RAFFAELE FAMELI
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Capitolo 13
(=LA RADIO DELLA ZIA, LA RICEZIONE DELL’ORRORE, I NUOVI EXPERIMENTES, GLI IBRIDI, ED UN AMICO HACKER MOLTO PARTICOLARE, LA BASE MARITTIMA E LA MINACCIA DI NUZZO=)
Eccomi di nuovo a casa. I miei m’avevano lasciato un biglietto, dicendomi che sarei rimasto da solo anche quel giorno. Non m’andava di mangiare, e così, andai di corsa in camera mia, accesi il computer e scrissi… Intanto, nella mia mente si agitava il pensiero del messaggio che avevo decodificato, e soprattutto di quello che non ero riuscito a decifrare. Mi sentii confuso. Ne avevo sentite e viste tante, tuttavia mi serviva riprendere fiato! Dovevo CAPIRE! Capire il MISTERO!
Sono stato parecchio davanti al computer, descrivendo minuziosamente tutto quello che mi era successo… a me, ed alla mia Samantha. Non so quante ore erano trascorse… Forse, anzi sicuramente, avevo paura di ciò che mi sarebbe capitato nella STANZA DELLA RADIO… Però, era una cosa che dovevo fare. Ormai c’ero dentro! Ripensai al viaggio in treno… E se quel giorno non fossi andato in quel negozio? La mia vita sarebbe stata diversa? Forse si, ma, non avrei incontrato Samantha, Ric e Mario… Sarei rimasto nel BUIO…
Avevo fretta, e così, anche se mi sembrava presto, uscii dalla mia stanza, dirigendomi dove c’era la RADIO DEL MISTERO ad aspettarmi. C’era, anche se non ci poteva essere, il sole al tramonto… Guardai l’orologio, ma notai che non aveva più le lancette… allora, mi girai a guardare l’orologio digitale, ma notai che era come bloccato… si vedeva 88:88… insomma IL TEMPO NON C’ERA! Mi sedetti sulla solita sedia, presi la radio ed accesi la TV. Nulla… Radio e Tele Pianura ancora tacevano… Loro si… ma, infondo alla stanza, una vecchia radio a valvole si mise in funzione da sola, anche senza spina inserita. S’accese all’improvviso facendo molto rumore. Vidi che la valvola… L’OCCHIO MAGICO, s’era acceso. M’avvicinai. Era da tanto che quella radio non veniva accesa, anche perché, ricordo molto bene, che avrebbe dovuto esser riparata, ma si sa… i tecnici per questo tipo di radio dei tempi della guerra, non si trovano più, per non contare che le valvole, ormai, sono introvabili! Comunque, quella c’era… ed era in funzione. M’avvicinai alle vecchissime manopole e nel guardare il pannello illuminato che riportava le varie frequenze espresse in METRI e l’asta della sintonia, nonché i vari paesi mondiali riportati, notai che era posizionata in SW… ONDE CORTE! Ma, quello che mi fece più impressione fu la marca… LA SOLITA… All’improvviso ricordai… ricordai quello che mi era successo molto tempo prima…
Quella radio, era di proprietà di una mia zia, alla quale tenevo molto. Dopo che fu morta, tale radio rimase di proprietà dei miei genitori… chissà per quale motivo… Comunque, avevo si e no l’età di sei anni. Mi trovavo a casa di questa mia zia. Mi misi a rovistare dovunque, come di solito facevo, in quanto quella casa era molto vecchia, per trovare oggettini da portare a casa! Io conservavo… anzi, conservo di tutto! Mi piacciono soprattutto le cose piccole come spille ed altra roba, anche trovate per strada, in piccole scatole che, con bramosia tengo ancora. E’ una mia fissazione… ma ora capisco da cosa dipende… Gli scoiattoli CONSERVANO… Quel giorno, a casa di mia zia, mi recai nel piccolo salotto abbandonato dai miei nonni. Lì troneggiava, davanti al tavolo con centrini all’uncinetto pieni di polvere LEI! Al di sopra un quadretto dell’EIAR… Mio zio, sacerdote, era stato uno dei primi a possedere una radio nella mia città, e L’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche volle premiarlo con quel quadretto molto particolare… Mi piaceva molto osservarlo. Mia zia era intenta in cucina e non poteva badare a me, e così, m’avvicinai furtivamente all’apparecchio, che aveva la spina attaccata. L’accesi, ed aspettai qualche secondo perché si riscaldasse come tutte le radio a valvole… S’accese. Da quella, stranissimi segnali come in CW e moltissime stazioni straniere. Giravo la manopola della sintonia con agitazione e piacere! Volevo ascoltare… RICEVERE! Quando, all’improvviso, dal grande altoparlante, udii una musica continua… Ripeteva sempre le stesse note… Non lo sapevo ancora, ma, fu la prima volta che ascoltai Radio Pianura, anche se a dir il vero, avevo anche intravisto molte volte nella vecchia TV in bianco e nero di mia zia, proprio un segnale lontano… la SCACCHIERA. Dopo di questa musichetta, silenzio… un silenzio innaturale, interrotto solo da scariche… disturbi… interferenze. Fu allora, che mia zia arrivò di corsa, mi prese dalle spalle spegnendo velocemente la radio, dicendomi: “Cosa hai fatto? Alberto!! Adesso dovrò dirlo a papà! Perché hai acceso la SUA RADIO? Non lo dovevi fare… Oh! Grande disgrazia!! Dovevo buttarla via… ma me lo hanno impedito! Dimmi Alberto… Hai sentito qualcosa? Dillo alla zia…” Io, con molta ingenuità, dissi: “Si zia… Ho sentito parlare e poi una musica!” Mia zia sembrò tranquillizzarsi, e mi disse togliendo la spina dal muro: “Menomale!! Non lo far mai più!! Non lo sai… ma questa radio è di NESSUNO… NON E’ DI NESSUNO! Quando crescerai sarà tua, ma ora no! Dai… vieni che è pronto a tavola…” Così dicendo, mi trascinò via, ed io non l’accesi fino al giorno che morì e con i miei la portai a casa mia.
