LA RADIO DEL MISTERO

RAFFAELE FAMELI

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Capitolo 24

 

(=IL GRANDE FALO’, LO STUDIO DI DOROTY, IL SOGNO DI MENI, IL MOTOSCAFO DI GIUSEPPE, LA NAVIGAZIONE NEL BLU PER L’ORRORE=)

 

Il treno si fermò alla nostra stazione. Anche se malconci, eravamo contenti. Saltammo giù dal treno, e ci siamo diretti verso la mia auto. Accelerai e partii in direzione la casa di Mario, dove sapevo che ci stavano aspettando tutti i nostri amici.

Ormai, non restava che l’ultimo passo! Trovare la BASE e SCONFIGGERE quei DEMONI. Poi… l’INCONTRO CON LUI IN PERSONA! Già presagivo che doveva andar così… Strinsi la mano a Samantha, e lei mi sorrise. Dallo specchietto, abbiamo visto quel “cane” disegnato sul sedile posteriore che subito scomparve. Ci sembrò un’allucinazione, ma, sapevamo che era vero! Infatti, il Dottore aveva detto che una creatura d’un'altra dimensione sarebbe venuto in nostro aiuto… Di questo dovevamo parlarne con l’esperta del campo, cioè Doroty.

 

Arrivammo di corsa da Mario. Bussammo, e ci aprì sua sorella, che poi, come al solito uscì, ma aveva uno strano sorrisino, e ci disse: “Gli altri son dentro! Accomodatevi! Ah… Se volete bruciar qualcosa, fatelo sul balcone e non in casa! L’odor di bruciato fa male! AHAHAH!!”. Entrammo, e nel salotto degli EXPERIMENTES, trovammo tutti! Applaudirono, ma non tutti! Doroty e Meni non lo fecero. “E così, non solo avete trovato la NUOVA PIRAMIDE, ma anche i DUE LIBRI mancanti! I miei più sentiti complimenti… Alby e Sammy… Chissà quante cose avrete scoperto… Comunque, è l’ora di DISTRUGGERE i LIBRI… E’ vero Dantini?” Disse Mario, e Ric rispose: “E vero! Doroty ha studiato il LIBRO… e poi vi dirà qualcosa! Comunque, adesso venite sul balcone! E’ già tutto pronto!”.

Così, con tutti quanti al seguito, uscimmo sul balcone, dove troneggiava un vecchio BRACIERE molto largo. “Mettete i LIBRI là dentro… Tutti e TRE!!” Ordinò Doroty. Samantha, prese i DUE LIBRI, e Ric QUELLO restante. L’unicornina, LI sistemò dentro, e poi disse a Samantha, di dargli LA PIRAMIDE MULTIDIMENSIONALE. Eseguì! Sui LIBRI, buttò mezzo contenuto del PROFUMO, e poi, con un fiammifero diede fuoco al tutto, dicendo: “… CHE NON TORNINO MAI PIU’… CHE NESSUNO POSSA EVOCARLI DI NUOVO…”.

 

I TRE LIBRI presero fuoco immediatamente. S’udì come un prolungato e lungo lamento, ma poi, sul BRACIERE, la luna che era in cielo, emanò i suoi raggi argentei! ERA LA KALIMBA LUNARE! Quei mostri non sarebbero più stati CHIAMATI da alcuno! Ma… all’improvviso, un tuono. Un tuono e poi un lampo VERDE! Doroty e Meni, si guardarono in faccia. Io, nel veder questo, dissi sorridendo: “… Ok! E’ tutto apposto! Adesso, non ci resta che andare alla LORO BASE… QUELLA VERA, e DISTRUGGERLI!! Sapete, non abbiamo più paura, ne di MAMI né della CINESINA e della STREGA… AHAHAH… Nemmeno del GUFO!! Cosa ci potrebbero mai fare? Abbiamo superato ogni difficoltà… Siamo davvero forti!! Forse di stomaco NO… AHAHAHAH!!” Ric, serio, disse: “Non è il momento di gioire! Dai… Venite tutti dentro! Ancora non è finita!!”.

