LA RADIO DEL MISTERO

RAFFAELE FAMELI

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Capitolo 15

 

(=IL PROF. DI MATEMATICA, LA DIVISIONE PER ZERO, L’INGANNO DELL’ASCENSORE, LA CASA DELLA SIGNORA MARY E LE RISPOSTE DI VITA=)

 

Si era fatto giorno! Avevo avvertito i miei tramite SMS che non sarei rincasato quella sera, e loro, come se sapessero, non dissero nulla.

Svegliai Samantha con un bacio, e le dissi che dovevo andar a casa per cambiarmi, e che sarei ritornato da lì a poco. Saremmo andati, come avevo progettato dal mio professore di matematica. Lei, stiracchiandosi disse: “Va pure… Anch’io devo prepararmi… e poi… poi vorrei andare dalla signora Mary…”. Le diedi un altro bacio, e corsi a casa mia.

 

I miei erano a casa, e quando mi videro non dissero nulla di particolare… Solo mio padre mi disse di star attento! Gli risposi che lo sarei stato, ed andai su in camera. Mi vestii di fretta e furia ed uscii. Samantha, mi stava aspettando in strada. Le dissi di venire con me in macchina, in quanto saremmo andati dal mio professore. Non ricordavo il nome di quell’insegnante… Se lo avessi saputo, di certo, non ci sarei andato. La mia coniglietta, salì in auto e partimmo all’avventura! Quel giorno ci avrebbe portato grandi cose… me lo sentivo.

Chiamai, intanto Ric, per sapere dove abitava la signora Mary, siccome non la conoscevo. Riccardo, mi diede l’indirizzo con gioia, siccome gli avevo raccontato che Samantha era stata aiutata da lei! Gli raccontai anche del magnifico profumo. Riccardo, nel ricordare il tipo d’odore mi disse: “Ah! Tenete caro il ricordo di quel profumo! Non solo vi potrà di nuovo salvar la vita, ma è molto prezioso! Tu sai perché, Alberto! Però, ti ripeto… NON FAR COSE AZZARDATE! So quello che stai progettando… Comunque, ci vedremo stasera da Mario…”. Promisi anche se in realtà tenni le dita incrociate. Quando chiusi la comunicazione, ebbi quasi un sussulto! Già… L’indirizzo della signora Mary mi suonava molto familiare! Feci due rapidi calcoli… No! Non poteva essere! La signora Mary ed il mio professore, abitavano nella stessa via! Ricordai pure che Ric abitava nella sua vecchia casa, anche lì… Mi venne un colpo! E se il mio bravo professore di matematica fosse proprio una vecchia conoscenza di Ric? Ma no! Non poteva esser vero!

Quando arrivammo in quella via, Samantha disse: “Questa strada mi sembra molto particolare! Non ci sono mai venuta, eppure, sento di conoscerla…” Balzai sul sedile! Forse era come dicevo… In effetti, parcheggiamo proprio vicino il palazzo dove abitava il Prof. Lo guardai, e ricordai una parte del racconto di Ric. Siamo scesi dalla macchina, e c’apprestammo a suonare al citofono… Mi rispose la moglie del mio insegnante… La descrizione corrispondeva… Forse era proprio Peppa! Samantha, s’accorse del mio stato d’animo, e mi disse: “Cos’hai? Sembri aver visto un fantasma… Ah! Che buffa quella donna, non ti pare?” Io sorrisi, e le feci segno di non parlare: “Senta… Io mi chiamo Alberto! Sono venuto molto tempo fa per delle ripetizioni con suo marito! Lui è in casa?” Quella, mi guardò con sospetto, e mi disse: “Si! E’ a casa… e dove potrebbe mai essere… Lo avverto subito…”. La signora, scomparve per un attimo. Subito dopo, sentii il portone aprirsi con uno scatto metallico. Notai gli “strani” colori di quel portone, ed il dubbio divenne certezza, anche perché, avevo intravisto la lunga scala che portava proprio in quell’appartamento! “Salite! Mio marito può ricevervi!”.

 

Ah! Ricordavo quelle scale, anche perché le avevo di nuovo percorse col racconto di Ric. Dunque, il mio professore di matematica era il famoso Lio della storia? Mi sarei chiarito le idee una volta arrivati in quella casa.

