LA RADIO DEL MISTERO

RAFFAELE FAMELI

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Capitolo 25

 

(=IL CIELO SCURO E L’ACQUA VERDE, IL SALUTO DI MENI ED IL PRIMO AIUTO DI EUGENIO, LA BASE MARITTIMA, I LUOGHI DEL TERRORE E  L’INCONTRO CON I TRE VOLTI DEL PASSATO=)

 

Il viaggio sul MOTOSCAFO era denso d’emozioni e di preoccupazione. Era vero! Il mare era bellissimo… Si respirava aria di tranquillità e di pace. Meni, era abilissima nel manovrare quel mezzo! Però, rivolgendoci la parola, disse: “Siamo molto lontano dalla costa! Presto arriveremo sul posto, e lì vi dovrò lasciare… Mi dispiace non potervi aiutare, ma Doroty è stata molto chiara! La PROFEZIA riguarda SOLO VOI! Sarete VOI a salvar il mondo e tutti gli INNOCENTI che a causa LORO hanno perso la vita… Ma, state attenti! Troverete cose orribili! Non vi lasciate prendere dal panico… Sappiate che tutto dipende da VOI.” “Lo sappiamo Meni! Sappiamo quale sarà il nostro compito! Non c’è bisogno che ce lo ricordi… Se penso che tutto è iniziato da una RADIO… Mah… Era davvero DESTINO!” Dissi.

Il MOTOSCAFO continuò la sua corsa… Non si vedeva altro che mare… un mare sconfinato! Non ero, e così nemmeno la mia coniglietta, arrivato così lontano… Quella distesa mi provocava grande malinconia… Forse è quello che provano tutti quelli che s’avventurano per mare, lasciando la terra sulla quale sono nati e cresciuti! Mi sentivo come Lucia nei Promessi Sposi, quando aveva dato L’ADDIO AI MONTI… ma a noi, ad aspettarci ed a minacciarci non c’era Don Rodrigo… ma LUI… IL GUFO, I TRE e LEI…

 

Ad un tratto, tutto divenne scuro! Le nuvole coprirono il cielo, facendolo diventare nero come la pece. L’acqua divenne d’un color VERDE molto acceso. Tuonava forte! Il sole di prima sembrava un ricordo lontano. Meni ci disse: “Ecco!! Siamo arrivati! Il posto è questo!! Adesso, io non posso più far nulla per voi… Mi dispiace lasciarvi qui, ma TUTTO E’ NECESSARIO!! Non so se riuscirete ad andar alla BASE… Comunque, buona fortuna amici miei!”. Dicendo così, si gettò in acqua e si trasformò in delfino, salutandoci col suo verso! Andò via, verso la terra ferma.

 

Noi, restammo ammutoliti e tristi! Eravamo anche impauriti! Cosa avremmo dovuto fare ora? Ci guardammo in giro… ma solo acqua VERDE… NULLA PIU’! “Amore… Ed adesso? Cosa faremo? Ho paura!!” “Samantha… Qualcosa succederà… vedrai…”. Eravamo SOLI… SOLI NELL’IMMENSITA’ TERRIBILE! Tutto sembrava tacere! Tutto ci faceva capire che eravamo davvero SOLI! Intanto, guardai il motore, e m’accorsi che perdeva carburante! Eravamo rimasti anche a secco! Non dissi nulla alla mia coniglietta… Non le dissi nulla per non farla piangere! Dovevo solo restar calmo. Dovevamo ASPETTARE… si, ma cosa? Pregai Iddio di salvarci! Samantha, si strinse a me come non aveva mai fatto prima… Ad un certo punto… udimmo un verso… “… GIP!! GIP!!”, ci voltammo, ed abbiamo visto proprio in prua il CAGNOLINO EUGENIO! Già… lui…

 