Però, ora, nella STANZA DELLA RADIO, era ACCESA… ACCESA su quella dannata FREQUENZA! Infatti, udii la solita musichetta. Mi girai e dal televisore la solita SCACCHIERA! Solo, che questa volta sembrava non esser sintonizzata bene! Probabilmente, pensai dopo, che l’ambulanza facesse da ponte ripetitore… Dalla radio, udivo quella musica che diventava sempre sempre più forte e distorta. All’improvviso, le lampadine che illuminavano il quadro della sintonia, sembrarono diventare più forti e potevo sentire un odore di carne bruciata… odor di BRACIERE. Anche la radio ZODIACO 14 si mise da sola in funzione, sintonizzata sempre sulla stessa frequenza malefica! Si udirono molte scariche ed alla fine, la solita voce, ripeteva i numeri che avevo già sentito, ma questa volte una voce diceva: “… SECURITE’… SECURITE’…. SECURITE’…” Sembrava che fosse un segnale tipico di pericolo delle navi sulle frequenze VHF marittime, ma non era così. Probabilmente, nell’andare all’ospedale, avevamo fatto danni. Dal televisore, la scacchiera, lasciò il posto ad uno stranissimo monoscopio in bianco e nero che faceva paura… Il segnale sembrò aggiustarsi, ed io distolsi lo sguardo perché quell’immagine mi provocava turbamento e terrore… NON C’ERANO COLORI, solo il BIANCO ED IL NERO! Questo lo capivo… Mi sentii ancor più terrorizzato e confuso. Dall’altoparlante, la voce, ma questa volta sembrava esser quella d’un demone, ripeteva ossessivamente i numeri, poi, mi sentii prendere le braccia, come se qualcuno tentasse di portarmele dietro la schiena per rompermele, ed alla fine, come un violento calcio nelle parti basse. Era evidente… Non volevano che io ascoltassi nulla! Ma, questa volta mi ripresi, mi liberai non so come da quella costrizione, e tentai di spegnere la radio, fa presi una scossa tremenda. Mi vennero le convulsioni, e rimasi a terra stordito.
Quando mi ripresi, il televisore non riceveva più nulla, e dalle radio solo QRM… Tutto era finito. Sentii bussare alla porta, e sollevandomi da terra, andai ad aprire.
C’era il sole… potevo vederlo dalla finestra dell’ingresso. Evidentemente era passato poco tempo, ma non ne ero sicuro. L’orologio, adesso riaveva le lancette… Erano le tre del pomeriggio…
Alla porta, Samantha con Riccardo. Ric, mi disse: “Andiamo! Si è fatta quell’ora! Dobbiamo andare da Mario che vi deve parlare! Poi, faremo gli EXPERIMENTES! Vedrai Alberto… oggi, vedrai molto altro…”. Non me lo feci ripetere due volte, ma dissi che avrei dovuto andare a staccare le spine della TV e delle RADIO. Ric e Samantha vollero venir con me. Così andammo in quella stanza. Ric, vide la RADIO DEL MISTERO, se la girò tra le mani, e poi disse: “Ah! E’ stranissimo che una cosa così insignificante possa essere il veicolo di tante cose cattive… E’ incredibile… Però, ERA NECESSARIO POSSEDERLA! Anche il televisore… MAMMA MIA! Ti sei organizzato bene, Alberto! Va bene… Ma, adesso andiamo… Mario ci aspetta…”. Così, staccai il tutto ed andai via con loro. Samantha m’abbracciò e mi baciò, mentre Ric sorrideva… Magari pensava alla sua Meni.
Arrivammo in auto, al bar vicino la casa di Mario. Lui era lì che ci stava aspettando. “Oh… Siete venuti… Finalmente!! Dimmi Alby… Hai ricevuto?” Gli risposi che avevo ricevuto gli stessi numeri e che però avevo sentito per tre volte la parola SECURITE’… Mario, annuì e disse: “E’ evidente! GLI abbiamo dato un brutto colpo con la distruzione del LABRIRINTO… Adesso, SI trovano in guai molto seri… ma, anche tu avrai un sacco di guai Alby, e non solo tu… Tanti… troppi aspettano la LIBERAZIONE DA LUI!! Ti ho già parlato della PIRAMIDE TRIDIMENSIONALE? Oh si! Ok… Poi la dovrai recuperare, per ora dovremo necessariamente chieder aiuto per decifrare quei dannati numeri… Poi, vi dirò io dove andare, comunque, ora prendiamo un bel caffè e poi EXPERIMENTES… AHAHAHAH!!” Così, ci recammo dentro al bar a bere il caffè. Il proprietario, appena ci vide storse il muso… Lo guardai! Era evidente che anche lui SAPEVA ma non VOLEVA che indagassimo… ERA COINVOLTO! Come del resto tutta la città.