Quasi con la lingua di fuori per la fatica, arrivammo sul pianerottolo dell’appartamento. Si sentivano di già, quei profumi raccontati con perizia da Ric. Samantha, nel guardar lo strano pulsante del campanello, disse: “Ah! E così il tuo Prof si chiama Lio?” Saltai di nuovo, e dissi: “A quanto pare, SI!!” “Non lo so… ma, questo nome mi ricorda qualcosa…” “Lo puoi dir forte, amore mio!!” Risposi con ansia. Peppa, non tardò ad aprir l’uscio. Sembrava proprio una vecchia oca… magari, forse lo era pure… “Accomodatevi… mio marito è nello studio! Sapete, non fa altro che guardare la televisione giorno e notte da quando è in pensione!!” “Immagino che guardi dei programmi istruttivi…” Dissi con sarcasmo. Quella, ci guardò in modo molto strano, e disse: “Non ne ho idea… Comunque, accomodatevi! Vi sta aspettando…”. Peppa, ci fece strada per il corridoio, ed aprì la porta dello studio che si trovava sulla sinistra. “Alberto! Ah! Che bella sorpresa! Peppa… tu puoi andare… Da quanto tempo è che non ti vedo? Sei diventato anche tu un insegnante!! Questo mi fa molto piacere… Ma, la signorina chi è?” Gli risposi educatamente, mentre, la moglie per poco, con la sua stazza, nell’andar via non mi gettò a terra spingendomi: “Si professore! Sono diventato anch’io insegnante! E’ un lavoro che mi gratifica… lei mi capisce? Comunque, lei si chiama Samantha ed è la mia ragazza!” “Bene bene!! Complimenti! Ma, come mai sei venuto? Dimmi un po’…” “Vede Prof. Sono venuto per una sua consulenza su un tema di sua pertinenza! Se si ricorda, la matematica non è mai stata il mio forte… AHAHAHA!!” “Ricordo… ricordo… Ma, sedetevi sulle poltrone, e dimmi! Spero che possa aiutarti, caro Alberto!” Samantha, si mise a ridere, e mi disse: “Alberto!! Non sapevo che eri ignorante in matematica… Spero che il Prof. non t’abbia mai messo 4 in pagella!! AHAHAHA!!” “Quattro di certo NO! Forse ZERO!!” Risposi. Lio e Samantha, si misero di nuovo a ridere, ed io, imbarazzato, volli porre al caro professore il mio bel quesito… “Vede… Se son venuto da lei, è per chiarirmi un dubbio che da un po’ di tempo mi gira in testa! Vorrei sapere SE E’ POSSIBILE DIVIDERE PER ZERO!” Lio, mi guardò ma non capì la mia domanda tendenziosa, e rispose accademicamente: “Eeehh… Mio caro Alberto! Questa non è una sola domanda di matematica, ma di FILOSOFIA! Ti risponderò prima con termini matematici, visto che sono insegnante di questa materia… NON E’ POSSIBILE DIVIDERE PER ZERO! Anche i computer quando si tenta di far questa operazione danno ERRORE! Hai capito? NESSUNO può dividere per ZERO!! E’ un’operazione IMPOSSIBILE! E come se tu avessi una torta… un pezzo lo prendi tu, un pezzo lo prendo io, ed un pezzo lo dai alla tua ragazza… così, la torta che è UNA viene