RAFFAELE FAMELI
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(XI) MARIO E LA PIRAMIDE CHE PROTEGGE – LA DELUSIONE DEL GADGET – IL PENTIMENTO – LA VOLPE
Quel pomeriggio, fu per me rivelatore! Avevo ragione, dunque, a sospettare dei miei? La risposta era si! Non solo Mami & Co. , volevano impedirmi, siccome volti, di ritrovare me stesso… ma anche i miei genitori (veri) ed il destino! Ma io… nonostante le prime sconfitte, non demordevo ancora… Accesi il computer, ma la risposta tramite E-Mail fu negativa! Nessuno, a parte me, ricordava Mami! Decisi, sconsolatamente, di mettere sottosopra lo studio di mio padre, una volta che fossero usciti. Quel Mami esisteva… proprio come gli altri volti… ed io, dovevo trovarlo ad ogni costo! Se tutti volevano che non sapessi… io, lo avrei recuperato, a costo di combattere contro tutti i miei ricordi ed il mio passato, magari esaudendo un mio antico sogno… quello d’incontrare me stesso da bambino… Scoprendo quei volti… avrei scoperto me! Però… adesso, mi rendevo conto che mi serviva l’aiuto di qualcuno… Avrei dovuto chiedere spiegazioni, anche al prezzo d’essere preso in giro! Ero una volpe! Questo lo avevo già capito! Vagare nelle tenebre (del ricordo), era la mia priorità assoluta!
I miei quel pomeriggio, rimasero rintanati in casa! Non avrei potuto indagare e cercare… Però una cosa la potevo fare… Era quella d’uscire per incontrare quel qualcuno che di sicuro, m’avrebbe aiutato (o deriso, negando tutto), aprendomi le porte verso i miei misteri… Però, dovevo farmi coraggio! Non era facile per me, parlare con qualcuno, della mia vita e di tutto quello che mi stava accadendo…
Mario, era stato sempre con me! Lo conoscevo da quando facevo la scuola media… Con lui, che consideravo, a parte essere mio cugino, il mio migliore amico, avevo sempre giocato e discusso su tutto! Condividevamo lo stesso amore per l’informatica! Ora… ora gli dovevo parlare di me!
Con l’assoluta volontà di far luce nel buio su tutto, dissi ai miei genitori, seduti sul divano, che sarei uscito! Mia madre, forse presagendo qualcosa, mi disse con gli occhi strani di non ritornar tardi… Io, annuendo, uscii, dirigendomi a piedi fino in piazza, dove sapevo d’incontrare mio cugino Mario, poiché abitava proprio lì vicino! Dovevo fare molta strada… ma non mi pesava!
Scendendo le scale che dovevano condurmi alla strada sottostante, e poi in città, mi voltai per osservare la mia casa… la mia casa piena di misteri e di paure, e mi venne un tuffo al cuore! Mi sentii chiamare per nome, ma non c’era nessuno! Era da parecchio che non mi capitava… Da bambino, invece, era una consuetudine! Altra cosa strana che m’aveva sempre perseguitato! Chi m’aveva chiamato? Forse era la casa? Forse anche lei, cercava di non farmi conoscere la verità? Oppure era Mami?
