bisogno degli altri prima o poi. Non credere di essere un super eroe… Tu Ralph, sei molto buono!! Impara a dire di no certe volte!! Non aver paura dei no che dirai e del risentimento che provocherai con le tue parole!! Non farai altro che del male a te stesso, continuando così!! Michelle, la paura è stata sempre la tua compagna nella vita… Hai sempre cercato di mascherarla con il tuo finto coraggio!! Ricorda… La paura spesso può salvare la vita, ma con quello che vedremo non potrà che portarti, e portarci ad una fine sicura!! Evita di essere istintivo. Ragiona su ogni cosa che fai, senza aver paura di non farcela!! Levati anche la paura degli altri. Prima o poi ti chiederanno aiuto e tu dovrai darglielo!! Ne sono sicura!! Tu cambierai!! Rinascerai… Adesso tocca  a me!! Io, dovrei smetterla di dare coraggio agli altri, quando dovrei essere io per prima ad essere incoraggiata!! Devo anche smetterla di preoccuparmi troppo, pensando che prima o poi gli amici si perdono… Non è vero!! La dimostrazione la ho qui davanti!! Siete voi!! Devo anche smetterla di pensare male del futuro… Eh lo so… sarà molto difficile, ma insieme possiamo farcela!! Questo è il nostro destino ragazzi!! La nostra amicizia ci porterà a compiere atti che nessuno ha mai compiuto prima… Da ragazzi normali, senza alcun pensiero, se non le cose di tutti quelli della nostra età, siamo diventati persone piene di poteri eccezionali, ma dobbiamo ricordarci che tutto questo lo abbiamo per aiutare gli altri! Con questi poteri dobbiamo agire per il bene comune di tutti!! Non dobbiamo comunque vantarci troppo di quello che abbiamo, nostro malgrado ricevuto, senza aver, forse per noi, alcun merito o ringraziamento!! Adesso prendiamoci per mano e non lasciamoci più!! Dovrà essere come quel gioco che facevamo da bambini!! Facciamo un girotondo!! Dunque… Giurate, e lo farò anch’io, di restare sempre amici e uniti anche nei momenti più difficili di questo nostro lungo percorso da Prescelti… Prescelti per la Libertà! Ci state a si grave compito o preferite rinunciare?” Joseph, Ralph e Michelle con le lacrime agli occhi, dissero in coro: “Certo che ci stiamo!! Clara!! Non ti abbandoneremo mai!! Stai tranquilla!! Siamo un gruppo e rimarremo tali per sempre!!” E tutti quanti si presero per mano e cominciarono ad abbracciarsi ed a piangere.

 

Furono interrotti solo dal rumore di passi e dal suono di ali che provenivano da infondo alla stanza. I Prescelti si girarono da quella parte, e videro Dragur, Pegaso, la Fenice e Volpe… Anche loro piangevano. Piangevano tutti, tranne la Fenice che invece rideva. I Prescelti si stupirono e non poco. Si alzarono dalle sedie, e Clara disse: “Sapevo che sareste venuti a trovarci!! Siamo molto contenti di questo!!” Pegaso, a questo punto disse: “Anche noi siamo contenti di aver ‘ ritrovato ‘ ragazzi come voi!!  Comunque non abbiate paura! Non sarete mai soli. Come ha detto Clara, la strada non sarà facile! Vi dovrete allenare molto per giungere ad una conclusione lieta!! Volpe, che prima avete conosciuto come uno spietato killer, invece è uno di noi!! Michelle aveva ragione!! Volpe allenerà Ralph e gli insegnerà tutte le arti delle volpi… Ralph! In battaglia dovrai sfruttare tutte queste cose. Potranno sembrarti strane a prima vista, ma, ti assicuro che stare cinque minuti con Volpe e allenarsi con lui, significa diventare l’essere più furbo che si può trovare in tutto il Regno Animale!!” Michelle, prendendo il braccio di Ralph e scuotendolo disse: “Avete visto? Cosa v’ho detto io? Volpe è nostro amico!!” La Fenice nel sentire queste esclamazioni, aprendo le ali dorate disse: “Michelle!! Non ti sembra di stare esagerando? In fondo te l’ho fatto capire io…” Joseph, vedendo quel movimento di ali disse ridendo più che mai: “Sembri un elicottero che sta atterrando nella pista d’atterraggio!! Cerca di tirare giù il carrello e di posizionare bene i flap delle ali altrimenti rischi di perdere quota rompendoti il muso!! AHAHAHA!!” La Fenice disse richiudendo le ali stizzito: “Mio caro… per tua informazione, io non ho mai perso quota in vita mia!! Cerca di parlarmi con più rispetto!!!” Dragur al sentire tutto il discorso, si rese conto dell’antipatia reciproca tra la Fenice e il suo allievo e, un po’ mettendosi a ridere, ma subito dopo assumendo un’aria austera, fece finta di rimproverare Joseph.

 

