LA RADIO DEL MISTERO

RAFFAELE FAMELI

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Capitolo 11

 

(=L’AMARA VERITA’ DI SAMANTHA E DEI SUOI GENITORI, IL TUNNEL DI NUZZO, L’APPUNTAMENTO PER L’INDOMANI ED IL NUOVO RICORDO-INCUBO=)

 

Ero lì che attendevo. Mi stavo anche mangiando le unghie perché ero troppo nervoso. Non l’avevo mai fatto prima! Quando la vidi arrivare. Mi sentii come tanto tempo prima! I ricordi affollavano la mia mente, così come il terrore. Come avrebbe potuto aiutarmi, quando era lei a dover esser protetta da me? Comunque, ora era vicino a me! Si posizionò proprio davanti alla sua vecchia casa. Mi chiamò: “Alberto!! Vieni… Sono qui!! Sono venuta per te!! Mio Dio… come sei cresciuto… Siamo diventati grandi…” Corsi… corsi da lei e c’abbracciammo! “Samantha… Quanto tempo è passato da quei giorni… Come stai? Io… io sto, diciamo, bene!” Si mise a piangere! Le sue lacrime mi bagnarono. “Oh Alberto!! Sono rimasta sola al mondo! I miei genitori, purtroppo non ci sono più! Non mi sono più fatta viva perché temevo… temevo questo giorno! Sai… ho molte cose da raccontarti, però non sono venuta per me, ma per te! Perché hai fatto la sciocchezza di comprare quella DANNATA RADIO!! Ah! Perché dovrei perdere anche te! Non voglio!” Le accarezzai il bel viso, rimasto uguale a quando era bimba. “Perché dovresti perdermi? Sono qua! E poi… e poi, mi dispiace per i tuoi… non lo sapevo! Comunque, tu ora stai con tua sorella, non è vero? Stai con Sara?” Samantha scoppiò in lacrime un’altra volta: “Oh Alberto!! No! Non sto con Sara… A dir il vero, è proprio di lei che ti voglio parlare! Vedi… Ti ricordi che non l’hai mai incontrata? Bene! Prima di conoscerti abbiamo comprato questa casa con l’intenzione di stabilirci in questa  ‘ bella ‘ città… ma, un brutto giorno, mentre giocavamo, qui… proprio vicino a casa… è successo… E’ SUCCESSO TUTTO! Vedi? Questa entrata che và fino all’appartamento del signor Nuzzo? Io e mia sorella Sara, eravamo solite giocarci dentro! Eravamo anche diventate amiche del signore che abitava nell’appartamento che sta al primo piano! Questo palazzo è tutto suo… suo per modo di dire. Io e Sara andavamo su e giù per le scale! Siamo arrivate anche in soffitta e nei garage… Insomma, abbiamo esplorato tutto! Nuzzo ci aveva avvertite che era pericoloso, ma noi… noi non l’abbiamo ascoltato! TUNNEL lo chiamavamo questo posto… Sempre buio e misterioso! Un giorno, io e lei giocavamo come al solito all’interno. Avevamo portato bambolotti e casette! Ci divertivamo ad ascoltare da un mangianastri una cassetta di canzoni… di sigle di cartoni… Tutto ad un tratto, mentre pettinavo la mia bambola preferita… dal registratore una musichetta strana e continua! Non capivo. Mia sorella, volle andare a vedere, e così prese il registratore. Cercò di fermare il nastro, ma prese una scossa tremenda e si mise ad urlare ed a piangere… La cosa strana era che il mangianastri andava a batterie!! Provai a soccorrerla, ma lei, forse, anzi sicuramente spaventata, corse nel TUNNEL verso le scale che portano al piano superiore… Nuzzo, dalla porta di casa sua, vide mia sorella e me correre verso la soffitta, ma NON FECE NULLA! Non ci seguì… NON CI AIUTO’! Oh Alberto… Appena arrivati in soffitta, abbiamo trovato il buio… ma un buio così nero che mi son fatta la pipì addosso! Non era normale quel buio… NO! Comunque, corsi da mia sorella, e la trovai come pietrificata vicino ad un muro… Su quel muro, non lo dimenticherò mai, trovai, come dipinte sul muro delle scritte… DIV X 0… Non capii…” Tremavo… io avevo capito… “… Poi, cercai di scuotere Sara, ma quella non mi rispose… Si accovacciò a terra e si mise ad orinare ed a vomitare. Tra le sue mani, un ARLECCHINO con le gambe e le braccia snodate! Puzzava! Anch’io stetti male, ma, nonostante ciò, continuavo a chiamarla ed a scuoterla… quando… quando abbiamo visto degli esseri orrendi venire da noi da dietro… Erano come insetti… insetti enormi, solo