Dopo aver sorbito la bevanda, ci recammo a casa di Mario.
In casa non c’era nessuno. Mario, disse: “Beh… Dovremmo dividerci! Per compiere gli EXPERIMENTES bisogna che le persone interessate siano sole con L’ESECUORE, AHAHAHAH!! Io, prenderò Sammy, mentre tu, Dantini, ti occuperai di Alby! Anche se sentirete urlare, non vi preoccupate, fa parte del gioco… AHAHAHA!!” Samantha, nel sentire questo divenne pallida, e mi disse: “Cosa mi vogliono fare, amore mio? Ho paura!” A rispondere fu Ric. “Vedi Samantha, sappi che quello che ti accadrà è necessario per la tua e sua RICERCA! Vedrai cose strane… che potrebbero apparirti anche pericolose! Proverai molto dolore, ma credimi, né io e né Mario vorremmo fare queste cose, ma sono gli EXPERIMENTES! Io li ho affrontato da solo… Ricordo lo spavento ed il BUIOS… Già! Bisogna essere al buio per poter poi veder la luce! Sappi che il cuore di Alberto ti sarà vicino… Ah! Potreste anche voi un giorno essere gli ESECUTORI per gente che ha intrapreso proprio come te e Alberto questa forma di ricerca… Solo, che voi avete un compito molto arduo, come quello che ho avuto io in passato! Alberto! Quando stasera tornerai a casa, dà il libro a Samantha, così potrà conoscermi e conoscere la mia storia, che poi E’ ANCHE LA VOSTRA!” Dissi di si.
Così, ci separammo. Io con Ric, in salotto, come la prima volta, e Samantha nella stanza da letto della mamma di Mario. Le due porte si chiusero, ed io rimasi al buio con Ric.
Ric, prima di cominciare, mi disse: “Vedi Alberto, hai sentito parlare di IBRIDI e della PIRAMIDE TRIDIMENZIONALE! E’ tempo che tu sappia cosa NESSUNO vuole! Innanzi tutto, ti spiegherò cos’è la PIRAMIDE TRIDIMENZIONALE! Tu, hai avuto tra le mani la mia PIRAMIDE… Bene! Quella, è sia una mappa come avrai potuto notare, ma è anche un CATALIZZATORE per l’immenso potere della KALIMBA LUNARE, che come hai capito t’ha salvato la vita, proprio come l’ha fatto con me! LORO hanno paura di questo potere… Però, si trattava dei VOLTI! Invece, NESSUNO… IL GUFO nel tuo caso, come ha deciso di farsi vedere da voi, non può essere sconfitto solo con la mia PIRAMIDE, ma serve anche quella TRIDIMENZIONALE! C’è un’altra faccia della PIRAMIDE… Una faccia che nessuno conosce… né io e, purtroppo neanche Mario! A dirci questa verità è stata la signora Mary, della quale, certamente avrai letto! Come per la mia PIRAMIDE, si tratta d’un oggetto apparentemente senza senso… Si tratta d’un tappo di PROFUMO… Da un lato è uguale alla mia, ma dall’altro il DISEGNO E’ DIVERSO! Non sappiamo dove sia nascosta… Sappiamo solo che và necessariamente ritrovata! Con quella, poi, si potrà far altro… ma per ora, BISOGNA TROVARLA! Probabilmente si trova proprio qui sotto… NELLA SUA BASE… Comunque, ora avvicinati a me… e chiudi gli occhi.” Riccardo, era un ragazzo molto dolce… Non sembrava affatto la volpe in piedi, vista la prima volta… Capivo che quello che compiva su di me, lo faceva soffrire… Mi inginocchiai davanti a lui. Era seduto sul divano, quando ad un tratto, sentii un plaid coprirmi la testa, ed udii Samantha gridare come non l’avevo mai sentita fare! Volevo correre da lei… volevo abbracciarla, ma, mi sentii soffocare! Capivo che Ric m’aveva preso per il collo e lo stringeva! Dopo, mi disse con voce alterata, buttandomi con la testa a terra: “Vuoi sapere chi sono gli IBRIDI? Lo vuoi SAPERE DAVVERO?” Io urlai: “SI!! SE E’ NECESSARIO!!” Ric, allora, mi disse all’orecchio: “DEVI POTER TRASMETTERE!! BUIOS…” E sentii prendermi per i testicoli da artigli acuminati. Urlai e mi disperai, anche se capivo che quello che stava compiendo quel gesto era un amico. “DEVI TRASMETTERE PER POTER RICEVERE! Tu già hai visto L’ORRORE! Lo so!! Quella SERA… In quella specie di LETTINO DI METALLO… Tu non hai visto SOLO LORO E LUI… ma anche GLI IBRIDI e QUELLO CHE ERANO PRIMA! Solo che il tuo piccolo cervello si rifiuta di ricordare… ADESSO E’ L’ORA DI RICEVERE IL RICORDO PERSO! Ti aiuterò IO…” E mi sentii stringere ancora di più i testicoli… Li fece scontrare l’un l’altro, e mi sembrò d’impazzire, mentre ancora avevo la sensazione di soffocare sotto il plaid… Li strinse ancora più forte, e probabilmente urinai… Di sicuro svenni… Sentivo solo Ric dire : “… BUIOS…”.
