RAFFAELE FAMELI
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Capitolo 8
(=RISCOPRIR SE STESSI, LA PAURA D’ESSER DIVERSI, GLI UFO=)
Come un lampo, scesi al pian terreno. Ormai era sera inoltrata! Mio Dio… Sembrava che il tempo in quei giorni scorresse sempre più velocemente, oppure ero io a non aver più il senso del tempo e dello spazio! Probabilmente era l’effetto della mancanza della QUADRATURA DEL CERCHIO! Dovevo trovare il PI GREGO, ma ancora non sapevo come fare, neppure quanto tempo fosse servito.
Accesi la luce, e rimasi seduto sul divano in silenzio. Avevo bisogno di calma e tranquillità. I miei ancora non i vedevano! Avevo di fronte a me la TV ma non l’accesi… avevo paura di rivedere la scacchiera, ora che sapevo cos’era davvero! TELE PIANURA! Il racconto di Ric m’aveva sconvolto! Avevo dentro di me un misto tra terrore, ma anche tenerezza! Ma, la mia storia era molto diversa! Avevo già deciso di scrivere tutto di quella mia esperienza, quindi, presi un taccuino e mi misi a scrivere appunti… Quanto avrò scritto ed avrei continuato a scrivere? Chi era NESSUNO? Ora conoscevo i VOLTI, ma LUI? Cosa rappresentava? Avrei visto una SUA rappresentazione? Non avevo nessun riferimento com’era accaduto a Ric… Però, il Sig. Basil… Quello lo ricordavo bene… soprattutto il suo odore in quell’estate! Estate fatta di ricordi dolci e di gente che andava e veniva a casa mia, di cui non ricordavo proprio nulla… ma LUI SI!
Corsi in salone! Quella stanza era quasi sempre rimasta disabitata, poiché mia madre ne aveva fatto una specie di tempio. Non c’entrava mai nessuno… solo io, ogni tanto, mi mettevo a passeggiare tra quei mobili antichi e tante tante bomboniere. Il lungo tavolo di legno… le sedie intorno… l’odore di cera per pulire i mobili… ricordi d’un passato ormai lontano! Quadri ed arazzi addobbavano le pareti! I balconi! Già… M’avvicinai alle TENDE! Le aveva montate LUI con altri, non meglio identificati! Mi ricordavo di quell’uomo, del suo odore dolce, del suo modo molto strano di parlare, quasi a labbra chiuse! Era strano! Già… Mio padre e mia madre si fidarono molto del SUO giudizio, ed io, ne avevo quasi timor reverenziale! Le toccai… toccai le tende, e subito cominciò a girarmi la testa! Quella era una sensazione che ogni tanto mi capitava d’avere in certi luoghi… come una sensazione d’esserci già stato, oppure che lì… proprio lì, ci doveva essere come una porta… una porta interdimensionale… una sorta di spaccatura spazio-tempo. Anche quando toccai quelle tende mi capitò. Comunque, cercai di ricordare ancora… ma, mi venne solamente in mente una musica dolce… come se nell’altra stanza… la stanza da pranzo, ci fosse il televisore acceso sul canale dove di solito c’erano i cartoni animati! Sentivo la sigla di quel cartone che mi piaceva tanto… Trattava della FIGLIA D’UN DIO che combinava molti guai col suo amico PENNUTO. Però, i miei, ricordavo, che non volevano che io stessi nella stanza delle TENDE… mi ripetevano che dovevano lavorare ed io avrei disturbato! Quanto cavolo ci vuole per montare due tende? Ricordo che ci sono voluti più o meno tre giorni… Pensavo che forse i miei avessero dovuto scegliere la stoffa… ma, era tutto irreale! Quella stanza la sognavo spesso piena di gente… come se ci fossero sempre state feste! Qualche volta, specie quando veniva gente di riguardo, abbiamo pranzato lì… ma sempre casi sporadici! Solo quando ero piccolo in quella stanza, tra quei mobili, tra quei profumi, festeggiavo il mio compleanno… solo quelle volte…
Ritornai a seder sul divano. Mi vennero molti pensieri… Samantha… ricordavo quella ragazza che durante la mia infanzia mi faceva passare giorni molto allegri! Era stata la mia prima ragazza! Ora, non abitava più nel mio quartiere! Infatti, la casa vicino alla mia, era per lei e per i suoi genitori, solo la casa per le vacanze! Ma, cosa centrava lei con NESSUNO e la mia RADIO AD ONDE CORTE? Dovevo scoprirlo… ma come fare? Era, ormai da anni che non la vedevo.