Volpe volle prendere la parola per presentarsi come allenatore e componente dell’Elite, quindi, facendo un passo in avanti, per la prima volta senza ringhiare disse: “Ho voluto fare la commedia per prepararvi al peggio!! In realtà sono il più buono e il più calmo di tutti!! Scusatemi se ho esagerato un po’ troppo nelle mie performance!! Ralph, io ti farò diventare una volpe come me, e forse anche più di me!! Io per errore, in questa vita, mi sono alleato con i nostri nemici. Ma Dragur mi ha fatto cambiare idea!! Lo avevo fatto, perché desideravo, almeno per un po’ di tempo, di vivere normalmente… Quello è stato un mio gravissimo errore!! Una volta, ero una volpe come tutte le altre, anche se ho sempre fatto parte dell’Elite… Andavo in giro a cacciare e avevo una compagna e dei cuccioli; ma una famiglia di esseri umani, su un’automobile di grossa cilindrata li ha investiti tutti!! La mia compagna insieme ai miei cinque cuccioli, più uno che non era ancora nato, non ce l’hanno fatta!! Solo un suono di una frenata violenta e poi silenzio. Quello che vidi su quella strada deserta non si può raccontare!! Corpi dilaniati dalle ruote!! Piansi amaramente!! Gridai come non ho mai fatto in vita mia, ma a pensarci bene, il dolore della perdita l’avevo già conosciuto… Piansi per più di un’ora!! Io mi salvai, poiché ero rimasto indietro. Giurai che avrei vendicato la mia famiglia, uccidendo tutti gli esseri umani che mi venivano a tiro, quindi rientrato da solo nella tana, espressi un desiderio di vendetta. Riacquistai la ragione ma non la memoria di quello che ero!! Non ero più una volpe normale!! Qualcuno aveva ascoltato il mio grido di vendetta. Non ho capito subito chi fosse stato, ma poi lo scoprii… Esseri che volevano il male degli esseri umani, proprio come me. Fui contattato da un demone. Mi illuse con false promesse che la mia famiglia potesse ritornare in vita solo se io mi fossi alleato con loro. Il desiderio di vendetta che io provavo con tutte le mie forze mi fece andar con loro!! Ho ucciso parecchi esseri umani e anche i loro figli!! Nella mia pazzia, speravo che uccidendo anche i bambini, la specie umana non si riproducesse più!! Nelle mie lotte ho fatto parecchio male, sia a me stesso che agli altri… Poi iniziai ad uccidere per puro divertimento, anche individui della mia stessa specie. Poi… incontrai il mio amico Dragur e pensai che fosse bene sfidarlo per far vedere al mondo che sarei riuscito in un impresa impossibile…. Uccidere un drago! Mi era stato anche ordinato!! Mi resi conto, dopo averlo visto che stavo per commettere l’errore più grave della mia vita. Non potevo comunque più tirarmi indietro, e cominciai a ringhiargli contro!! Dragur, che era venuto a cercarmi… certamente, non si lasciò impressionare da me, e cominciò ad avvertirmi di non fare un altro passo, perché tutti quelli che si erano messi contro di lui, avevano fatto una brutta fine… Io non mi lasciai, per modo di dire, impressionare dalle sue parole… In realtà me la stavo facendo addosso!! Gli saltai sopra azzannandolo al collo con tutte le mie forze!! Ah che errore!! Quello senza alcun problema, con una zampata alla schiena, mi gettò in terra!! Quando mi svegliai, trovai Pegaso su di me, il quale mi disse di stare tranquillo!! Mi aveva salvato la vita!! Con quella zampata, Dragur, mi aveva rotto tutte le costole, ma m’aveva risparmiato!! Pegaso, Volle sapere la ragione del mio folle gesto. Io, spiegai ogni cosa ringhiando come un forsennato, e così espressi tutto il mio odio per gli esseri umani e per tutti quelli che mi stavano accanto. Pegaso si commosse al mio odio, e guardandomi fisso negli occhi, con tutto il suo potere, mi disse che mi avrebbe fatto diventare una volpe nuova. Vidi solo una grande luce bianca!! Mi aveva purificato il cuore!! Mi sentii meglio. Pegaso con un sorriso mi disse di guardarmi intorno. Vidi tutta la mia famiglia di nuovo in vita! Andai subito a leccarli!! Tutta la mia rabbia era scomparsa!! Non avevo più voglia di fare del male a nessuno!! I miei cuccioli mi fecero festa, ed io non mi stancavo mai di ammirarli. Mi voltai verso Pegaso, il quale era fermo, immobile che guardava tutta la scena. Dissi solo grazie poiché le lacrime mi stavano affogando. Mi disse, che non era stata in fondo tutta colpa mia per il male che avevo causato, e aveva deciso di darmi un’altra possibilità per riscattarmi. Mi voltai un’altra volta, e vidi che oltre alla mia famiglia c’era pure una fenice e Dragur. Senza paura, andai vicino al drago e dissi queste testuali parole: ‘ Drago!! Io ti ringrazio per la lezione che mi hai dato!! Hai cambiato la mia vita!! Ti voglio bene amico mio!! ’. Dragur mi sollevò da terra con le sue enormi zampe, e molto dolcemente stringendomi al suo petto mi disse che l’aveva fatto solo per il mio bene e per salvare altre vite innocenti!! Comunque non riuscivo a spiegarmi ancora il motivo della loro bontà verso qualcuno che aveva fatto così tanto male!! Avevo trovato dei veri amici sinceri che non mi giudicavano per tutto quello che avevo fatto. Mi trattavano come uno di loro. Mi voltai verso Pegaso e dissi: ‘ Perché tutto questo proprio a me? Ho agito sempre per il male!! ’ Lui mi guardò come un padre e disse: ‘ Tu sei uno di noi!! Hai un compito molto importante!! Prima cercavi di distruggere gli esseri umani, ora dovrai volerli bene e difenderli. Ti dobbiamo affidare un ragazzo che dovrai accudire come uno dei tuoi cuccioli… Adesso non hai più odio dentro di te! Fai parte di una famiglia chiamata Elite!! ’ Dopo, mi inserirono la memoria che avevo perduto!! Ricordai tutto, ma ancora… sono in prova!! E’ questa la mia storia!! E’ capitato circa prima della tua nascita  Ralph... Ti ho visto nascere e ho cominciato a volerti bene da subito… Anche perché… tu sei… Ma, adesso vieni vicino a me ed abbracciami.” Tutti quanti, meno di Joseph e Dragur erano commossi e piangevano. Ralph, si staccò dal gruppo, andò vicino a Volpe e lo abbracciò dicendo: “Non pensavo una cosa simile!! Non credevo che una volpe potesse avere una storia così triste… Si potrebbe fare addirittura un film o un videogioco su questa storia!!” Michelle nel vedere questo tenero abbraccio piangeva come una fontana, e ripeteva: “Uh… che bella storia!!! Uh… che bella storia!!!” La Fenice invece di piangere rideva e questo fece ancora molta impressione a Joseph, il quale disse sgarbatamente: “Come? Il tuo amico Volpe ha raccontato una storia così triste, e tu invece di piangere ti metti a ridere ed a starnazzare come una gallina quando gli tirano il collo? Sei proprio senza cuore!!” La Fenice per ripicca disse: “Io sono una fenice!! Normalmente piango ma quando succede qualcosa di triste, il mio istinto fa in modo che invece di piangere io mi metta a ridere!! Comunque quel sorriso è come il pianto per voi…  invece qui c’è qualcuno che non piange e che ha la testa dura peggio di un mulo!!” E indicava con l’ala proprio Joseph. Dragur, volle mettere un po’ d’ordine e disse con il suo vocione: “Adesso smettila con queste stupidaggini e con questi piagnistei!! Siamo venuti qui per convocare i Prescelti per gli allenamenti che si terranno stanotte!!” Pegaso prese la parola dicendo: “Già!! Gli allenamenti saranno duri e molto lunghi!! Non c’è tempo da perdere, siamo consapevoli che voi non avete mai lottato e che quindi dobbiamo cominciare da zero. Vi devo dire anche un’altra cosa. Voi ora siete abituati a vedere degli animali parlare, cosa che per degli esseri umani comuni sarebbe pazzesco. Voi siete riusciti a superare questa piccola emozione iniziale. Molti altri si sarebbero presi un infarto, ma ancora dovete sapere molte cose... Vi potete trasformare negli animali che rappresentate…” I quattro Prescelti si guardarono in faccia e non dissero una parola. Come era possibile tutto ciò? Un essere umano come si può trasformare in un animale? Era una cosa assurda. Pegaso vedendo i ragazzi così imbambolati, fece parlare Dragur che disse: “Joseph, quanti sensi hai?” Joseph sbloccando la lingua dal palato, e balbettando disse: “Ccinque!! Ppenso pproprio ccinque!!” Dragur disse rispondendo: “Non è così! I sensi sono sei!! Il sesto serve per far uscire in voi, il potere!! Dovete imparare a espandere la vostra aura per poter elevare la vostra forza!” Naturalmente i quattro stavano quasi per svenire, e chiesero immediatamente come si poteva fare questa ‘ espansione ’.  La Fenice disse: “Basta fare dei gesti particolari e pronunciare il nome del vostro animale!! Quello si espanderà!!” Joseph facendo il verso della gallina disse: “E’ così che si fa l’espansione della gallina? Non è che se mi espando più del giusto depongo un uovo fritto?” La Fenice rispose in questi termini: “Forse non è possibile quello che dici tu!! Io non so fare l’espansione della gallina (almeno credo…)!! E poi le uova non le fanno solo gli uccelli ma anche i rettili… e mi risulta che tu appartieni proprio a questa famiglia di animali!!” A questo punto, Dragur, per difendere il suo onore di drago, disse per la prima volta difendendo Joseph: “Se osi parlare male dei draghi, tu Fenice finirai arrosto con una mia fiammata!!” Volpe, nel sentire questo, si coprì la testa con le zampe anteriori prevedendo una fiammata di Dragur. La Fenice, sbattendo forte le ali disse: “Mio caro!! Ti sei scordato? Le fenici possono risorgere dalle proprie ceneri, e quindi non mi faresti nulla!! Anzi… mi faresti diventare più forte!!” E disse questo starnazzando proprio come una gallina. Pegaso, vedendo Dragur che stava quasi per buttare fuori fuoco e fiamme lo bloccò e disse velocemente: “Se non la smettete subito di litigare, vi giuro che vi farò scomparire dalla faccia della terra con una tromba d’aria!!” E disse questa frase facendo diventare i suoi occhi rossi come il fuoco. Clara s’avvicinò agli altri tre Prescelti, dicendo: “Quello lì è un cavallo furioso!! Furia a suo confronto non era che un piccolo pony!!” Quei tre, gli tapparono subito la bocca per timore che Pegaso sentendola facesse venire, non una tromba d’aria ma addirittura una tempesta tropicale. Comunque, Pegaso disse: “E’ giunta l’ora di andarcene!! Con voi Dragur e Fenice farò i conti più tardi!! Vi saluto Prescelti!! Non dimenticate che questa notte ci saranno i primi allenamenti, quindi Ralph, Clara, Joseph e Michelle, cominciate a prepararvi!! Arrivederci!!” E dicendo così, l’Elite scomparve.