Riaprii gli occhi, ma non mi trovavo più con Ric. Quello era il mio ricordo. Infatti, rivedevo tutte le scene con i GRIGI provando molto dolore, però, prima che arrivasse LUI, prima che facesse roteare i SUOI OCCHI DA GUFO, vidi una cosa che la notte che ricordai non avevo visto. Vidi che oltre me, in quel luogo c’erano anche altri bambini tutti nudi! Stavano esattamente ricevendo il mio stesso trattamento! Solo, notai che alcuni di loro erano bianchi in viso, e piano piano venivano essiccati… Già! Come prugne secche. Urlai… volevo distogliere lo sguardo da quello schifo, ma Ric, mi parlò e disse: “Apri gli occhi amico mio! Guarda… Guarda cosa sono GLI IBRIDI!” Infatti, dei GRIGI, prelevavano quegli innocenti e tagliavano loro i genitali con dei coltelli affilati, ed alle femminucce, veniva esportato tutto il pube ed i piccoli seni. Poi, aprivano la bocca e li mangiavano. Vomitai! Vomitai ma continuai a guardare. Dopo questo trattamento, veniva iniettato loro con una siringa molto grande un liquido grigio. Vennero anche asportati gli occhi, ed una VENTOSA, deformava il loro cranio! Lo rendeva lungo e gonfio. Vidi anche animali far la stessa fine, ma capivo che non lo erano! Vomitai di nuovo. Intanto, sentivo stringermi ancor di più i testicoli e con quel dolore compresi, anche se non del tutto. Quei poveretti venivano trasformati in GRIGI… in IBRIDI! Ecco chi erano… Non erano extraterrestri… no! Erano bambini come me! Ma, non solo… Vidi come nuotare i delle vasche anche quelli che mi sembrarono essere EMBRIONI UMANI, ma deformati! Vomitai sangue! Era troppo per me quella visione! Era vero! Il mio cervello per proteggermi, non m’aveva fatto ricordare… RICEVERE! Ric, dal nulla disse: “Vedi Alberto? Vedi cosa LORO hanno fatto ad esseri innocenti? Tutto questo per il LORO e SUO divertimento! Ha costretto esseri come noi a prelevare altri per fargli fare questa fine! Tu ti salvasti, poiché sei diverso, ma ancora devi scoprir perché! Qualcuno è stato ucciso, qualcuno è andato a finire ad un posto come quell’ORFANOTROFIO, ed alcuni hanno avuto la fortuna di rimanere VIVI! Alcuni, son diventati LORO SERVI! Ecco chi sono gli IBRIDI! Però, ora, visto quello che è accaduto all’SOPEDALE, hanno deciso la STERMINAZIONE! Ah! Qualcuna di quelle povere creature si è ribellata a LORO, divenendo i NOSTRI ALLEATI… Qualcuno come LORO, invece, si è ribellato ai LORO voleri, divenendo si mostri, ma con il cuore… Ecco la realtà, Alberto! Ecco la NOSTRA REALTA’!” Mi sentii cadere, e tutto divenne buio.
Quando mi svegliai, notai d’aver in mano la PIRAMIDE di Ric. C’erano i balconi aperti, e si vedeva il sole! Notai che nella stanza, oltre a me ed a Ric, c’era anche Mario e Samantha che svenuta, era sull’altro divano. Mi preoccupai, e dissi a Mario: “Mario… dimmi! Cosa ha visto Samantha? Non è che per caso ha visto quello che ho visto io? Non se lo merita!” Mario, questa volta piangendo, disse: “No Alby… Non ha visto quello che hai visto tu, ma forse era meglio che l’avesse fatto! Ha incontrato sua SORELLA nel BUIOS… Ha incontrato SARA! Si sono riabbracciate, ma poi ha visto… HA VISTO ALTRO… Adesso sta bene, ma le servirà tutto il tuo appoggio! Quando si sveglierà, avrà bisogno di uno scoiattolino che la conforti! Adesso, devo parlarti di chi ti potrà aiutare a decifrare i numeri… Ascolta…”.