Corsi… Corsi per quella strada… Nessuno avrebbe potuto ostacolarmi! Arrivai in piazza con il fiatone, e successivamente mi diressi verso l’abitazione di mio cugino. Salii le scale, con il cuore in gola… come se avessi dovuto conoscere finalmente la verità! Ah! Non ci fu nemmeno bisogno di suonare il campanello, perché lui, Mario, già stava uscendo. Appena mi vide, mi corse subito incontro, e mi disse: “Ric! Sai… stavo venendo da te! So che mi devi chiedere delle cose… Ma io… io non ti posso rispondere su tutto! Questa è la tua ricerca…” Rimasi sconvolto! Come faceva a sapere? Gli domandai solo: “Mario… Chi cavolo sono io? Tu lo sai?” Mario, mi sorrise e disse: “Oh Ric! Tu già lo sai! Sai chi sei… Non devo dirtelo io DANTINI… Ma tu non vuoi sapere questo… io lo so! Tu vuoi sapere su di LORO! Ti tormentano… lo so… Loro non volevano che tu ritornassi, ma, ahimè, sei tornato ugualmente! Te stesso reclama la verità! Ah! Per crescere nella tua ricerca, devi guardare indietro… già! Molto indietro… ma questo potrebbe essere molto pericoloso! Senza adeguata protezione… potresti…” “Rivederli?” Dissi interrompendo Mario, senza accorgermi sul momento di come m’aveva chiamato, e quello disse: “… Rivederli… e non solo! Ah! Però, per fortuna non sei solo! Ci sono io… Ma c’è anche LUI… Non ti preoccupare Ric! Non è chi pensi tu… anche se già te l’ho detto! TU VEDRAI… Posso solo dirti che LUI… LUI, già l’hai intravisto ieri… L’hai perfino cercato…” Dicendo così, prese dalla sua tasca un oggetto triangolare… una scultura… una scultura (almeno così appariva), molto piccola. “Tieni Ric! Questo ti proteggerà! Non perderlo! Faranno di tutto per fartelo scomparire dalle mani, e mi sa che ci riusciranno… A me è servito sai… E’ servito parecchio! Vedi… quando si ha il destino di nascere in modo diverso, non tutti sono contenti… E’ il caso dei TRE che stai cercando… Gli artefici degli incubi… ma quelle sono solo immagini proiettate per far cadere nella paura chi li ha conosciuti davvero… Non ti posso spiegare altro… Sappi, comunque, che il TEMPO è tuo alleato! Questa notte, cerca di dormire in quella stanza… Tieni stretta stretta a te la PIRAMIDE PROTETTRICE! Vedrai… vedrai molto e ti proteggerà! Ora devo andare… Si è fatta quell’ora! Ciao Ric… Ciao Dantini…” Avrei voluto chiedergli altro… avrei voluto corrergli dietro per raccontargli tutto quello che avevo visto… ma Mario era così… Sfuggente come un gatto! Era inutile chiedergli di più! Semplicemente, scherzando, avrebbe negato d’avermi parlato di certe cose, ed addirittura, avrebbe negato d’avermi dato quella piramide!
Con quella piccola scultura in mano, tenendola stretta, scesi le scale di quella casa. Ero contento! Qualcuno conosceva il mio segreto… e senza che glielo avessi mai detto… Ma perché, Mario m’aveva da sempre chiamato Dantini? Comunque, non ci pensai più di tanto… Mio cugino m’aveva regalato un qualcosa di molto importante… Dovevo usare quell’oggetto! Ancora non sapevo… Ripensai alle parole di mia madre ed a quelle appena dette da Mario… E se la mia cara mamma non voleva che io dormissi nella stanza di cristallo… solo per proteggermi?
Ritornai a casa dopo aver bevuto una birra al bar in piazza! Avevo ancora in mano quella piramide! La mia intenzione, ora, era quella di prepararmi ad affrontare la notte in quella camera! Aprendo il portone, notai che in casa non c’era nessuno… Tuttavia, ebbi come l’impressione di vedere una sagoma bianca nel buio… Altre volte avevo avuto visioni simili… Erano esseri luminosi! Uno, lo vidi quando ero fuori… Ero a casa di una mia zia… Stavo per addormentarmi, ed ebbi la visione di profilo d’un volto allungato! Era come una grande “ G “ capovolta, con l’occhio nero che, fissandomi, mi fece una grande impressione! L’altro, visto più di recente, era come un essere umano con il volto senza lineamenti, ma molto luminoso… Ritornavano i VOLTI! Sempre i VOLTI! Con agitazione, accesi la luce. Erano quasi le otto di sera.