Intanto, i miei ritornarono a casa. Erano quasi le nove di sera. Mi salutarono, e di sicuro notarono il mio stato d’animo. Andarono a cambiarsi, ed anch’io lo feci.
Avevo un pensier solo… quello di fare ciò che Mario m’aveva detto… Dovevo riscoprir me stesso… Ma cosa cavolo significava?
Mentre mi mettevo il solito pigiamino, mi colse una sensazione di paura e di terrore… rividi per un sol attimo Ric e Meni trasformati! Ricordai quello che doveva essere Daniele da volpe… Dunque, anch’io ero come loro? Anch’io potevo trasformarmi in qualcos’altro? Chi ero davvero? Anche leggendo il racconto, avevo capito che la gente non era affatto normale… Anche i miei m’avevano concepito d’animale? Che animale ero? Tutti pensieri senza una risposta razionale. Comunque, forse, era arrivato il momento di scoprirlo! PURO m’avevano chiamato… Forse, esser puri significa esser diversi? Ma diversi come…
Intanto, i miei erano già intenti ad aggiustare la tavola per mangiare… Aspettai che mi chiamassero, ed infatti, dopo un po’ mi chiamarono e corsi per mettermi a mangiare. Se fossi stato come quel cartone animato dei TRE PIGIAMINI? Infatti, io, il pigiama ce l’avevo davvero!
Come al solito, mi misi al tavolo e cominciai a mangiare. Tutto era buono e perfetto. Mio padre mi guardava con sospetto, ma facevo finta di nulla. Intanto, con la mente cercavo di capire cos’erano i miei… che animali erano… Ma non riuscivo a capirlo. Anche quella sera, patatine e pizza! Poi, una bella bottiglia di birretta!
Quando tutto fu finito, dissi d’esser stanco e di voler andare a letto. Non fecero obiezioni… Era come se intuissero e sapessero quello che avrei dovuto fare. Mia madre mi disse: “Mi raccomando… Mi raccomando, Alberto…”. Di cosa era preoccupata?
Eccomi in camera mia! Ecco la specchiera che faceva da porta all’armadio! Ecco la sedia vicino al mio letto… Tutto era pronto per il mio esperimento! Infondo, quella era una cosa che avrei già dovuto fare… già avrei dovuto conoscermi… Il fatto era che ancora non ero pronto per una simile prova, ma poi, girai lo sguardo al racconto di Ric… sospirai e pensai al coraggio di quel ragazzo! Anch’io ero come lui… quindi, dovevo affrontare una serie di prove per poter giungere finalmente alla meta… a NESSUNO! Speravo solo che non m’attaccasse fisicamente! Avevo paura! Era evidente che già sapeva dov’ero… Si era già palesato a me in forma umana, e poi, per ricalcare il fatto, m’aveva anche dato le coordinate di casa mia! Ma era davvero SUA quella RADIO e quella TELEVISIONE… T.R.P. … TELE RADIO PIANURA? Oppure era di qualcuno che cercava di proteggermi? Ma no! Conoscevo anche la SUA presunta SEDE…
Senza indugio, presi quella sedia e la misi di fronte allo specchio. Respirai forte! Avrei dovuto sedermi… Spensi la luce, ed accesi la luce soffusa del comodino! Ecco! Ero pronto! Non so perché, ma m’andò lo sguardo alla libreria… Vidi un testo… Lessi il titolo: “CAMBIAR VITA”! Mi vennero i brividi! Ricordavo quel racconto… Anch’io ero un fan di CIP e CIOP… proprio come Henry… “Ma no! Cosa vado a pensare…” Dissi tra me e me… Di sicuro, quel Raffaele che l’aveva scritto non pensava di certo a me in quel momento… e poi, io non avevo accolto nessun Ciop in casa mia… Quel racconto a me piaceva molto! Però, la mia storia era alquanto differente da quella… Un essere soprannaturale, comunque, era entrato nella mia vita! Questo mi faceva assomigliare parecchio al protagonista di quel racconto… Anch’io dovevo CAMBIAR VITA… anzi! L’avevo già cambiata comprando quella maledetta radio… LA RADIO DEL MISTERO… la RADIO DI NESSUNO!