 

I quattro amici restarono come incantati e guardandosi in faccia, non osavano aprir bocca. Clara disse di voler ritornare a casa sua per fare un po’ di esercizi yoga per poter rilassare la mente. Joseph si propose come accompagnatore, quindi salutarono e partirono. Michelle e Ralph, restarono a discutere ancora un po’.

 

Michelle era terrorizzato all’idea degli allenamenti e Ralph, cercava in tutti i modi di convincerlo che non c’era nulla di cui aver paura, ma lui stesso se la stava facendo addosso. “Io non ho mai combattuto!! Come fanno a pretendere tutto questo da me? I miei compagni mi hanno sempre preso in giro e molte volte anche picchiato!! Mi dicevano che così mi avrebbero sbloccato e che quello che facevano, a dir loro, lo facevano per il mio bene!! Solo ora capisco che volevano solo divertirsi alle mie spalle!! Non ho mai protestato e molte volte è stato mio padre a difendermi!! Oh Ralph… Puoi spiegarmi come si fa a botte?” Ralph, lo guardò negli occhi, occhi di un ragazzo pieni di paura, e disse: “Io sono un pochino più grande di te!! Vedi… io ho sempre evitato lo scontro fisico diretto... Preferivo scappare!! Si!! Scappare proprio come una volpe inseguita dai cacciatori!! Ma come ha detto Clara e Pegaso, dobbiamo fare in modo che le nostre paure scompaiano per lasciare  posto al coraggio!! Solo così possiamo farcela!!” Michelle abbracciò Ralph, dicendogli: “Nessuno mi ha mai parlato così! Tu per me sei come il fratello che non ho mai avuto!”

 

 

Capitolo 9

 

Clara, intanto, si trovava a casa, e mentre faceva esercizi di concentrazione sentì una voce: “Attenta Clara! Il tuo cavallo alato non potrà salvarti da me!! Credi di essere forte? Lo pensi veramente? Non è vero!! Io ti conosco! Ci siamo incontrati una volta nell’edificio del vecchio ospedale!! Ti ricordi? Ricordi la paura che provasti? Povera cavalluccia!! Sei completamente indifesa!! Dì ai tuoi amici Prescelti che questo avvertimento vale anche per loro!! Sarete completamente in mio potere! Io sono Orzak il Terribile!! Ci rincontreremo molto presto!! Salutami il cavallino, la volpe e la fenice e anche il draghetto da quattro soldi! Salutami anche gli altri tre!!” E dopo una forte risata la voce svanì nel nulla mentre Clara, presa dal timore agguantò il telefono cellulare e compose il numero di Joseph. La Prescelta conosceva quella presenza in quanto, quando era piccola, giocando nei pressi del vecchio ospedale, si sentì inseguire da qualcuno che disse di chiamarsi proprio Orzak. Era una presenza costante nella sua vita! La poveretta lo pensava sempre con terrore.