che parevano esseri umani, ma erano GRIGI! Mi voltai dall’altra parte e vidi una cosa che non potrò mai più dimenticare… C’era come un GUFO enorme, insieme ad altri TRE che ridevano e ridevano… Il GUFO roteava i suoi occhi ed io credetti di morire! Intanto, gli altri tre… non so nemmeno descriverli per quanto erano brutti e deformi, presero mia sorella e la trascinarono in un angolo. Potevo sentire le sue urla… Piangeva e chiamava mamma e papà! Dopo… dopo solo silenzio… Intanto, il GUFO si avvicinò a me, mentre i GRIGI tentarono… OH MIO DIO… tentarono di violentarmi! Non capivo… Ero troppo piccola per capire! Mi aprirono le gambe… mi tirarono giù le mutandine… e…” Scoppiò a piangere di nuovo… L’abbracciai! Avevo compreso… Le dissi: “Anche io ho avuto da piccolo un’esperienza simile! Ti capisco Samantha… ma, tua sorella Sara?” “Aspetta… non è FINITA… Io, riuscii a scappare via dalle grinfie di quei maledetti da Dio… Confesso che non badai a mia sorella in quel momento! Corsi giù dalle scale, ed il signor Nuzzo nel vedermi, mi fermò e disse: NON DOVEVI VENIRE QUI’ DA LUI! TUA SORELLA E’ MORTA!”… Capisci? Nuzzo sapeva ma non fece proprio nulla! Anzi, credo che gli abbia aiutati… Corsi a casa! Erano passate, stranamente parecchie ore… Vidi mia madre e mio padre, e mi gettai nelle loro braccia! Raccontai tutto, ma quelli, si misero a piangere, e chiusero al buio la stanza di mia sorella… Non ci entrarono mai più! Non sapevo che fine aveva fatto Sara, però, mia madre mi diceva che DOVEVO DIMENTICARE… CHE NON AVEVO MAI AVUTO UNA SORELLA!! I miei, inventarono che Sara usciva sempre… Nessuno ha mai sospettato che ERA MORTA! Lo dissi anche a te… I miei, nel vederti, pensarono che era il momento che DIMENTICASSI… che giocassi come se non fosse successo nulla… Intanto, non so perché, mio padre continuava ad armeggiare con un televisore, cercando non so che… Una volta sola, da quello ho sentito quella musichetta malefica… Era pomeriggio… tu non c’eri! Ah Alberto… Ti ricordi quando andammo nel TUNNEL? Ti ricordi di quando, anche io e te, abbiamo VISTO? Da quel momento, capii d’averti messo in pericolo… TI GIURO CHE NON VOLEVO… NON SAPEVO… Mi puoi perdonare?” Rabbrividii! Dunque, avevo VISTO anche allora? Non mi ricordavo, ma qualche barlume di ricordo, cominciò a venirmi in mente, ma il mio cervello si difendeva… NON VOLEVA FARMI RICORDARE. “Alberto! I miei dopo che siamo stati in quel TUNNEL, hanno cominciato a far le valigie… Mio padre, parlando con mia madre, parlò di certi numeri che aveva ascoltato e di un aggeggio per decifrarli… Disse pure dove trovarlo… IO LO SO!! Alberto… so anche quel che sono… Quando ci siamo definitivamente trasferiti, ho trovato degli amici che m’hanno spiegato IL MIO VERO ESSERE! Raccontai a loro tutto quanto, e cominciai a studiare… studiare tutto quello che avevo vissuto, fino a quando, circa una settimana fa, ho deciso di venire di nuovo in questa città per far ricerche! Forse è destino, comunque, m’ha contattato Mario… Non m’ha voluto spiegare come sapeva della mia storia e della tua, però mi disse che avrei dovuto aiutarti… Ed eccomi qua! Alberto… forse siamo arrivati ad una svolta… Mi ha raccomandato d’accompagnarti con QUEI NUMERI in quel posto…” L’abbracciai e baciai, ed alla fine le dissi: “Samantha… E’ davvero DESTINO! Io ho la PORTA e tu le CHIAVI! Ma… dimmi, amore mio… tu cosa sei? Io l’ho scoperto solo da poco… Sai? Sono uno SCOIATTOLINO… proprio come Cip & Ciop…” Quella, sorridendomi, disse: “Sono una CONIGLIETTA, amore!! Quando mi sono trasformata per la prima volta non ci potevo credere! Piansi di gioia! Compresi che anche i miei lo erano ed anche mia sorella Sara… SIAMO ESSERI PURI, Alberto! Questo l’ho compreso da sola! Ti faccio vedere… seguimi…” Samantha aveva ancora le chiavi di casa sua! Entrammo in quel cancello, aprì la porta polverosa ed entrammo… proprio in camera sua! Ma al sentir che era una CONIGLIETTA, mi si gelò il sangue…