In quella luce fioca, mi decisi e con un sospiro mi sedetti proprio davanti allo specchio. Per un attimo chiusi gli occhi, ma poi li aprii. Fissai a lungo il mio volto… lo fissai tanto! Quando, all’improvviso, lo vidi trasfigurare in una visione infernale! Era come deformato! Ero un mostro… Quello non potevo di certo esser io, scossi la testa, e tutto diventò normale… tutto tranne il mio cuore che batteva all’impazzata! Perché quella orrenda visione? Mi ricordai d’aver fatto un sogno simile… Ero in bagno, quando la mia faccia diventò diversa… deforme… schifosa!
Mi calmai… Dovevo farlo! Non potevo arrendermi proprio ora… Forse, qualcuno non voleva che scoprissi chi ero… In fondo era successo anche a Ric… Così, mi concentrai di nuovo. Questa volta lo feci con molta prudenza e molta calma!
Per un solo istante, vidi i tre manichini dietro di me… ma poi scomparvero! Chiusi di nuovo gli occhi per la paura… Quando li aprii, vidi che non ero più io… ero diventato qualcosa di tenero… di diverso… qualcosa di già visto e vissuto, anche se nella mia immaginazione! Tutto intorno a me, sembrava esser diventato più luminoso. Ero diventato uno SCOIATTOLO STRIATO! Potevo vedere tutto il mio corpo! Mi misi a piangere! Quando mi ripresi, vidi che ero nudo… seduto su quella sedia. Il pigiama era a terra! Dunque, io ero così? Si! Ma ancora non ci credevo! Io uno scoiattolo? IO NATO DA SCOIATTOLO STRIATO?
Toccai tutto il mio corpo da essere umano e provai una sensazione di calore e tenerezza! Ero qualcosa di bellissimo… di PURO!
Notai che la porta di camera mia che avevo chiuso, ora era socchiusa… Vidi movimento lì dietro! Di sicuro, erano i miei genitori, perché sentii bisbigliare e mia madre singhiozzare. Poi, andarono via, lasciandomi solo.
Mi misi gli indumenti intimi ed il pigiama, e corsi a letto spegnendo la piccola luce! Sorrisi tra le coperte. Avevo, finalmente scoperto chi ero davvero, ma, il problema principale, tuttavia, ancora, non era stato risolto! Mi venne ancora paura! Paura perché ora sapevo chi ero… ero una creatura che poteva essere uccisa facilmente… ero anche un umano! E quello… quello, NESSUNO, era sicuramente un MOSTRO! Di sicuro, odiava, proprio come i VOLTI, quelli come me… PURI! Accesi di nuovo la luce sul comodino… Quella notte avrei dormito così. Non m’andava di rimanere al buio… ERO UNA CREATURA DI LUCE, e come tale avevo paura del BUIO.
Chiusi gli occhi, cercando di ricordarmi ciò che avevo appena visto… m’addormentai… M’addormentai sapendo chi ero… FINALMENTE.
Ero già immerso nel sonno. Non m’aspettavo di certo quello che avrei sognato o rivissuto.
Sognai d’esser tornato a quando, nel mio giardino, giocavo con la terra. Apparentemente, ricordavo quello che avevo già sognato ma non fu così… Infatti, dopo aver visto quella croce nel cielo e quell’essere GRIGIO, ora, mi ritrovavo in uno stranissimo ambiente. Faceva freddo… un freddo innaturale! Capivo di non esser solo! Sapevo, che con me c’era qualcun altro. Ero disteso! Nudo! Su quel tavolo freddo… molto freddo. Piangevo e chiamavo mamma e papà! Non so come, ma capivo che non c’erano! Ero SOLO! Solo con LORO! Ero bloccato! Non mi potevo muovere. Delle cinghie molto strette serravano i miei polsi e le mie caviglie. Chiusi gli occhi! Avevo paura… una paura ancestrale… una paura che paralizza! Anche se non volevo, la curiosità ed il terrore mi fecero aprire di nuovo gli occhi, anche perché potevo intravedere dalle palpebre chiuse una luce molto forte! Ma non c’era solo la luce… Scorsi, tra le lacrime, una testa! Una testa GRIGIA! Mi fissava con i suoi occhi neri allungati da insetto! Un insetto enorme! Non parlava! Non diceva nulla mentre gridavo! Sentii altre urla di bambini… ma, forse era stata solo una mia impressione! Poi, una mano molto lunga, fermò il mio grido, serrandomi le labbra. Girai piano la testa, e vidi che non c’era solo quell’essere… ne contai almeno altri tre! Mi giravano tutti intorno, e uno di quelli m’infilò nel braccio un ago molto lungo… Mi sentii svenire! Capivo che mi stavano prelevando il sangue! Quella era una sensazione che avevo già provato quando dovevano farmi le analisi! Ho sempre avuto terrore degli aghi, ma, in quella situazione, non avevo solamente paura di quell’arnese… A farmi più paura c’erano LORO!