 

Joseph era in casa sua a guardare la tv, quando sentì il cellulare squillare. Aprì lo sportellino e non ebbe nemmeno il tempo di dire ‘ pronto ’, perché Clara in lacrime disse così: “Joseph!! Corri subito a casa mia!! Non portare nessuno con te!! E’ successo… non posso parlare così al telefono! Vieni subito!! Ti prego!!” E riagganciò, mentre Joseph provava a richiamarla ma la linea era interrotta. Corse immediatamente a prendere il giubbotto, se lo mise a dosso in gran velocità, e uscì fuori di casa senza nemmeno spegnere la televisione. Corse come non aveva fatto mai in vita sua. Il suo unico pensiero era quello di andare a vedere cosa stava succedendo a Clara.

 

Arrivato a metà strada, si sentì ostacolare da una forza misteriosa, e una voce gli diceva: “Dove credi di andare Drago Infuocato? Clara è mia!! E dopo prenderò tuo fratello!!” Quelle parole ferirono Joseph profondamente, e saltando come una pantera, si diresse nonostante le minacce a casa dell’amica. Suonò ripetutamente il campanello, e quando alla fine Clara aprì, con gli occhi pieni di lacrime, gli si gettò addosso abbracciandola, e provò a farsi spiegare tutto quello che le era capitato. Clara non volle dirlo sulla porta e quindi invitò il ragazzo dentro casa. Lui nel sentire tutta la storia di Orzak, raccontò anche di quello che gli era successo durante il tragitto. La Prescelta a quel punto disse: “Corri a casa tua!! Tuo fratello è in pericolo!! Ora lo è più di me…” Joseph non volle darle ascolto e disse con voce resa distorta per la rabbia: “Io passerò sul corpo di chiunque tenti di fare del male a te e alla mia famiglia!! Se osa toccarti o toccare uno di noi io UCCIDERO’!!” Clara tentò di calmarlo, quando comparve una sagoma che disse: “Ecco fatto!! Sei caduto nella mia trappola drago!! Ho già  preso tuo fratello… dopo toccherà anche a Clara!! Per me, i Prescelti non sono altro che dei moscerini da schiacciare!! Ti aspetto all’edificio dell’ospedale questa notte alle tre!!” Joseph, se non fosse stato tenuto stretto da Clara si sarebbe scaraventato sulla sagoma, ma una luce folgorante illuminò la stanza: Pegaso comparve… “Orzak!! Fermo!! I miei Prescelti non sono ancora pronti!! Ci avevi dato tempo!! Non osare avvicinarti ancora a loro!!” La sagoma scomparve e Pegaso, voltandosi verso Joseph e Clara disse: “Non temere Joseph!! Libereremo noi tuo fratello!! Andremo io e Dragur, voi ancora non siete pronti per una simile battaglia…” Joseph con rabbia disse: “Verrò anch’io!! Li c’è mio fratello!! Se uccideranno lui, sono pronto ad essere ucciso anche io!! E poi… sono un Prescelto!!” Dragur, sentendo le parole di Joseph dalla dimensione dell’Elite, comparve dicendo: “Pegaso!! E’ pronto!! E’ già stato identificato come Drago di Fuoco, e sento la sua aura che sta superando il limite!! Lui potrà anche espandersi… LUI verrà CON NOI!! E poi sarà come un allenamento… non ti pare?” E disse queste ultime parole strizzando l’occhio a Joseph. Pegaso non era tanto convinto della affermazione di Dragur, ma volle comunque dargli ascolto, e disse: “Dragur, non ti sembra di esagerare? Joseph non si è mai allenato e rischia di morire!! Comunque, visto che sei sicuro di quello che dici ti voglio prendere in parola!! La responsabilità sarà solo tua…” Dragur, ringraziò Pegaso e si voltò verso Joseph e gli diede appuntamento alle tre di quella lunga notte, e dopo scomparve con Pegaso.

 

Clara sentendo tutto questo si mise a piangere di più, e scuotendo forte Joseph lo implorava a rinunciare, ma quello prendendola dalle braccia e guardandola negli occhi disse: “Questa è la mia battaglia!! Ci sono in gioco molte cose importanti!! Ho paura, ma devo superarla… Dovrò vincere! Ricordi… siamo Prescelti… questo è il nostro destino!! Un destino votato agli altri!! E’ gia cominciata la VERA battaglia!!” E’ staccandosi andò via, lasciando Clara disperata.

 

Il Prescelto del Drago corse subito a casa sua e vide subito delle macchine della polizia ferme vicino alla porta della sua abitazione, dove sua mamma e suo padre in compagnia degli agenti di polizia, stavano parlando per ricostruire i fatti. Non fece nemmeno in tempo ad avvicinarsi perché suo padre lo bloccò con tono disperato: “Nicolas è scomparso!! Non siamo riusciti a trovarlo da nessuna parte!! Abbiamo provato a telefonare a tutti i suoi amici ma nessuno l’ha visto!! Stavamo per chiamarti!! Dimmi Joseph, tu sai dov’è?” Joseph rispose con gli occhi infuocati: “Papà non ti preoccupare!! Tornerà a casa!! Te lo prometto!!” E corse via, per poi  chiudersi nella sua stanza. Un poliziotto volle interrogare Joseph, in quanto aveva sentito le sue parole e aveva qualche sospetto su di lui. Chiese il permesso al  padre del Prescelto, e andò nella camera. Joseph appena lo vide, lo fece accomodare. Il poliziotto disse cambiando improvvisamente tono di voce: “Te l’avevo detto… Tuo fratello è nelle mie mani!! Prenderò anche Clara e gli altri due Prescelti!! E non solo… Anche gli altri tre saranno distrutti!! L’Elite non mi fa paura!!” Orzak, era entrato dentro il corpo del poliziotto. Joseph gridò pieno di furore: “TU NON POTRAI MAI FARE NIENTE A NESSUNO DI NOI!!! E TE LO DIMOSTRERO’ SUBITO!!!” E s’avventò con l’intenzione di colpire il policeman con il colpo del drago nero, ma Orzak era già uscito dal suo corpo, quindi Joseph restò con il pugno chiuso in aria. Si era reso conto in tempo!! La lezione con Ralph gli era servita. Tuttavia, il poliziotto vedendo quel gesto gridò alla ricetrasmittente: “Aiuto!! Aiuto!! Il fratello dello scomparso mi sta per aggredire!! E’ evidente che è stato lui!!” Joseph nel vedere questo, tentò di spiegare qualcosa e disse scusandosi: “Chiedo scusa!! Non ero in me!! E’ stata la rabbia per la scomparsa di mio fratello!! NON SONO STATO IO A RAPIRE NICOLAS!!” E poi, il Prescelto, digrignando i denti, disse a bassa voce: “Orzak!! Ti faccio a pezzi!!” Il poliziotto restò a guardarlo, ed estraendo la pistola la puntò contro Joseph gridando: “Stai fermo!! Alza le mani!! Sei in arresto!!” In quel momento arrivarono gli altri poliziotti con la pistola in mano intimandogli di seguirli. Fu condotto al commissariato sotto lo sguardo incredulo e disperato dei suoi genitori che si chiedevano come si fosse verificata una tragedia simile.