 

Entrammo in casa. “Alberto… Samantha! Quello che avete fatto è solo il primo passo verso la VITTORIA… E’ solo il PRIMO!! Non vi illudete che tutto andrà bene! Purtroppo, abbiamo scoperto molto altro, ed ora, ne abbiamo avuto, purtroppo, conferma! Cedo la parola a chi ne sa meglio d’una povera volpe…”. Doroty, avanzò, e disse: “Già! Riccardo ha perfettamente ragione! Ragazzi, ora sedetevi sul divano ed ascoltate! Prima vi dirò sulla BASE MARITTIMA e come RAGGIUNGERLA… E poi… vi parlerò d’altro…” Ci siamo seduti, e Doroty disse a Meni di parlare. Quella, con il volto teso, disse: “So dove si trova la BASE MARITTIMA! Lo so perché l’ho sognato… So che molti sono giunti lì per essere MASSACRATI o VIOLENTATI! Il Castoro e così anche tu Alberto, avete pensato ad una NAVICELLA SPAZIALE… Nulla di più sbagliato! In realtà, quella DANNATA, si trova in fondo al mare… MOLTO IN FONDO… Non è molto distante dalla costa, ma è TROPPO IN PROFONDITA’ e dubito che riusciate ad entrare. E se questo fosse possibile, allora, LI INCONTRERETE… Come sapete, prima LORO e poi LUI… Ma Doroty vi dirà il resto… Io come delfino ho svolto il mio compito… ma… HO PAURA!! UNA PAURA ARCAICA!!” Io e Samantha, ci guardammo, e poi, guardammo sia Mario che Ric. Intanto suonò il campanello, e Mario andò ad aprire… Era Alex in compagnia di Mirmo e la signora Mary e Daniele. Non solo loro, ma anche il padre di Doroty, la quale, dopo averlo baciato, disse: “Vedo che ci siamo tutti… Anche coloro che in realtà NON CI SONO PIU’… Bene! Adesso, prestate ascolto a quanto vi dirò! Delle cose che non si conoscevano, ma ora, studiando il LIBRO, ho capito, anche grazie a Meni…”

 