Mi sedetti sul divano di fronte a Mario che era seduto sulla poltrona. “Alby… Lo so che ciò che ti dirò ti parrà molto strano, ma è così! Ho già contattato chi ci potrà aiutare a decifrare i numeri! E’ strano certe volte, servirsi della scienza umana, quando d’umano non c’è nulla… però, Alessandro è UNO DI NOI! Anche lui ha avuto esperienze molto brutte con LORO! Non era uno dei 14, ma lo stesso ha voluto indagare poiché siamo stati compagni di scuola! E’ uno dei pochi a conoscermi davvero! Gli ho parlato di me, prima d’aiutare Dantini! Alex… abita vicino casa tua, non lo so se lo conosci… Lui, è un esperto in CERTE COSE… cose che agli occhi degli altri possono sembrare strane! Ha tutte le apparecchiature necessarie per poter, SPERIAMO, decodificare quelle dannate cifre dell’inferno! Dovrai andar da lui se ricevi altro, e poi venire qui per gli EXPERIMENTES! Dovrai fare tutto questo fino a quando LO incontrerai! Ancora, Alby, non è finita! Dobbiamo aiutare quei poveri innocenti ancora nelle SUE grinfie! Adesso che sappiamo, è giunta l’ora d’agire! Oh… Si sta svegliando Sammy…”. Mi girai, e vidi la mia dolce Samantha svegliarsi. Le corsi vicino, e lei cominciò a piangere ed a disperarsi. Mi chiese dov’era Sara, ed io le dissi che era in pace. Pianse e m’abbracciò a lungo sotto lo sguardo di Mario e Ric, anche loro commossi. “E’ ora d’andare da Alex…” Disse interrompendoci Mario. “Non c’è tempo da perdere! Dovete andare nel suo bunker… AHAHAHA!! Vedrete cose pazzesche! E’ un hacker! Con i suoi computer è in grado di far cose dell’altro mondo… vedrete!! AHAHAHA!!” Samantha, mi guardò, e mi disse: “Chi cavolo è Alex?” Io, le risposi: “E’ un nostro vicino di casa… Ne ho sentito parlare! M’hanno detto che è il mago dei computer! Però, non sapevo che s’interessasse anche di altre cose… Bene! Allora andiamo! Cosa stiamo aspettando?” Ric sorrise, e disse di seguirlo fuori. Ci avrebbe accompagnati da questo fantomatico Alex, che conoscevo solo di vista! Stavo, pian piano, trovando altri amici, e stavo recuperando anche me stesso.
Salutammo Mario, e saltammo in auto.
Durante il tragitto, Ric, disse che ci avrebbe aiutato a trovar la PIRAMIDE TRIDIMENZIONALE, ma che era pericoloso, per il momento, recarsi alla SUA BASE… Ci avrebbe, comunque, fatto sapere se avesse scoperto qualcosa.
Volli, prima di recarci a casa di Alex, andare a casa per prendere il libro stampato e darlo a Samantha, e così feci. Le dissi che quella sera l’avremmo letto insieme a casa sua, dopo d’esser stati dall’hacker. Lei, guardò per un attimo le foto stampate, ed inorridì… Mio Dio! Questo… questo, io l’ho già visto da qualche parte! Questo MAMI…” Ric si irrigidì… “L’ho visto… E’ UNA CARICATURA! L’ho visto quando io ed i miei, insieme alla mia sorellina, siamo andati in una città turistica! C’era un uomo, un uomo che sembrava uno ZINGARO, che lo disegnava su una tela! Provai un senso di paura nel guardarlo! Ne disegnò anche altri… ma questo… QUESTO NON LO POSSO DIMENTICARE!” Ric, disse: “Spera di non vederLo mai più! Non so cosa hai visto oltre Sara durante gli EXPERIMENTES, ma credo che centri LUI… Da come parli, sembri averlo CONOSCIUTO… proprio come me!” Io, per sdrammatizzare, dissi: “Andiamo! Non è il caso di preoccuparsi… Di certo non lo incontreremo a casa di Alex… Comunque, si è fatto molto tardi!” Così dicendo, Ric, salutandoci, andò via in auto. Ci lasciò vicino al cancello della casa di chi avrebbe dovuto aiutarci.
Suonammo al citofono. Eravamo agitati, ma anche fiduciosi del nuovo aiuto. Ad aprirci fu proprio Alex. Era un tipo molto particolare, l’avevo sempre visto così… con i suoi grossi occhiali da vista, quell’andatura stralunata, vestito sempre in maglietta. Abitava con i suoi, lavorava come tecnico informatico in un negozio in zona. Somigliava molto a Bill Gates… Samantha, appena lo vide, disse: “Ah… Quindi è lui?” Alex, nel sentire le sue parole, disse quasi seccato: “Già! Sono proprio io, signorina… Voi… voi dovete essere gli amici di Mario… Tu, sei Alberto… Ti conosco… T’ho visto molto spesso in quanto siamo vicini… Ma prego… Entrate pure. I miei sono a lavoro e sono solo soletto in casa! Vi stavo aspettando!”. Senza farcelo ripetere due volte, entrammo in quella bella villetta. Apparentemente sembrava una casa normale, ma così non era! Infatti, ci avvicinammo ad una porta con un cartello che vietava l’accesso ai non autorizzati… una cosa da NERD! Scendemmo per una lunga scala! Era evidente… quello era un seminterrato! “Prego… Da questa parte! Qui c’è il mio laboratorio! Sapete, non esco quasi mai da qui, ed i miei non ci mettono mai piede!”