Quando mi tolsero l’ago dal braccio, cominciarono a toccarmi in tutto il corpo! Avevo paura di morire! Questo lo capivo! Capivo che NESSUNO m’avrebbe aiutato… già! NESSUNO! Uno di quegli esseri grigi, cominciò a pizzicarmi la pelle e dopo, sentii come un coltello penetrare nella mia carne! Ora capisco che m’avevano fatto una specie di biopsia! Volevano studiarmi! Dopo, fecero scendere su di me un cubo con tantissimi colori che cambiavano! Provai una sensazione terribile… Probabilmente m’avevano fatto una specie di T.A.C. o di risonanza magnetica, oppure una lastra! Urlavo… urlavo ancora! Ero troppo piccolo per far qualcosa… troppo piccolo e puro! Ad un certo punto, sentii allargarmi le gambe! Sentii dentro il mio ano qualcosa di lungo e duro penetrarmi! A quel punto gridai dal dolore e mi misi a vomitare, ma quelli continuavano! Probabilmente era una delle loro lunghe lunghe dita grigie! Sentii dopo un po’, che quella cosa usciva da me, ma subito dopo ne sentii un’altra, ma questa volta, provai nel mio stomaco uno strano sconvolgimento che mi fece davvero star male! Piansi ancora più forte! Cosa m’avevano iniettato? Di cosa si trattava? Dopo sentii uscire da me quel liquido che finì a terra! Di certo spruzzai! Una cosa disgustosa, che a ricordarla ancora oggi mi fa rabbrividire! Dopo quel supplizio, non era ancora finita! ANCORA NO! Infatti, mi sentii tirare in su ed in giù il prepuzio, molte molte volte! Sentivo una mano di quegli esseri stringermi i testicoli ed il glande! Mi faceva impazzire quel dolore! A quel punto, eiaculai… Anche se piccolo, eiaculai! Qualcuno di quegli esseri raccolse il mio seme e lo mise dentro ad una provetta e la portò via! Mi sentii sporco! Sporco e violato! Non avevo mai provato una cosa simile! Vomitai di nuovo, ma questa volta, raccolsero anche quello! Provai a sollevare la testa, e LO VIDI! Vidi il Signor Basil seduto su uno sgabello con un sorriso che mi fece paura! Ripeterono l’operazione d’estrazione del seme un’altra volta! Ero immobilizzato! Ero terrorizzato! Non so come, ma poi, tutto mi sembrò diventare più grande! Rifecero tutto quello che già avevano fatto, ma questa volta non gridavo… squittivo! Già… Poi… ridiventò tutto grande come prima! Vidi, oltre i volti inumani dei GRIGI, un altro volto! Era quello di NESSUNO! Questa volta, però, lo vidi trasformarsi in un qualcosa di già visto e dimenticato! Le sue mani non erano più mani ma ALI… ali che reggevano un libro… IL BOSCO DEI PERCHE’! Girava le pupille degli occhi gialli, mentre apriva e chiudeva il becco! Urlai e mi dimenai! Chiusi gli occhi per non vedere! Quel GUFO mi faceva più paura dei GRIGI!
Quanto riaprii gli occhi, mi ritrovai in giardino! Stavo ancora giocando con la terra… Come detto in precedenza, stetti male e venne mio padre, ma, voltandomi verso dov’era buio, vidi ancora il GUFO… NESSUNO che mi fissava, più altre TRE figure.