 

Era davvero come se il tempo non fosse trascorso! Cominciammo a baciarci! Lei si tolse tutti i vestiti, e così feci anch’io! Abbiamo fatto l’amore… in quella camera di molti anni prima! Dalle serrande i puntini luminosi colpivano il muro… Era bello e perfetto! Si trasformò davanti a me! Era una coniglietta ed io uno scoiattolino! Esseri di luce… quello che LUI e LORO odiavano… ma, in quel momento non importava… Dimenticai la paura…

 

Dopo, le raccontai tutto di quello che avevo vissuto, e lei piangendo, disse: “Ti aiuterò! Rimarrò in questa casa e staremo insieme… Alberto… TI AMO!”. Dalla porta d’ingresso, qualcuno bussò! Era Nuzzo. “Ah! Ancora voi due! Che ci fai qui tu? Non eri partita per andare lontano… QUESTA CASA E’ MALEDETTA! Va via…” Disse spingendola. Intervenni. Spinsi quell’uomo al muro, e gli dissi a denti stretti: “Maledetto SEI TU!! TU LI HAI AIUTATI!! TU HAI AIUTATO NESSUNO!! ADESSO LASCIALA STARE!! NON HAI FATTO NULLA PER FERMARLI!! TU SAPEVI, MA LO STESSO HAI LASCIATO SARA E SAMANTHA IN PERICOLO DI VITA!” Gli diedi un pugno nello stomaco, e quello si piegò in due: “Ve ne pentirete!! Voi non sapete!! Ah!! Quanto dolore… quante sventure… EGLI non si può FERMARE! Queste mura sono SUE! Come suo è l’ETERE! NON RIVEDREMO MAI PIU’ LA PIANURA… TUTTO E’ SUO!!” Io, risposi: “La colpa è TUA e di quelli che hanno sempre negato la SUA esistenza!! Siete voi ad esser MALEDETTI! Cosa ne sai di LUI? PARLA!!” Nuzzo, si sollevò e disse: “Ne so molto perché sono VECCHIO! L’unica cosa da fare è DIMENTICARE! CANCELLARE! Cosa lo volete? NON ESISTE! Così, come NON ESISTONO LORO!! I TRE!! LUI E’ L’ASSENZA DI VITA! Vi perderete! Vi perderete nei SUOI LABIRINTI! Sono venuto per avvertirvi! Vi ho visti dalla finestra e ho capito!!” Dicendo così, si lanciò sul vecchio televisore, e lo colpì gettandolo in terra… ma da quello s’intravide la SCACCHIERA, e poi scintille e fumo. L’aveva distrutta. “Ecco… Ecco la fine che farete… e che ci farete fare!!” E corse via, lasciandoci soli. Notammo che aveva una coda… una coda bianca e nera da tasso.