. A prima occhiata, notammo un divano, una TV, uno stereo e moltissimi apparecchi elettronici sparsi in giro. Alcune erano schede smontate da chissà che apparecchi! Sembrava il laboratorio d’uno scienziato pazzo… ma ancora dovevamo vedere il VERO laboratorio. “Vedete… io abito qui! Questo è il mio regno! Però, quello che cercate si trova nell’altra stanza… Venite con me!” E ci fece entrare in un altro ambiente, molto diverso dal primo… Monitor a non finire, su degli scaffali metallici… Molti computer aperti, disposti uno sopra l’altro, alcuni accesi ed altri no! Un visore per realtà virtuale, appoggiato ad una sedia mezza sgangherata, e poi, tanto tanto disordine! Alcuni terminali erano accesi, mostrando solo la scritta LOGIN ed un cursore verde che lampeggiava. Insomma, sembrava il set del film War Games… Ma, quello che cercavamo noi, non centrava con la Guerra Fredda. “Mario m’ha detto che lei ha intercettato delle comunicazioni con una radio ad onde corte, signor Alberto… Ah! Cattiva idea sintonizzarsi su quelle dannate frequenze! Ma, mi dica… Come le è saltato in mente di comprare una di quelle radio? Non è che si tratta della famigerata ZODIACO 14?” Disse sedendosi su un vecchio sgabello nero… Sobbalzai, e tenendo la mano a Samantha, dissi: “Proprio così… Mi sono sempre piaciute le radio… e mi mancava solo quella in SW… Purtroppo, non pensavo che la mia passione mi portasse a…” “ALL’INCUBO! Già! Signor Alberto! Vede, anch’io possiedo una di quelle radio, ma non l’ho più accesa da quando LORO m’hanno preso e portato non so dove… PENSAVO D’ESSER INFONDO AL MARE… Erano bruttissimi… i GRIGI!!” “Ma, come ha fatto a conoscere Mario e ad uscire da quel posto?” Disse Samantha ad Alex, il quale, sollevandosi per un attimo gli occhiali, rispose: “Eravamo compagni di classe io e lui… Beh… per dirla tutta, io credo nella scienza e nella logica! Ho sempre creduto in questo! Ma, dopo quello che mi è successo, dovevo pur confidarmi con qualcuno, le pare, signorina? Comunque, non so come diavolo mi son svegliato nudo su un prato…” Samantha, guardandolo con apprensione, annuì. “… Vede signorina, Mario m’ha fatto scoprire un mondo a me sconosciuto! Gli parlai di quello che m’avevano fatto e di come ne sono uscito… Gli confidai pure d’aver… diciamo così… RUBATO un DISCO da quel posto dove c’era quel brutto lettino di metallo! Che ci posso fare? Anche se in pericolo, non ho saputo trattenermi a prendere quella memoria! Non sapevo cosa fosse… ma, ora lo so… Ho capito! Ecco perché Mario v’ha mandato da me… Ah!! Se QUELLI sapessero che ho rubato stò disco… DI SICURO FAREI UNA BRUTTA FINE! Sapete, tanto tempo prima, m’avevano regalato un computer molto vecchio proprio di marca ZODIACO… Si chiama ZODIACO PC 14! Me lo ha dato un venditore d’un'altra città, proprio dove lei ed io abbiamo comprato la radio… Il disco, in questione, comunque, non si leggeva da nessun’altra parte… Dava sempre errori strani, cioè SOLO NUMERI apparentemente senza alcun senso, e così, vedendo il DISCO GRIGIO, che riportava proprio quella marca, ho pensato che si potesse proprio leggere lì… ED AVEVO RAGIONE! Sapete la LOGICA è l’unica cosa che mi portava a non pensare a quello che mi era successo, ma rimasi di stucco, quando accesi quel dannato computer ed inserii il floppy dentro… Si sentirono dei rumori, che tra poco sentirete anche voi, e poi NULLA! Solo un carattere lampeggiante UN PI GRECO. Con curiosità, visto che li avevo copiati su un foglio di carta, inserii i numeri ricevuti dagli altri computer! Quello che rispose la macchina fu incredibile! Traduceva quei numeri in cose comprensibili! Capii che doveva trattarsi, proprio come accade nelle famigerate Number Station, di un ONE TIME PAD… cioè una sorta di DECODIFICATORE che si può usare una volta sola! Lo comunicai a Mario, e quello mi disse che forse un giorno ci sarebbe stato molto utile… Infatti, è così! Ah la LOGICA!! Il mio amore!! Ma, adesso aspettate… Devo collegare al monitor lo ZODICO PC 14… poi solo la tastiera e la stampante!” Alex, nel dir così, s’alzò dallo sgabello, e ci parve di vedere una coda… una coda di castoro, in più gli erano spuntate le orecchie di tale animale. “Ecco… Oh… Ogni tanto mi succede quando sono agitato… Non vi sarete spaventati? Ma No! Sicuramente Mario vi ha parlato di QUELLO CHE SIAMO… Io sono un CASTORO!! Comunque, adesso accendiamo il calcolatore! Sapete, ho come l’impressione che questo computer serva solo per questo scopo!!” Prese quel computer impolverato, lo sistemò su un tavolo di legno grezzo, collegò i cavi. Era vero! La MARCA era quella!