Doroty, cominciò a parlare… “Dunque… Come sapete, purtroppo, la BASE MARITTIMA è molto in profondità! Per comuni mortali è impossibile scendere in quegli abissi! LORO, con le VITTIME, si son nascosti lì… Non vi nascondo che non sono ottimista sulla vostra missione! Nessuno… e dico NESSUNO e’ in grado di SCENDERE COSI’ IN BASSO… ma, non è sol questo il problema! Come ha detto il DOTTORE SULLA SEDIA A ROTELLE, avete l’aiuto d’una creatura non di questo mondo, e poi vi spiegherò chi è, e se VUOLE può APPARIRE… Il vero problema è la DOPPIEZZA DI NESSUNO… La PIRAMIDE non ha solo QUATTRO LATI ma CINQUE!! LE QUATTRO ALTEZZE E LA BASE! Non a caso la BASE MARITTIMA si trova IN BASSO! Il problema è PROPRIO NELLA BASE! Se NESSUNO è MORTALE, LEI LO E’ ANCOR DI PIU’! In definitiva, LORO SONO IN CINQUE!! I TRE SICARI e I DUE CAPI! UNO E’ NESSUNO e l’altra è LA VERA STREGA!! LA STREGA VERDE… VERDE COME GLI ABISSI CHE GLI SONO PROPRI… Tutto questo era scritto sul LIBRO! Qualcuno l’ha pure RAPPRESENTATA IN DISEGNO, proprio come il GUFO E MAMI… Quel qualcuno, è riuscito molti anni fa a SFUGGIRE ALLA MORTE! E’ stato aiutato da quell’essere che ORA VUOLE PROTEGGERE ANCHE VOI! Quell’ESSERE si chiama EUGENIO!! Sapeva tutto fin dall’INIZIO… ed ha cercato d’AVVERTIRTI Alberto!! Ma, ancora era PRESTO… ORA NO!! Quel qualcuno che è riuscito a SALVARSI, per disperazione o per far CONOSCERE la verità ha fatto in modo di metter su PELLICOLA la sua paura… LEI!! Ha anche messo, insieme ad altri personaggi SECONDARI che non sembrano TALI, anche EUGENIO! Ah!! I cartoni animati, ESISTONO!! Ma, LEI in realtà è molto PIU’ BRUTTA E PERICOLOSA!! Probabilmente, l’AVETE GIA’ VISTA!! Lei è IL DOPPIO DI BASIL… DEL GUFO!! DEL MALE!! Voi, siete in due… UN MASCHIO ED UNA FEMMINA… Così, è anche per LORO… Uno, rappresenta IL CIELO… Infatti, viene rappresentato dal GUFO, mentre LEI, LA STREGA VERDE, il MARE! IL SOPRA ED IL SOTTO… IL PUNTO ED IL MEZZO!! Gli altri TRE, rappresentano LA TERRA, IL FUOCO ed il VENTO!! Però, a loro mancano altri due elementi… IL SOPRANNATURALE e L’ENERGIA… Non so se avete presente quel racconto… LA STORIA DEI PRESCELTI? Per fortuna, il SOPRANNATURALE è NOSTRO ALLEATO… EUGENIO!! L’ENERGIA, E’ rappresentata da TUTTI I NOSTRI ALLEATI!! Manca l’EQUILIBRIO… ma, e proprio questo che LORO vogliono DISTRUGGERE PER SEMPRE!! EUGENIO, proviene dal LORO MONDO… DALLA LORO DIMENSIONE!! Come vedete, e come avete capito… SIETE VOI L’EQUILIBRIO, di cui PARLA LA PROFEZIA… Purtroppo, NON C’E’ MODO PER FARVI ARRIVAR DA LORO…” Eravamo sconvolti e spaventati! Dunque, Doroty parlava della STREGA DEL MARE di BRACCIO DI FERRO? Ah! Fu allora che mi ricordai anche del CAGNOLINO EUGENIO… Samantha, tremante, disse: “Ah!! L’abbiamo VISTA in TV proprio stamattina!! NOOOO!! Io… io l’ho sognata!! Ecco perché mi ha fatto tanta paura…” “SOGNATA?” Disse la signora Mary: “Beh… Cara… Sognata non è la parola adatta!! TU IN REALTA’ L’HAI VISTA come anche Alberto! Sicuramente il vostro cervello, ha fatto in modo di veder solo LUI… IL GUFO!! Lei, è sempre stata, come dice la PROFEZIA, NASCOSTA DALLE SUE ALI E DAL SUO LIBRO… L’AVETE SEMPLICEMENTE RIMOSSA DAI VOSTRI RICORDI!!” “Purtroppo, SOLO voi due e qualcun altro L’HA VISTA… Noi, NO!! E di questo ne sono contento… E’ vero, caro amico mio, Daniele?” Disse Mirmo, alla volpe, la quale disse, senza ritrasformarsi in umano: “Concordo Mirmo… Ma forse è stato meglio così…”. “Dunque, non c’è modo di SCONFIGGERLI? Tutto è stato INUTILE?” Dissi al colmo della rabbia. A rispondermi, fu il CAGNOLINO che era apparso: “No Alberto! Non è stato tutto inutile!! So io come portarvi laggiù… GIP… ma dovete trovare un mezzo per NAVIGARE IN SUPERFICIE… Io posso darvi… GIP… solo questo…” Ed apparve nella mia mano il simbolo del PI GRECO! “Vi posso sol dare questo medaglione ed il mio aiuto… ma, voi… DOVETE FAR IL RESTO…”. Piansi ed andai ad abbracciare quell’essere straordinario, poi, dissi: “Ah… Forse so chi ci può aiutare… Anche Meni è importante per questo, visto che non so governare UNA BARCA… Credo che il mio amico Giuseppe abbia un MOTOSCAFO!! Già… Una volta m’ha fatto andar con lui!! Di sicuro dirà di SI!!” Samantha, contenta disse: “Che bellezza! Non sono mai stata su un MOTOSCAFO prima d’ora…” Dino, preoccupato, disse: “E’ bello veder tanta gioia di vivere… ma, dovete ricordarvi della MISSIONE e CHI dovete INCONTRARE… Questo è sol l’inizio…” Doroty, prese di nuovo la parola e disse: “Non penso che con LEI aver DISTRUTTO I LIBRI sia d’aiuto!! Probabilmente, bisognerà trovar un’altra soluzione per NON EVOCARLA MAI PIU’!! Ma… come fare? Ci penseremo a tempo debito… Per ora, ritornate a casa pensando che almeno i TRE e LUI non possono più RITORNARE… Pensate anche a tutti gli AMICI che sono qui, ed anche a quelli che non ci sono! Signora Mary… lei vada a casa! Deve proteggere i genitori d’Alberto… Domani… domani sarà il GIORNO DELLA VERITA’ NEL PI GRECO!! LA CERTEZZA… Ma, ancora è presto… molto presto…”.

