RAFFAELE FAMELI
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(XXXV) – LA FINE DELLA PAURA
Il sole, era appena spuntato ad est… Riuscivo a vederlo dalla piccola finestrella della soffitta! Si vedeva il rosso del disco solare che, piano piano, come se non fosse mai successo, uscendo dalle tenebre, ora, si faceva vedere in tutto il suo splendore! Quel chiarore, illuminò anche la mia soffitta! La battaglia contro i TRE VOLTI DEL PASSATO, era ormai un ricordo lontano… Davanti a me, adesso, solo i LORO tre simboli… solo tre oggetti inanimati… senza alcun potere… Era finalmente finita!
Daniele, ancora da volpe, mi guardò con i suoi occhi buoni! Era una scena bellissima! Finalmente, avevo l’occasione d’abbracciarlo… come avrei dovuto fare tanto tempo prima… Mi lanciai, nudo, su di lui! Volevo sentire il contatto fisico del suo bel pelo rosso sul mio martoriato corpo! Avevo bisogno del bene… Quello, cominciò a leccarmi dovunque! Mi leccò anche le ferite! Quant’era bello… Riversai in quell’abbraccio tutto me stesso! “… Sei un eroe Riccardo… Ah! Se non fosse stato per te… questo incubo maledetto non sarebbe mai terminato… Ora và cucciolo… Và a vestirti! Bisogna far festa! Questa è la nostra festa... T’aspetterò in terrazza nella sala degli ospiti…” Mi disse mio fratello, anche se capivo benissimo che mi stava parlando, non con la bocca ma con il cuore! M’asciugai gli occhi… Ancora non ci credevo… Uh! Quanto avevo pianto e sofferto in quei pochi giorni… Davvero tanto! Ora… ora, avevo solo intenzione di gioire e di riprendere a vivere! Sorrisi… Raccolsi la valigetta, il LUME ed anche i tre simboli! Andai verso la scala a chiocciola, ma prima di scendere, mi girai, per l’ultima volta verso mio fratello volpe, dicendogli solo: “… Grazie… Grazie fratello mio per tutto quello che hai fatto per me!” Quello, s’avvicinò, e posò, col musetto gentile, un oggetto vicino ai miei piedi! Riconobbi subito la piramide… quella piramide che m’aveva salvato la vita! Di sicuro, m’era caduta dopo che il raggio aveva colpito quel mostro! La presi, ed accarezzai di nuovo sulla testa Daniele… Poi… con le lacrime agli occhi, scesi quella scala, e, respirando a pieni polmoni l’aria di casa mia, andai verso la stanza di cristallo! Ora, il sole, inondava con i suoi raggi rossi, sia il corridoio che quella stanza! Era un’atmosfera irreale e magica! Mi sembrò che fosse la stessa atmosfera di tanto tempo prima, quando il tecnico, aveva aggiustato l’antenna nella stanza degli ospiti… Mi sentii bene! Notai, entrando nella stanza di cristallo, che c’erano i puntini sulle crocine crocine che non finiscono mai… poi… una musica… una musica dolce, proveniente non so da dove… di steel guitar… Mi sembrò, anche, d’udire delle voci di bambini! Erano voci festose! Sorrisi e piansi! Ma… non potevo aspettare! Dovevo vestirmi! Daniele… Daniele mi stava aspettando!
Nel vestirmi, ripercorsi con la mente, tutto quello che avevo vissuto, ma, questa volta, senza alcuna paura! Io… io, non solo mi ero riscoperto, ma avevo, con l’aiuto del magnifico potere della Kalimba Lunare, fatto in modo che nessuno… potesse più far del male! LORO non esistevano più! Ero riuscito a vendicare tutte quelle creature innocenti che avevano visto, con i loro piccoli e puri occhi, il fuoco dell’inferno… ma ora, ora tutto era cambiato! Erano finalmente in pace! Udii cigolare dalla soffitta una sedia a rotelle! Mi tornarono le lacrime, e ringraziai il Dottore… Era stato lui ad indicarmi la via per sconfiggere i volti! Mi ero già vestito! Rimisi tutti gli oggetti che avevo nella valigetta, dentro il mobiletto a triangolo… Però, misi in tasca la piramide… Non vidi il piccolo binocolo… poi, preso dalla foga di voler scrivere, mi sedetti sul letto, e cominciai ad affidare a quelle pagine bianche tutto quello che avevo vissuto! Avrei, in seguito, affidato quegli scritti al computer… Dopo aver scritto, rimisi i fogli nel mobile ed appoggiai al di sopra il LUME! Mi sembrò che si fosse acceso da solo… Solamente i LORO simboli non volli mettere lì… Non volevo contaminare quel luogo con le LORO figure ignobili… Adesso erano sul letto… Senza timore, volli osservarli! Solo adesso mi rendevo conto che si trattava di cose misere e ridicole… Quello che avevo cercato e che m’aveva fatto terrore, ora era lì… davanti ai miei occhi! Decisi di portarli giù, nello studio di mio padre, e di metterli nella piccola libreria! Così, preso dall’entusiasmo, andai via dalla stanza di cristallo, e scesi velocemente le scale fino ad arrivare in quello studio! Rimisi il libro di Mami al suo antico posto, mentre gli altri simboli li appoggiai al di sopra del maledetto volume!
