I TRE VOLTI DEL PASSATO

RAFFAELE FAMELI

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(XIII) LA CINESINA – MALINCONIA NEL SOLE AL TRAMONTO – LA BUGIA DI FRANCY

 

         Quando conobbi il secondo volto, era una sera d’inverno! Era appunto una di quelle sere in cui era bello starsene seduti al caminetto, magari, vedendo cuocere su fuoco, con il loro buon profumo i fagioli in uno di quei recipienti di terracotta che si usavano molto tempo fa, ma che mia madre ancora usava di frequente! In quelle sere, io, mi trovavo bene… essendo innamorato della tranquillità e del pigiama… Insomma, sono sempre stato un pantofolaio nato! L’atmosfera che si respirava in quei periodi era calma… dolce… Le finestre, bagnate di pioggia, il vento,  il vapore acqueo che copriva i vetri della finestra a causa dell’alta temperatura della casa, in netta contrapposizione con quella freddissima dell’esterno! Non proprio come in primavera…

         Uno dei miei ricordi più belli, insieme proprio ai raggi del sole al tramonto, che nella mia vecchia casa, disegnavano i famosi puntini, facendo apparire anche dei raggi luminosi simili a laser, a causa della polvere, consisteva in quello che racconterò…

         Una sera, di tanto tempo fa, io, abitavo da poco nella nuova casa! Un tecnico, dal primo pomeriggio, stava montando l’antenna della TV dal balcone della stanza degli ospiti! Ci impiegò molto tempo! Era venuto verso le tre, e se ne andò verso l’ora del tramonto! Proprio in quella stanza, illuminata dai raggi caldi e rossi, i miei, avevano installato un televisore in bianco e nero… nel quale, dopo anni, avevo acceso il mio primo computer. Quella sera, dopo che il tecnico se ne fu andato, m’affacciai da quel balcone! La TV di quella stanza era accesa! Ritornava così, nella mia vita la TELEVISIONE… In quel momento stavano trasmettendo un cartone animato d’una ragazza robot con i capelli verdi… Si udiva la sigla… Un intro di basso fretless… un basso indescrivibile a parole… poi, la musica e la melodia dolce! Tutto questo, quando io guardavo il giardino ed il sole al tramonto, illuminare tutto lo sfondo delle case, che apparivano rosse… C’era anche un buon odore di fiori! Il connubio tra l’audio della sigla ed il tramonto con tutte quelle sfumature di arancione mischiate al rosso, mi trasportarono, e lo fanno tutt’ora quando ricordo quel momento, in un’altra dimensione di quiete… un qualcosa che non si può descrivere con la sola scrittura… bisogna viverla… Era una sensazione che partiva dallo stomaco e che dava piacere, però anche mischiata alla tristezza… In una parola… Malinconia. Ricordo, che ho provato quella sensazione di pace altre volte… A casa d’un mio amico, figlio d’un carabiniere! Era sera, la radio trasmetteva una musica dolce… Tutto era calmo come il mare della sera! Quel mio amico, mi disse queste parole: “… Tieni sempre con te questi momenti…” Era vero! Infatti, potete provare anche voi questa bellissima sensazione… Basta una musica a cui siete legati… una finestra… ed il tramonto! Anche a casa di Mario avevo provato questa bellissima esperienza…

         Comunque, il secondo volto, lo incontrai d’inverno! Non mi trovavo in casa mia… Ci trovavamo a casa di una nostra amica di famiglia, vicina di casa! Io, mia madre e mio padre, eravamo andati per farle visita! Mia madre e mio padre, si intrattennero in cucina con l’amica di famiglia che si chiamava Katy, e suo marito, mentre io, giocavo con una delle due figlie della coppia… Francy! Tranne l’atmosfera invernale già descritta, nulla da segnalare… Francy, possedeva un bel pianoforte digitale che io andavo a suonare, siccome sono sempre stato attratto ed appassionato di musica e di strumenti musicali… Mi divertivo, con quello strumento, a cambiare l’intonazione mentre suonavo con una manopola, cosa che a Francy non piaceva! Pensava che così, il piano si sarebbe rotto! Ah! I pianoforti… Mi sono sempre piaciuti! Da bambino, andavo nelle case dei conoscenti dei miei genitori (cosa che anche in questa storia avrei fatto, ma per un motivo ben diverso…) , e mi mettevo a strimpellare! Lo facevo anche all’asilo, dove, siccome di pomeriggio davano lezioni di musica, c’erano molti pianoforti! Io scappavo dall’aula dove c’erano tutti gli altri bambini, ed andavo in una saletta dove, appunto, c’era un piano! Una suora, buona con gli occhiali, mi faceva suonare, mentre la suora, mia insegnante… un tipo longilineo ed austero che a ripensarlo assomigliava molto a Mami, visto il suo viso squadrato, mi riportava in classe… addirittura, siccome io ero solito scappare, appunto per andare a suonare, mi legava alla sedia, ma io, scappavo ugualmente.

