LIBERTA' O PRIGIONIA?

RAFFAELE FAMELI

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Quella notte ero in giro. Non sospettavo di certo di presenziare ad una conversazione su un tema millenario, uno di quei problemi che non hanno mai avuto una soluzione.

Io sono un contadino e vivo lontano dalla città. Nella campagna aperta si respira aria buona e salubre; la notte, poi, è carica di un’atmosfera quasi magica che fa sembrare tutto soffice e pacifico. La madre terra è piena di ogni forma di vita, e sembra accogliere, anche chi resta per un solo minuto nella sua maestosa quiete.

Come dicevo, quella notte, mi addentravo nel mio podere. Possiedo anche un cane che fa la guardia al vicino pollaio. Scendendo per la viuzza che conduce appunto al pollaio, udì dei rumori; subito mi appostai per sentire meglio. Il cane abbaiava e ringhiava in modo molto nervoso. Una figura si stava avvicinando rapida e furtiva. Mi accorsi che si trattava di una volpe. Non so perché ma mi fu concesso il dono di ascoltare e soprattutto di capire. Il cane era come impazzito alla vista della volpe, e quella, avvicinandosi con timore, guardò il cane legato alla catena e stando a debita distanza lo fissava piena di sarcasmo. Quello che udì in quei pochi minuti lo riporto fedelmente perché fu una conversazione molto interessante tra due creature così diverse ma allo stesso tempo così simili.

 

