I TRE VOLTI DEL PASSATO

RAFFAELE FAMELI

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(IX) ALLA RICERCA DEL 1° VOLTO

 

All’improvviso arrivò la mattina! Mi svegliai di soprassalto in quella stanza di cristallo con il cuore in gola… Avevo deciso! Dovevo trovare il primo volto… Mami… Solo lui, nel vederlo, m’avrebbe condotto più avanti… Ma era difficile! Mi padre se ne sarebbe ricordato? E poi… dopo averlo visto, cosa mi sarebbe potuto accadere? O rimanere deluso… oppure… avrei dovuto fare altro o peggio? Intanto, lui era solo il primo dei tre!

         Fuori non pioveva più! Era ricomparso il sole… un sole che illuminava la stanza di cristallo! Ah! Dal balcone ancora chiuso, si vedevano i riflessi del sole penetrare come tanti raggi di luce… Erano come laser che, su quell’armadio delle crocine, disegnavano i puntini visti nella casa della mia vicina molti anni prima! Ripensai a quello che avevo visto la notte precedente e ricordai il sogno… Quella poltrona colorata! Ebbi di nuovo paura… Ripensai ai CASSETTI ed alla TELEVISIONE e poi ancora a Mami! Questo mi fece saltare giù dal letto, e mi fece scendere come un lampo di corsa le scale! Dovevo prendere il caffè… già ne avvertivo l’odore! Mio padre si era già svegliato.

         Quando arrivai, naturalmente, dicendo il buongiorno di rito, mio papà mi domandò con una faccia strana, il perché avessi dormito nella mia cameretta… io, gli risposi che da quella notte in poi avrei dormito lì, e quello a dire la solita tiritera, cioè che quella era la stanza più fredda della casa, bla bla bla… tutte cose che m’aveva detto mille volte… ma io fui risoluto! Mi guardò in modo crucciato, e poi mi disse, dopo un po’: “… Uhm… Poi vedremo…”

         Dunque, mio padre, anche lui, voleva impedirmi di riscoprire tutto di me? Doveva essere per forza così! D’altronde, erano stati proprio i miei genitori a cominciare la commedia con me, chiudendo a chiave tutti quei cassetti che avrei potuto aprire… Ma ora… il sipario era calato! Magari, con la mia decisione improvvisa, mio padre aveva capito quello che avevo intenzione di fare? Probabilmente si, ed ora temeva i risvolti della situazione. Comunque, dovevo scoprire ancora molto! Non potevo abbandonare la mia ricerca… Era appena iniziata! Mami… non ero riuscito a trovarlo, ed adesso, avevo davanti a me colui che poteva sapere dove si era cacciato quel misterioso libro. Così, rivolsi a mio padre la fatidica domanda… Gli chiesi a bruciapelo del volume… Lui, si girò verso di me, con la tazzina rossa del caffè in mano, guardandomi come preoccupato e stupito; ma poi, sorrise dicendo: “… Cosa lo vuoi? Perché lo cerchi? Guarda nello studio… Ah! Forse non c’è… Non so dove l’ho messo… Comunque lo ricordo…”. Cosa voleva dire con quelle confuse parole? E poi, perché m’aveva detto: “… Cosa lo vuoi?” Decisi di chiedere di più, ma lui mi rispose che l’avrebbe cercato insieme a me, ma che si doveva ricordare dove l’aveva messo. Con quella frase, capii che non m’avrebbe mai aiutato nella mia ricerca! Forse lui e mia madre, m’avrebbero impedito anche di dormire nella STANZA DI CRISTALLO… ma io non demordevo! Decisi di effettuare la mia ricerca da solo! Mi venne un dubbio… Anche loro conoscevano Mami? E per “conoscerlo” intendevo dire proprio CONOSCERLO?

Non potevo più aspettare! Infatti, appena vestito, uscii da casa ed andai nella biblioteca della mia città! Lì, qualcuno m’avrebbe aiutato!