 

Siamo rimasti senza fiato… Era tutto come aveva raccontato Ric nel suo racconto. Tutti sapevano, ma, nessuno faceva nulla!

Samantha, mi disse che ci saremmo visti all’indomani per andare nel luogo dove potevamo finalmente decodificare quei dannati numeri! Ci baciammo di nuovo e ritornai a casa mia.

 

Avevo appena aperto la porta di casa. Ero sia contento che impaurito. Avevo aggredito un uomo, ma pensavo che se lo era meritato, ma provavo anche pena per lui… Nuzzo! Un uomo che viveva da solo in una casa dove c’erano stati dei MOSTRI e l’uccisione d’una bambina che era innocente. Pensai pure alla tragica scomparsa dei genitori di Samantha che si erano spenti portando nel cuore il fardello della perdita d’una figlia. Stetti seduto su una piccola poltrona nel corridoio… immerso nei miei pensieri. Ancora i miei non erano rientrati. Quando, sentii squillare il mio cellulare. Era Mario… “Alby! Hai incontrato il tuo amore? Spero di si! Anzi… ne sono certo! Domani, andrete in quel posto dove dovete decifrare quei numeri… Qualcuno vi ha già avvertiti… Potreste perdervi nei LABIRINTI… Stai attento Alby! Adesso non è solo la tua vita in gioco, ma anche quella di Samantha… Anche lei vuole RICEVERE, ma… è una coniglietta! AHAHA! Avrà bisogno di te! Vuole scoprire… vuole vedere! Sappi solo che Dantini vi accompagnerà in quel luogo non facendosi vedere… Porterà quello che servirà per USCIRE dal LABIRINTO DEL TERRORE! Il bello, caro Alby, che nemmeno lui immagina che quello che gli ho dato sarà molto importante! Comunque, adesso fai BEI SOGNI… AHAHAHA! Buona notte…” E riagganciò senza ch’io parlassi. Mi consolava d’avere Ric alle spalle, anche se un po’ ne avevo paura visto l’esperienza che avevo avuto proprio durante gli EXPERIMENTES… Cosa doveva portare con sé? Cosa di così tanto importante? E poi… cos’erano i LABIRINTI?

 

Pensando così, m’avviai piano nella mia stanza! Dovevo mettermi il pigiama ed aspettare i miei. Infatti, accesi la luce del comodino e m’infilai quell’indumento confortevole. Non volevo entrare nella STANZA DELLA RADIO… no! Ne avevo avuto abbastanza per quel giorno! Mi sedetti sul letto e ripensai alla mia coniglietta ed alla tenerezza che avevamo provato! Quello era il BENE! Proprio come quello che avevo provato a casa di Mario vedendo Daniele… ma, il mio ricordo fu turbato dal ricordo di NESSUNO… del GUFO! Il signor Basil era il vero TERRORE… Presi il racconto di Ric, e vedendo la foto dei VOLTI sospirai… Era strano! Quello che aveva dovuto affrontare il mio amico volpacchiotto o volpacchione, mi sembrava ora tutto più chiaro! ERA TUTTO VERO! Tutte le esperienze da me avute m’avevano insegnato che esiste molto altro… Purtroppo, nel mondo non ci sono solo animali ed esseri umani o vegetali e minerali… no! Esistono anche LORO! Forse, non si potevano sconfiggere, ma si poteva dar loro una bella lezione! Ric m’aveva insegnato questo col suo racconto!