La volpe, avvicinandosi disse: “Buona sera cane! Sai… ero venuto per cacciare! Però, voglio anche rivolgerti delle domande!” Quello rispose: “Proprio tu mi fai domande? Secondo me vuoi solo fare razzia delle galline! Tu! Sporco ladro! Vattene o…” La volpe, guardò l’animale dicendo: “O che? Renditi conto! Cosa mai mi potresti fare! Sei legato come un salame! E poi, per quanto riguarda quell’appellativo che mi hai affibbiato,  non sono molto d’accordo! Per tua informazione, non sono un ladro! Io vengo qui per nutrirmi e per sfamare la mia famiglia! Già… ma a te cosa  importa… Sono gli uomini a darti da mangiare! E’ vero?”  Quello, vedendosi preso in giro disse: “Almeno io ho un lavoro! Faccio la guardia! Vattene prima che l’uomo venga con in mano il fucile!” La volpe, filosoficamente disse: “Appunto! E’ proprio di questo che volevo discutere… Amico mio, scusa se ti faccio una domanda! Che animale sei? Sei per caso un essere umano?” Il cane, senza pensarci rispose: “No! Io non sono un uomo, però lo servo! Io devo proteggere le sue proprietà e la sua vita!” La volpe si mise a ridere e disse: “Proteggere la sua vita? Ma non ti rendi conto in che modo ti trattano… Ti legano con una catena, e tu li consideri amici? Io al tuo posto me la svignerei per non ritornare più! Guardati! Non ti senti soffocare dalla catena e dal collare che ti legano ad un destino così crudele e misero?” Il cane, piccato disse: “E’ vero! Mi legano! Ma lo fanno perché mi vogliono bene! Certe cose tu non le puoi intendere! Tu sei solo una volpe che non capisce nulla dell’amore che provo per chi mi accudisce e nutre. Non puoi capire queste cose!” Quella rispose: “Effettivamente non le capisco, anzi non le voglio capire! Io penso che se chi ti vuole bene ti lega e ti costringe a fare BAU BAU quando viene qualcuno, cosa succederebbe se ti volessero male?” Il cane, disse: “Non mi hanno mai fatto del male! E poi, fare BAU BAU, serve a far scappare le volpacce come te! E poi non ti conviene stare qui… sai… se viene l’uomo…” Quella disse: “Se viene l’uomo… se viene l’uomo… Solo questo sai dire?” Il cane dal canto suo non seppe dare una spiegazione, si limitò a ringhiare osservando il furbo ospite. “Dunque non rispondi? Ti mancano le parole? Non sai cosa inventarti per difendere l’uomo! Come puoi difendere una creatura tanto crudele? Vedi come ti trattano? Ti fanno stare ore ed ore a fare la guardia ad un qualcosa che anche tu , e non mi dire di no, vorresti trafugare! Andiamo! Le galline fanno gola a tutti! Non ti piacerebbe mangiare a sazietà? Poi, come se questo non bastasse, ti lasciano solo al freddo. Gli umani ti definiscono  ‘ migliore amico dell’uomo ‘, ma,  invece, dovrebbero chiamarvi con un altro nome: ‘ MIGLIORI SERVI DELL’UOMO ‘, ma questo a voi piace! Siete tutti dei masochisti voi altri cani!” “Tu.. tu non capisci niente volpe! E’ da secoli che serviamo l’uomo e lo proteggiamo! Siamo nobili animali noi altri, mentre voi siete buoni solo per coprire con le vostre pellicce le compagne degli esseri umani che poi sfoggiano per andare in giro a farsi vedere! Per non parlare anche che se vi beccano vi fanno diventare pure, impagliandovi, delle statue da mettere in salotto. A noi cani questo non succede!  Invidio quei cani che vi danno la caccia!” La volpe, sentendosi punto sul vivo rispose: “Si vede che la pelliccia di cane non è molto apprezzata! Secondo me è meglio essere morti che servi! E poi… osi dire che siete nobili animali? Ma dov’è la nobiltà in voi? Mangiate a sbafo dalla mano dell’uomo, e se decide di punirvi, voi, state sotto le sue botte e le prendete senza nemmeno protestare! Non siete certo come i nostri cugini lupi! Loro non si farebbero mai trattare in codesto modo! Attaccherebbero senza pietà la mano di coloro che vogliono fare del male! Voi… voi siete la vergogna dei canidi! Anzi di tutto il regno animale!” Il cane, sentendo parlare dei lupi, abbassò le orecchie, mentre la volpe continuava: “I lupi sono liberi! Le volpi sono libere! Voi siete in catene! Se è questa la ricompensa a stare con l’uomo, beh… allora faccio bene a starmene per i cavoli miei nella mia tana!” “Non parlarmi così! Non lo merito! E’ l’uomo che ci ha scelto per dargli protezione! Se sei così furbo come si dice, allora dovresti prendere esempio da noi cani! Se vuoi mangiare bene, e soprattutto senza avere la preoccupazione delle fucilate o dei morsi dovresti…” La volpe scoppiò a ridere di nuovo: “Dovrei forse scodinzolare? AH! Io non mi abbasso di certo a queste cose ignobili! Mi vergognerei da morire! Come si fa, dico io, a fare le feste, a chi poi senza tanti complimenti ti può fare la festa? E poi… non credere che non abbia visto un’altra cosa che mi ha fatto rabbrividire. Vi sottomettete agli uomini fino al punto di girarvi sul dorso per farvi accarezzare la pancia con il rischio di prendervi pure un bel pugno nella medesima o peggio. Dimmi cane! Vi fidate dell’uomo fino a questo punto?” Quello, senza