divisa per TRE! Quindi ad ognuno di noi ne toccherà una fetta… Se invece dividi per UNO, tutta la torta resterebbe solo a te! Però, se provo a dividere per ZERO, a chi andrebbe la torta?” Samantha, disse trionfalmente: “A NESSUNO!” “Giusto! A NESSUNO!! Quindi è un operazione che NON HA SENSO e motivo d’ESISTERE! Ne risulterebbe, come dicono non i matematici ma i filosofi… L’INFINITO… Per dimostrarlo ci vorrebbero operazioni molto complesse, e non è né il caso e né la sede per parlarne…” Disse trionfalmente Lio, ma io, risposi: “Già!! Se si divide per ZERO la torta andrebbe a NESSUNO! Ma, mettiamo il caso che NESSUNO sia QUALCUNO? Allora l’operazione avrebbe senso? SIGNIFICA CHE NESSUNO VUOLE IL TUTTO… L’INFINITO!!” Lio saltò dalla poltrona, e per poco non gli venne un colpo, ma tentò di calmarsi. “MA CHE DICI ALBERTO!! Si vede che non hai studiato mai la MATEMATICA!! Che discorsi sono questi? Com’è possibile che NESSUNO sia QUALCUNO? Chi te le dice queste FESSERIE!! Quando si fanno le divisioni, si dice ‘ Quante volte entra un numero in un altro…‘! Beh, nel caso, per esempio, se si dividesse per tre, il tre entrerebbe, per esempio nel quattro una volta sola più il resto di uno, ma se si DIVIDE PER ZERO, quante volte entrerebbe lo ZERO in una cifra qualsiasi? Molti dicono INFINITO o NULLA, come ho detto prima! Quindi si tratta d’un’operazione IMPOSSIBILE! UNA CONTRADDIZIONE MATEMATICA!! Non c’è NESSUNO che è QUALCUNO!!” Samantha, che aveva capito, disse: “Fesserie? Vorrei tanto che lo fossero… NESSUNO, mi creda è QUALCUNO!! Ne abbiamo le PROVE TANGIBILI!! Ecco perché siamo venuti qui… LUI VUOLE TUTTO!! SIAMO QUI’ PER LUI e per GLI ALTRI TRE!!” Lio, buttò tutto per aria e disse: “Ah!! V’ha mandato Riccardo… V’ha mandato lui!! E’ stato lui a dirvi tutte queste sciocchezze?  NESSUNO NON ESISTE!! CHE LO VOLETE!! NON C’E’!! NON SI TROVA DA NESSUNA PARTE!! Chi ve le racconta stè storie!! Volete farmi di nuovo morire? Eh? NESSUNO E’ NESSUNO!!” “NESSUNO E’ BASIL ed è un GUFO!! E’ CAPO DEI TRE VOLTI… MAMI, LA CINESINA E LA STREGA, che li ha ASSOLDATI COME KILLER!! Mi dica… LA RICEVE ANCORA LA SCACCHIERA IN TV, VISTO CHE E’ DIVENTATO UN TELEDIPENDENTE? LA RICEVE ANCORA TELE PIANURA?” Dissi urlando… “VIAAAAAAA!! ANDATE VIAAAAAAA! PEPPA!! PEPPA!! CHIAMA LA POLIZIA… I CARABINIERI… L’ESERCITO!!” “Ma và là!! Per così poco…” Rise Samantha, forse per non piangere. “FUORI DA CASA MIA!! PEPPA!! PEPPA!!” “Ok… ok ce ne andiamo…ma si calmi Prof. E’ vero! Lei è proprio come diceva Riccardo… LEI E’ UN COMPLICE BARRA VITTIMA!!” “FUUUUOOOOOORIIIIIII! CI FARETE MORIRE TUTTI!!!” A questo urlo, aprimmo velocemente la porta dello studio per andar via, travolgendo la “povera” Peppa, che cadde come un sacco di patate per terra.

