Attenzione !! Le storie sono protette da copyright dell'autore SIAE (C)
Ai miei genitori
Questa raccolta di poesie l’ho fatta per spiegare a tutti i miei stati d’animo in diverse situazioni, quindi piccole cose, che non hanno grosse ambizioni.
Quindi chiedo di non essere elogiato più di tanto, perché il lavoro svolto è solo un piccolo segno della grandezza non mia, ma di Dio.
con affetto: Fameli Raffaele
12/06/2015 Raffaele Fameli
IN GABBIA
Come un uccello,
osservo l’esterno come,
gabbia comoda e dorata,
ma, altrettanto triste!
Vecchio! Ecco quel che sono,
desideroso del mio nido natio,
oppresso dal cemento e dalle non voci,
di coloro che credono ma non sanno,
lo stato d’animo in cui,
perennemente e,
da anni mi trovo a subire,
su quest’albero che gli altri chiamano casa,
ma ch’io chiamo prigione…
prigione famigliare che non dà tregua.
GIUDIZIO SOSPESO…
Allontanato da tutto,
provo a descriver quel che ho dentro,
ma, giudizio grave e sconosciuto,
prova a giudicare l’opra mia,
che come rondine non ha limiti,
ma che, forbici dorate ma di ferro,
provano a tagliar le libere membra,
fino a rendere inefficace il volo che,
come neve, cade ricoprendo ogni cosa!
Oh Musa! Prova a perdonar tutto questo,
e permettimi,
ancora,
di volare alto nel tuo cielo.
L’amico è,
una persona che darà anche la vita per te,
è quello che non ti tradirà,
è quello dei buoni consigli.
Pensa….
Lui soffrirà per te,
lui ti difenderà dalle ingiustizie della vita.
Anche quando morirai,
lui sarà li con te,
ad amarti come il primo giorno.
Non temere,
non ti lascerà
in balia della vita.
che di cotal smarrimento
cogli il sentimento
più vero e più perfetto
sul ciel immacolato va.
Tu così radioso e vero
mostri il mio pensiero
del vero mio amore
alla mia bella
così leggiadro va.
Il momento è questo
di mostrar il sentimento
del cor mio
che senza peso alcun
per il suo cuor va.
Va o pensiero
e dille questo
che io a viver più non riesco
senza il suo amor così azzurro
che il ciel colora ognor.
Oggi che a questo patir tanto lento
mi accende il sentimento
di scriver mi spinge.
Questo amor
che il cuor mio diffonde.
O dolce amor mio,
potrei gridare al vento,
tutto il sentimento,
che sento io per te.
Ohimè! Che per amor,
mi struggo la vita,
per star vicino,
a te, che mi fai sentir così libero e felice.
Nel ciel, lieti augellin fann festa
che par il dì, di festa
per questa vita e per questo amor
cantando et volteggiando van su per il ciel.
Oh! Per questo sentir,
felicità mi trase,
nel cuor,
mi scuotea il leggiadro sentimento d’amor.
Solo per te mio amor,
me canto voli,
solo per te me spirito esulta,
tu che opra di Dio sei.
O mio sole !
Tutto per te è il mio amore
splendi ognor nel mio sorriso
che infondemi amore.
In questa terra che nel ciel si getta,
in questa realtà, che fuggitiva appar,
noi, in tal realtà siamo,
si immersi; e capir non possiamo;
chi ci creò? Cos’è la realtà?
In che stupenda immensità ci troviamo?
Nessuno, risponder potrà a si gravi dilemmi;
Solo morte, con falce lucente,
falcerà noi, e conseguentemente,
risponderà.
Si, Iddio con sua grande misericordia,
creò, tutto questo.
Creò terre diverse in diverse terre.
Una sola, creò per l’uomo vivente.
Questa è la nostra!
Però, tal mondi diversi,
resteranno nostri per sempre, quando,
Dio, grande e creator, ci chiamerà
nel suo infinito regno,
a goder di tale immensità.
Le nuvole coprono il cielo,
di questa giornata d’inverno,
l’unica cosa che penso,
è di descriver tutto questo.