 

Così, tutti ritornammo nelle nostre case. Eugenio, anche se sparito, sapevamo d’averlo accanto! Avevo visto e letto su di LUI… Conoscevo, anche se in forma di cartone animato, i suoi enormi poteri!! All’indomani, avrei contattato Giuseppe… l’amico del CB per aver il suo motoscafo.

 

Quella notte, io e Samantha la passammo insieme! Purtroppo, avevamo sentito molto altro ed ora avevamo una paura tremenda! Sapevamo, infatti d’esser in serio pericolo, anche perché, si sa, che quello che non si conosce fa sempre più paura! Certo, avevamo paura di LORO…di LUI, ma di LEI non sapevamo altro che il SUO ASPETTO, almeno disegnato! Se i nostri nemici erano stati terribili, come sarebbe stata LEI? Cosa ci avrebbe fatto? La mia povera coniglietta era a dir poco sconvolta! Mi confidò che secondo lei, a me, sarebbe toccato combattere contro di LUI, mentre a lei, sarebbe toccata proprio LEI… ma, erano solo nostri dubbi. Non avevamo nessuna certezza.

Ci coricammo nel mio letto. Avevamo bisogno di sentirci vicini! Non so davvero come avrei fatto se non ci fosse stata la mia coniglietta! Cosa mai, da solo, avrei potuto concludere? Ci spogliammo! Avevamo bisogno di calore! Avevamo un freddo intenso, e finimmo come sempre a far l’amore! Lei… il suo corpo stava cambiando, preparandosi a qualcosa di magnifico! Ora potevo vedere i suoi fianchi, si erano fatti più larghi… Il suo seno era stupendo! Ricco di vita! Caldo alle punte dei capezzoli! Per non parlare della sua vagina così calda che era impossibile trattenersi! Era perfetta… Anch’io lo ero! Mi sembrò che il mio pene si fosse allungato di molto! Anch’esso caldo! Lo misi nella vagina, e provai il paradiso! Ci addormentammo così… con quella sensazione! Nessuno avrebbe osato disturbarci quella notte!

 

Infatti, l’oscurità lasciò il posto alla luce. Era già mattina inoltrata quando ci svegliammo ancora nudi! Restammo per un po’ nel letto, ma poi Samantha, mi disse che era l’ora d’andare dal mio amico per il motoscafo! Si vedeva che aveva una voglia matta d’andarci, anche se per un motivo poco piacevole… anzi… MORTALE! Le promisi, che se avessimo vinto, l’avrei portata ogni giorno… Avrei fatto conoscere quella gioia anche ai nostri figli. Lei, mi baciò e, per scherzo, mi spinse giù dal letto. Ci siamo fatti la doccia insieme, ci siamo vestiti e poi giù a far colazione. Mangiammo tutto di gusto, ma non abbiamo acceso la TV… Non potevamo rischiare di vederLa… Così, dopo aver fatto tutto, uscimmo, e via da Giuseppe! Ci avrebbe dato il permesso per usare il suo motoscafo?