Eugenio, ci guardava in modo dolce, e poi ci venne incontro. Disse: “Eccovi all’entrata della BASE!! Io vi darò aiuto in questa avventura, anche se non potrò far molto!! LORO sono MOLTO POTENTI!! Ed io… sono solo una creatura d’un'altra dimensione!! Posso solo indicarvi la via… GIP!!” Dicendo così, Eugenio, ci sollevò dal MOTOSCAFO con una sorta di TELECINESI e ci buttò in acqua, dicendo: “TUTTO E’ NECESSARIO… DOVETE AFFONDARE… DOVETE AFFONDARE PER TROVARLI E RESPIRARE…”. Che razza d’aiuto ci aveva dato? Gridando, mi venne il sospetto che fosse in combutta con LORO… Infondo, era un essere d’un altro mondo… Da quel momento decisi di non fidarmi di quel CAGNACCIO MALEFICO, dimenticando l’aiuto che ci aveva dato sul treno…

 

Sprofondammo in quell’acqua verde! Ci perdemmo anche di respiro! Sembrava esser arrivata la nostra fine! Non sentivamo più nulla!! L’acqua gelida, non ci permetteva di udire, e pensai che i miei timpani si fossero perforati, poiché provai un gran dolore. Samantha era nelle mie stesse condizioni! Non riuscivamo a respirare e vedevamo solo VERDE!! Non c’era nulla!! Ad un certo punto, quando oramai pensavamo d’esser morti, toccammo il suolo… toccammo il FONDALE. Siamo di certo svenuti…

 

Ripresi i sensi… Aprii gli occhi. All’inizio non pensai che stavo respirando, ma poi, notai la mia coniglietta ancora svenuta, e la svegliai, dicendo: “Samantha… Amore mio… Come stai? Dai svegliati…” “Alberto… Ma, dove siamo?” “Non lo so… Comunque, siamo vivi e… RESPIRIAMO!! Ma com’è possibile? Siamo in fondo al mare, oppure?” Samantha, alzò la testa e disse: “CAZZO!! Guarda Alberto… Il CIELO NON E’ IL CIELO!! E come se siamo finiti in una specie di cupola sottomarina!! Ecco perché RESPIRIAMO!! Sembra esserci una lastra di vetro che ci separa dall’acqua!! Ma come cavolo ci siamo arrivati? Ah… già!! EUGENIO!! E’ stato LUI…” “Chi? Quello lì… Io non mi fiderei molto se fossi in te, amore… Comunque, ora siamo qui, e dobbiamo proseguire… Si… ma dove andiamo?” Ci alzammo, e cominciammo a camminare.  

Trovammo una specie di grotta. Ci guardammo negli occhi, ed abbiamo deciso d’entrare. Tutto era buio… tenebra… ma, alla fine, trovammo una porta fatta interamente di metallo. Era chiusa ermeticamente. Su quella c’era inciso DIV/0! “Deve essere la BASE…” Urlai. “Ma come cavolo facciamo ad entrare?” Disse la mia coniglietta… a risponderci, fu una voce: “GIP… Dovete SUONAR IL BIANCO ED IL NERO… Alberto… GIP… Ti ricordi quando Riccardo ha suonato il PIANO… Devi far la stessa cosa…” “Maledetto!!” Urlai al nulla: “Maledetto… Tu sei in combutta con LORO… e poi… COME CAZZO POSSO RICORDARMI DI COSA HA SUONATO RICCARDO?” All’improvviso, apparve dal nulla sulla porta, una sorta di tastiera musicale. Samantha, sconvolta, sgranò gli occhi e poi, disse: “Suonerò io… Alberto!! Mi ricordo di quello che ha suonato Ric… Aspetta… Sai, ho studiato pianoforte a scuola…” Io la guardai stupito, dicendole: “Vuoi far un SAGGIO? Non siamo mica al CONSERVATORIO…” Ma quella s’avvicinò a quella strana tastiera: “So quel che faccio!! Dunque… Aspetta… Ecco devo suonare… SOL#... MI… FA#... RE… Ecco le note che ha suonato Ric… IL SOLE MI FA DIVENTAR RE!! Fidati di me, amore mio…”. Mise le mani su quella TASTIERA BIANCA E NERA, suonò quelle note, ed s’udii un fortissimo rumore che fece rimbombar tutto! La porta scorrevole s’aprì, ed ci trovammo davanti a…

