RAFFAELE FAMELI
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(XVII) SENTIRSI VOLPE NEL CORPO – LA TELECAMERA –LA DISPENSA ED I TOPOLINI FANTASTICI
In quella stanza, ora, tutto m’avvolgeva in un’altra atmosfera tiepida e dolce! Sembrava che l’oscurità provata durante gli EXPERIMENTES, m’avesse reso più forte! Sapevo che erano necessari, e giurai a me stesso, che sarei ritornato da Mario il giorno successivo! Ma, ora ero “solo”! Dovevo riprendere la ricerca di me! Decisi di mettermi sotto le coperte ed esplorare! Ero un RICEVITORE, e come tale mi dovevo comportare! Spensi la stufa… non volevo la luce, e poi, faceva anche molto caldo! L’avrei riaccesa se il freddo dell’oscurità, m’avesse avvolto di nuovo.
Ero pronto! Ormai sapevo quello che dovevo fare! Mi raggomitolai, e mi misi in una stranissima posizione: a pancia in giù e con le dita strette nei palmi delle mani a mo di zampe… Feci di tutto per non toccare parti del mio corpo… Volevo sentirmi come LUI… come il mio fratello volpe… e com’ero davvero… come ero stato durante la mia nascita ed oltre! Sapevo che inconsapevolmente, raggiungevo quello stato! La stanza bassa bassa, me lo aveva dimostrato! Aspettai con gli occhi chiusi di provare qualcosa… qualcosa che, puntualmente, mi accadde! Ero carico d’una energia “nuova” e pulita! Sapevo che non ero più un uomo, ma qualcosa di diverso! Lentamente, iniziai il mio viaggio, con l’aiuto dell’auto ipnosi, contando a ritroso da cinquanta a zero… Come era stato per la prima volta, non avevo finito nemmeno di contare, perché iniziai a galleggiare nel buio e nel silenzio naturale di quella stanza!
Era buio… ma poi… un flash! Ecco… mi vedevo da piccolissimo… come se avessi avuto pochi mesi! Mi rendevo conto d’essere sollevato e poi, ripreso da delle mani! Era un po’ come volare! Potevo avvertire d’essere nudo! Ma chi mi stava facendo saltare? Forse era un sogno di tanti anni fa, oppure un ricordo? Quella stranissima sensazione di quelle mani che mi facevano volteggiare su un letto, per poi sentirmi riprendere. Cos’era? Non vedevo bene, eppure, ebbi la sensazione che si trattasse di suore! Suore con un velo nero! Ricordai altro… Ricordai Suor Magda… e Suor Leonida! Già… Suor Magda… l’amica di famiglia che, di sicuro, aveva finto la mia vera “adozione”! Chissà quanti documenti falsi! Sentivo il suo odore… Era simile a quello della mamma di Margarita… A tenerle su il velo, bordato di bianco, uno spillo con la punta superiore a pallina colorata! La vedevo… Era lì! E vedevo anche suor Leonida! Poi… mi misi a ricordare altro…
Ricordai che quando io, con i miei genitori, andammo, in quell’orfanotrofio, cosa che ho già raccontato, ho avuto delle stranissime esperienze… Dopo essere giunti, non mi ricordo precisamente come, vidi un vecchio palazzo antico, e quando la robusta porta di legno s’aprì, di fronte a noi, una lunga scalinata di granito, ci portò ad un altro piano… poi il nulla… Qualcosa però, per quanti sforzi ho fatto in quella stanza di cristallo, stavo riuscendo a recuperare… Era un ambiente austero e quasi buio… Ricordai una specie d’ufficio! S’accedeva da una porta bianca con dei vetri opachi. Si sentivano voci di bambini che, presumibilmente, giocavano in altre stanze dello stesso piano! Ci accolse Suor Magda! In quell’ufficio, un’atmosfera irreale! Una scrivania, una libreria piena di pubblicazioni sacre e dei libri, ed a lato della porta, da dove, da sinistra eravamo entrati, un telefono bianco, simile a quei telefoni centralino! Infatti, possedeva molti più pulsanti, nonostante fosse un telefono a disco! Ricordo, inoltre, che sentivo solo un odore… l’odore tipico delle scuole elementari… odore che ricordava quello dei pollai! Non so come fu, ma mi fecero allontanare dai miei genitori, per andare in un altro luogo… il luogo da dove provenivano le voci di quei bambini! Ah! Se fossi stato un pochino più grandicello, e sapendo della mia situazione, di sicuro, avrei pensato che i miei avessero pensato di riportarmi da dove “ero venuto”, ma io, in quel momento non capii! Col senno di poi, quella cosa era impossibile… io