Alex, dopo un sospiro, accese il computer! Dei suoni molto strani, e dal beeper interno, una musichetta… una musichetta continua… una musica maledetta, già ascoltata. Sullo schermo nero, apparve per un attimo una scacchiera verde, e poi, sparendo, lasciò il posto ad un numero criptico… “Ma, come mai il venditore l’ha regalato proprio a lei questo computer? E poi… il mouse dov’è?” Disse Samantha ad Alex. Quello, aggiustandosi gli occhiali, disse: “Signorina!! IL MOUSE non è contemplato in questo sistema… Si occupi delle cose che le competono… a questo penso io… Comunque, ero passato di lì per caso! Quel signore lo stava buttando via nel cassonetto dei rifiuti… aveva tagliato anche tutti i cavi… non mi trattenni e glielo chiesi! Lui me lo diede, con uno stranissimo sorriso, ma mi disse che era PERICOLOSO… Non lo capii all’inizio… Comunque, adesso serve il DISCO GRIGIO! Quel messaggio significa proprio d’inserirlo da quello che ho capito… Infatti, non vanno altri dischi… SOLO QUELLO!” Ed aprì un porta floppy antico, e prese quel disco. Era davvero grigio, ma il disco all’interno era ROSSO… Sembrava il colore del sangue. Lo inserì nel lettore e premette il tasto INVIO. Il computer cominciò a leggere il disco con un frastuono incredibile, mentre Alex, non sembrava affatto preoccupato da tali suoni striduli. Si sentiva anche puzza di bruciato! Dopo un po’, dal monitor solo il PI GRECO. “Mi dia i numeri, così possiamo vedere se funziona, ma potrebbero anche aver cambiato la codifica… in tal caso non otterremmo nulla!” Diedi i numeri, e quello cominciò a battere sulla tastiera, digitandoli con foga. Quando ebbe finito, un tonfo! Era la stampante che si era messa in funzione… Una stampante ad aghi molto vecchia, sempre di marca ZODIACO… Dal monitor nessun messaggio. “Ma come?” Disse Samantha: “Perché sul monitor non appare un fico secco? Secondo me dovrebbe apparir qualcosa, no?” Poi, mi disse all’orecchio: “Secondo me, questo è PAZZO! Non ne caveremo un RAGNO DAL BUCO…”. “Senta… SIGNORINA SO TUTTO IO!! Qui sono io IL GENIO!! Non sono PAZZO!! Qui, nel MIO LABORATORIO, io SONO DIO!! E’ questo lavoro che mi porta a non pensare a quello che m’è successo!! A QUEL MARE D’ORRORE… Mi hanno fatto di tutto!! HO VISTO DI TUTTO!! NON SONO PAZZO!!” Samantha, si scusò, e quello strappò dalla stampante il foglio. Lo lesse, e poi disse solo: “DIO MIO!! Legga signor Alberto!! LEGGA QUI’!! Non è possibile!!” Sorrise, e poi riprese: “Funziona!! IL DECODER FUNZIONA!! Ed è probabile che faccia anche da ENCODER!! Ma, quello che c’è scritto… MIO DIO!! SIAMO TUTTI IN PERICOLO!!” “E me lo dice così…” Ripresi io: “… Addirittura sorride? Dia a me il foglio!! Cosa c’è di tanto divertente in tutto questo?” Samantha, prendendo la parola, disse: “Ah! SIAMO TUTTI IN PERICOLO, e c’è chi lo trova divertente… Beh… io non lo trovo affatto buffo!” Alex, Mi diede il foglio, e guardò male la mia coniglietta, dicendo: “Potrebbe anche dirmi GRAZIE… Signorina, è da quando è qui che non fa altro che PONTIFICARE sul mio lavoro! Comunque, non stavo sorridendo per il messaggio, ma per la riuscita! Le conviene sturarsi le orecchie e pulirsi gli occhi…” Samantha, piccata ma triste disse: “Oh… lo vorrei tanto pulirmi gli occhi dopo quello che m’hanno fatto vedere in una stanza buia! Poi ti spiego Alberto… Comunque, adesso è tempo di vedere cosa c’è scritto! Leggi… leggi, ti prego…” Mi misi il foglio davanti agli occhi, e cominciai a leggere, all’inizio non ad alta voce, ma poi, divenni bianco, proprio come il foglio in cui sto scrivendo, e balbettai: “… No!! Questo è davvero troppo! E’ vero! SIAMO IN PERICOLO!! TUTTI lo siamo!” “Si, ma cosa c’è scritto, amore?” Disse Samantha con apprensione: “Vuoi davvero che lo legga? Bene… ma non ti piacerà affatto… C’è scritto che LUI VUOLE UCCIDERE TUTTI QUELLI CHE HA RAPITO, ma questo lo sapevamo già, ma poi aggiunge che LO FARANNO ALLA BASE! ALLA BASE MARITTIMA! Ecco il perché del messaggio SECURITE’ che ho ascoltato da quella frequenza! Era un messaggio rivolto a QUELLA BASE! E’ evidente che non c’è solo quella del QUARTIERE EBRAICO!” Alex, sgranò gli occhi e si ripresentarono la coda e le orecchie, ma questa volta si aggiunsero anche dei denti da castoro che ci fecero saltare dallo spavento: “E’ la base dove m’hanno… dove m’hanno violent… cioè RAPITO!! Ah… io pensavo di trovarmi