         Infatti, ora mi trovavo fuori da quell’edificio! Il cuore mi batteva molto forte! Pensavo che avrei sicuramente rivisto Mami, e questo mi mandava su di giri! Avevo paura… Potevo avvertire anche il suo odore e la sua presenza! Forse, lui era lì ad attendere il mio arrivo? L’avrei finalmente visto di nuovo? Per un minuto, pensai di andarmene senza entrare! Avevo timore… Ma, alla fine decisi! Dovevo rivederlo!

         Ero finalmente dentro! Quanta polvere su quegli scaffali ingrigiti! Ero agitato! Non volevo neppure che qualcuno mi vedesse aggirarmi tra i libri! Girai per un bel po’, cercando nella sezione che pensavo fosse quella giusta! Provai da solo a cercare Mami! Mi distruggevo l’anima per ricordare un particolare… il vero titolo… la copertina… Non trovai nulla! Il dubbio m’assalì di nuovo… E se avessi solo sognato quel volto? No! Io l’avevo visto… e poi, anche se non voleva, mio padre mi aveva detto di ricordare… No! Non l’avevo sognato! Era proprio lì… insieme al suo amico Seminario… altro personaggio di quel libro misterioso e cupo!

         L’addetta bibliotecaria, s’accorse che ero lì! Mi vide cercare tra quei volumi disperatamente, e volle aiutarmi, e così s’avvicinò e mi chiese cosa stavo cercando con tanta foga. Io, spaventato dalla sua apparizione, le dissi balbettando le informazioni che conoscevo, cioè i due nomi di quei personaggi (soprattutto uno) delle vignette presenti in quel libro. Quella cercò di fare mente locale, ma non si ricordò di nulla… Le dissi il nome del presunto libro, e quella, guardandomi in modo strano, andò davanti ad un computer e fece una ricerca… Ne uscì fuori un nome… il nome del presunto autore di quel libro che stavo cercando, più altri titoli, sempre del medesimo scrittore! Pensando che erano giusti, la bibliotecaria ne trovò su uno scaffale uno… Lo presi in mano e cominciai a sfogliarlo con foga e paura… Purtroppo non era lui, e quello era l’unico titolo di quell’autore ad essere presente lì! La donna, nel vedermi sconsolato e triste, mi stampò la lista dei libri che aveva trovato facendo la ricerca, ed il nome dell’autore, dicendomi d’andare in altre biblioteche fuori città. Sconfitto di nuovo… Ecco come mi sentivo! Mami aveva vinto un’altra volta!

         Rientrai a casa! Mami non voleva essere trovato da me! Era evidente! La mia ricerca, comunque, non terminò lì! Mi venne un’idea! Scesi nel seminterrato. Accesi velocemente il computer, e feci numerose ricerche… In rete, pensavo, poteva saltar fuori qualcosa… infondo, su Internet c’è di tutto… Ma… di Mami, oppure dei libri in questione, nulla! Volevano ancora impedirmi di trovare me stesso! Qualcuno, o qualcosa, aveva deciso che io non potessi riappropriarmi del il mio passato! Ero una volpe! Questo lo avevo capito… ma perché? Perché impedirmi di ricordare altro? Forse, nessuno s’aspettava che io facessi questo passo? Intanto, quei peli non li avevo più! Ma a pensarci bene, era meglio così! A chi mai avrei potuto portarli?

         Il primo volto del passato mi stava facendo penare… Mami, non lo avevo trovato! Potevo solo ricordarlo in modo confuso, ma, allo stesso tempo dettagliato in modo impressionante! Se mi sforzavo di ricordarlo, il ricordo appariva sfocato… ma, forse, il mio inconscio lo ricordava alla perfezione! Ero piombato nella tristezza di non poter rivedere qualcosa di mio!