A scuola, son seduto nel mio banco,
noi siamo in classe, scherzando volan le ore.
Io in disparte penso…
Le verdi terre e il mare,
che così azzurro appare,
e così agitato come se non volesse…
L’inverno.
Intanto la pioggia cade,
sulle case, e sopra ogni cosa,
e cadendo fa apparir triste ogni cosa.
La vita, la morte,
e anche l’amore,
che incalzando nel mio cuore,
va.
O nuvole che sovrastate ogni cosa,
guardate in giù e ditemi,
se c’è un modo per guarire,
da tutti i mali del mondo.
Io aspetto una così ardua risposta,
ma poi vedo…
Solo il mondo che si crudele appar,
ai miei occhi di ragazzo.
Perché Iddio non fa qualcosa?
Non potrebbe alzar la sua voce,
sulla nostra libertà?
All’improvviso capisco,
che non vuole turbare la nostra libertà
e con gli occhi pieni di pianto
ritorno alla realtà.
Era finito di piovere.
Padrone,
cosa ho fatto io,
per essere abbandonato?
Cosa ho fatto per aver avuto
una tale umiliazione?
Ricordi?
Quando acor piccolo mi prendesti con te,
e mi desti tanto, tanto amore
che mi sentii come se,
tutto mi fosse possibile.
Le tue coccole e carezze, non potrò mai dimenticare,
tu eri il mio padrone,
ed io il tuo cane.
Ora sei duvuto partire ,
per andare in vacanza.
Mi lasciasti solo, con la promessa di venirmi a riprendere
invece…
Invece solitudine.
Piangendo cercai di ritrovar,
quella casa dove per tanti giorni,
fui felice…
Invano.
Ora ti chiedo di venirmi a prendere,
perché non ce la faccio più.
Parlando con altri infelici come me,
ho scoperto quello di cui,
non volevo apprenderne il senso.
Altri animali abbandonati come me.
Gli stessi occhi pieni di lacrime ,
gli stessi lamenti,
le stesse promesse,
caro padrone.
Cerca di convincere i tuoi simili,
di non compier più,
una simile crdudeltà,
contro chi
difendersi non può.
Cosa diresti se,
Dio ti cacciasse dalla terra,
e ti abbandonasse?
Cosa faresti?
Molto probabilmente piangeresti,
come ora sto piangendo io, e
supplicheresti di ritornar da lui.
Oh, caro padrone come cabieresti idea!
Verresti subito a cercarmi,
e ad abbracciarmi e a riprendermi con te.
Per ora sono solo io a piangere e a supplicarti.
Forse questo mio lamento,
non ti farà cambiare idea,
perciò….
ti saluto, e con grande tristezza,
ti dico solo di ricordare i miei occhi,
pieni d’affetto, anche per chi,
mi ha abbandonato.
Uomo,
Tu che dici di essere così intelligente,
perché vai ad uccidere, le povere creature di questo mondo?
Non capisci che facendo così,
non solo distruggi me,
ma anche te?
Vedi…
Io sono appoggiato su questo ramo, che è tutto quel che ho,
la casa, il rifugio,
è qui che ho i miei piccoli,
però se premi quel grilletto, io morirò..
lasciandoli soli.
Uomo,
non provi pietà al sol pensiero di questo?
Non senti i loro lamenti?
Non senti come chiamandomi stanno?
Certo che li senti…
però… vuoi uccidermi lo stesso,
solo per la passione stupida della caccia,
solo per il gusto stupido di sparare.
Vuoi che i miei piccoli muoiano?
Lo vuoi veramente?
Allora spara!
Ma ricordati,
che quello che fai oggi,
come quello che hai fatto agli altri animali,
ti perseguiterà per tutti i giorni della tua vita.
Pensa… uomo ingenuo…
che quel che accadrà ai miei piccoli,
potrà un domani, succedere ai tuoi.
La Natura stessa di darà la caccia,
e allora saranno guai per te.
Pensaci.
Addio mio paese,
Io stò per andare via.