Andai al piano superiore e mi infilai il pigiama. I miei, di certo, sarebbero ritornati di lì a poco. Non volli lasciare la piramide… la infilai nella tasca dei pantaloni. Mario era stato molto chiaro in proposito… Avrebbero tentato di portarmela via! Era, al momento, l’unica mia protezione dall’ignoto… l’unica protezione contro chi, cercava di ostacolare la mia preziosa ricerca… Forse era Mami? La Cinesina o la Maschera? Non lo sapevo… però intuivo qualcosa di non razionale… non ero solo! C’era chi m’avrebbe protetto… Mario, non era stato molto chiaro al riguardo… E poi… chi era questo LUI che avevo intravisto nella stanza di cristallo? Scesi nel seminterrato di corsa… Rividi il volto di Mami e mi fece paura! Dall’esterno, un odore di braciere acceso… Questa volta, anche se con immenso terrore, urlando dissi, stringendo nella mano destra la piramide: “… MAMI! Ti sto cercando! NON HO PIU’ PAURA DI TE! Voglio ritrovarti, e ritrovare anche gli altri due, tuoi amici! ORA BASTA! DEVO CONOSCERE LA VERITA’! E VOI… E VOI, NE SIETE LA PORTA!” Dopo aver gridato, dal piano superiore… un rumore!
I miei, ritornarono dopo cinque minuti! Ero sconvolto! Avevo avuto la prova suprema di non essere solo in quella casa! Stringendo la piramide, che in realtà era solo un triangolo… e come scoprii dopo, era una piccola scultura d’un noto architetto… stringendola, tanto da farmi male con le tre punte, notai che il rumore che avevo udito, in realtà, proveniva proprio dalla stanza di cristallo! Non feci, comunque, in tempo ad andare a controllare, perché, i miei mi chiamarono. Corsi al piano superiore, stringendo ancora la piramide, ma questa volta nascondendola nella tasca dei pantaloni del pigiama. Non dissi nulla ai miei… Cosa mai avrei potuto dire? Li salutai ed andai in bagno…
Quello che successe in quel bagno, fu per me una terribile delusione! Tirai fuori la piramide per osservarla meglio! Non l’avevo ancora fatto! Era indescrivibile! Tutta dorata! Era in ottone, oppure in un altro materiale non meglio precisato! C’erano incise linee, come delle lische, ed una, con un punto in rilievo, che puntava verso una forma circolare che a me sembrava un sole! Era proprio una strana figura! Sembrava essere una mappa o qualcosa del genere! Nella punta superiore, due linee, formavano una specie di “ X “. Però, la cosa più strana e particolare, era un piccolissimo buco sulla sinistra, che non sembrava essere il punto d’attacco per una eventuale catenella per sostenere la piramide come se fosse stato un ciondolo! Infatti, quel buco era asimmetrico, e non stava, come doveva essere normalmente, in punta, proprio in corrispondenza della “ X “. Girando dalla parte opposta la piramide, da dietro, rimasi molto deluso e confuso! C’era solo, al centro, una piccola incisione con una scritta! La lessi e m’arrabbiai molto con mio cugino Mario! Anche lui, dunque, mi stava prendendo in giro? Anche lui… dicendomi che quella piramide m’avrebbe protetto, in realtà, faceva parte di quelli che non volevano il mio bene? Non pensai… sul momento… nemmeno al piccolissimo particolare che, anche non dicendogli nulla, comunque lui sapeva. In quel frangente, pensavo solo d’odiarlo! L’incisione, era solamente la marca d’una nota acqua minerale… Era solamente un GADGET.
Arrabbiatissimo, uscii da quel bagno, imprecando contro il mondo ed il destino. I miei mi videro scosso, ma non mi dissero nulla. Ritornai nel mio seminterrato, ed accendendo la televisione, cercai di dimenticarmi di tutto. Gettai con rabbia sul tavolo la piramide. Ad un tratto, mi squillò il cellulare e risposi. “Pazzo! Cosa stai facendo? Riccardo! Non devi gettare via la piramide! Non capisci? Non hai compreso, allora, quanto è importante?” Era mio cugino… ma, senza pensare, arrabbiato gli dissi: “Mario! E’ solo un pezzo di ferro inutile! Non ha nessun valore! Non mi serve… Non potrà proteggermi! Dimmi… Dove l’hai trovata? Te l’hanno data insieme alle bottiglie d’acqua?” Quello, rimase male e con voce preoccupata disse: “… E se anche fosse? Non ti ha dato coraggio? Non ti ha aiutato a gridare ai tuoi demoni che non hai paura? Rinunceresti davvero alla sua protezione, ora che sai la verità su come l’ho avuta? Ah! Dantini! Sei uno STOLTO! Faranno di tutto per fartela scomparire! Se vuoi ricevere risposte, ti devi fidare di me, di LUI e della piramide! E’ solo un simbolo… ma ti aiuterà! So che tutto questo ti può sembrare strano… ma fidati! A me è servita…” Chiusi il telefono con rabbia! Nemmeno risposi e compresi! Ero troppo arrabbiato! Troppo confuso per capire! Lasciai quella piramide sul tavolo, ed alzai di nuovo il volume della TV, fino a quando mi chiamarono! Era pronta la cena!
