I TRE VOLTI DEL PASSATO

RAFFAELE FAMELI

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(XXIX) – DOROTY – IL VERO MARIO - LA RIVELAZIONE – L’OCCHIO OSSERVATORE -  LA TV DEL DOLORE

 

         Ero di fronte a quell’automobile! Guardai per prima cosa la targa… era da molto tempo che non vedevo quella E e quella M! La riconobbi subito! Infatti, da quando ero bambino, quelle due lettere significavano solo una cosa… la fantasia! Come ho già detto, guardai chi c’era alla guida… Certo! Era cresciuta e, quasi irriconoscibile… Era Doroty! Mi venne un nodo alla gola… mi sembrò di sognare! Doroty, dall’abitacolo, mi salutò con la mano fuori dal finestrino e mi chiamò: “… Riccardo! Ric! Sapevo di trovarti qui! Dai… Entra in macchina! Ti do uno strappo fino a casa… ma prima…” Non mi chiesi il perché della sua presenza… Ormai avevo imparato a prendere tutto ciò che mi succedeva come una magia! Già… cominciavo a credere che non esistevano le coincidenze! Destandomi da quel torpore dovuto alla sorpresa ed ai ricordi, la salutai a mia volta a mano aperta, e m’avvicinai allo sportello dalla parte del guidatore: “… Doroty! Ah! Sei tu? Che bellissima sorpresa… Sai… sono stato a casa tua… ho trovato la chiave! Vorrei ringraziare, sia te che tuo padre per…” “… Non c’è tempo! Lo farai dopo!” Disse lei: “… Adesso monta in macchina Ric! Ti devo parlare di LORO e di quello che stai cercando! Se sono venuta fin qui è per dirti delle cose che non sai e che devi assolutamente sapere! Non c’è tempo da perdere!” Nel sentire quelle parole, non me lo feci ripetere, e, girai dall’altra parte dell’auto, aprii lo sportello e montai subito in quella macchina! I sedili… l’atmosfera… e lei… tutto era uguale a tanti anni prima, con la differenza che io e Doroty, ora, eravamo cresciuti! Era da tantissimo che non vedevo quella ragazza! Nemmeno con l’aiuto di sua sorella, che ero riuscito a scovare sui social network, avevo potuto rintracciarla… ma ora, lei era lì e mi voleva parlare. Senza dire una parola, Doroty partì, e ci ritrovammo in strada… La guardavo… e più la guardavo e più mi ritornavano in mente cose ormai dimenticate! Ah! Avrei voluto chiederle molto… avrei voluto riaprire il discorso sulla fantasia, ma, non osavo! Era stupenda! Era proprio come la ricordavo! Ma lei, in quel frangente, non voleva parlare del mondo descritto da Michael Ende, ma di LORO e del terrore, del dolore e delle bugie che avevano portato nella mia vita!