Non feci in tempo ad osservare nel suo complesso la piccola libreria, poiché udii dal balcone della stanza degli ospiti, una voce che mi chiamava… Andai subito…
Ora, mi sembrava tutto luminoso… ma, non di una luminosità naturale… Era come se tutto il mondo fosse rinato a nuova vita! Sulle scale, che dovevano condurmi al piano di sopra, respiravo quell’atmosfera e mi sentii carico d’una energia nuova… una energia che non avevo mai provato prima… Ecco… l’ultimo gradino, e, proprio davanti a me, la porta aperta della stanza degli ospiti! Il balcone era spalancato… Vidi, in controluce, la figura d’una volpe, che poi, pian piano, si trasformò in quella d’un essere umano! Dovetti mettere a fuoco l’immagine per capire… Riconobbi, il presunto collega di mio padre che sorrideva, stando appoggiato alla ringhiera. Mi venne da piangere! Corsi verso quel balcone! Mi gettai tra le braccia di quello “sconosciuto”… Quello, m’abbracciò a sua volta, e mi disse: “… Ecco Riccardo! Finalmente adesso possiamo parlarci! Sai… non voglio ricordare la mia prigionia nel corpo animale… Sappi, che l’abbiamo fatto per te… Io, papà e mamma, abbiamo sofferto, ma alla fine, siamo arrivati al capolinea della storia… al suo orizzonte… Guarda Ric… Eccola! La vedi… là giù in fondo… la PIANURA? Ecco dove sei nato… Dove io ho visto con i miei occhi il miracolo della vita che nasce… Sai… ero ancora piccolo… ma già avevo capito di volerti bene e di volerti difendere ad ogni costo! E l’ho fatto! Dimentica Ric… dimentica il dolore… Ah! Guarda… osserva dal binocolo la pianura! Riprenditi ciò che è tuo per diritto naturale! Ho preferito incontrarti qui e non nel seminterrato, per farti vedere questa meraviglia…” Dicendo così, Daniele, mi mise in mano quel piccolo binocolo che pensavo fosse ancora in soffita, e lo fece scattare… Con gli occhi pieni di lacrime, lo presi in mano e ci guardai dentro… Era strano! La PIANURA indicata da mio fratello, ad occhio nudo era lontana… ma, osservandolo col piccolo binocolino, sembrava essere vicinissima… Potevo distinguere l’erba… i fiori e…
Vidi una scena lontana nel TEMPO… Rividi la mia nascita e la gioia del momento… riconobbi mia madre, mio padre e la signora Mary… Poco distante un cucciolo… mio fratello… ed un’altra volpe… Singhiozzai… LORO non c’erano! Era come se non fossero mai esistiti! Chiusi il binocolo, e riabbracciai di nuovo Daniele che ora piangeva come me… “… Adesso Ric, andiamo… Dobbiamo raggiungere la nostra famiglia dalla signora Mary… Meni… la dolce Meni, ti sta aspettando con ansia… Dovete ricominciare una nuova vita! Dal mobiletto ho preso anche la chiave della VOSTRA casa… La casa sul mare! E’ lì che andrete dopo pranzo… naturalmente… dopo aver dormito un po’…” Sorridendo, gli risposi: “… Certo… Certo fratello!” Non abbiamo fatto in tempo a varcare la soglia, che suonarono alla porta di casa! Andammo ad aprire, e lì, davanti a noi, Mario! Era venuto! Abbracciai mio cugino con foga… gli dissi solo GRAZIE… Lui sorrise, e mi disse: “… Ric… i 14 ti ringraziano per tutto ciò che hai fatto! Vedo che adesso la piramide è diventata il tuo porta fortuna… Tienila sempre con te! Ti servirà per i tuoi futuri EXPERIMENTES…” Come faceva a sapere che avevo in tasca la piramide? Non me lo chiesi… Ormai avevo compreso la magia… “… Mario è stato invitato anche lui dalla signora Mary… Verrà con noi a pranzo… e poi, ci saranno anche Doroty e la sua famiglia… Loro, avrebbero preferito venire a festeggiare qui… ma… va bene così…” Disse mio fratello, ed io con contentezza, dissi: “… Allora? Cosa stiamo aspettando? E’ già tardi…” Dicendo così, io, mio fratello e mio cugino, chiudendo la porta di casa, uscimmo.
Non ci volle molto per arrivare! C’era aria di festa in città… Tutti, sembravano sapere quello che era successo! Rividi Telma e sua sorella in compagnia della madre… Ridevano! Andando avanti, vidi anche Lio con sua moglie e tutti gli altri custodi dei simboli con i figli! Ora, non sembravano più tesi e preoccupati! Mi sorridevano! Sorrisi a mia volta, facendo un gesto di saluto con la mano! Svoltando l’angolo della mia vecchia via, notai che il palazzo dove abitava la signora Mary era colpito dal sole… Riuscivo anche a sentire odore di mimosa… Tutto era perfetto… perfino la musica malinconica che avevo già sentito a casa mia… C’era anche quella! Varcando la soglia, io, mio fratello Daniele e Mario ci sentimmo subito bene… Era una sensazione unica! Eravamo a casa!