 

A pochi passi di distanza, un ragazzo di nome Luke che teneva in mano un libro con il titolo ‘ L’Unicorno ‘ aveva visto tutto, e si allontanò velocemente, in compagnia di una ragazza che si chiamava Grace che aveva la maglietta di colore blu come il mare.

 

Ralph e Michelle, ignari di tutto, erano usciti proprio in quel momento perché Ralph doveva comprare le sigarette e l’amico aveva accettato di accompagnarlo al distributore automatico. Sentirono dietro di loro una sirena e poi una macchina della polizia andare a tutto gas.  A Michelle sembrò di vedere dentro quella automobile  Joseph, il quale  vedendolo, gli fece con la mano una specie di saluto. Michelle disse a Ralph, sempre tirandolo per il braccio: “Ralph… dentro quella macchina della polizia c’era Joseph!! Cosa gli sarà successo?” Ma Ralph non gli credette e gli disse ironico: “Va bene vedere volpi, cavalli con le ali e pennuti di altro genere, ma credere di vedere un nostro amico in stato d’arresto mi sembra un po’ troppo!! Chi c’era alla guida? Forse Dragur?” E si mise a ridere mentre Michelle insisteva su quello che aveva visto.

 

Arrivati in commissariato, i poliziotti con Joseph camminarono per un po’ nei lunghi corridoi. Un poliziotto aprì una cella e sbatté Joseph dentro chiudendolo a chiave. Non servì a niente gridare e picchiare con i pugni le sbarre. Joseph restò li dentro mentre un altro detenuto che condivideva la stessa cella disse: “Per questa notte dovrai rassegnarti!! Il commissario verrà domani mattina!! Poi, dipende anche da quello che hai fatto… Io sono dentro da tre giorni ormai, per rapina a mano armata!! Da qui non si esce!!” Joseph, verde in viso proprio come un drago gridò: “IO DEVO USCIRE DA QUI’ COSTI QUEL CHE COSTI!!! HO UN APPUNTAMENTO  PER LE TRE DI QUESTA NOTTE!!! DEVO USCIRE!!!” Il detenuto rispose: “Devi uscire fuori con la fidanzatina? Sei andato a derubare una gioielleria per prenderle l’anello di fidanzamento?” Disse quello, ridendo come un matto. Joseph preso da una rabbia sempre più crescente, gridò: “IO SONO UN PRESCELTO!! DEVO SALVARE MIO FRATELLO DA UN MOSTRO!! HO UNA MISSIONE DA COMPIERE!!! SALVARE DEGLI INNOCENTI!!!” Il detenuto, sentendo queste parole, disse ridendo più che mai: “Ok… ok… Ho capito chi sei!! Sei Superman!! Come credi di uscire da qui per salvare l’umanità? Forse con dei raggi laser che ti escono dagli occhi, oppure con solo Dio sa che poteri misteriosi…” Joseph sentendo queste ultime parole del detenuto che ancora rideva come una iena, ritrovò la lucidità e disse al compagno di cella: “Non sono Superman e nemmeno Batman… Però posso uscire di qui proprio come hai detto tu…” Il detenuto, lo guardava ancora ridendo, ma sbiancò in viso quando Joseph, piegando le mani e dirigendole verso le sbarre, gridò queste parole: “COLPO DEL DRAGO INFUOCATO!!!” E una luce di immensa brillantezza, uscendogli dalle mani come una palla infuocata, andò a distruggere le sbarre. Il detenuto, vedendo quella meraviglia, restò a bocca aperta smettendo di ridere. Il Prescelto, voltandosi verso quello con un sorriso, e facendogli il gesto del saluto militare gli disse: “Ci rincontreremo…” E svanì dietro la porta che ancora fumava. Corse lungo il corridoio, mentre i poliziotti si dirigevano verso la cella dove avevano sentito quel gran botto. Trovarono le sbarre sciolte e il detenuto sotto choc, il quale vedendo gli agenti, balbettò subito: “Ho visto Superman!! Ho conosciuto Superman!!”

 

Joseph, senza grossi problemi, intanto, era già fuori dal commissariato. Erano appena le undici di sera. Non potendo ritornare a casa, decise di tornare di nuovo a casa di Clara.

 

Lei era davanti al televisore e non pensava ad altro che ad Orzak. Non riusciva a darsi pace, perché pensava che la colpa era tutta sua, se Orzak aveva osato attaccare il fratello di Joseph e voleva attaccare anche loro. Girava i canali continuamente, ma non per fare zapping, ma perché il suo animo era inquieto. Joseph stava arrivando di corsa, pensando a tutti i momenti belli che in gioventù aveva trascorso con Clara. (Bisogna sapere che Joseph e Clara avevano spesso giocato insieme quando erano piccoli, in quanto i loro genitori erano conoscenti.). Nemmeno lui, riusciva a darsi pace e ripeteva a se stesso: “Joseph… Forza e coraggio!! Non ti lascerai certo impressionare da un mostro? In fondo hai visto tanti film dell’orrore e ti hanno sempre fatto ridere!!” Ma poi, pensando che non si trovava dentro ad un film, non ebbe la forza di darsi coraggio.