 

Un CANCELLO ARRUGINITO… Non eravamo più sul fondo del mare in quella grotta! Cercammo di metter bene a fuoco il tutto, ed abbiamo visto, oltre al cancello, una specie di cortiletto sporco, e sulla sinistra s’ergeva una casa. Il cancello s’aprì, e noi entrammo. Non c’era nessuno. Samantha, si ricordò: “Amore… Sai dove siamo? Siamo nella casa di MARGARITA… quella al mare!! E’ dov’è stato Ric! Forse, dobbiamo entrar dentro!” Mi ricordai anch’io, e le dissi: “Buona idea!! Forse, ho capito cosa fare una volta entrati… Dobbiamo sicuramente, accendere la TV, come ha fatto il nostro amico… Quindi… entriamo… cosa stiamo aspettando…”. Dicendo così, entrammo in quella che pensavamo fosse la cucinina sporca di cui aveva parlato Ric… ma, appena dentro, ci siamo accorti di non trovarci più in quella casa…

 

Eravamo come passati da un’enorme porta di LEGNO… Davanti a noi una scala in granito. Mi vennero i brividi! Quello era l’ORFANOTROFIO… Samantha, nel guardar tutto, disse: “Ma che razza di magia è? Alberto? Io… io riconosco questo dannato posto… Ma, come cavolo è possibile che entrando in una CASA si finisca in un ORFANOTROFIO? Tutto quello che ha vissuto Ric, ce lo stanno facendo RIVIVERE!! E’ ASSURDO!!” Non parlai, ma, tacitamente chiesi scusa al CAGNOLINO EUGENIO… Avevo bisogno di RISPOSTE, si udì un “… GIP…”, dissi alla mia coniglietta di salir su quelle scale… “Amore… ho come l’impressione che dobbiamo arrivare in SOFFITTA… IN QUELLA STANZETTA BASSA BASSA… Non so perché… Ti ricordi che Ric LI ha incontraTI proprio lì… Ci stanno facendo fare tutto da capo!!  Comunque, dobbiamo proseguire! Dai! Saliamo…” E così, salimmo le scale.

 

Ma, non arrivammo nella SOFFITTA… Adesso, ci trovavamo nella CASA DI NINO E IDIA… proprio nel SALOTTO… Non ci capii più nulla… mi veniva anche da vomitare! Perché stavamo vivendo e rivivendo tutto? M’aspettavo di trovarmi, di nuovo, magari attraversando una porta, nella casa di Gianni Giocondo… oppure in quel DANNATO NEGOZIO, o in qualche altro MALEDETTISSIMO POSTO dove Ric o noi eravamo stati! Non avevo più nessuna certezza! Chiesi aiuto ad Eugenio, ma quello non rispose… “Samantha… Mi viene da vomitare… Anche tu stai male?” Quella, non aspettò e mi vomitò addosso, e così feci anch’io! Quella situazione ci stava facendo star molto male! Comunque, dopo esserci un po’ ripresi, abbiamo deciso d’uscire da quella dannata casa, così scendemmo dalle scale, fino al portone! Aprimmo, ma…

 

Ci trovammo in uno strano ambiente! Non c’era la strada… Sembrava tutto fatto di ferro! Al centro, un braciere acceso! Sopra di noi… a mò di tetto… la SCACCHIERA! Urlammo di terrore! A terra tutti carboni! Ci sentimmo prendere dalle braccia e dalle gambe! Abbiamo chiuso gli occhi… Sapevamo… sapevamo che ci era davanti e dietro! Potevamo sentir puzza di putrido! ERANO LORO… I TRE!! Infatti, aprimmo gli occhi, ed infatti, abbiamo visto LA STREGA, LA CINESINA, ma MAMI ancora no… Ci sentimmo spacciati… Forse la nostra avventura doveva finir lì? Doveva finir senza incontrare LUI E LEI?

 

  

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