Fu una giornata memorabile! Eravamo tutti insieme a pranzare dalla signora Mary! Meni, appena mi vide arrivare, insieme ai miei zii e genitori, con Doroty e la sua famiglia, corse subito ad abbracciarmi ed a baciarmi dappertutto! Piangeva… ma questa volta non per dolore e paura, ma per vera gioia! Daniele, si sedette proprio sulla sedia che la signora Mary m’aveva indicato qualche giorno prima… Mario, era alla mia sinistra, mentre la dolce Meni alla mia destra! I miei, con i miei zii erano seduti proprio davanti a me con la padrona di casa, la quale, non la smetteva più di sorridere! Mangiammo ravioli e patatine fritte… mentre dalla piccola TV in bianco e nero, immagini di trasmissioni di molti anni prima… Mi sembrò, anche, nella penombra di quel buio corridoio, di vedere un bambino ed una persona sulla sedia a rotelle! Mi emozionai tanto… Ero al settimo cielo! Decisi, di svelare il mio progetto di scrivere un racconto su quello che mi era successo… in pratica, la mia vita! Tutti applaudirono a questa notizia… Il lavoro lo avrei cominciato il giorno dopo… Decisi anche di chiedere a Meni di sposarci… e quella rispose subito di si! Ci saremmo sposati a breve!
Dopo pranzo, all’ora del caffè, inaspettatamente, arrivò Mirmo con Annetta! Appena lo vidi, gli andai incontro dicendogli solo: “… Mirmo! Ti devo ringraziare! Sei stato tu ad insegnarmi ad usare la Kalimba Lunare… Se non fosse stato per te… io…” Quello, facendo come al solito una smorfia buffa, proprio come quando ero bambino, disse con le lacrime agli occhi: “… Io non ho fatto nulla Ric… Sei stato tu a trovare dentro di te la forza ed il coraggio necessario! Sei una volpe! E proprio come questo animale, ti sei difeso senza aver paura! So quanto t’hanno fatto male… Ma le tue ferite si sono già rimarginate! L’unico rimpianto che abbiamo tutti, è quello di non averti aiutato contro di LORO… Ma… ricordati… il TEMPO non può essere fermato! IL PASSATO, IL PRESENTE ED IL FUTURO ci saranno sempre… ma tu… non ne devi aver più paura!” Detto questo, m’abbracciò e così fece pure Annetta!
Dopo il caffè, la signora Mary disse: “… E’ tempo che Riccardo e Meni vadano a dormire… Ho già preparato la stanza… Dopo… come previsto, andranno nella loro casa al mare… Avranno sicuramente tante cose da dirsi…” Mi misi a ridere, e, lasciando tutti in cucina, mano nella mano, io e Meni andammo verso quella camera da letto… Ero una volpe… di pomeriggio, dovevo dormire… ma… quella volta dormii poco…
Appena svegli, dopo aver sognato terre immense e mari profondi, salutando tutti, andammo nella nostra futura casa! Ci accompagnò mio zio cavallo con la sua Jeep. Ad attenderci Doroty e la sua famiglia, che nel frattempo erano andati ad aprire la NOSTRA CASA… Non l’avevo ancora fatto… Mi lanciai subito sull’unicornina per ringraziarla di tutto! Lei mi disse: “… Adesso… anche tu fai parte della STORIA INFINITA…”
Quanto tempo è passato da quei giorni così strani e dolorosi? sarà stato un anno oppure dieci? Forse si… ma chi lo sa… Di certo, il tempo non ha importanza quando si sta bene con se stessi e con chi ci vuole bene… Intanto, io e Meni, come previsto ci sposammo dopo qualche mese e mi diede un figlio! Daniele, andò, finalmente a vivere con i miei… e dormì proprio nella stanza di cristallo, insieme agli oggetti ritrovati! Doroty e la sua famiglia, vennero a trovarci molto spesso in compagnia di Mario. Io, come avevo deciso, presi tutti gli appunti che avevo scritto, e ne feci un racconto… questo! Non so se lo pubblicherò mai… però ci proverò! Questa è la mia storia… la mia vita e quella di tutti gli altri protagonisti che, con me, hanno condiviso la mia infanzia ed i miei dolori. Non dimenticai mai i “14”… Mai! Ero e sono una creatura pura! Ringrazio il cielo per tutto! Però… ritornando in aereo al mio posto di lavoro che presto avrei lasciato per trasferirmi definitivamente nella mia città, vidi, vicino al mio posto, nell’altra fila… separata dallo stretto corridoio… TRE figure… TRE figure con VOLTI neri… e capelli squadrati... Toccai la piramide che avevo in tasca… chiusi gli occhi e quelli scomparvero…
FINE. (17/05/2016)