Per viver son costretto,
a partire.
Mi struggo il cuore,
non posso pensare,
che fra poco tempo,
non vedrò più
il luogo dove sono cresciuto.
La vita mi costringe
a lasciarti ma,
il lavor mi chiama,
e io per mangiare
devo ingoiare una simile tristezza.
In questa notte,
le tue luci,
il tuo cielo,
le tue case.
Tutto è così silenzioso,
che par dirmi addio.
Vedendo tutto questo,
resto immobile,
seduto su questo sedile,
in questa macchina
che mi sta portando via.
Non riesco a trattenermi.
le lacrime mi scendono sul viso veloci,
mi viene da urlare, piangere, screpitare.
Poi viene la tristezza,
ripensando a quando ero bambino,
correvo sulle tue strade,
felice di trascorrere e passare,
i giorni della mia fanciullezza,
sulle tue vie.
Forse mai più rifarò tutto questo.
Non posso più dir niente,
mi sale un nodo alla gola,
posso dirti solo,
addio!
NOTTE
In questa lunga notte,
penso alla mia vita,
che da quando mi hai lasciato,
non è più mia.
Perché proprio tu mi hai lasciato?
Perché non ti sei fatta scrupoli?
Forse non ti ho dato amore?
Ti prego ritorna da me.
Così mi giro nel letto,
non posso più pensare,
ai giorni che passato ho con te,
così felici e intensi.
Mi sovvien le lunghe corse
per arrivar a casa tua.
I baci tuoi, così caldi
che mi favevan veder l’infinito.
La mia vita si strugge all’improvviso,
ricordando il tuo sorriso, che,
si radioso appar nel mio pensiero,
che tutto fa allietar.
Ma, penso poi che son solo
in questa immensa solitudine,
non odo più le tue dolci parole,
so soltanto di esser solo.
Nella confusione della mia camera,
accendo la luce,
cerco di trovar le tue lettere
che allora mi scrivesti…
Parole d’amore che il cuor colpiscono,
le leggo qui, sulla mia scrivania
e piangendo ricordai le tue dolci parole,
che nella vita dimenticar non potrò.
Dopo mi alzo,
e vado nel mio letto
poi, spengo la luce e mi metto sdraiato,
domani verrò a cercarti,
ma adesso nel mio cuore,
solo la notte.
E ora sono solo,
dimenticato da tutti,
chiuso qui dentro,
credo di morire…
E ora sono solo,
non so più che fare,
io solo,
dimenticato da questo stupido mondo.
Ma ora non voglio più patire,
non posso più sopportare,
il peso,
di queste umiliazioni.
Chiuso dentro queste pareti,
la nostalgia mi assale,
penso a te,
ai nostri giorni felici.
La legge mi ha accusato,
ma ora son cambiato.
Non voglio più farti soffrire,
mai, mai più.
La vita mi ha costretto,
a commetter si gravi delitti,
ma, la vita in questo carcere,
cambiar mi ha saputo.
Cara amica,
quando libero sarò,
ti prometto che con te starò,
ti giuro, non ti farò pianger mai più.
ADDIO MIO IDOLO (in eterna memoria a Freddie Mercury)
Addio caro amico mio.
Solo tu mi hai fatto sognare,
con il tuo modo di cantar alla vita.
Oh, tu che la musica amavi,
più di te stesso…
morire sei dovuto nel dolore,
e nel dolore, noi abbiam dovuto accettare.
Tu dicevi, “Lo spettacolo deve continuare!”
Ma per noi lo spettacolo cesserà.
La vita passasti attimo per attimo,
senza limiti e confini.
Ma ora l’animo mio,
spinge la mano sulla carta,
che per eterna memoria pose,
la poesia, che era per te, forse la vita.
Io non sono bravo come te,
a esprimer tutti i sentimenti,
e anche se questo breve ricordo spargerà,
tutto il sentimento,
non potrò io raccontarlo al meglio.
Ora come tuo ammiratore,
Ti chiedo di non scordarti mai di noi,
così come noi,
non ci scorderemo mai di te.