 

I miei chiamarono, e mi dissero che non sarebbero rientrati quella notte… Ci saremmo rivisti all’indomani. Erano andati, mi dissero, da una persona che stava poco bene. Pensai, anche se non razionalmente, che si trattasse della signora Mary di cui parlava Ric nel suo libro. Mi consolai, immaginando i miei al sicuro… Tuttavia, Samantha era sola a casa sua! Pregai… pregai che qualcuno andasse da lei per proteggerla quella notte! Non volevo che le accadesse nulla di grave… Non volevo che incontrasse LUI…

 

Decisi che era l’ora di mangiare! Così, scesi al piano inferiore e mangiai quello che era rimasto del pranzo. Poi, m’affacciai al balcone da dove potevo vedere, anche se poco, la casa della mia coniglietta. Vidi, una figura avvicinarsi alla stradina che conduceva proprio da lei… Riconobbi quella creatura! Era il Pen… Con lui, altre figure! Erano gli alleati di Mario e Ric! Anche se erano sicuramente esseri soprannaturali, mi rallegrai molto. Dopo un po’, vidi arrivare anche tre figure senza lineamenti… Erano i tre manichini! Sorrisi. Avevano ascoltato la mia preghiera! Volevano proteggere il mio bene!

 

Quando ebbi finito di fumare, rientrai in casa, e corsi nella mia stanza per dormire.

Mi misi a letto e spensi la luce…

 

Quello che sognai fu estremamente brutto! Infatti sognai o ricordai, di trovarmi con Samantha dentro al TUNNEL. Giocavamo… All’inizio tutto sembrava tranquillo. Non c’era traccia di pericolo… ma, dopo cambiò tutto! Udì una musichetta provenire da un mangianastri… una musica già ascoltata! Capii! Era la SUA MUSICA… quella che si ascoltava dalla mia radio ad onde corte, prima delle maledette trasmissioni! Samantha, sembrava essere spaventata, ma poi mi prese dalla mano e mi condusse non nella soffitta, ma giù… dalle scale, fino a quelli che dovevano essere i garage, anche se Nuzzo, soleva passar l’estate proprio in uno di quelli, trasformati in abitazione. “Dobbiamo scendere… Alberto!! Ho paura! IL GUFO… IL GUFO ci viene a prendere…Scendiamo!” Mi disse, ed io in sua balia feci come aveva detto. Ricordo che nel correre inciampai e caddi per tre gradini, cadendo sulle ginocchia, sbucciandomele! Erano scale rustiche… ancora non c’erano mattonelle! Tutto quel luogo era sporco, polveroso e RUSTICO! Per orgoglio, davanti a lei, non piansi anche se il dolore era insopportabile! “Ti sei fatto male? C’è sangue!!” Mi chiese, mai io risposi: “No Samantha… Ma, dove andiamo?” In effetti, sui gradini dov’ero caduto c’era del sangue, e mi disgustai. Samantha non mi rispose e continuammo a scendere velocemente, ma, quando pensavamo d’esser arrivati, ci ritrovammo in soffitta e non in garage. Lei, allora, guardandomi con i suoi occhi spaventati, ma tanto tanto belli, mi disse: “Alberto! Aiutami a trovar Sara! E’ qui… LO SO! Il GUFO non l’ha presa…” E mi condusse verso un muro dove troneggiava la scritta DIV X 0! “Qui non c’è! Proviamo laggiù! Andiamo…” Disse, e cambiando direzione andammo verso un luogo buio e tetro! Non c’era luce, ma, a terra c’era una cosa che mi fece orrore! C’erano ossa umane e carne lacerata! Era LA MORTE! Puzzava… puzzava orribilmente! “E’ L’OBLITA’!!” Disse Samantha. Avrebbe di sicuro voluto dire OBLIO, ma le venne quel termine… “Dobbiamo andar via! Ma prima voglio cercare la mia sorellina!” Indietreggiai, capivo a chi potevano appartenere quelle ossa e quella povera carne putrefatta, ma forse, lo capii soltanto in sogno! Schiacciai qualcosa! Mi girai e vidi d’aver schiacciato come una lumaca, ma così non era! Infatti si trattava d’un bulbo oculare! Samantha non se ne era accorta, ma cominciai a provare conati, e per non farlo davanti a lei, corsi, lasciandola per un momento da sola, verso l’uscita… Capii d’averla messa in serio pericolo… ma ero piccolo… ancora non avevo compreso. La sentii urlare… In quel maledetto posto, vidi il GUFO, stringerla tra le sue ali. Urlava e piangeva! NESSUNO, intanto roteava i suoi occhi ed apriva e chiudeva l’orrido becco… Da quello vidi spuntare una lingua biforcuta molto lunga che le leccava il viso con avidità. Anche se piccolo, anche se terrorizzato, corsi in quella direzione e spinsi quel MALEDETTO DA DIO, liberandola. Intanto, altre tre figure m’avevano raggiunto e cominciarono a picchiarmi forte! Erano quei TRE! I VOLTI! Ci presero e cominciarono a spogliarci nudi! Ci picchiavano, come al loro solito, alle parti intime! Urlavamo… Non riuscivamo a respirare… quando… quando una luce colpì i VOLTI! Abbiamo visto arrivare un uomo con il padre di Samantha! Non lo conoscevo, ma notai che aveva una coda… una coda da volpe… Urlò: “PER IL POTERE DELLA KALIMBA LUNARE…”.