 

Abbiamo fatto le scale di tutta corsa! Avevamo ottenuto qualche risposta! Adesso sapevamo che Lio sapeva del GUFO, ed avevamo capito che VOLEVA TUTTO! Ecco cosa rappresentava la DIVISIONE PER ZERO! Comunque, la scena con quei due poveretti era stata davvero esilarante! Avrebbe meritato d’esser messa in un FILM comico! Quante risate per strada, mentre ancora sentivamo le urla di Lio e di Peppa! Comunque, guardandoci in faccia, decidemmo di recarci dalla signora Mary, visto che si trovava a due passi.

 

Dal racconto di Ric, potevo intuire più o meno dove si trovava l’entrata per quella casa! Una casa, da come l’aveva raccontata, ricca di mistero e di nostalgia. Passammo, proprio sotto la sua finestra. E da quella, notammo subito un’aria di estrema solitudine… ma una solitudine quasi MAGICA. Samantha, disse: “E’ di sicuro qui che abita la signora! Non so dir perché, ma so che è così. Io credo molto nella MAGIA… e da quel che riesco a percepire, qui di magia ce n’è a bizzeffe!! Dobbiamo comunque trovar una scusa per poterla vedere la signora Mary! Non possiamo di certo piombarle in casa senza invito… Tu cosa ne pensi Alberto?” “Penso che tu abbia proprio ragione… Non mi conosce, ma potrebbe anche non ricordarsi di te, visto che è passato molto tempo… Comunque, se il libro di Ric è corretto, dobbiamo girare sulla sinistra. Vieni! Forse ho trovato una scusa perché ci riceva… I TAROCCHI!! Tu hai detto che credi nella magia? Che ne dici di un bel GIRO?” Samantha mi guardò alquanto incredula, e mi disse sgranando gli occhi: “Ma sei pazzo, amore? Io… io scherzavo quando ho detto che credo nella magia… Ti dico la verità, ho una certa tremarella a farmi leggere le carte… Comunque, penso che così, non dovremmo avere problemi a parlar con lei… Andiamo…”. Così, svoltammo l’angolo, e ci ritrovammo davanti al palazzo dove abitava la signora! Notai subito la ringhiera bianca e nera… LA SCACCHIERA, proprio come sul portone a vetrate della casa di Lio. Dalla finestra, qualcuno ci osservò ridendo. Era nascosta da un piccolo vaso di gerani.

 

“Ecco! Secondo Ric, l’appartamento si trova al primo piano di questo palazzo. La porta è sulla sinistra…” Dissi alla mia coniglietta, entrando dentro l’atrio. Provammo ad avvicinarci alla porta dell’appartamento descritto da Ric, quando, un signore molto alto, vedendoci quasi bussare a quella porta, con un sorriso maligno, ci disse: “Cercate Mary, per caso?” Rispondemmo: “Si! Cerchiamo proprio lei…” “Ah! Mi dispiace deludervi ragazzi… ma la casa non è questa! Si trova al SECONDO piano… Se volete, posso accompagnarvi io in ASCENSORE…”. Non ero molto convinto, ricordando l’esatta ubicazione dell’appartamento siccome Ric era stato molto chiaro nel suo racconto, ma, vedendo quell’uomo così risoluto, mi lasciai convincere, e prendendo Samantha per mano, dissi: “Va bene signore! Veniamo con lei…” Samantha, mi guardò e mi disse: “Ma Alberto… SONO SICURA!! La casa è questa… Non mi fido di questo qui…”. “Ma no!” Risposi: “… Vedrai, magari Ric si sarà sbagliato… almeno spero…” La mia coniglietta, cercò di farmi cambiare idea, ma il signore ci spinse in ascensore. Quello s’aprì e ci salimmo. Successe tutto in un attimo. Si spense la luce, e quel signore ci disse ridendo sguaiatamente: “AHAHAHAHA!! LA SIGNORA MARY E’ MORTA!! E VOI FARETE LA STESSA FINE SFIDANDO LORO E LUI!! RINUNCIATE ALLA VOSTRA RICERCA!! MOLTI SONO QUELLI CHE HANNO LASCIATO LE PENNE NEL CERCAR RISPOSTE… MA LA RISPOSTA E’ UNA ED UNA SOLA!! E’ TUTTO SUO!! VOI SIETE SUOI!! NESSUNO VI POTRA’ SALVARE!!” Cercò d’aggredirci, e Samantha, prontamente, prese dalla sua tasca il profumo e spruzzò in viso l’uomo dicendo: “QUESTO E’ IL POTERE DELLA KALIMBA LUNARE!! Forza Alberto!! Premi il tasto del PIANO TERRA!! FORZA!!! DAIIII” Lo feci spaventato, mentre l’ascensore scese al pian terreno velocemente! Notammo, quando s’aprì la porta e la luce s’accese di nuovo, che l’uomo si teneva con le mani il viso, e poi, tra tantissime mosche ed insetti, si disintegrò, anzi si dissolse, lasciando in ascensore solo i suoi luridi vestiti ed una puzza che ci fece quasi rigettare. Sembrava odore di cadavere! “Evidentemente ERA LUI IL MORTO e non la signora Mary!” Disse Samantha: “Come stai Alberto? Tutto a posto?” Io l’abbracciai! M’aveva salvato la vita! Le dissi: “Ora sto bene… grazie a te!! Conserva il PROFUMO DELLA KALIMBA LUNARE!! Ci potrà esser ancora utile! Sicuramente, quell’uomo era un loro SICARIO! Comunque… ora, dobbiamo andare dalla signora Mary!” E la baciai.