Quando mi sento un po’ solo,
prendo l’amica chitarra,
e mi metto a suonare,
quelle dolci note mi fanno sognare,
non sono più solo.
Quando le giornate sono lunghe e noiose,
quando lo stress mi assale,
quella meravigliosa musica,
mi fa sentire vivo,
io rivivo.
Quando con gli amici,
suoniamo insieme,
tutta la mia energia,
fa vibbrare le corde,
che meraviglia.
Io sono con loro,
io sono me stesso,
io esisto,
non mi manca niente.
Oh, se la gente potesse sapere,
quanta carica da la musica,
non la trascurerebbe,
per nessuna ragione al mondo,
e sarebbe più felice.
Nel mondo,
Nell’universo,
c’è bisogno di musica,
per andare tutti d’accordo,
come una grande orchestra.
Il momento è arrivato,
la gente deve sapere,
che la vita deve essere,
come una grande canzone.
Perciò,
non dimenticate mai,
questa grande amica,
la musica.
Tu che stai in trincea,
come puoi odiare chi ti sta davanti?
Come puoi uccidere tuo fratello?
Non vedi che lui è come te?
Non ti fa rabbrividire il pensiero di stroncare una vita?
Oh, no!
Forse l’amor di patria, ti fa dimenticare che
chi ti sta davanti potrebbe essere un tuo fratello,
e che Iddio nei suoi Sacri Comandamenti,
ha detto, nella sua infinità bontà di amare.
Vedi, lui è di la,
ti fissa…
immobile,
proprio come te.
Perché allora fare un’azione così ignobile?
Perché togliere a Dio una vita?
Allora, soldato,
fatti valere,
vai ad abbracciare il tuo nemico,
e dimentica quella parola che fa dimenticare,
anche di esser figli di Dio. Guerra….
Dimentica soldato,
e vai ad abbracciare il tuo nemico,
persempre nella vita.
Ciao,
caro paese.
Cara Nicotera splendente.
Tu che ti ergi così maestosa e sola
sopra una collina,
e nessun forestiero offenderti osa.
Guardando da lontano scorgo,
le tue vie,
le case che con le finestre illuminate,
sembrano tanti piccoli ochhi che guardano,
le terre verdi e il mare.
Più lontano scorgo maestosa la cattedrale,
con il Crocefisso che tocca il ciel,
e pare che sia sostegno per esso.
Così, assorto nei miei pensieri,
Oh, cara Nicotera,
vado dietro il castello,
affacciandomi vedo le meraviglie del mondo.
Il mare, i monti e la madonnina che veglia lassù.
Poi respirando l’aria pura,
mi accingo a tornar a casa e,
camminando sento che il cuor si colora,
di amor verso te,
Nicotera.
Voi,
voi siete qui,
senza un perché,
amici di sempre, voi,
quando sono solo,
venite da me,
quando ho paura
mi aiutate a superarla.
Cari amici miei,
non mi abbandonate mai,
voi venite da molto lontano, da un mondo diverso.
Solo io vi vedo e vi conosco veramente.
Se anche gli altri vi vedessero e sapessero chi siete,
non farebbero altro che chiamarvi continuamente.
Per ora sono il solo a capire e a vedervi.
Cari amici miei, no,
non mi abbandonate.
In questa sera,
troppo triste e troppo sola,
io sono qui
nella mia stanza solitaria
al lume di questa bianca luna,
pensando a te.
Vivendo con la speranza
di amarti amore mio,
con questa grande voglia di abbracciarti Anna Maria.
Sono stato uno stupido
e adesso me ne pento,
non sapendoti amare
ho distrutto la mia e la tua vita.
Ma se tu vuoi,
potremo ricominciare tutto da capo.
Nella mia vita non ho avuto mai altro che te.
L’amore credimi ci ha unito,
e senza aver paura
ti amerò.
Il tuo sorriso ricordo mi ha preso il cuore,
nella mente
portato la luce,
non mi abbandonare mai
ti prego.