non ero stato, per davvero, adottato! I miei, dovevano, come m’avevano detto, solo sbrigare alcuni documenti FALSI per me! Una suore… almeno credo… m’accompagnò in quella sala piena di giochi per bambini e mi disse: “… Adesso gioca che tra un po’ si mangia…”. Di quella sala, oltre all’odore di pollaio già citato, osservavo le finestre bianche… e quei bimbi… sicuramente orfani, oppure… Sembravano felici di stare lì… Facevano molto chiasso… ed io m’adeguai a quella situazione, anche se rimanevo in disparte poiché sono sempre stato timido! C’era anche una certa differenza d’età tra quei bimbi! Alcuni erano piccolissimi, mentre altri erano più grandi… ma, comunque, nonostante tutto, pieni di gioia di vivere! Ne ricordai una… una ragazza che pareva una vecchietta dall’aspetto… denti sporgenti, capelli neri, raccolti dietro la nuca, ma nonostante la sua stranezza, mi sorrideva! Sembrava anche conoscermi… Non so se era ammalata, oppure se era grande d’età… comunque, dava l’impressione di sapere tutto di me! Poi, non so come, fu servito il pranzo! Un pranzo simile a quello delle mense scolastiche… Di certo non era come a casa… I bimbi, gioivano nel vedere nei loro piatti, pasta e piselli! Anch’io mangiai… e mangiai bene! Sembrava esserci, anche una specie di nursery con bambini molto piccoli… ma, non ci era permesso andare… chissà perché… Comunque, non so come, dopo mangiato, mi trovai a girovagare da solo in quello strano posto, anche se sentivo una presenza di un “bambino” con me… che io chiamavo “amico”… e lì, ebbi quelle stranissime esperienze…
Per prima cosa, stranamente, dopo mangiato, mi trovai da solo… Forse, gli altri bimbi, furono messi a letto, ma io no… Io ero speciale… io avevo davvero una mamma ed un papà, anche se m’avevano avuto in un modo alquanto puro e bizzarro! Dunque… Girovagando per quell’edificio antico, vidi una porta… Molte erano chiuse a chiave! Quella era aperta! Appena girai la maniglia antica, vidi un qualcosa, che di certo non poteva trovarsi lì… Pensai che si trattasse d’una telecamera professionale… viste le dimensioni! Io ero, come ho già detto, appassionato di TV, e conoscevo, solo per averle viste nelle trasmissioni televisive, quel tipo di telecamere! Però, non mi rendevo conto delle dimensioni! Pensavo fossero enormi, invece, ora, so che non è così… Comunque, quella vista non mi sfuggì… Quella… era molto grande! A mio avviso, poteva essere solo due cose… La somiglianza tra telecamera e proiettore c’è… Infatti, non capivo se si trattasse dell’una o dell’altra cosa, ma lo stesso mi diede emozione e stupore! Lo dissi ai miei… una volta in macchina, d’aver visto, e di voler sapere cos’era quella cosa! A me, sembrava esserci anche una specie di sedile… quindi una telecamera! I miei non negarono, e nemmeno mi diedero ragione! Anzi… mi rimproverarono per aver visto quella cosa: “… Perché sei andato da solo in quella stanza? Non ci dovevi entrare… C’erano le luci… Non dovevi vedere…” La cosa era abbastanza strana… Perché m’avevano risposto in quel modo? E poi, cosa ci faceva una telecamera professionale, se di telecamera si poteva parlare, in un orfanotrofio? E poi, se fosse stato un proiettore… di certo, sempre in un orfanotrofio, non si poteva trattare di uno così grande… Al massimo, poteva esserci un passo ridotto e non uno da cinema… Perché costruire una sala cinematografica in un luogo simile? E poi dov’era la sala? Forse in una di quelle stanze chiuse a chiave? E poi… per proiettare cosa? E se invece, fosse stata una telecamera, cosa mai poteva riprendere? Magari… proprio quella, era la sede di TELE PIANURA? Nel ricordo, vidi il monoscopio a scacchiera con il suono continuo che aumentava sempre di più, e poi mi destai di colpo nella stanza di cristallo con molta agitazione… Sentivo che fuori era cominciato a piovere! L’agitazione e la paura mi pervase… Era già mezzanotte, ed ancora dovevo e potevo scoprire… ricevere e ricordare! Ci volle un po’, prima che riuscissi a chiudere di nuovo gli occhi! Infilai la testa sotto la coperta… provai a ricordare altro… ed alla fine ci riuscii!