         Mi chiamarono per il pranzo! Dovetti smetterla di cercare in rete a vuoto! Comunque, mandai di getto tante e-mail alle varie biblioteche della zona, con l’animo appeso! Adesso, con quegli indizi e quelle frammentarie informazioni, speravo che qualcuno si ricordasse… ma, l’avrebbero ricordato? La bibliotecaria, m’aveva chiesto il perché della mia ricerca… fui costretto anche a mentire. Le dissi che mi interessavo di caricature, ma quella, vedendomi non molto convinto, probabilmente non ci aveva creduto… Forse, gli altri bibliotecari delle altre città avrebbero avuto lo stesso comportamento della loro collega? Dunque… non m’avrebbero dato nessuna notizia utile? Anche loro, volevano impedirmi di ricordare?

         Salii le scale… i miei già avevano cominciato a mangiare. Mi sedetti, e così iniziai anch’io, ma alla prima forchettata di pasta asciutta, la domanda repentina di mia madre: “… Perché hai dormito in quella stanza stanotte? Non avevi freddo?” Io le risposi di no e cominciai a dire: “Mamma! Ho preso una decisione! Da questa notte, quella sarà la mia stanza… Infondo è davvero la mia! Non vedo il motivo di non usarla! Papà già lo sa! Gliene ho parlato stamattina!” Mia madre e mio padre, si guardarono negli occhi come per dirsi qualcosa! Si guardarono in un modo molto strano, ed a me sembrarono essere sguardi tra il preoccupato e lo spaventato: “Oh no! Non se ne parla proprio Riccardo! Dentro lì c’è… Ah! Quella stanza è la più fredda! E poi… d’estate è la più calda! Non vorrai prenderti un malanno proprio ora che sei venuto in vacanza?” Disse mia madre, che non si era resa conto d’aver detto qualcosa di molto strano, ma io ed il mio papà, avevamo udito alla perfezione e ci guardammo negli occhi. Avrei voluto dire qualcosa, ma mio padre disse, non facendomi parlare: “… Ric… Te l’ho detto… Poi ne parleremo… vediamo questa sera… Ma, ora, va a prendere il vino giù nello scantinato…” Per non far capire nulla risposi di si e m’alzai dal tavolo. Corsi nello scantinato, ma potevo udire, anche se distante, i miei che discutevano animatamente! Purtroppo non sentivo le parole… ma dal tono delle loro voci, capivo che stavano parlando proprio di quella stanza! Ah! Se avessero saputo tutto quello che avevo fatto in loro assenza… Comunque, rimasi per un attimo fermo! Avevo sentito bene? Avevo sentito mia madre dire: “… dentro lì c’è…” Questo, mi fece ripiombare nel terrore del ricordo di tutte le stranezze che avevo sempre, inconsapevolmente, vissuto durante tutta la mia vita. Rividi nella mente Mami… Forse era lui ad abitare nella mia cameretta? Prendendo quella bottiglia, e cercando di calmarmi, mi ripetevo che Mami era solo un disegno… una caricatura! Non era una cosa viva… Non poteva esserci in quella stanza! E poi… gli altri due volti che ancora dovevo ritrovare? Di certo non potevano essere in quel posto! Si… ma allora, i peli chi me li aveva rubati dalla tasca? Qualcuno o qualcosa, lì c’era! M’aveva seguito fin su in soffitta, dentro quella stanza bassa… Qualcuno abitava davvero in casa mia, e precisamente in quella cameretta!

         Intanto, mio padre e mia madre, continuavano a discutere, ma quando arrivai in cucina con la bottiglia di vino in mano, smisero di parlare di colpo. Mi sedetti e continuai a mangiare, mentre mio padre accendendo la televisione disse: “Riccardo! Se ci tieni così tanto… per prova… dormirai questa notte nella tua cameretta, così ti renderai conto che il freddo di quella stanza è terribile! Poi… tua madre… non la puoi costringere ad aggiustare un altro letto… Comunque… se questo è quello che desideri… ok! Ne riparleremo stasera…” Avevo ottenuto qualcosa! Certo… che senso aveva provare a dormire lì se già lo avevo fatto? E poi… per mia mamma, aggiustare un letto od un altro? Era una cosa che avrebbe potuto fare tranquillamente! E poi… cosa si erano detti, mia madre e mio padre quando io ero nello scantinato?

 

 

 

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