Il sogno finì! Mi ritrovai nel mio letto tutto sudato! M’aveva davvero sconvolto quel sogno, ma, infondo, capivo che non lo era! Era un mio ricordo rimosso! Certo! Dunque, m’avevano fatto visita gli UFO? M’avevano RAPITO? Ma perché proprio a me? Capii di non aver immaginato le altre urla e pianti di altri innocenti… Capii che non ero il solo ad aver subito una simile atrocità, sia da umano che da animale! Mi volevano studiare! Ecco cosa volevano! Ma, in quelle calde coperte, mi chiesi un’altra cosa… Il SIGNOR BASIL… IL GUFO! Cosa centrava lui con gli UFO? Sembrava essere il LORO CAPO! Che quel mostro provenisse da un altro pianeta? Quanti… quanti innocenti avevano avuto la mia stessa esperienza? Tutte quelle domande richiedevano una risposta! Non potevo stare nel DUBBIO! Non potevo esser schiavo del “ ? “. Poi, c’erano altre domande… Perché le RETI NAZIONALI trasmettevano (cosa che non avrebbero più fatto) quel cartone animato in STOP MOTION su di LUI? Perché da piccolo lo guardavo? E poi… quel libro: “IL BOSCO DEI PERCHE’”? Forse i PERCHE’ erano dovuti proprio alle domande che mi ponevo! Forse, in quel libro erano contenuti tutti i risultati delle SUE ricerche? Poi, il bosco… Già… Nel bosco vivono gli animali… e da come avevo capito gli ESSERI PURI eravamo nati in quella forma… Perciò, facendo un rapido calcolo, quel libro era qualcosa che riguardava tutti quelli nati da animale, e quindi PURI! Ma, come conciliare anche i TRE VOLTI? Forse, LORO, avevano il compito di ESECUTORI… d’UCCISORI! Ah!! Non erano le RETI NAZIONALI ad aver trasmesso quel cartone animato… NO! Era stata di certo, TELE PIANURA!
A questo punto, m’alzai dal letto, accesi il mio computer portatile, e digitai sul motore di ricerca: “IL BOSCO DEI PERCHE’”.
Con mia grande inquietudine, rividi la sigla di quell’orribile cartone animato e la sua straziante e paurosa canzoncina iniziale! Capii che non avevo sognato nulla! Capii che era tutto vero quello che avevo vissuto da piccolo! Non era UN SOGNO! Ma, la dura realtà! In effetti, le reti nazionali, avevano trasmesso per un po’ quel cartone, ma poi, l’avevano sospeso… chissà perché… Dunque, io vedevo quel dannato su un altro canale? Ma certo… TELE PIANURA… Ma, mio padre e mia madre, come mai sintonizzavano il televisore su quel canale? Tutte domande che mi sono posto davanti allo schermo del computer, senza però trovare risposta.
Mi vestii e lavai ed andai a prendere il caffè. Mio padre era già alzato, ed appena mi vide, cercò di non sembrare né turbato e né contento. Mi disse semplicemente: “… Buongiorno Alberto…” con un sorriso. Non gli diedi il tempo e risposi: “Buongiorno! Senti… Per caso, ti ricordi di un cartone animato…” Mio padre sussultò: “… un cartone animato che andava negli anni ’80… un certo BOSCO DEI PERCHE’ che per protagonista, almeno credo, c’era una SPECIE DI GUFO?” Mio padre, diventando bianco, rispose: “No!! Non ricordo… Non lo so! E poi… COSA LO VUOI? NON ESISTE! Lo avrai SOGNATO! AHAHAHA!! Non ci pensare più Alberto! E poi… I GUFI NON FANNO PER NOI… SPECIALMENTE PER NOI!!” A quelle parole, rimasi non del tutto sconvolto! M’aspettavo una reazione simile. Mio padre, si stava comportando esattamente come i personaggi della storia di Ric. Però, sorbendo il caffè, ripensai a quelle parole: “… I GUFI NON FANNO PER NOI… SPECIALMENTE PER NOI…” Schioccai le dita! Ma certo! I gufi sono predatori… SPECIALMENTE degli SCOIATTOLI! Ecco il perché delle mie, e NOSTRE paure! Ecco perché mi faceva così tanto paura! Mio padre, capendo qualcosa, riprese: “Alberto! Non ne parlare con la mamma… Ha già tante preoccupazioni… LASCIA STARE QUEI RICORDI! NON ESISTONO! LUI… NON ESISTE! Comunque, sono fiero di te… ANCHE SE ERA INEVITABILE CHE PRIMA O POI… Ma lasciamo perdere…”. Con quelle parole, mio padre mi confermò che erano loro ad avermi visto davanti allo specchio, ma, mi confermò pure che sapeva molto… molto più di me! Decisi d’uscire! Sarei stato contattato da Mario, in un modo od in un altro…