Ero di nuovo nel ricordo di quell’orfanotrofio… Ora sempre solo, mi trovavo davanti ad un’altra porta… Ricordo solo d’averla aperta, e d’aver visto molto caos… Si sentiva odore di cibo, ma inscatolato! Era un odore di vecchio… come di una casa antica! Tutto sembrava essere lì depositato… Una, o più finestre antiche, illuminavano la scena alzando la solita polvere che metteva malinconia… Erano opache… proprio come la porta dell’ufficio dov’ero stato! L’ufficio di Suor Magda… Sembrava che da quelle finestre si potessero vedere anche delle ombre muoversi, come di persone che camminavano per strada, proprio come se fosse una stanza al pian terreno, a livello stradale, ma… così non poteva essere, visto che mi trovavo al secondo piano! Però, in quel momento, non feci molto caso… Semplicemente non ci pensai! Proprio davanti alla porta da dove ero entrato, vidi una cosa molto strana, che ancora tutt’oggi, nonostante tutto, non riesco a capire… Vidi una provola enorme! Era di forma allungata ed era appoggiata di lato ad un tavolo… Fino a qui, poteva essere tutto normale… ma, quello che ho davvero visto, è incredibile! Intorno a questa provola, appoggiata a quel tavolo viste le dimensioni, vidi apparire, come dei topolini dei cartoni animati, girare intorno, facendo non so cosa… Era come un cerchio fantastico! Sembravano parlare e cantare! Potevo anche udire i loro versi… poi… poi più nulla! Ricordo che andai via, poiché m’avevano costretto, ma io, ricordo, volevo andarci di nuovo… sia lì, che nella stanza della “telecamera”! Naturalmente, il tutto mi fu impedito! Credo… che, qualcuno, forse una suora oppure mia madre… od il mio “amico”, m’aveva detto che il posto della provola era la DISPENSA, ma come crederci, visto il disordine e la non pulizia. Fui condotto, poi, di nuovo da mia madre in quell’ufficio, mentre mio padre non c’era! Mi dissero che era a vedere una partita di calcio! Stranamente, non si sentivano più le urla di quei bambini… nulla! Sembravano tutti scomparsi! Cos’era davvero quel luogo? Di cosa si trattava? Dopo un po’ di tempo, passato chiuso con mia madre in quella specie d’ufficio strano, venne mio padre ed andammo via! Andammo da mia zia la “lupa”, e subito dopo a casa! Non rividi mai più quell’“orfanotrofio”! Cos’era la DISPENSA? Perché in quel luogo avevo visto quegli esseri della fantasia? Cosa centravo io con loro? Forse… anch’io come Doroty avevo quel dono? Oppure si trattava solo d’un caso… d’un sogno… o per meglio dire d’un programma di TELE PIANURA, proprio ripreso da quella “TELECAMERA”? Rividi quel monoscopio a scacchiera che mi veniva addosso, e poi, le righine… poi Mami e la Cinesina! Mi svegliai urlando nella stanza di cristallo! Erano le sei di mattina! Già c’era il sole… che con i suoi raggi a puntini colpiva le CROCINE CROCINE CHE NON FINISCONO MAI!