La Prescelta, stava per andare a letto. spense la luce della sua stanza, e si rannicchiò. Proprio allora suonò il campanello. Era Joseph che ansimando le disse: “Sono venuto a stare con te prima d’andare a combattere!! Non potevo lasciarti sola!! Se sapessi quante cose mi sono successe…” e raccontò tutto quello che gli era accaduto. Lei con voce preoccupata disse: “Tu non andrai da solo!! Verrò anch’io con te… anzi, è meglio che chiamiamo anche Michelle e Ralph!! Anche loro sono in pericolo!!” Joseph, fermandola amorevolmente disse: “Questa volta no!! Non li chiamare!! Non posso permettere che accada qualcosa anche a voi!! Tu non verrai!! Non è la vostra battaglia… E’ la mia!!” Clara, disse piangendo, che quel mostro voleva solo  lei, e che era stata tutta colpa sua.

A quel punto Volpe, arrivò nella camera e si sistemò sopra il letto dicendo: “No Clara!! Tu non hai colpa di nulla!! Se Joseph ha deciso in questo modo, nessuno al mondo può fargli cambiare idea… Sai… anche noi dell’Elite non siamo d’accordo! Ma il mio amico Dragur ha voluto a tutti i costi far combattere Joseph questa notte!! Io, personalmente, seguendo il mio istinto sarei scappato con la coda fra le zampe, ma non posso!! Faccio parte dell’Elite! Abbiamo dato a Dragur il nostro consenso. Joseph combatterà!! Dai drago!! Fra poco arriverà il momento!!” E si mise a piangere, cosa che lui molto spesso faceva, ricordandosi della sua storia. Clara, prese quel volpacchiotto e se lo abbracciò come uno dei suoi peluche che teneva in camera sua. Joseph le disse che non l’avrebbe mai lasciata sola, anche perché doveva compiere il suo dovere. Lei, non voleva fare andare via Joseph, e diceva i suoi : ‘ non andare via ’ con le lacrime che le scendevano giù grosse, grosse. Volpe, disse che sarebbe rimasto lui quella notte a vegliare su Clara, e che l’avrebbe protetta anche a costo della sua vita.

 

Le ore passarono veloci, e così arrivò, dunque, il momento di andare via. Si erano già fatte le due e mezza. Joseph salutò Clara e Volpe, e fece per andarsene, ma Clara piangendo lo fermava. Volpe tentava in tutti i modi di distrarre Clara, ma più Joseph si allontanava, più Clara piangeva abbracciandolo. Volpe, non poté far nulla per fermarla perchè piangendo come una disperata, tentava con tutti i mezzi possibili di bloccare Joseph, quindi chiamò la Fenice che venne subito nella casa della Prescelta. L’uccello dorato, la fece addormentare con i suoi poteri ipnotici. Joseph senza ringraziare la Fenice, anzi facendogli la linguaccia, salutò Volpe e gli raccomandò di vegliare su Clara e partì. Volpe, che  aveva le lacrime agli occhi, disse alla Fenice: “Speriamo che non gli accada nulla!! Lui e Clara sono legati da un filo indissolubile!!” La Fenice, guardando Volpe disse: “Già!! E’ vero!!” E aprendo le sue ali dorate volò via dicendo: “Adesso io vado!! Devo allenare Michelle! Resta tu con Clara e proteggila!!” Volpe annuì e restò insieme alla prescelta, teneramente, per tutto quel tempo leccandole la mano. Quella era una scena di grande tenerezza e amore! Un essere diverso da Clara si stava prendendo cura di lei come se si trattasse di un suo cucciolo.

 

 

 

Capitolo 10

 

Che brutta atmosfera c’era quella notte! I tuoni rimbombavano nell’oscurità facendo più tetra ogni cosa.

 

Joseph, correva come un dannato per le strade della città! L’attraversò in un lampo. L’edificio del vecchio ospedale era stato abbandonato da molto tempo, poiché i medici che vi lavoravano avevano fatto tutti richiesta di trasferimento perché, specialmente di notte, sentivano voci, scricchiolii, e qualcuno aveva giurato di aver visto qualche fantasma aggirarsi per le sale. Per la città dei Prescelti, quella storia non era altro che una legenda metropolitana. Tutto quanto in quel posto era deserto. Dei ragazzini che vi si erano avventurati per esplorarlo erano tutti quanti scappati a gambe levate, confermando la tesi della leggenda. Joseph, tutte queste cose le sapeva, ma siccome c’era suo fratello di mezzo, andò avanti nel buio di quelle strade. Attraversò l’enorme cancello ed entrò dentro l’ospedale. Erano le tre meno un quarto. Tutto taceva. Prese a girare dentro le stanze vuote, inciampando su dei pezzi di legno che ostacolavano il suo cammino. Si mise ad urlare a squarciagola: “ORZAK!! DOVE SEI VIGLIACCO!! SONO QUI’! COSA FAI?  TI NASCONDI? SONO VENUTO PER DISTRUGGERTI!!” Nessuna risposta. Erano le tre meno dieci.

Quanti macchinari strani c’erano in quel posto. Tutto sembrava parlare di terrore e di morte. Delle luci nel buio, facevano apparire delle vetrate come se fossero dei lucernari spettrali. Faceva molto freddo, e Joseph fu costretto a soffiarsi le mani con il fiato.

Erano le tre meno cinque. Un volo di pipistrelli, squarciò il silenzio lugubre di quel posto. Joseph gridava e gridava le parole già dette in precedenza. Ancora nessuna risposta. D’improvviso l’aria si fece ancor più fredda.

 

Erano le tre. Dalla semi oscurità, con una grande risata che fece tuonare i muri circostanti, uscì fuori una creatura terribile. Era veramente spaventoso. La sua altezza era di circa due metri, tunica nera, braccia da scheletro; ma la cosa più terribile era il suo viso. Un volto senza espressione. Non perché non sorridesse, ma perché gli mancava proprio tutto. Si vedevano solo gli occhi che erano gialli. La carnagione era bianca, capelli, neanche a parlarne. Le orecchie non si notavano proprio. Joseph lo guardava e non poteva che tremare a quella vista.