Mangiai senza aver voglia. Avevo perso il desiderio di riscoprirmi! M’avevano deluso tutti! Anche se ne avevo viste di cotte e di crude, pensai che forse era tutto falso… una mia fantasia! Falso, proprio com’era falsa quella piramide. I miei, stranamente, mi dissero che avrei potuto dormire nella stanza di cristallo, ma io, invece d’essere contento, feci spallucce! Non m’importava più! Scesi di nuovo nel seminterrato, e coricandomi sul divano, mi misi a guardare la TV.
Si erano fatte già le undici, quando mi venne sonno e m’addormentai! Ad un tratto rividi Mami! Udii anche quelle siglette infernali, ed odorai di nuovo l’odore di braciere! Questa volta, Mami, m’apparve sullo sfondo a righine di quelle sigle! Le rividi tutte ed ebbi paura! La musica si faceva sempre più insistente e martellante, fino a diventare insopportabile! Stavo rivivendo tutti i miei incubi… ma poi mi sentii leccare la pancia, e l’odore cambiò, divenendo odore di fiori… oppure di un dopobarba che mio padre metteva sempre, e che a me era sempre piaciuto. Vidi una coda… era la coda d’una volpe… e poi, piano piano, vidi tutte le parti dell’animale! Aveva gli occhi buoni e teneri! Sembrava, con lo sguardo, dirmi che mi voleva bene! Provai ad accarezzarla, e s’alzò un venticello gentile! Mi intenerii profondamente… ma poi un gemito! La volpe era stata colpita da un qualcosa che io non riuscii a vedere! E poi… poi tornò lui… Mami, con quelle siglette demoniache!
Mi svegliai di soprassalto! Controllai l’ora ed erano le due di notte! Il monoscopio, illuminava la TV con un suono continuo che mi fece raggelare il sangue nelle vene! La spensi ed accesi una sigaretta, tremando. Nel fumare, mi venne ancora in mente il sogno che avevo fatto! Chi era quella volpe? Forse io? M’aveva fatto un’immensa tenerezza, e mi sono reso conto di volerla accanto! Volevo sentire il suo amore! Mami… Era stato lui a colpirla? L’aveva fatta piangere? La cosa peggiore, era che io, in quel sogno, ero solo uno spettatore! L’avrei voluta salvare quella creatura che sapevo essere come me! Piansi! Piansi, anche non comprendendone il motivo! Era questo il mio destino? Era questo che volevano farmi? Quella volpe… quella volpe ero io? Ricordavo d’aver pianto anch’io in quel modo, tanto tempo prima! Forse… quello era un mio ricordo e non un incubo?
M’alzai di scatto dal divano. Vidi sul vicino tavolo la piramide! La presi in mano, e la strinsi! M’arrivò subito un messaggio al cellulare… Era Mario che mi scrisse: “Finalmente hai compreso! Prendi la piramide! Usala, e fa quello che devi…” Restai di stucco! Adesso comprendevo che mio cugino non poteva sapere razionalmente nulla di quello che stavo vivendo… ma lo sapeva! Mi pentii di quello che avevo fatto, detto e pensato! Dovevo continuare la mia ricerca! La piramide m’avrebbe protetto! M’avrebbe protetto anche se sapevo, fosse solo un gadget! Era tutto vero!
Spegnendo la luce, con la piramide stretta stretta in mano, salii le scale… e via… verso la stanza di cristallo! Avrei scoperto molto quella notte… Nell’entrare, notai qualcosa muoversi sotto il letto! Non accesi la luce! Non mi fece paura! Pensai… ripensai a quella volpe che avevo “sognato”.