 

In macchina, ci volle non molto per arrivar da Giuseppe. Suonammo alla sua porta, e quello, ancora in pigiama, nonostante l’ora tarda, ci aprì: “Mio Dio, Alberto!! Cosa ci fai qui? E chi è questa ragazza… Te l’ho detto di telefonarmi prima di venire…” “Senti Giuseppe… So che tu SAI… Adesso bado alle ciance, ti devo chiedere un favore! Poi… un giorno, forse, ti spiegherò tutto…” Quello, guardando sia me che la mia coniglietta, disse: “Ancora con quella fissa della RADIO AD ONDE CORTE!! Ma non sei ancora cresciuto Alberto? Non è che anche a lei hai fatto vedere quella cosa? Ah! Sei proprio SENZA SPERANZE!!” “Appunto…” Dissi infastidito: “… Non avrei mai voluto venir qui da te, anche perché, ti ripeto che IO SO CHE TU SAI QUALCOSA… Comunque, adesso non importa… Vado dunque al sodo… Ci presteresti per un giorno il tuo MOTOSCAFO? Quello che tieni in quel garage vicino alla spiaggia? Ci serve per…” “Per andar dove? Vuoi fare una gita con questa qui? Vuoi per caso far del mio MOTOSCAFO il tuo nido d’amore… NO!! Mi dispiace!! Non te lo do… E poi… non lo sai guidare… ti serve qualcuno che lo sappia manovrare!! Ma cosa credi, credi che sia facile?” Samantha, al sentir quelle parole, con coraggio, lo prese dal collo, dicendo: “Fa come Alberto ti dice!! Ci serve… E poi, abbiamo chi lo sa guidare!! NON TI PREOCCUPARE!! Oppure dobbiamo supporre che SEI IN COMBUTTA CON LORO come tutti in questa dannata città?” “LORO chi? Ma di chi stai parlando… Lasciami stare… MI FAI MALE!! Vi farete UCCIDERE questo so… E poi, chi diamine lo guiderà il mio MOTOSCAFO?” Samantha, anche senza saper se fosse stata davvero Meni a guidarlo, disse: “Una nostra amica… UN DELFINO!! Contento? Si chiama MENI!!” Quello, nel sentir questa cosa, disse: “Chi? Meni la PAZZA? Quella che ha sposato quel tizio… RICCARDO? Ah!! Ma voi siete più pazzi di loro…” “CE LO DAI OPPURE NO?” Urlai al suo indirizzo. Giuseppe, nel sentirmi gridare, disse: “Ok… Ok!! Ma se v’accade qualcosa… NON E’ COLPA MIA!! Voi NON SAPETE… NON SAPETE NULLA…” “Invece sappiamo… ed è proprio lì che vogliamo andare… Adesso ne abbiamo la CERTEZZA!! TU SAI… Ecco perché non ce lo volevi prestare il tuo dannato MOTOSCAFO… Dacci le chiavi… ed al resto penseremo noi!” Dissi. Quello, staccandosi dalla stretta di Samantha, corse e prese le chiavi. “Eccole… Tutte vostre!! Comunque, cercate di NON MORIRE e di restituirmi il mio MOTOSCAFO… Adesso vi saluto…”. Giuseppe, dicendo così, ci chiuse la porta in faccia. “Che tipo… Va bene, Samantha! Adesso chiama Mario ed avvertilo che stiamo andando al mare, e che abbiamo ottenuto il MOTOSCAFO!! Digli di chiamare Ric e Meni… Sarà, spero lei a guidare quel coso… Io davvero NON LO SO NEMMENO FAR PARTIRE… AHAHAHA!!” Risi per mascherare la mia agitazione. La mia coniglietta, prese il telefonino e chiamò.

 

Ritornammo in auto. Andammo per la strada che conduceva al mare. Ric ci richiamò, dicendo d’incontrarci a casa sua. Così, con il groppo in gola, arrivammo al mare… e già potemmo sentire l’odor di salsedine.