         Attraversammo una via, e ci ritrovammo davanti alla casa delle vacanze di Margarita, e la macchina si fermò. “Scendi Ric…” Mi disse con voce sicura. Esitai… ma alla fine scesi dalla vettura. “… Perché mi hai portato qui? Non dovevamo andare a casa mia?” Le chiesi timoroso, vedendo il cancello arrugginito e soprattutto quello sporco cortile, e quella casa dove vidi per la prima volta TELE PIANURA; lei, guardando oltre quel ferro arrugginito, disse: “… Se ti ho portato qui e per spiegarti cosa c’è davvero in questo posto! Sono stata a casa tua, ed i tuoi m’hanno raccontato tutto su quello che stai facendo! Dai… adesso dobbiamo entrare in questa casa… dobbiamo vedere le altre stanze! Da qui potrò parlarti della “TELECAMERA” e di quell’”ORFANOTROFIO” da cui pensavi d’arrivare! E’ vero! Mario, tuo cugino, ti farà rivivere il tutto con gli EXPERIMENTES, ma io voglio prepararti anche a questo… I gatti, a volte, non sanno dove fermarsi! A volte, gli EXPERIMENTES sono terribili, non solo per chi li riceve… ma anche per chi li fa! Il povero Mario, deve essere aiutato proprio come te! Lui, aiutandoti, si sta aiutando! Cosa credi Ric… Credi che tuo cugino non abbia paura? Ah! Come ti sbagli! Mario LI ha conosciuti  prima di te… ed ecco perchè LORO , attaccheranno anche lui, per vendetta! Mario è in pericolo! Sapeva che prima o poi, sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dovuto aiutare te, e non voleva che arrivasse! Ha pregato giorno e notte… ma… era destino che tu aprissi gli occhi!  Ormai hai affrontato la SCACCHIERA ed il bianco ed il nero! Hai acquisito la Kalimba Lunare, ed adesso sei pronto per il resto! So che hai lasciato a casa la piramide… hai fatto bene! Quella, ti servirà questa notte! Ric! Adesso apri questo cancello…” Doroty, aveva le risposte che volevo! Però, ora… temevo anche per Mario! Non sospettavo che anche lui fosse in grave pericolo! Pensavo che egli non avesse nessuna paura… pensavo che fossi solo io ad averne! Durante gli EXPERIMENTES, dunque, m’aveva sempre nascosto il suo vero stato d’animo? Incominciai a piangere dentro di me! Non avevo compreso in pieno le sue parole quando volevo scappare via prima che iniziassero gli EXPERIMENTES… la mia prima volta… quando m’aveva rimproverato! Avevo scoperto il vero Mario, ed ora avevo solo voglia d’abbracciarlo! Piansi, ma capivo bene d’essere arrivato ad un capolinea importante di tutta quella faccenda! Risolutamente, mi fidai di Doroty e basta! Anche se provavo repulsione per quel luogo, feci quel che dovevo! Aprii il cancello. Io e lei, entrammo, invadendo quella che sembrava essere una casa abbandonata… Tutto era rimasto fermo… immobile… proprio come un tempo! Solo, che questo, aveva lasciato molta sporcizia in più! Andammo senza esitare, fino alla porta d’ingresso, posta sulla sinistra, subito dopo quel ripugnante lavabo di marmo… Se non ci fosse stata Doroty, non avrei mai trovato il coraggio per entrare di nuovo, da “sveglio”, in quella casa. E’ vero! Già ci ero entrato… avevo incontrato Falda… ma… ora tutto era diverso! “Fidati del tuo istinto da volpe Riccardo…” Disse Doroty sorridendo: “… Lo so… sarà molto difficile per te, rivedere il buio… il terrore! Questa casa è così! Ritroverai anche cose che ti faranno ripiombare nell’incubo… ma, ora ci sono io con te! Questa è una prova che da solo, non avresti mai potuto affrontare!” Cosa mi aspettava all’interno di quella casa? Forse LORO? Ma no! Di sicuro, LORO, gli avrei incontrati quella notte… da solo… E allora? Cosa c’era di tanto terribile da vedere in quel posto? Io, che mi aspettavo solo che lei parlasse, invece, mi stava portando dentro ai miei ricordi… ricordi non belli!

