LA RADIO DEL MISTERO

RAFFAELE FAMELI

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Capitolo 7

 

(=IL LIBRO DELLA VERITA’, LA PAURA, UNA NUOVA TRASMISSIONE E L’INCUBO=)

 

Ritornai di fretta a casa. Ora, dovevo leggere tutto!

Era quasi l’ora di pranzo, e così, appoggiai sulla mia scrivania il libro appena stampato e la radio con il nuovo alimentatore. Avevo paura che si bruciasse di nuovo… e forse, sarebbe stato meglio così!

Guardi la copertina, e notai uno strano oggetto stampato sopra… una specie di TRIANGOLO o PIRAMIDE… Mi fece moltissima impressione. Cos’era quell’oggetto? Non lo sapevo, ma comprendevo esser molto importante. Mi misi a leggere il primo capitolo. Mi stupii della somiglianza della storia tra me e Riccardo! Dunque, anche lui, all’inizio, non sapeva nulla? Si! Leggevo con avidità sempre più crescente quelle pagine! Ne lessi almeno quattro capitoli. Ad ogni parola sospiravo… ma il peggio doveva ancora arrivare! Questo non lo sapevo ancora! Per me, tutto era iniziato con una radio, mentre per lui… con dei RICORDI… Capii che c’era qualcosa che ancora mi sfuggiva, e continuai a leggere con avidità.

 

Mi chiamarono i miei! Era pronto a tavola. Scesi come un fulmine, e mi sedetti al tavolo. Mia madre, aveva cucinato, per caso, patatine fritte! Sorrisi! Quello era il piatto preferito da Ric! Da ora in poi, l’avrei chiamato così. Mi sentivo molto vicino a lui in tutto! Mia madre e mio padre, non mi fecero domande, ed io, siccome avevo molta fretta di salire in camera mia, mangiai tutto velocemente, e poi via… di corsa a leggere!

Ah! La mia casa… Quanto somigliava a quella descritta in quel libro… Era una coincidenza, oppure qualcosa di diverso? Mi gettai a peso morto sul mio letto, presi il libro e cominciai a leggere con molta attenzione. Era appassionante! Cercai di vederlo come un semplice racconto, ma più andavo avanti e più capivo che non lo era! Era strano… sconvolgente… Tutti gli altri, leggendo quelle cose, avrebbero sicuramente riso e preso il tutto per una fiaba… ma, dopo tutto quello che mi era successo, io non lo vedevo così! Sapevo che era TUTTO VERO! ERA LA REALTA’! M’impressionai, vedendo anche le foto! C’erano le foto dei TRE VOLTI, più un reportage fotografico completo dei luoghi citati da Ric… Non tutti però!

 

Mio padre, senza che io m’accorgessi, entrò in camera mia, e mi vide assorto nella lettura. Fece una faccia strana, e poi andò via. Durante il pranzo, m’avevano detto che anche quel giorno sarebbero usciti, quindi, sarei rimasto da solo in casa un’altra volta. Intanto, aveva cominciato a piovere molto! Sembrava volesse non smettere più! Per fortuna, ancora, l’antenna della radio era dove l’avevo lasciata!

Verso la fine del libro, io sono un lettore molto veloce, mi sono addormentato! Avevo le lacrime agli occhi! Rivedevo tutti i personaggi di quel racconto… M’aveva impressionato quell’ORFANOTROFIO e quei 14! Creature innocenti! Poi… le monache… Mio Dio!! Era tutto orribile! Ero abituato a vedere i film dell’orrore, ma, un orrore simile, descritto così minuziosamente, non l’avevo mai visto! Provai tenerezza per Ric, Daniele, la signora Mary, il Dottore, Doroty, la sua famiglia, Meni, e rabbia per tutti quelli che non avevano detto la verità a Ric.

 

Anche quel pomeriggio sognai… Forse ero stato suggestionato dal racconto, oppure era tutto vero, ed ero sicuro che fosse vero, comunque, feci con la mente, il viaggio che Ric aveva fatto. Solo che adesso, con una consapevolezza nuova, ne avevo il terrore! L’ho vissuto! Ma, il mio inconscio, ora, mi faceva vedere molto altro!

