RAFFAELE FAMELI
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Capitolo 2
(=LA SPIEGAZIONE ED IL RIFIUTO DELLA REALTA’=)
Il negoziante, uscì da dietro il bancone faticosamente. Aveva una gamba offesa, e camminava con una vecchia stampella. Era smunto in viso… era quasi cadaverico! Mi fece gran impressione, vedere che aveva un occhio di vetro… immobile! Chi era costui? Come mai aveva un negozio? Pensai a questo, ma poi, respirando forte, dissi tra me e me: “Chi sono io per giudicare? Tutti possono avere un negozio, anche se, a pensarci bene, questo signore non mi sembra il tipo… Forse sarà solo un commesso… Se lui è così, allora come sarà il proprietario?”. “Venga con me… le farò vedere quello che ha richiesto! Signor Alberto… però, devo dirvi che, secondo me, non è una buona idea possedere una cosa simile… sa… mi capisce, non è vero? Ma… il DESTINO E’ DESTINO!” Nemmeno a quelle parole capii. Comunque, seguendo il passo claudicante di quell’uomo, annuendo mi misi dietro di lui. Mi fece strada tra un’altra miriade di vetrine impolverate, talmente tanto che dovetti soffocare la tosse, mentre guardavo gli strani oggetti di quel negozio. “Lei…” continuò l’uomo: “… lei ha davvero intenzione di buttarsi in questa avventura signor Alberto? Cosa l’ha spinta a fare tutta questa strada per rincorrere un sogno? Un sogno che potrebbe nuocerle… A me, non me ne entra in tasca nulla a parte il costo dell’oggetto… però sono in dovere di ricordarle che APRIRE DELLE PORTE non è affatto una cosa buona… IO L’HO FATTO… HO EVOCATO… Comunque, se è davvero deciso di sentire NESSUNO o d’avere il DUBBIO del PUNTO INTERROGATIVO, io sarò lieto di venderle questa radiolina! Mi segua e non guardi altri articoli!”. Cosa mai voleva dirmi? Perché tutte quelle parole? Come potevo ascoltare NESSUNO? Pensai che voleva vendermi una radio rotta, e per circa un secondo fui tentato d’andare via, ma fu solo un istante. Poi, perché mai non dovevo vedere altre cose? Tutto mi sembrò così irreale che non chiesi nulla.
Effettivamente, su quelle vecchie mensole, c’erano oggetti a dir poco strani e poco ortodossi… vecchie piramidi, pietre d’ogni colore, un libro aperto su una pagina con un volto mostruoso, poi, poco distante una vecchia tv accesa su un canale alquanto strano… sopra di essa, attaccata al muro un volto, credo africano. Ma quello che mi fece più impressione fu una rivista con una pubblicità raffigurante un volto asiatico. Il vecchio, vedendomi guardare il tutto, disse: “Non guardi, signor Alberto… Questa non è la sua storia, ma quella d’un altro… Quello che le interessa davvero si trova più avanti in quella libreria! Andiamo…”
Arrivammo davanti a quel mobile, e m’accorsi che si trovava l’oggetto dei miei desideri! Si vedeva che doveva esser lì da molto molto tempo, in quanto la scatola marroncina era ricoperta da uno strato di polvere, come tutto il resto. “Eccola! Ecco la radio, signor Alberto! Aspetti che la prendo…”. Così dicendo, il negoziante, cercò d’arrivare con la mano a quella scatola posta in alto. Con uno sforzo incredibile, dato il suo handicap, riuscì a prendere lo scatolo, provocando una pioggia di pulviscolo. Si girò verso di me, e mi guardò in un modo molto strano col suo unico occhio funzionante! “La prenda… E’ SUA!” Mi disse con quella che sembrava essere tristezza, come se avesse voluto non darmi la radio. “Eccola… ma, mi deve promettere che non l’ascolterà la sera… quando il sole tramonta! Mi creda… NON C’E’ NESSUNO oppure C’E’ NESSUNO che parla! E’ da tanto tempo che non vendevo più un articolo di questo genere, ma sa… LORO NON VOGLIONO! I suoi GUARDIANI SNODATI non vogliono che si ASCOLTI IL SILENZIO DI NESSUNO! NESSUNO è sempre intorno a noi, ci parla e noi dobbiamo aver il coraggio di non ascoltarlo! Anche i VOLTI sanno ed hanno sempre saputo della SUA esistenza! Lui c’è e domina! Domina su tutto e tutti! E’ lui il peggiore ed il capo! E’ l’ASSENZA! E lei LO vuole ascoltare… Comunque non sono fatti miei! IO HO FATTO ANCHE TROPPO… HO CAUSATO… AH… HO EVOCATO… Mi deve solo promettere quello che le ho detto, signor Alberto! Purtroppo, LUI si è già fatto sentire con la sua voce da lei… ed ora lo vuole ricercare… sintonizzare… capire… ma, non tutto si può comprendere e capire! Ah! Quanto vorrei poterla aiutare, ma non posso! Io che ho avuto la scellerata idea di sintonizzarmi E NON SOLO, e vede come sono ridotto… ma, adesso è tardi… Mi segua! Mi pagherà alla cassa!” Ero turbato e confuso. Quell’uomo m’aveva avvertito, già, ma di cosa? Non riuscivo a comprendere. Tutto mi sembrava assurdo e senza senso.