Ad attenderci, fuori da quella casa vicino alla spiaggia, Ric con Meni. “Ben arrivati… Samantha, questa è la mia casa, lasciata a noi due dal padre di Doroty! Ma adesso è arrivata l’ora di prendere il MOTOSCAFO… Dove si trova?” Disse Ric, ed io risposi: “Qui vicino… So dov’è… Ma, Meni… Sarai tu a guidarlo? E’ vero?” “E poi… la rotta per la BASE la conosci? Non potremo navigare così a vuoto?” Continuò la mia coniglietta. A Meni venne la faccia da delfino, e disse, con mille versi proprio come il suo animale, tra l’altro spaventandoci a morte: “Certo che lo so… L’ho sognata… Guiderò io il MOTOSCAFO!!” Poi si ritrasformò in umana, e disse: “… Per quanto riguarda il viaggio farò il possibile… ma, una volta lì… bisogna TROVAR UNA SOLUZIONE! Doroty, purtroppo è stata chiara in questo!!” Ric, riprese: “E’ vero! Ma… Alberto e Samantha… se già vi spaventate vedendo mia moglie… COSA FARETE QUANDO VEDRETE CHI DICO IO… AHAHAHHAA!!” Ric, con quella battuta volle smorzare l’atmosfera ed io lo apprezzai così come la mia compagna. Ci siamo messi anche noi a ridere, e poi dissi: “Venite con me!! Vi porterò al garage dov’è messo il MOTOSCAFO… Ci servirà una corda per trainarlo vicino alla battigia ed i galleggianti! Mi ricordo d’averli visti proprio in quel posto, tanti anni fa… Ric… Prendi la mia macchina, e seguici… probabilmente ci servirà per portarlo in spiaggia…” “Ai suoi ordini CAPITANO!!” Disse ridendo Ric, mentre Meni si mise a ridere con Samantha.

 

Così, andammo verso il garage di Giuseppe. Aprii con le chiavi la serranda, ed eccolo lì… IL MOTOSCAFO! Bello! Di color blu! Meni ne rimase affascinata! D’altronde il mare era il suo elemento naturale. Ci volle un po’ per trovare tutto l’occorrente per trainarlo, ma, alla fine ci riuscimmo. Meni, controllò se nel motore ci fosse carburante, ma era a secco! Ric, dovette andar con una tanica trovata lì per lì con l’automobile da un distributore che si trovava a un chilometro di distanza! Rimanemmo soli, io, Samantha e Meni. Quella, divenne seria, e ci disse: “Sentite! Non so come andrà a finire questa storia… ma, sappiate che siamo tutti con voi! Mi raccomando! Non abbiate eccessiva paura! Se la PROFEZIA è vera, allora vi salverete, e salverete molti…Spero che abbiate portato le PRAMIDI ed il PI GRECO… Questi oggetti vi serviranno come il pane!! Per quanto riguarda LEI… Non so proprio cosa dirvi… NESSUNO E’ MAI SOPRAVVISSUTO A LUNGO PER RACCONTARLO… Vi vogliamo bene!! Tutte le SPERANZE degli ESSERI PURI sono su di voi!! Beh… non sono una che parla tanto, e perciò…” Dicendo così, ci abbracciò, mentre Ric ritornò con la tanica. Ci vide e capendo sorrise. Mi disse che ci saremmo ritrovati tutti a casa sua quando tutto sarebbe finito. Era l’ora! Si era fatta l’ora del COMBATTIMENTO CON LORO CINQUE!! Non sapevamo come sarebbe andata, e se mai fossimo riusciti ad arrivare alla BASE, comunque, ci dovevamo provare! Lo dovevamo a tutti quelli che avevano perso le loro vite a causa LORO!

 

Trascinammo il MOTOSCAFO fino alla battigia con l’auto e la fune, e poi, con i galleggianti fino all’acqua. Montammo su, io, la mia coniglietta ed il delfino. Meni, tirò la cordicella per far partire il motore, e quello, con un gran rumore partì. Accelerò con la manopola che fungeva anche da volante, e partimmo. Abbiamo visto Ric sulla spiaggia nell’atto di salutarci, e ci parve anche di vedere arrivare tutti gli altri. Salutammo a nostra volta… Davanti a noi… IL MARE SCONFINATO e nella nostra mente, ancora un “ ? “. Strinsi tra le mani il PI GRECO… LA CERTEZZA. Samantha, con il vento tra i capelli, mi strinse a sé. Era tutto BLU… Quanto avremmo impiegato per arrivare alla LORO BASE MALEDETTA?

 

 

 

 

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