         Così, la porta s’aprì cigolando, ed io rividi quell’orribile cucina sporca! Provai disgusto, e lo feci notare alla mia amica, la quale disse: “… La cucina è il male minore Ric… E’ a destra…  il buio nel quale dobbiamo andare! Lì non c’è la luce, ma noi la possiamo riportare! Anzi… tu la puoi riportare! E’ tutto nelle tue mani! Sii volpe! Osserva l’oscurità e cerca di vederla… E’ questo che fanno le volpi… e, con l’aiuto di una unicornina, tutto questo diventa magico!” Dunque… Doroty era nata da unicorno? Ah! Pensavo che non esistessero… ma… ormai avevo imparato che anche l’impossibile diventa possibile! Era chiaro! L’unicorno è un animale magico… mitologico! Ecco il perché della magia che provavo quando stavo con lei! Anche sua sorella e i suoi genitori erano così… Andammo verso la fine della cucina… Guardai il muro che avevamo davanti e provai paura! Vedevo dei quadretti sporchi e messi su dei chiodi! Mi sembrò che quei quadretti storti, li avessi già visti! Ho creduto di vedere anche in uno di quelli, un fotogramma della noce tra le righine… Tutto era avvolto nel più totale buio! Anche se fuori era giorno, in quella casa regnava la notte! Una notte non priva di terrore! Guardai, girando la testa, anche dove si trovava la stanza del televisore… la stanza sulla nostra sinistra… proprio, vicino ad un portone secondario che dava una luce particolare… gialla… I suoi vetri, infatti erano così, ed al di fuori dei ferri, come se si trattasse di una specie di cancelletto! Doroty, mi guardò intensamente, e poi, prendendomi per mano, proprio come un bambino, mi condusse nel buio delle stanze che, invece, erano sulla nostra destra… Provai paura e smarrimento! In quel posto, la luce sembrava non esserci mai stata! Non ricordavo nulla di quelle stanze… solo solitudine e paura! Arrivammo a quella proprio infondo ed entrammo… “Ecco… Siamo arrivati! Ora comincia per te un nuovo capitolo… nuove rivelazioni! Sarò io a farti attraversare il muro del non ricordo! Ric… ti prego di seguire tutte le mie indicazioni! Ti chiedo scusa… Adesso… lì ci sono due sedie… proprio nel buio più totale! Infatti, è proprio nel buio che si trovano le risposte che cerchi! E’ dal buio che tutto inizia…La vita stessa inizia dal buio… Sediamoci! Ti racconterò… ti racconterò della TELECAMERA e dell’ORFANOTROFIO…” Come faceva a vedere quelle sedie? Non le chiesi nulla! Avevo deciso di seguirla! Avevo deciso di non commettere errori! Effettivamente, dentro quel buio polveroso e sporco, inciampai su una sedia di legno, proprio in mezzo alla stanza strisciandola a terra! S’udì un suono gracchiante che si ingigantiva con l’eco di quella stanza spoglia di qualsiasi cosa! Una stanza del NULLA, e toccando con la mano quel legno sporco, in fine, mi sedetti… Anche Doroty fece lo stesso! La cosa bella, e che lei non mi lasciò nemmeno per un secondo la mano! “… Ah Ric… o come dice Mario… Dantini… Siamo stati bambini insieme… Quante cose abbiamo visto, e quante cose abbiamo rimosso dalla nostra piccola mente! Però, delle volte, il rimuovere fa più male del ricordare… del RICEVERE! So che ti stai chiedendo il perché di tanta paura e di tante bugie… per non parlare del dolore… tanto dolore! Tutto è servito per proteggerti! Per proteggerti da LORO fino a questo momento… Adesso, ascoltami bene… Quello che ti farà vedere Mario questa sera, sarà terribile e spietato, però, anche in questo posto proverai terrore! Adesso, stringiti a me… Qui… qui ci sono i tuoi incubi peggiori… e… ti chiedo scusa… per quello che dovrò farti vedere…

         Mi sentivo protetto nonostante l’oscurità che regnava in quella stanza! Non sapevo cosa potevo vedere… vivere! Mi strinsi a lei, abbracciandola proprio come si potrebbe fare ad una sorella, e le dissi: “… Io sono pronto Doroty! Con te non ho più nessuna paura! Raccontami… raccontami della TELECAMERA! Ci sono molte cose che ancora, nonostante tutto, non ho capito! Che posto era quell’ORFANOTROFIO… e suor Magda? Chi era in realtà?” Avevo ancora tanti punti interrogativi… In quel posto buio, mi trovavo da solo con Doroty! Stringendo la sua mano, non provavo paura, ma solo grande tenerezza e ricordi… Non so perché, ma in quell’oscurità io vedevo il suo volto, ed infatti, quella, guardando davanti a se disse: “… Oh Ric! Tu vuoi sapere di quella strana “TELECAMERA” che hai visto? Sai… E’ quella la chiave di tutto! La chiave per capire, non solo te, ma anche tanti altri! Tu li hai visti Ric! Quei bambini, in quel posto maledetto da Dio, sono sempre stati osservati… ed anche tu quando ti trovavi lì! Però, tu, nella tua libertà di figlio naturale, hai visto ciò che non dovevi! Non avresti mai dovuto vedere quella cosa! Hai visto il loro OCCHIO! Vedi… chi nasce in modo puro, e poi si trova nelle condizioni nelle quali ti sei trovato tu ed i tuoi, viene costantemente spiato! Non credere che soltanto tu hai avuto questo destino… molti altri l’hanno avuto… però, non avendo nessuno,  ne hanno pagato le conseguenze… Oh Riccardo… Quelle suore che hanno “aiutato” i tuoi ad “averti”, in realtà cercavano d’aiutare i genitori a fregare, se si può dire così… LORO! Hanno sempre fatto il doppio gioco! In realtà, cercavano di proteggere i bambini venuti al mondo da esseri puri! Però, per farlo, dovevano necessariamente stare in un posto dominato interamente da LORO! Dovevano apparire ai loro occhi come complici, ma così non era! In quell’”ORFANOTROFIO” c’era anche la magia! Una magia pura e benefica! Sono stati i tuoi genitori, con l’aiuto della signora Mary a portarla! Ecco perché hai visto quei topolini nella dispensa e credevi d’avere con te un bambino che chiamavi “AMICO” durante le tue esplorazioni in quel posto… In realtà, con te, c’era solo te stesso! Comunque… adesso alzati dalla sedia e vieni con me… Ti farò rivedere quello che non ricordi completamente… Dall’oscurità assoluta, può nascere la luce! Però… quanta paura e terrore! Oh Ric! Mi dispiace e ti chiedo umilmente scusa in anticipo per quello che ti dovrò far rivivere… ma è necessario che tu sappia! E’ necessario che tu faccia luce su quello che davvero è successo… La tua presenza in quel posto ha scatenato un qualcosa di terrificante e tragico! NON DOVEVI APRIRE LA PORTA DEL LORO OCCHIO! NO!” Dunque… era così? Suor Magda, proprio come l’altra suora, rischiavano costantemente la vita per proteggerci? A questo pensiero mi sentii intenerire profondamente… ma comprendevo d’aver fatto qualcosa di sbagliato… Si! Ma cosa? Perché non avrei dovuto vedere quella “TELECAMERA”?