Purtroppo, io, non ho mai posseduto pianoforti! Soltanto a distanza di tempo, quando mi sono messo a suonare sul serio,  ho comprato molti strumenti musicali, tra cui delle tastiere! Comunque, da bambino, visto il mio grande amore per quegli strumenti musicali, che ovviamente, per il gran prezzo, ed anche perché la mia prima casa era piccola, non possedevo, nella mia mente di bimbo, avevo immaginato che un mobile del mio salone, nascondesse una tastiera… insomma che fosse un piano! Cercavo di aprire, come nei veri pianoforti, la tastiera sollevando il copritastiera, ma potevo solo far pressione sul legno… senza ovviamente riuscirci… Cercavo anche la chiave e la serratura, come negli strumenti veri! Infatti, sopra il mobile, c’era e c’è ancora una vetrina molto bella ed intagliata! La sensazione che il mobile di sotto, più la vetrina di sopra, addentrata un po’ dal piano inferiore, era quella di lasciare spazio… uno spazio, che sembrava appunto un copritastiera! Se ci mettiamo anche, che il mobile, aveva nella parte del ripiano, anche un arrotondamento, l’illusione era completa! Lo ammetto… ancora oggi, provo a farlo…

Comunque, come dicevo, mi trovavo con Francy nel corridoio freddo di quella casa, siccome il camino si trovava in cucina… Giocavamo, ma non ricordo a che gioco… Durante questo gioco, lei prese alcune riviste! Cominciammo a sfogliarle! Si trattava di riviste molto famose di gossip e programmi televisivi! Ricordo il marchio… Un ellisse nero con lo sfondo blu, ed una scritta “TV” in caratteri gialli rigati in mezzo! Comunque, sfogliando una di queste riviste… la vidi! Si trattava d’una pubblicità d’una nota ditta di moda, anche famosa per poi, aver avuto una scuderia in Formula 1! Il secondo volto, anche se, in realtà per me era l’ultimo per averlo visto dopo gli altri due, era lì davanti a me!

Cinesina! Cinesina, così l’ho chiamato quel volto! Ne fui subito colpito e spaventato! Non so perché… Infondo, non centrava nulla con Mami e con la Maschera (Strega)… ma era, nonostante la sua presunta forma umana, (era una vera foto…), impressionante! Era indefinibile! Lunghi capelli neri, a baschetto, circondavano un viso particolare… Occhi a mandorla, sguardo penetrante, e… forse, anche malvagio! Non rideva! Forse per caso… o perché doveva essere così, una volta aver guardato quella foto, l’odore della stanza cambiò di colpo! Odore di braciere con arance e mandarini… Lo avevo capito! In quella foto c’era qualcosa di strano e di terribile! Francy, non s’accorse, all’inizio di nulla, ma poi, vedendo il mio viso pallido, si rese conto del mio stato d’animo. Mi chiese cosa avessi, ed io risposi, con molta ingenuità, con la verità, facendole vedere la foto! Lei, mi guardò in modo strano... Impallidì! Tutto in quel corridoio era strano…  particolare! Era illuminato solo da una lampadina sul soffitto, senza lampadario e, guardando a lato, prima del salone, proprio vicino al mobiletto del telefono, c’era una statua di gesso scolpita proprio da suo padre, che ritraeva il viso del suo scultore in modo molto strano! Una sorta d’autoritratto! Un altro volto! Francy, confusa e sorpresa da quello che le avevo detto e fatto vedere, cominciò a scherzare sulla Cinesina, ma lo faceva in un modo innaturale, come se si fosse resa conto di qualcosa che non doveva farmi vedere assolutamente, e continuava a sporgersi dalla sedia per vedere se dalla cucina fosse arrivata sua madre! Io, però continuavo a dirle che quella foto mi faceva paura! E che non la volevo vedere, ma, continuavo a volerla vedere comunque… una specie di idiosincrasia! Francy, a quel punto, sicuramente,  per farmi tacere, continuava a ridere in modo sforzato, e a me pareva che ci prendesse gusto nello spaventarmi… dicendomi che l’avrei rivista anche in casa mia! Tutto questo durò per circa mezz’ora, e poi Francy fece scomparire in un’altra stanza la rivista.

I miei, dopo un po’, decisero di ritornare a casa… Mi fecero mettere il giubbotto… e via! Né Francy e neppure io riferimmo quello che era accaduto, ma io ritornai a casa con quel volto scolpito nel cervello! Lo vedevo ovunque, ed avevo l’impressione d’averlo già visto… Ma cosa voleva da me? Come per Mami, quell’altro volto, rappresentava l’ignoto ed il buio! Ecco chi è la Cinesina…

Passarono i giorni, ed io, insieme ai miei, andammo di nuovo da Katy… Francy era lì… sembrava non ricordarsi più della Cinesina… non mi parlava di lei, ma io, la cercavo! Non riuscii a trattenermi, e ad un certo punto, quando eravamo soli, chiesi alla ragazza di poterla rivedere… Lei, in modo molto strano, disse, in primo tempo, di non ricordarsene, ma dopo, mi disse inspiegabilmente, d’aver perso quel giornale… o d’averlo buttato via! Nel dirlo, sembrava che dicesse una bugia! Anche insistendo, non sono riuscito a cavarne nulla! La Cinesina, come del resto Mami e la Maschera (Strega), non c’era più! Anche Francy, dunque, non voleva che io sapessi? Lei sapeva di me e dei VOLTI? Magari… qualcuno, le avrà impedito di farmi rivedere la Cinesina? Forse sua madre? Sicuramente si! Infatti, quella foto… quella pubblicità, quella “modella”, era svanita nel nulla! Non l’ho più rivista da allora! Francy, come i miei, che probabilmente sapevano anche loro della Cinesina, facevano parte del destino! Il mio destino negato, che tutto faceva scomparire!

        

 

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