Seguì il venditore, ma non abbiamo fatto la strada fatta prima… Forse non voleva ripassare, chissà perché, da quelle vetrine e da quel televisore che in lontananza, sembrava ora trasmettere uno strano segnale di test… una SCACCHIERA. Dall’altoparlante un suono continuo… sulla tv un quadro… una bella pianura verde. Notai anche un’altra cosa che mi fece saltare! In un angolo, dietro ad una montagna di libri, tre manichini… tre manichini a dimensione naturale, senza volto come quelli che servono ai disegnatori per vedere le proporzioni del corpo umano, ma, a me sembrarono muoversi… fu solo un attimo.
Il venditore, girò l’angolo e ci ritrovammo di nuovo a lato del bancone, ma dalla parte opposta! “La radio costa 100 Euro… ma, per lei, visto che ne ha bisogno e che vuole sentire, e che è stato anche contattato da LUI le farò uno sconto… Mi dia solo 25 Euro!”. Come mai quella riduzione di prezzo? Come mai scendere da 100 a 25 così, senza che io avessi chiesto nulla? Mi venne di nuovo il dubbio che fosse rotta. “Senta… Non è che per caso la radio è rotta? Questo sconto non mi sembra possibile…” “Ma che dice? Allora non ha capito nulla, signor Alberto? Le ho detto che lei è predestinato a SENTIRE… anzi… a SENTIRLO! Lo sconto è giusto, anche perché, credo, che questo sia l’ultimo articolo che vendo in vita mia… Mi creda, non avrei mai voluto venderla questa dann… cioè questa bella radio… Domani, comunque, chiuderò definitivamente il negozio! Sa… c’è crisi… Ormai, nessuno vuole acquistare più questi vecchi oggetti… Darei anche l’altro occhio per non aver commesso l’errore di VEDERE LA SCACCHIERA e di SENTIRE NESSUNO… D’AVERLO EVOCATO! Se son ridotto così lo devo alla mia ingenuità ed alla mia curiosità, o forse per CATTIVERIA! Ma lei… lei è diverso da me! Quante persone PURE son passate da questi scaffali, quante persone che ormai non ci sono più, hanno dato il loro bene più prezioso per dare uno guardo e per avere queste cose… ma, mi creda, lei è DIVERSO… lei è STATO CHIAMATO E CONTATTATO DA NESSUNO! Io lo sapevo che prima o poi sarebbe venuto qualcuno in grado di captare e di sintonizzare al meglio i SUOI segnali! Ripari al MIO TORTO, la prego…” Rimasi immobile con il portafoglio in mano cercando di capire, ma poi mi sfuggì una domanda, che soltanto dopo capii che era una domanda idiota: “… Si… ma questa radio ha le SSB? Ha le bande laterali? Sa, per ricevere le Number Station… mi servono…” Il vecchio venditore, saltò, e mi sembrò che il suo occhio di vetro roteasse: “Ah! E così non solo vuole ASCOLTARE LUI… ma vuole addirittura sentire quelle maledette SUE stazioni… Certo che le ha! Sono necessarie! Secondo lei le venderei questa radio se fosse inutile? Ah! Lei è un’anima pura! Non ha ancora capito nulla! Ascoltare, di solito significa anche VEDERE E COMPRENDERE e… SOFFRIRE! Cosa crede? Si! Ha le bande laterali o come dice lei, le SSB! Adesso mi paghi e vada a casa! Mi giuri di nuovo quello che m’ha promesso prima… Niente radio quando il sole TRAMONTA!” Mi sembrò stizzito senza un motivo! Mi spaventai e decisi di pagare e d’andarmene subito. Porsi quello che dovevo. Ma come mai quell’uomo si era arrabbiato così e m’aveva fatto promettere una cosa così strana? E poi… lo sanno tutti che certe bande vanno ascoltate di sera… E’ per una questione di propagazione della ionosfera, ma non m’andava, vista la reazione di quello strano tipo di spiegare la radiotecnica a qualcuno che, evidentemente, aveva perso qualche rotella, così, con un sorriso ebete, uscì dal negozio, ma prima di passare dalla porta, ringraziai il venditore, il quale con un sorriso malinconico mi salutò a mano aperta! Vidi che anch’essa era una protesi e rabbrividii. Mi sembrò anche di veder una coda… Mi girai verso l’uscio, e sollevando il capo, vidi uno strano oggetto pendermi proprio sulla testa… un ARLECCHINO SNODABILE che sembrava muoversi… o era il vento… Corsi fuori con la radio ancora inscatolata sotto il braccio. Provai conati di vomito, dovetti fermarmi per non rigettare! Sentivo puzza! Mi rigirai verso il negozietto… ma vidi la serranda già chiusa… come se non fosse stata mai aperta. Mi venne di nuovo da vomitare, ma corsi per andare alla stazione. Sull’angolo opposto ancora il cartellone pubblicitario di quel liquore od aperitivo…