 

Sconvolti, arrivammo davanti alla porta della signora Mary. Con ansia suonai. Ad aprirci, proprio lei. “Salve… Chi cercate?” Io, confuso risposi: “Cerchiamo la signora Mary… E’ lei? Sa… la mia ragazza vuole aver un consulto di cartomanzia! Ne abbiamo sentito parlare da amici comuni…” La signora rise, mentre Samantha mi diede uno spintone. “Ma certo… Sono io chi cercate! Sono Mary… Ma accomodatevi vi prego…”. Entrammo in quella casa particolare. Un suono, come d’una TV accesa, dava un bellissimo suono di steel guitar. Una luce soffusa, ed un profumo di mimosa, rendevano quel luogo davvero magico. Ci accolse in cucina. Una cucina che ricordava l’aria di famiglia… di quiete… Non c’era odio né tristezza in quel luogo. “Dunque… Samantha vuole un giro di carte?” Io risposi di si, ma le dissi: “Come fa a conoscere il suo nome? Io non le ho detto nulla…” “E che razza di maga sarei se non conoscessi il nome di chi viene a trovarmi, caro Alberto… E poi… ti sei dimenticato che hai capito che i tuoi son venuti da me, e che i genitori della tua ragazza mi hanno chiamato quella notte di molto tempo fa? Comunque, credo che ormai la commedia sia finita… Non abbiate paura, ragazzi! So quello che v’è capitato in ascensore e non solo… Samantha, mia cara! Sei stata bravissima nell’usare il PROFUMO!! Ora, hai un pizzico di potere della KALIMBA LUNARE, proprio come Alberto, che insieme a te, l’ha annusato nel tuo bagno! E’ tutto scritto… Proprio come Riccardo un dì, siete venuti per delle risposte… è vero?” Io, con le lacrime agli occhi, dissi: “Si signora! Non desideriamo altro… Vorrei saper molto, ma prima di tutto vorrei capire perché è successo a me… Perché? Che ho io di speciale? A parte l’esser… puro… puro proprio come la mia Samantha?” La signora accese una sigaretta e ne offrì una anche a me ed alla mia coniglietta. Aspirando il fumo, disse: “E’ un destino comune a quelli che sono nati puri, solo che alcuni sono destinati a COMBATTERE ed a RICEVERE! Vedete… Sia i VOLTI che il GUFO, sono frutto dell’OSCURITA’ che c’è in tutto il MULTIVERSO! Rappresentano il MALE ASSOLUTO! La Chiesa, dice che esiste il DIAVOLO… e QUELLI sono i SUOI ANGELI DANNATI! Beh… angeli si fa per dire… LORO usano mezzi apparentemente tecnologici per COMUNICARE CON LE LORO BASI SPARSE IN TUTTO IL MULTIVERSO! Specialmente con le DUE ancora attive in questa città! Ma non solo… Odiano ciò che è LUCE! Adesso, voi siete ancor di più in PERICOLO, poiché il vostro amore è forte! Fa molta LUCE! Questo LORO lo sanno… Ah Alberto! Dovrai ancora RICEVERE da quella DANNATA RADIO e fare ancora qualche SEDUTA DI EXPERIMENTES! Samantha, da ora in poi, le farà insieme a te, ma sarai SOLO!” Io, udendo queste parole, strinsi a me la mia coniglietta, e dissi: “Signora! Io voglio andare a cercare la PIRAMIDE TRIDIMENZIONALE! So che è da qualche parte… Ho qualche sospetto!” “Lo so, scoiattolino… Però ancora non è il momento d’esporsi più del necessario! L’avete capito? VI VOGLIONO MORTI! Faranno di tutto per spegnere il vostro amore! Ancora dovete VEDERE E SOFFRIRE! Mi dispiace non poter far di più! Adesso andate! Ancora c’è il sole… I tuoi, Alberto, rimarranno con me per tutta la durata di questa storia! Non aver timore per loro. Mi farei uccidere per non fargli capitare nulla! Ah! Salutatemi Riccardo…”. Ringraziammo con un abbraccio la signora Mary, che ci accompagnò alla porta. Notammo dietro di lei una coda… una coda molto lunga di volpe e le bellissime orecchie! Ecco chi era davvero la signora che aveva salvato la vita a Samantha! Una volpe che salva un coniglio… UN MIRACOLO DELLA VITA!

 

 

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