Orzak, cominciò col dire parole ingiuriose a Joseph: “Il Cavalluccio e il Draghetto da quattro soldi, devono essersi bevuti il cervello mandando a combattere un pivello come te!! Non ti preoccupare… non soffrirai perché ti ucciderò subito!!” Joseph, a questa antifona, volle scagliarsi contro Orzak con tutta la rabbia che aveva in corpo. Partì subito un colpo del drago nero, che andò a colpire Orzak in pieno petto, ma quello bloccandolo gli mise le sue mani ossute intorno al collo tentando di strangolarlo, dicendo: “Cosa mi vuoi fare, sotto creatura? Non potrai fare niente contro di me!!” E si mise a ridere ancor di più. Joseph da quella scomoda posizione che gli impediva di respirare, pensò che doveva fare qualcosa per staccarsi. Con un po’ di ragionamento, arrivò a ricordare come si poteva fare l’espansione del drago. Gli venne quasi d’istinto, incrociare le braccia gridando: “ESPANSIONE DEL DRAGO!!!” Un calore fortissimo si sprigionò dal suo corpo, e Orzak fu costretto a liberarlo.

 

In quel momento arrivarono Pegaso con Dragur, e videro Joseph con Orzak. Dragur chiese subito a Joseph di poterlo aiutare, ma lui disse: “Questa non è la vostra battaglia!! E’ la mia!! Per favore lasciatemi combattere da solo!!” Pegaso, guardava Dragur come per dirgli di intervenire, ma lui strizzando un occhio verso il cavallo disse: “Ce la farà!! Ne sono sicuro!! Si è espanso… E poi… tu lo sai Pegaso, noi dell’Elite non possiamo intervenire… E’ tutto nelle sue mani e nella sua forza…” Pegaso, comunque, disse a Dragur, anche se conosceva bene quella regola, di stare pronto ad intervenire in caso in cui Joseph si fosse trovato in difficoltà. Orzak, vedendo tutto, disse con voce sfottente: “Vuole fare l’eroe!! Vuole essere come quella fenice che il mio omonimo ha ucciso tanto tempo fa… Non ho mai visto un essere umano così testardo ed incosciente!! Non avrà nemmeno il tempo di respirare!!” Joseph, affannato ma espanso di tutta quella energia che aveva accumulato, disse gridando ad Orzak: “SONO IO A NON DARTI NEMMENO IL TEMPO DI RESPIRARE!! TU PUOI ESSERE QUELLO CHE VUOI, MA IO SONO UN DRAGO!!! TE LO DIMOSTRERO’ SUBITO!!!” Quello che successe dopo, fu davvero impressionante: Joseph senza aver imparato nulla da Dragur, si espanse ancor di più, chiudendo gli occhi come in uno stato di trance,  restando immobile. Dragur capì subito quello che stava accadendo, mentre Orzak disse: “Cosa fa? Dorme? Io voglio combattere e distruggerlo!! Non l’ho portato qui per dormire!” Pegaso disse ad Orzak: “Vedrai che bella sorpresa!! Quella è la posizione che decreterà la tua fine Orzak!!” Dopo circa dieci secondi, Joseph aprì gli occhi, la sua aura era visibile come dei lampi di fuoco in tutto il suo corpo. Gridò fino a perdere la voce queste parole: “TRASFORMAZIONE CORPORALE IN DRAGO SUPERIORE!!!”.

 

Quello che successe dopo non si può descrivere nelle pagine di un libro. Il suo corpo era trasformato. Non era più un semplice essere umano, ma era diventato un drago con tanto di coda e tutto il resto. Dragur preso da una gioia incontenibile, scuotendo forte Pegaso e prendendolo dalle ali disse: “Te l’avevo detto io!! Il mio Prescelto farà faville!! Vedi… zio Dragur porta sempre elementi validi!!” Pegaso disse: “Lasciami andare!! Mi stai facendo male!! Lo so… avevi ragione!! Ma lasciami andare, perché mi stai staccando le ali!!”

Joseph trasformato completamente, si avvicinò minaccioso ad Orzak che cominciava ad avere paura e disse: “Fino ad ora stavo scherzando!! La vera lotta comincia ora!! Fammi vedere quello che sai fare!!” Il Prescelto del drago, prendendolo con la sua enorme zampa, lo buttò per terra dicendo: “Questo è per tutto quello che hai  fatto!!” Dopo lo prese e gli diede un colpo di coda alla schiena dicendo: “Quest’altro è per aver offeso l’Elite e gli altri  Prescelti!!” Orzak era sfinito ma Joseph aprendo le sue enormi fauci, gettò su Orzak una palla di fuoco dicendo: “E questo è per Clara!! Per tutto il male che le hai causato!! CLARA NON SI TOCCA!!! CLARA E’ MIA!!” Orzak era in fin di vita. Dragur guardava Joseph con ammirazione, vedeva in lui un vero drago. “Quest’altro… è per aver rapito mio fratello!!” Joseph schiacciò Orzak, calpestandolo con la sua zampa. Orzak era morto.

Nell’oscurità tre figure misteriose scapparono via, ma nessuno ci fece caso…

 

Joseph ritornò al suo aspetto originario, e si avvicinò a Dragur e a Pegaso con un sorriso dicendo: “Abbiamo vinto!!” Ma Dragur lo accarezzò con le sue grandi zampe dicendo: “Non abbiamo vinto… Sei tu che hai vinto!! Noi non abbiamo fatto nulla!!” Pegaso si voltò verso Joseph e disse: “Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa? Tuo fratello è ancora da qualche parte qui dentro…”

 

In casa di Clara, Volpe la guardava dormire, sbadigliando perché quella sera non aveva mangiato nulla, e stava vicino a lei sul letto. Clara si vegliò di soprassalto. Volpe se ne accorse e si avvicinò ancora di più. Clara, accarezzando Volpe proprio come un cagnolino gli disse con un sorriso: “E’ andato vero? Dimmi come sta…” Volpe le disse: “Non ne ho la più pallida idea!! Comunque sento che il pericolo è svanito… Sai, noi volpi sentiamo i pericoli!! E’ una nostra capacità!!” Clara, con le lacrime agli occhi, abbracciò Volpe, ma nell’abbracciarlo sentì il suo stomaco borbottare. “Dimmi Volpe… non hai mangiato nulla stanotte?” Volpe facendosi più rosso di quello che era, rispose: “Effettivamente… ho una fame che non ci vedo!! Non sono potuto andare a caccia…” Clara sorridendo, andò in cucina e aprì il frigorifero. Prese una ciotola e versò dentro del latte, poi prese anche dei biscotti e li mise dentro il latte. Portò il tutto a Volpe dicendo: “Lo so che sei abituato a mangiare scoiattoli o ricci, ma per questa sera ti devi proprio accontentare...” Volpe le fece capire che non faceva alcuna differenza e si mise a rosicchiare di gusto i biscotti con il latte. La Prescelta non si stancava mai di guardare Volpe mangiare. Era una scena molto tenera.