indugio disse: “Si! Io mi fido! Mi fido di chi mi ha voluto bene da cucciolo e dato amore! Tu non puoi sapere o volpe, la tenerezza che provai in quei giorni di paradiso! Gli esseri umani sono gli esseri più dolci e buoni che ci sono su questa terra!” La volpe, diede una grossa sghignazzata e disse: “AAHAHAHA!! Questa è davvero bella! Ma dai… secondo te gli umani sono dolci e buoni… Evidentemente non sai cosa sono capaci di fare! Probabilmente hanno fatto anche a te, visto quello che mi hai raccontato, quello che penso!” “TU… TU COSA PENSI!!! Cosa mi avrebbero fatto di male?” Disse il cane ringhiando all’impazzata. “Beh… vedi… Tu hai raccontato di essere stato accudito da cucciolo! Dimmi… non hai una mamma?” Il cane restò male, e disse: “Non l’ho mai conosciuta e nemmeno il papà!” La volpe, volendo fare del male al cane disse: “E’ proprio questo che ho pensato! Vedi… gli uomini hanno il bruttissimo vizio di separare i cuccioli dalle madri. I cuccioli appena partoriti vengono venduti al primo acquirente disponibile! Poco importa se la mamma piange e muore per la separazione, oppure che i cuccioli, che tra le altre cose vengono pure separati, muoiano durante il viaggio o dopo! Sicuramente anche a te è successa la stessa cosa!” Il cane guaì in modo lancinante da far pietà, e piangendo disse: “Sei un bugiardo! NON E’ VERO!!!!” “Allora, come mai non ti ricordi della mamma? E’ strano! Dovresti ricordare il sapore del suo latte ed il suo odore…” “BASTAAAAA!!!!!! ORA BASTAAAA!!! Sei l’essere più cattivo che possa esistere!! Come puoi parlarmi così! Ti ucciderei se non fossi legato a questa maledetta catena che mi tiene legato!!” La volpe, facendo un piccolo passo indietro disse, abbassando le orecchie e facendo finta di essere dispiaciuto: “Oh! Mi dispiace cane! Non volevo farti piangere! Ti ho detto solo la pura verità! Non sono io l’essere più cattivo! Credimi! E’ l’uomo ad essere cattivo! La colpa è solo sua!” Il cane ringhiando disse: “No! Tu sei venuto solo per farmi soffrire e morire! Perché vuoi farmi questo? Perché?” La volpe, con grande determinazione disse: “Perché te lo meriti! Tu come gli altri cani! Avete preso anche voi esempio dagli uomini! Ci odiate! Dimmi una cosa… perché, anche se non attacchiamo i pollai, quando ci vedete in natura ci inseguite? Cosa vi abbiamo fatto di male?” Il cane rispose: “Perché siete volpi! Perché da milioni di anni ci perseguitate con la vostra astuzia!” La volpe disse: “Noi perseguitiamo voi? Ma se siete voi, da sempre a farlo! Siete voi, che senza un motivo al mondo ci inseguite e giù morsi e dolore! Dimmi se sbaglio.” “E’ vero! Ma è la nostra natura!” La volpe: “Che razza di natura è? Fare del male senza motivo, e senza che gli altri possano difendersi? Mio caro, sei tu ad essere in errore!” Il cane, non potendo negare le parole della volpe disse: “Certo! Ma lo facciamo perché voi ci avete sempre costretti! Anche ora! Mi stai solo facendo soffrire con le tue parole! Vai via!” “No! Io non andrò via fino a quando non chiederai scusa per tutto il male che ci avete arrecato!” Il cane disse: “Io non lo farò! E poi… ci sono milioni di cani in questo mondo! Perché dovrei farlo io? Non ha senso!” La volpe: “E’ vero! Non ha senso! Ma almeno chiedi scusa a me!” “VOLPE LASCIA STARE SUBITO IL CANE!” Disse una voce imponente. “Chi è? Fatti vedere!” A quel punto, si avvicinò ai due un’altra figura. Io, nel vederla feci un passo indietro terrorizzato. Era un lupo. “Perché hai fatto del male con le tue parole a questo poveretto? Dovresti solo vergognarti!” La volpe, vedendo il lupo abbassò le orecchie per davvero e disse: “Vi prego di scusarmi! Ma è stato lui a cominciare!” Il cane, prostrandosi davanti al lupo disse: “Non è vero! La volpe è venuta solo per farmi piangere! Non sono stato io ad aggredirla!” Il lupo, saggiamente disse: “Allora, perché ti ho sentito ringhiare?” Il cane abbassò ancora di più la testa. “L’avevo detto io! Appena sono arrivato ha cominciato a minacciarmi!” Disse la volpe come per volersi discolpare. Il maestoso lupo, vedendo che la volpe continuava ad essere arrogante disse: “Volpe! Tu non puoi trattare così, anche se nemico naturale il cane! Non vedi? Non si può difendere! Ma anche tu cane devi smetterla! Lo so! Questa è una disputa che continua fin dall’alba dei tempi. Non basteranno le mie parole a cambiare il mondo! Però c’è una verità che vi voglio dire: anche se diverse, tutte le creature del mondo sono legate dallo stesso destino. Tu cane hai scelto di staccarti da noi lupi, forse perché pensavi che l’uomo ti avrebbe dato da mangiare e accudito! Forse è così! Volpe, tu non puoi fare di tutta l’erba un fascio! E’ vero! L’uomo ogni tanto agisce senza pensare al male che fa! Ma io so anche un’altra cosa! Come mai, certi esemplari della tua specie, quando gli esseri umani decidono di dare loro il cibo, addirittura lo prendono dalle loro mani?” La volpe restò male, ma il lupo continuò: “Te lo dico io! Il