su una NAVICELLA SPAZIALE… invece…” “Invece non c’è nulla di SPAZIALE!” Dissi: “Più TERRENO DI COSI’ NON C’E’ NULLA!! Quella BASE SI TROVA IN MARE!! Ho capito… ho compreso cosa le hanno fatto… lo hanno fatto anche a me quando ero piccolo! Comunque, il messaggio non si conclude qui… C’è anche scritto che VUOLE far fuori anche chi ci sta aiutando… E’ evidente che sanno anche di te, Samantha… Ah!! Dobbiamo contattare subito Mario e Ric… Devono sapere… Alex, prenda un telefono… ne ha uno in questo laboratorio? E chiami immediatamente i nostri amici! Non c’è tempo da perdere! L’ora s’avvicina, e per FAR QUADRAR IL CERCHIO, ora CHE ABBIAMO TROVATO IL PI GREGO, dobbiamo RECARCI ALLA BASE ‘ DIV X 0 ‘ Magari capendo cosa diavolo significa DIVIDERE PER ZERO!! Io, rimarrò in ascolto a costo della mia vita sulle LORO RETI RADIOFONICHE E TELEVISIVE… Tanto, ormai abbiamo capito come decodificare il tutto!” “Perché, signor Alberto? Esiste anche un’emittente televisiva?” Risposi di si. “Si tratta di TELE PIANURA!! Comunque, dopo le farò avere copia del racconto scritto da Ric… Allora? Questo telefono… Quanto ci vuole?” Alex, agitatissimo, prese subito dalla scrivania un telefono molto vecchio a disco, e disse: “Telefonerò a Mario…” E così, girando il disco combinatore, compose dopo molto tempo, il numero del nostro comune amico, e comunicò il tutto… Mario, di sicuro era molto su di giri, poiché lo sentivo urlare… lo sentii dalla cornetta, anche se non riuscii a capire nulla di quanto aveva detto ad Alex. Il castoro buttò giù. “Signor Alberto! Tutto a posto, anche se non credo si possa dir così… Ho detto tutto a Mario, e lui ha detto che deve ancora far EXPERIMENTES e di non prendere decisioni affrettate! Ha detto anche di continuare a RICEVERE…” Io, dissi: “Ok!” ma poi Samantha, chiese ad Alex: “Senta… Anche lei ha visto il GUFO?” Quello, a sentir nominare il GUFO, disse velocemente… Sembrava terrorizzato: “Ok… ADESSO ANDATE VIA… come diceva una vecchia canzone: VOGLIO RESTAR SOLO… Quando riceverà altre comunicazioni, venga da me, senza della sua ragazza, e decifreremo il tutto! NON MI PARLI PIU’ DI QUEL MOSTRO…” In pratica, ci stava cacciando via. Samantha se la prese, e gli disse: “Ah no, mio caro CASTORO! La coniglietta qui presente E’ INDISPENSABILE!! E’ NEL PACCHETTO, E NE E’ PARTE INTEGRANTE!! Verrò anch’io…” Quello, con un’occhiataccia, ci fece andar via dal laboratorio, mentre notavo che dal lettore floppy usciva come del sangue e puzza di carne bruciata. Ripensai all’ARLECCHINO SNODABILE, e provai schifo… Probabilmente, quel disco era fatto DI PELLE… PELLE E SANGUE, proprio come quell’omuncolo di cui si parlava nel libro scritto da Ric… Ripensai anche allo ZINGARO...
Ci fece uscire di casa, mentre il sole stava per tramontare. Di corsa, andammo in casa di Samantha. La nostra intenzione era quella di leggere insieme il racconto di Ric… ma io avevo in mente d’andar da solo in quella base… la BASE DELLA GIUDECCA. Però, cosa mai poteva significare DIVIDERE PER ZERO? Dovevo scoprirlo… Sarei andato all’indomani da un Prof. di matematica in grado di rispondermi…
Intanto, ci trovavamo nel cortile davanti alla casa della mia coniglietta. Il signor Nuzzo, ci vide dalla finestra, e con stizza chiuse le imposte, maledicendoci e minacciandoci: “Ah!! Ancora voi? Ancora non avete capito? SIETE CONDANNATI!! Siete TUTTI CONDANNATI!! Se non VI UCCIDERA’ LUI… VI UCCIDERO’ IO… State portando l’ORRORE… DI NUOVO… STATE ATTENTI MALEDETTI!!” “Maledetto ci sarà LEI!!” Disse Samantha: “Come osa minacciarci di morte? Se IO fossi il GUFO, verrei subito da LEI caro NUZZO dei miei stivali!!” Urlò, mentre io cercavo di calmarla… Quello non rispose, e si chiuse in casa.
Eravamo arrivati, dopo quella brutta esperienza, nella stanza di Samantha. Abbiamo acceso tutte le luci di casa, e ci siamo sistemati su un divano a dondolo che era messo proprio lì… Ci abbracciammo… Mi girai con lo sguardo verso la STANZA BUIA, e notai i TRE MANICHINI… questa volta, capii e sorrisi. Cominciammo a coccolarci e poi a far l’amore! Tutto era perfetto… tutto era VITA…
Quando ci siamo rivestiti, cominciammo a leggere il racconto di Ric. Fu proprio all’apparizione di MAMI che Samantha scoppiò in lacrime, e mi raccontò di quanto le era accaduto durante gli EXPERIMENTES… Anche lei, aveva RICORDATO… Aveva ricordato l’ORRORE…