Rividi quel quartiere dove avevo visto quella porta! Ora, per me, aveva acquisito un nuovo significato… Adesso, nel rivederla, provavo un terrore mai provato prima! Nel sogno non l’aprii! Mi mancò il coraggio! Voltai lo sguardo in su, e vidi un palazzo, dove qualcuno mi stava ad osservare! Anche quella persona conoscevo di vista, era Mario, l’amico di Ric, ma con lui anche qualcun altro… Infatti vidi il Pen! Provai paura, ma quello, stingendosi a quella creatura, mi sorrideva in un modo che potrei dire essere molto strano. “Presto, Alberto, dovremo incontrarci! Con te, verrà pure Ric… Dantini… Per ora, devi acquisire il TUO IO! Dovrai rivedere il GUFO… il GUFO che t’ha accompagnato per tutta la tua infanzia, quando abitavi nella tua vecchia casa… IL BOSCO DEI PERCHE’! E non solo! Come per Dantini, dovrai soffrire, ma il tuo compito è molto diverso da quello di Ric! Adesso riposa! Hai vissuto, anche se in un libro, la verità, ma non basta! Per te non basta! NESSUNO è il peggiore! Peggio dei TRE! Peggio di MAMI! NESSUNO, in realtà è qualcosa che non si può comprendere con la sola ragione! Tutto inizia e termina con LUI! Adesso, non è ancora il momento di aprire la BASE della DIVISIONE PER ZERO! Ancora, devi vedere il PI GRECO! Costante UNIVERSALE! Quello che ti accompagnerà è il “ ? “! Il DUBBIO! Una ragazza ti accompagnerà in questo viaggio… Samantha col ‘ TH ‘! Te la ricordi, non è vero? Enormi LABIRINTI devi vedere… Per ora, riceverai ancora dalla RADIO, ma questo è sol l’inizio della tua avventura! Tante cose dovrai ricordare e rivedere… Tante persone come quando montavano le tende a casa tua… Tu l’hai visto! Hai intravisto la parte umana di NESSUNO!! AHAHAHAHAHA!! Ricordati, però, di non essere da solo! Dovrai far EXPERIMENTES! Già… ma, ancora è presto… troppo presto!!” Così mi disse Mario da quel balcone. M’accorsi che non mi trovavo più in quel posto, ma nella mia vecchia casa… precisamente sul divano davanti alla TV! Ebbi paura e terrore! Avevo rimosso quel periodo della mia vita… Pensai, d’esser ritornato neonato. Dal televisore, tra barre colorate come quando non ci sono trasmissioni, pensavo di rivedere qualcosa che da piccolo mi faceva paura e terrore… IL GUFO… il GUFO con un libro in mano! Ma non lo ricordavo… Forse Mario m’avrebbe fatto ricordare quella cosa? E poi… io avevo già visto NESSUNO? Ancora non mi era per nulla chiaro quello che avevo in mente! Dovevo far, evidentemente, la QUADRATURA DEL CERCHIO! Ma, per farlo avevo bisogno del PI GRECO che aveva detto Mario. Mi sentivo piccolo ed indifeso… Ero ritornato bambino! Potevo sentir odore di latte e la sensazione di un cuscino morbido appoggiato alla testa! Anche dalla finestra del mio ricordo pioveva! L’atmosfera era GRIGIA! Sapevo comunque di non esser da solo! Sapevo che i miei erano vicino a me, anche se non riuscivo a vederli! Poi, all’improvviso un dolore di pancia! Un tuono! Mi svegliai di soprassalto! Fuori la pioggia continuava a cadere! Nonostante tutto, continuai a leggere quel libro fino alla fine! Quando finii, con gli occhi in lacrime, m’accorsi che la pioggia era passata! C’era il sole… un sole al tramonto che illuminava il muro con i puntini della serranda! Rossi… proprio come i suoi raggi.

 

Mi ricomposi! I miei, sicuramente, già erano andati via! Dovevo di nuovo accendere la radio… Cosa avrei ascoltato di più sconvolgente di quanto avevo già sentito? Questo non lo immaginavo… E poi… Mario… Dovevo incontrarlo! Ne avevo paura, anche perché leggendo il racconto di Ric, ne avevo vissuto il terrore.

Presi la radio ad onde corte, l’alimentatore, un foglietto di carta ed una penna. Avevo deciso, proprio come Ric, di scrivere tutto! Dovevo aver anch’io il mio racconto.

Mi recai velocemente nella stanza degli ospiti. Infilai l’alimentatore nella spina, attaccai l’antenna esterna all’apparecchio, e premetti ON.

 