         Mi alzai da quella sedia spaventato… ed anche Doroty lo fece! Ancora quel rumore di legno strisciato sul pavimento! Agghiacciante! Doroty, ancora teneva la mia mano nella sua… Io, mi ricordai d’un altro particolare, e dissi alla mia amica: “… Ma… Doroty… quegli altri bimbi… perché poi erano come scomparsi? M’hanno detto che stavano dormendo… E poi… la nursery? Come mai non l’ho potuta visitare? Come mai, m’hanno impedito di vedere i neonati? Non ha senso…” Doroty, avanzando insieme a me in quel buio, mi disse con la voce che sembrava essere rotta da un pianto silenzioso: “… Tu li hai visti Ric! Solo che non erano nella loro forma umana! Il tuo cervello non era ancora pronto per vedere e capire! Ti ha fatto credere che ti sia stato impedito… Ma la realtà è un’altra… Tu, sei stato davanti alla loro vetrina… dietro c’erano i loro lettini... Li hai visti com’erano davvero! Gli altri bambini… proprio come quei neonati… erano rientrati nella loro vera forma, e chiusi in un’altra stanza per essere “osservati”… Poveri orfani puri… Loro erano soli…  e poi… Oh Ric! Solo a te il destino ha voluto regalare altro… La vita! Ma… a quale prezzo? Paura, dolore, buio e bugie! Vedi… non tutti LI hanno visti… almeno fino a quel dannato momento… Però, tu, con il tempo, LI hai voluti ricercare per cercarti a tua volta! I tuoi genitori, non hanno voluto per te, il destino predestinato a gente come noi… Alcuni genitori, l’hanno deliberatamente aggirato, mentre altri, hanno preferito abbandonare il loro bene… Avevano paura, e così hanno abbandonato i loro figli! Oppure… meglio che non te lo dica… Mentre per noi, i nostri genitori volevano LA LIBERTA’ e LA VITA! Bisogna, per capirsi, guardare lontano… Il tuo destino è sempre stato quello d’affrontarLI! I tuoi lo sapevano… Ma per fortuna, insieme a loro, c’erano e ci sono sempre stati, dei veri amici…” Io capii, e piangendo, pensai a me, a Mario, a Meni… ed infine a lei… a Doroty! Forse, da adulti si perdono ricordi preziosi? Si! Era come se tutti quelli che avevo conosciuto, si fossero completamente affidati a me ed alla mia missione per fare il primo passo verso la sconfitta dei VOLTI DEL PASSATO! Ma… perché proprio a me quella incombenza? Lo chiesi a Doroty, ma lei, camminando in quel buio non mi rispose.