Quando tutto finì, ci ritrovammo a casa di Samantha! Eravamo nella sua camera! Tutto sembrava normale! Tutto, tranne quell’uomo che ci aveva salvati, davanti alla porta della stanza buia! “Ah… Mirmo!! Se non fosse stato per te, avremmo li avremmo persi… Ti ringraziamo per quello che hai fatto! Ma, come hai avvertito la LORO presenza?” Disse all’uomo il padre del mio bene. Quello, disse: “Come? Come non lo so! Sono passato di qui ed ho intuito! Sai… è stato sempre questo il mio compito… ma, non solo questi ragazzi sono in pericolo… Hai saputo, no?” Il padre di Samantha, disse: “Non pensavo che anche in questa zona potessero arrivare! Ma, è successo! Cosa posso dire ai genitori di Alberto? E’ colpa mia! Dovevo stare più attento…” “Nulla! Loro già sanno… Ma, ancora è presto… molto presto! Presto per tutto! La Kalimba Lunare ha cancellato i ricordi dei ragazzi… ma a noi, chi li cancellerà? Ci porteremo fino alla tomba queste immagini…” “Grazie Mirmo… Grazie di tutto! Abbiamo deciso d’andar via… Tra qualche mese, leveremo gli ormeggi… Abbiamo perso chi sai tu… non possiamo perdere anche lei… La cosa più triste è che non possiamo dirlo a nessuno… Non abbiamo nemmeno fatto il funerale…” Mirmo pianse alle parole della mamma di Samantha, mentre noi, innocentemente, ancora giocavamo. “Addio, allora! Fate una buona vita, per quel che resta! Io, rimarrò qui a vegliare, fino a quando… fino a quando tutto potrà finire, anche se, in quella soffitta NON C’ERANO SOLO LORO! L’ho avvertito chiaramente! C’era anche LUI! Ah! Spero Iddio che non sia così…” Disse andando via quell’uomo con la coda di volpe che ci aveva salvati.

Tutto era rientrato nella normalità! Non ci siamo ricordati di nulla… Dopo qualche mese, Samantha ed i suoi andarono via da quella casa, lasciandomi solo il ricordo delle bellissime estati passate con lei. Ecco, quello che la KALIMBA LUNARE di MIRMO aveva fatto! Ci aveva salvato la vita e fatto passare gli anni successivi come se nulla fosse stato.

  

 

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