Ero seduto sulla solita sedia. Adesso non avevo la cuffia… Avevo paura d’isolarmi dal resto del mondo. Nel girare la manopola della sintonia, sentivo il mio cuore battere all’impazzata. Ecco! Ecco la FREQUENZA MALEDETTA! Solo fruscio… IL NULLA! Guardai l’orologio ed aspettai che incominciassero le trasmissioni, però feci altro… Andai ancora in camera mia e presi il mio vecchio televisore e lo portai nella stanza dove avevo sistemato la radio. Tolsi il nuovo e misi quello. Collegai l’antenna e lo accesi. Ancora NULLA! Intanto dalla radio si sentivano in lontananza strani segnali, che andavano via via a diventare sempre più forti! Dal televisore, per circa mezzo secondo un’immagine che mi fece rabbrividire! Non l’ho vista completamente… E’ come quando uno vede un fantasma per un secondo… Il GUFO! Già… Dalla radio, sempre segnali come in Codice Morse… quando, all’improvviso incominciarono le trasmissioni. Dopo il suono di un sintetizzatore che riproducevano una musichetta strana, udii anche un suono di xilofono… Forse era la musica di Mami? Adesso avvertivo anche odor di braciere. Una voce metallica diceva le stesse cose già ascoltate. Dalla TV strani disturbi. Quando, ad un certo punto, la voce disse il canale 80 televisivo… Apparve la scacchiera! Eccola! Dalla radio, s’udì un sibilo ed una voce che incominciava a dire in inglese dei numeri intervallati da un suono di xilofono… una nota sola! Scrissi quei numeri su un foglietto che mi ero portato! Non avevano alcun senso. Non era proprio la NUMBER STATION che avrei voluto ascoltare con quella radio! Pensavo, quando la desideravo, di ricevere la “radio delle spie”, ma quello era completamente diverso! Evidentemente quei numeri avevano un significato… si, ma quale? Quando la trasmissione terminò, dalla TV, la scacchiera lasciò il posto ad uno schermo nero! Sotto, venivano ripetuti come un rullo elettronico i numeri che avevo ascoltato in precedenza! Li stavano ripetendo! Non si vedeva bene! Dovetti agire sulla frequenza manualmente. Quella titolatrice era molto molto vecchia! Ad un tratto, dopo che il rullo cessò di passare sotto lo schermo, m’accorsi che in realtà nel nero si vedeva qualcosa… Era come un volto non definito che pareva mi guardasse da un angolo dello schermo! Provai ancora paura e panico! Dopo, ancora la scacchiera, ma questa volta, sembrava che a tener quella strana immagine di test ci fossero delle dita che apparivano dietro al cartello! Mi guadai dietro le spalle, ed era buio! Mi girai di nuovo verso la TV… Adesso, la scacchiera sembrava avvicinarsi ed allontanarsi, mentre dalla radio accesa un rumore ipnotico sempre più alto! Dopo… tutto cessò! Staccai tutte le spine, ma, mentre lo facevo, mi sentii colpire da un malore stranissimo! Ebbi un conato, e corsi in bagno. Pensai che probabilmente era l’agitazione ad avermi fatto quello scherzo. Curvo su water, vomitai. Non era la prima volta che venivo colto da un simile sintomo. Ma non mi era più capitato da quando ero bambino… già… bambino…

 

Ricordai… ricordai un episodio che mi era successo quando avevo circa sette anni. Giocavo in giardino… Era una bella serata di primavera inoltrata! I miei genitori erano in casa con dei conoscenti, che poi non avrei mai più rivisto. Giocavo con la terra… mi sentivo, nonostante la distanza con i miei genitori, protetto e sicuro. Mi sollevai da terra, e guardai il cielo. Erano apparse le prime stelle, ma, avevano forme strane… Sembravano formare costellazioni sconosciute! Poi, cominciarono a lampeggiare diventando di altri colori. Corsi via! Avevo paura! Un suono, simile a quello che si udiva di notte… Vidi nel cielo una croce! Sembrava essere il puntatore di un programma per computer per disegno tecnico! Sembrava indicare qualcosa… Mi girai per non vedere, ma una figura era dietro di me… Aveva gli occhi neri allungati ed una testa enorme! Era GRIGIO! Poi… poi non ricordo più nulla, solamente la stranissima sensazione d’esser sdraiato su un tavolino metallico e tante “persone” intorno a me! Ero nudo! Mi toccavano dappertutto, specialmente lì… Quando mi svegliai da quel torpore, m’accorsi d’esser ancora in giardino a giocare con la terra. Il sole se ne era andato! Stetti male e vomitai… Mio padre mi raccolse e mi portò in casa… Rimossi tutto! Non ricordai più quell’episodio della mia vita!

 

Udii squillare il telefono di casa! Mi sollevai dal water e corsi a rispondere. Era una voce… la voce di Mario. “Hai ricevuto Alberto? Dimmi… Com’è stato? Che messaggio hai ricevuto? Sai, dovremmo incontrarci domani! Non c’è più tempo!” “Mario…” Balbettai: “Si! Ho ricevuto ed anche ricordato qualcosa… mio Dio! Ma… come hai fatto… Come puoi sapere che ti ho sognato…” “Ma và là… AHAHAHA!! Nulla di soprannaturale! Mi ha chiamato Ric. Dantini! Tutto qui! Ah… porta con te, domani, il foglio con I NUMERI! Dovremo decifrarli… Adesso ti saluto Alby… Non ti offendi se ti chiamo così, non è vero? Ah… mi dimenticavo di dirti una cosa… una cosa molto importante! Dovrai capire chi sei davvero… Per far questo, dovrai andare davanti allo specchio e guardarti intensamente… molto intensamente, capisci? AHAHAHA!! Fai sogni d’oro, Alby…”. Non ebbi il tempo di chieder nulla, perché Mario già aveva staccato la comunicazione! Già… nulla di soprannaturale… Sorrisi, mi piaceva anche il nome Alby, ma poi, rimasi perplesso… M’aveva detto che non c’era nulla di soprannaturale… ma, allora, come diavolo faceva a sapere dei numeri che avevo ascoltato e visto? Comunque, non c’era tempo da perdere. Avevo un’altra missione ora… Dovevo capire chi ero davvero… ma questo l’avrei fatto dopo cena, e poi… all’indomani, dovevo andare da Mario… Si sarebbe fatto vivo lui? Dovevo solo aspettare… Lasciai la radio sul mobile, insieme alla TV.

 

 

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