cibo servito con amore è più buono! Voi volpi, comunque sia, ruberete sempre, ma questa non è colpa vostra, è l’istinto che vi fa agire in codesto modo! Vedete… al mondo ci saranno sempre battaglie tra le specie! Ci sarà sempre  chi ruba, e sempre chi difende la proprietà! Io non mi sento di incolpare la volpe per le razzie che compie… anche loro devono mangiare… ma se di cibo in giro non c’è traccia? Cosa mangeranno? Devono, allora inventarsi qualcosa. La vostra furbizia, volpe, è dettata dal desiderio della sopravvivenza! E’ un dono prezioso! Sappilo sfruttare al meglio! Ma ti prego… lascia stare i cani… non li maltrattare con le tue parole che fanno male! Se siete nemici, siatelo solamente per scopi naturali! Tu sei uno degli animali più belli e più audaci! La volpe è necessaria quanto noi lupi.” La volpe, abbassò gli occhi e si prostrò dicendo: “Nobile lupo! Hai detto parole sagge! Speriamo che queste vostre parole siano d’esempio! Scusatemi!” Il lupo leccò con amore la volpe, e poi si rivolse al cane: “Tu cane! Ti senti forte e coraggioso! Lo sei! L’uomo ti considera il suo migliore amico!” Il cane, dolorosamente rispose: “Si… ma la volpe, prima, tra le cose che ha detto, mi sa che dentro qualcosa di vero c’era! L’uomo non è sempre gentile con noi! Molto spesso, come diceva prima la volpe, picchia… e anche forte!!” Il lupo, riprendendo disse: “Già! Hai ragione! Proprio ieri ho parlato con un cagnolino di nome Billy! Poverino, lui è stato abbandonato in un modo terribile, ma… continua a cercare i suoi padroncini!! Egli infatti sa che tra gli uomini esistono anche le persone gentili e buone!! Quei bambini l’hanno trattato come un re, ma il mondo non va sempre come vorremmo. Tu, comunque, hai un ruolo! Madre natura ti ha dato questa possibilità! Sfruttala al meglio! La catena che ti tiene legato è il simbolo d’appartenenza all’uomo! E’ una sorta di patto tra i cani e gli esseri umani. Rispetta dunque questo patto! Per quanto riguarda noi… anche noi siamo soggetti alla malvagità umana! Vedi… siamo in pericolo d’estinzione. Da secoli, per far paura ai suoi piccoli, l’uomo dice ‘ Arriva il lupo cattivo e ti porta via ‘ !! Siamo sempre stati trattati come un pericolo, ma non siamo cattivi! Lo facciamo solo per nutrirci e difenderci! Abbiamo solo scelto un’altra strada! La LIBERTA’ o la PRIGIONIA è solo uno stato mentale! Dovremmo imparare molto! L’uomo, infondo non è cattivo come si crede! La prova è che uno di loro ci sta ascoltando e sta imparando dalle nostre parole! Il tuo padrone ha avuto il privilegio di ascoltarci e di capire! Anche gli altri uomini lo possono fare… basta voler sentire la voce della natura!!” La volpe e il cane dissero: “Se è qui, perché non viene e ci spiega le sue ragioni? Perché si nasconde? Di cosa ha paura?” Io, dal mio nascondiglio, mi sentii chiamare in causa. Avevo le lacrime agli occhi. Lasciai da parte la paura di quelle creature e mi avvicinai. “Eccomi! Sono qui!” Dissi: “Io… io… chiedo scusa a nome di tutto il genere umano! Solo ora ho capito! Ma ditemi… perché proprio a me questo privilegio? Non ho mai ascoltato parole così cariche di rispetto per un essere, che, comunque continua a distruggervi! Io come gli altri, non merito tutto questo bene!” Il lupo mi guardò senza aggressività e disse: “Almeno tu hai saputo ascoltare! I tuoi simili non lo fanno più da un sacco di tempo. Siamo tutti parte di questo mondo! Io non ti colpevolizzo per le cose che fate! So che non è colpa tua, ma vorrei che portassi per il mondo questo messaggio di speranza e fratellanza tra tutte le creature di questo pianeta! Quando, nella vostra casa siete soli… quando nel vostro caldo letto vi rigirate tra le coperte, pensate che noi animali abbiamo bisogno di voi, come voi di noi. Voi potete ancora salvarvi da questa PRIGIONIA che è la distruzione! Molti uomini con il nostro aiuto, hanno imparato a conoscerci ed ad identificarsi con noi, cercando anche di salvare la natura! Lo fanno attraverso molti mezzi che voi avete a disposizione! Come i disegni e le parole… noi… noi non abbiamo questi mezzi! Dobbiamo servirci di voi per farlo!” Compresi il ruolo dell’uomo sulla terra. “Ecco quello che dovete fare! Ora va! Porta questo messaggio ai tuoi simili!” Non me lo feci ripetere due volte. Il cane mi guardava con rispetto ed ammirazione, mentre la volpe, forse per la prima volta nella sua vita mi venne vicino e mi leccò dicendomi: “Uomo… io non ti posso garantire che non mangerò più le tue galline!! Ma… lasciami almeno un po’ di cibo per terra! Infondo se rubo è solo perché ho fame! Fai quello che ti ha detto il lupo!” Corsi via piangendo. Avevo imparato molte cose! Cose che non dimenticherò mai più, e che ho deciso di trascrivere perché tutti sappiano. Questo è il compito degli esseri umani. Portare il messaggio di rispetto e di vita di tutte le creature semplici che ci circondano, che non hanno voce.

 

 

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