Ho giocato con i sentimenti tuoi,
ho strappato tanti e tanti giorni della tua vita,
ma ora,
tutto l’amore mio ti darò
senza parlar più
stringimi le mani e ricominciamo,
Anna Maria.
c’è silenzio.
Soltanto un piccolo cinguettare di passeri.
E’ primavera,
ma sembra che l’estate sia già arrivata.
Solo, in questo silenzio,
ripenso alla mia vita.
Fra pochi giorni cominceranno gli esami,
io mi ritrovo a scriver,
dopo aver studiato.
Mi sento così solo.
Così la penna scende lievemente,
su questo foglio bianco.
L’animo mi si confonde
in un turbamento leggero.
Però in questo turbamento
mi ci trovo bene
e quasi vengo attratto da esso.
E scende la sera!
con il suo manto stellato che,
lievemente livella e rasserena
tutto il mondo.
Anch’io mi sento chetar
da questo lieve scendere,
e nel cuore mio
infonde la pace.
sopra di me chiare stelle illuminano il mondo
in questa posizione guardo,
osservo le costellazioni, i pianeti.
L’universo è mio.
Questa immensità mi riempie di pensieri,
pensieri di pace
e penso di non esser più solo,
nel cammino della vita.
Oh, il mio cuore si strugge di gioia,
Oh, la vita mi sembra più bella.
Dio ha fatto un bel regalo a noi,
uomini mortali,
un mondo di costellazioni,
che tutti gli uomini avvicina,
sia neri che bianchi, nulla importa.
Io sento che Dio vuol,
che da me parta la lode per l’opra sua,
che nel mio pensier si espande.
Tutto è finito.
Tutti sono andati via.
Fuori piove rumorosamente, e
cadendo fa un tal rumore che rende
anche di più tristi.
Io in questo nudo tavolo,
la penna, il foglio ed io,
questa musa che a scriver mi spinge
di questo momento a rappresentar me stesso.
Rappresenterei, se fossi veramente poeta,
il silenzio perpetuo e quel stringersi d’animo che
si prova quando si è soli.
Ma tal io non sono.
Dopo gli schiamazzi e la gioia e i dolori lievi,
dopo tutto questo solo il
silenzio.
Finestra tu che aprendoti,
scruti l’immensità dei cieli,
tu che guardi il mondo dimmi….
Dove va a finire questa immensità?
Di certo non finisce la,
all’orizzonte,
ma continua per terre e mari fino ad arrivare,
sul cielo e poi a ricadere giù.
Io in questa immensità mi ci trovo bene,
e guardando il mio cuor gioisce e
oltrepassando va tutte le cose umane.
E passando copre tutto l’universo.
L’AMICO (RIVISTA) in accasione della pubblicazione a
PROPOSTE del 11/maggio/1997
chi darà anche la vita per te,
è chi non ti tradirà,
è quello dei buoni consigli,
e non ti lascerà
in balia della vita.
Pensa…
lui soffrirà per te,
ti difenderà dalle ingiustizie
e anche quando non ci sarà,
lui sarà con te,
ad amarti
come il primo giorno.
per tutto il tuo amore…
solo tu hai creato tutto l’universo,
solo… per vederci contenti.
Io ti ringrazio per la terra
e per il libero cielo,
per gli animali che lodano anche senza saperlo te..
Io ti lodo per tutto il creato,
dalla terra fino ai confini della realtà.
Però non tutti riconoscono il tuo operato,
non tutti ti lodano per quello che fai per noi…
forse…
non riescono a capire che
solo tu sei vita per noi…
Ascolta Padre Santo…
i ruscelli d’acqua limpida,
i cerbiatti che scuotendo la testa,
lodano il tuo nome.
Tutto parla di te o Signore.
Lo scoiattolo che saltando tra albero ad albero
sembra volerti ringraziare.
Finanche gli uccelli volando,
sembrano volerti dire grazie.
Padre di tutte le creature,
e dell’universo intero,
fino ai confini della realtà,
Ricordati di noi misere creature,
che non conosciamo altro che il tuo Paterno Amore.
GRAZIE.