         Quella stanza, sembrava non voler finire mai! Era come se avessimo camminato per molti metri… Capii che non era normale, ma, continuavo a camminare! Ad un certo punto, capii che eravamo entrati nella stanza dove c’era il televisore! Tutto era irreale, ed una luce molto strana, illuminava il pavimento! Doroty, mi disse: “… Adesso tocca a te! Il tempo del buio e delle rivelazioni è terminato! Adesso parleranno le immagini… Accendi il televisore Ric! Solo tu puoi farlo! Vedrai, cosa ha ripreso la “TELECAMERA”!” M’avvicinai all’apparecchio, e, proprio come avevo già fatto l’accesi! Dal principio nulla… ma poi, il monoscopio a scacchiera! Era TELE PIANURA! Dopo una dissolvenza in bianco, vidi apparire una stanza ad essere ripresa! Quella era la prima volta che TELE PIANURA mostrava altre immagini oltre a quel monoscopio! Mi fece molta impressione! Era come se avessi già visto quel luogo! “…Ecco Riccardo! Ecco quello che si cela dietro la scacchiera! Luce ed ombra! Ma continua a guardare… e… scusami…” All’improvviso, l’inquadratura si spostò e vidi molte immagini che scorrevano velocemente… Mi venne un nodo alla gola, e, staccandomi dalla mano di Doroty, uscii da quella stanza correndo! Attraversai la cucina… lo sporco cortile, e poi attraversai il cancello arrugginito! Montai in macchina tremando! Sentivo il mio cuore battere all’impazzata! Da quello schermo, avevo visto, oltre quella stanza, molto altro… ma, il mio cervello si rifiutava di mettere bene a fuoco ciò che avevo intravisto in pochissimi fotogrammi! Stetti male! Aprii lo sportello! Vomitai molto! Curvato su me stesso, sentivo il mio stomaco in fiamme! Mi sentii morire! Non avevo mai provato in vita mia un malessere simile!

         Quando rientrai in me stesso, in macchina c’era Doroty! Non l’avevo sentita salire! “… Riccardo! Riccardo mio! Mi dispiace averti fatto stare male! Ma… tutto era necessario! Te lo avevo detto che avresti rivissuto il terrore! Adesso… abbracciami! Ora… solo il silenzio… solo il silenzio ti potrà calmare! Ecco… ecco cosa LORO hanno fatto, e cosa quella “TELECAMERA” ha ripreso negli ultimi loro istanti! Lo strazio degli esseri puri, che, come te, volevano vivere, ma che non hanno potuto farlo a causa LORO! Porta dentro di te i loro visi… quelli che hai visto in quella mensa! Ripensa alle loro grida di gioia di vivere che hai udito! Solo questo rimane di loro! Dovrai combattere anche per quegli innocenti!” Ancora non capivo… non volevo capire, e così piangendo, mi gettai sul seno della mia amica che m’aveva mostrato da quel televisore l’inferno! M’accarezzò la testa a lungo… ma poi, mi disse: “… Ric! E’ ora di ritornare a casa! Dimentica per ora TELE PIANURA… e pensa che da questa notte, nulla potrà più trasmettere! Trasmetterai tu al suo posto! LORO non potranno più nuocere a nessuno! Oh! Era davvero necessario farti vedere, se pur per pochi secondi, quei corpicini straziati e martoriati! Ma guarda lontano Ric… Guarda dal binocolo che hai trovato nella mia… ed adesso tua, casa! Dovrai affrontare gli EXPERIMENTES… Dovrai trovarne la forza! So che adesso hai paura...” Si! Ne avevo… Anzi… adesso provavo terrore! Capii che oltre al Dottore sulla sedia a rotelle, LORO, avevano ucciso anche altri… bambini come me! LORO avevano tolto a quelle creature il TEMPO! Compresi, che, anche inconsapevolmente, ero stato io a dare l’avvio al massacro! Né suor Magda, e né nessun altro, avevano potuto salvarli! Erano sempre stati da soli… non avendo i genitori, che forse… erano stati uccisi! Ma, tuttavia, ancora non avevo capito… Perché, sia io ed i miei dovevamo conoscere i volti, e magari sconfiggerli, anche se non del tutto? Cosa ero io? Capii che Doroty non m’avrebbe risposto come aveva già fatto, così, pensai di chiederlo a Mario prima di quegli EXPERIMENTES che sapevo essere terribili…

               

          

 

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