Dopo che ebbe finito di mangiare, Volpe, si stiracchiò e Clara gli disse: “Non avrei mai pensato che una volpe si comportasse in questo modo… Sembri proprio un cagnolino!!” Volpe, sentendosi chiamare cane, le ringhiò dicendo: “Non sono un cane!! Non sai che noi volpi odiamo quelle bestiacce! Ti prego, dunque, di non dirlo mai più!!” Clara pensò che tutto sommato aveva ragione in quanto le volpi vengono cacciate dai cani, e si scusò dicendo: “Scusami… Non volevo offenderti!! Ma non ho mai visto una volpe comportarsi come te!! Cosa ne dici se andassimo giù al vecchio ospedale per dare un’occhiata? E poi, tu non dovevi andare ad allenare Ralph?” Volpe, preparandosi ad uscire, (non vedeva l’ora di sapere quello che era successo) disse: “Effettivamente lo dovevo fare!! Ma Pegaso e gli altri mi hanno detto di stare con te siccome eri in pericolo, ma ora penso proprio che è tutto finito! Possiamo uscire! A Ralph… il mio volpacchiotto… penserò dopo…”

 

Clara e Volpe uscirono dalla casa, ma non pensarono alla reazione che avrebbe avuto la gente al vedere una volpe e una ragazza, insieme, che giravano per la città. Infatti, passando davanti ad un benzinaio, un camionista che era appoggiato sul sedile del suo camion, a vedere passare Clara e Volpe, restò perplesso, e, prendendo il microfono della sua ricetrasmittente, chiamò un suo compagno camionista dicendogli d’aver visto passare alle quattro di notte una ragazza con una volpe che giravano per le vie della città. L’altro gli rispose: “Dovresti andare in pensione!! Ormai stai diventando vecchio! Come può essere possibile che una ragazza vada in giro di notte, portando con se un’animale selvatico? Forse hai bevuto troppo!! VAI IN VACANZA CHE E’ MEGLIO!!!”

 

Clara e Volpe, si diressero verso l’ospedale, mentre Joseph con l’aiuto di Pegaso e di Dragur giravano per trovare Nicolas. Joseph non si stancava mai di chiamare suo fratello, il quale non lo si trovava da nessuna parte.

 

La Prescelta di Pegaso con Volpe arrivarono nell’edificio e li trovarono quasi subito. Appena Joseph  vide Clara, subito le andò incontro per abbracciarla, ma inciampò sulla coda di Volpe che cominciò a guarire come un disperato. Il Prescelto, senza dare minimamente ascolto al lamento di Volpe, abbracciando la ragazza disse: “Sei una stupida!! Ti avevo detto di non venire!! E’ molto pericoloso stare qui!!” Clara, guardandolo in modo tenero disse: “Non ce la facevo a stare in casa, sapendo che eri in pericolo!!” Dragur, prorompendo nella discussione disse: “In pericolo lui? Quando li scelgo io, sono gli altri ad essere in pericolo!! Io sono quello che trova i Prescelti migliori!! E’ vero Volpe?” E Volpe che si stava leccando la coda calpestata, annuì con il capo. Pegaso disse a quel punto che dovevano andare a cercare Nicolas e che non c’era tempo da perdere. Quindi, disse a Volpe: “Il tuo fiuto è eccezionale!! Tu sei l’unico che può riuscire a trovare quella povera creatura… Adesso và e trova le sue tracce!” Volpe, si girò verso Joseph e gli chiese se aveva qualcosa appartenuta a suo fratello. Joseph, frugandosi in tasca riuscì a trovare l’oggetto. Un portachiavi con attaccato un piccolo pupazzetto a forma di cane, e mostrandolo a Volpe disse: “Questo è tutto ciò che ho di mio fratello!! Non so se basta…” Volpe, ringhiando fortemente disse: “Mi basta!! Mi basta questo!!” Joseph, non capì perché Volpe aveva ringhiato in quel modo, fu Clara a spiegare che a Volpe i cani non piacevano per niente. Volpe, comunque, annusò con il suo musetto il portachiavi e cominciò a cercare. Camminarono per un quarto d’ora ma alla fine, Volpe disse che aveva trovato il punto dove si trovava il bambino. Stranamente non si vedeva nessuno. Joseph cercava di trovare tra tutti gli scatoloni di quella stanza, se in uno di quelli c’era Nicolas. Dragur, sghignazzando disse al suo Prescelto: “Se tuo fratello fosse stato una gallina, Volpe l’avrebbe trovato in quattro e quattr’otto!! AHAHA!!” Volpe non reagì. Joseph, si stava innervosendo e si voltò con Dragur dicendo: “Dobbiamo trovare mio fratello!!! Non ho tempo per parlare di volpi e galline!!!”

Poco distante dal luogo dove il Prescelto del Drago stava cercando, si sentì una voce che chiedeva aiuto da dentro ad una scatola. I due Prescelti corsero in quella direzione. Era proprio la voce di Nicolas. Avrebbero voluto liberarlo, ma Pegaso li fermò dicendo che avrebbe teletrasportato Nicolas direttamente a casa, per evitare che vedesse lui, Dragur e Volpe.

 

Ad un tratto, Joseph sentì dentro di lui, una voce che diceva: “Ora avete vinto!! Ma tu… Drago… MORIRAI!!!”. Non disse nulla. Non disse nulla né a Dragur né a nessun altro. Quelle parole lo avevano sconvolto profondamente…

Pegaso teletrasportò Nicolas a casa, e cancellò ai genitori ed alla polizia la memoria, per far in modo che non si ricordassero di nulla. Fu proprio come se il fatto non si fosse mai verificato!

 

I due Prescelti uscirono dal vecchio ospedale quando stava facendo già giorno. Pegaso, Dragur e Volpe li salutarono ed andarono via.

Clara, comunque vide Joseph un po’ strano e gli chiese che cosa avesse, ma lui non volle rispondere e, appena arrivati davanti alla casa della ragazza, si salutarono. Joseph, con un sorriso le disse: “Adesso và a dormire Clara!! Non pensare più a questa storia!!” La Prescelta del cavallo alato lo abbracciò teneramente, e si staccò da lui. Però, quando rimase sola dentro casa, uno strano presentimento le fece battere il cuore…

 

 

 

 

 

 

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