Mistero & Soprannaturale


Cartomanzia, Astrologia, Fenomeni paranormali, Esperienze degli utenti, ESP, Ipnosi ecc. ecc..


M           A             G           I          A  ***  ( NAM MYO HO' RENGE KIO' )

LA MAGIA E' QUELLA COSA CHE, SEMPRE E DA TUTTI IN OGNI TEMPO E' CREDUTA !!!

 

Tanto per cominciare gli animali che rappresentano il mondo dell'occulto sono 2: si tratta dell'unicorno e del gatto.

 

La magia viene divisa i tre differenti tipi:

Per magia si intende pure la DIVINAZIONE ma è tutt'altro in quanto con queste tecniche si può solamente prevedere il futuro!!

 

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I SOGNI LUCIDI

Si definisce "lucido" un sogno durante il quale ci si rende conto di stare sognando.
Il termine "lucido" è stato coniato da Frederik van Eeden, e sta ad indicare la lucidità mentale che caratterizza tale stato di coscienza.
Molti di noi hanno avuto, senza rendersene conto, uno o più sogni lucidi nell'arco della propria vita. Ad esempio, non vi è mai capitato di svegliarvi da un sogno angosciante, proprio nel momento in cui vi eravate accorti che si trattava solo di un incubo? E' un esempio molto comune di lucidità, ovvero dell'essersi resi conto di stare sognando, anche se per breve tempo e al solo scopo di sfuggire col risveglio da una situazione spiacevole.
Per chi non ne ha avuto uno, è difficile spiegare cosa rende il sogno lucido così diverso da un sogno normale. Innanzitutto, per tutta la sua durata si prova come una sensazione di entusiasmo irrefrenabile per l'incredibile nitidezza di ogni senso. Sembra impossibile, ma uno degli esperimenti più comuni durante i primi sogni lucidi è verificare le percezioni visive, tattili, uditive, dell'odorato e del gusto. Ogni senso sembra funzionare proprio come nella realtà. Anzi, decisamente meglio, visto che non esistono difetti fisici come la miopia, la sordità e via dicendo. Per questo nei miei sogni mi stupisco di riuscire a scorgere nei dettagli l'intero panorama, pur rendendomi conto di soffrire di miopia.
Un'altra differenza sostanziale è che nel sogno lucido è possibile ragionare e ricordare proprio come nello stato di veglia. Anche in questo caso, ci si può sorprendere di constatare che è possibile andare molto più in là; molti artisti e inventori, hanno spesso trovato nei sogni lucidi soluzioni insperate ai loro problemi di creatività.
E' giusto chiarire che esistono vari livelli di lucidità. Spesso può capitare di divenire lucidi, ma di non rendersi conto completamente di tutte le implicazioni del caso. Alcune volte, pur sapendo d'essere in un sogno, ci si può scordare che i personaggi che si incontrano non sono altro che rappresentazioni oniriche delle persone reali. Quindi, interagendo con loro, senza accorgersene si risprofonda lentamente in un sogno comune.
Con un alto livello di lucidità, grazie all'esperienza, è possibile invece trattare l'intero mondo del sogno come frutto della creatività onirica della nostra mente, facendoci coinvolgere meno dalle situazioni che si sono venute a creare e creandole delle nuove con la sola forza di volontà.
Anche la capacità di controllo dei sogni è un'abilità da sviluppare parallelamente alla lucidità. Oltre a potersi muovere senza limitazioni, si può volare, cambiare e spostare oggetti, fino a passare da una scena all'altra a proprio piacimento.
A cosa servono i sogni lucidi?
Dopo aver sentito parlare dei sogni lucidi per la prima volta, la gente spesso chiede: "Perché dovrei cercare di avere sogni lucidi? Cosa mi permetterebbero di fare?" Se si considera che nei sogni, rendendosi conto di stare sognando, si è per principio liberi di fare qualsiasi cosa, essendo limitati solo dalla propria abilità di immaginare e concepire, e non dalla legge, dalla fisica e dalla società, quindi la risposta a queste domande è sia estremamente semplice ("qualsiasi cosa.") o straordinariamente complessa ("Tutto!"). E' facile fornire esempi di cosa hanno ottenuto persone con i sogni lucidi che dare una risposta definitiva ai suoi usi potenziali.
La prima cosa che attrae la gente ai sogni lucidi è spesso il potenziale d'avventura e fantasia che possono contenere. Volare è uno dei piaceri più comuni nei sogni lucidi, come il sesso. Molte persone dicono che il loro primo sogno lucido è stata l'esperienza più meravigliosa della loro vita. Una larga parte dello straordinario piacere dei sogni lucidi deriva dall'incontrollabile sensazione di libertà che accompagna il rendersi conto d'essere in un sogno, dove non ci sono conseguenze fisiche né sociali alle proprie azioni.
Sfortunatamente per alcune persone, invece di gioire per l'illimitata fantasia e piacere che li distingue, i sogni possono divenire episodi d'orrore senza limite. Come è trattato nel libro "Sogni Coscienti" (LaBerge 1985, Armenia editore) e in "Exploring the World of Lucid Dreaming" (EWLD, LaBerge & Rheingold, 1990), i sogni lucidi possono essere una base per una valida terapia alternativa per la cura degli incubi. Se ci si rende conto di sognare, il primo passo logico è realizzare che niente nell'esperienza corrente, anche se spiacevole, può causare danni fisici. Non c'è bisogno di scappare or combattere con mostri del sogno. Di fatti, è controproducente tentare la fuga, visto che una volta riconosciuto l'orrore nella propria mente, può raggiungere ovunque il proprio corpo onirico sta fuggendo. L'unico modo per "scappare" realmente è di mettere fine alla paura; più si è terrorizzati dal sogno e più facilmente si ripresenterà. (Per una discussione delle ragioni di incubi ricorrente, vedi p.245 di EWLD.) La paura che si prova negli incubi è completamente reale; è il pericolo a non esserlo.
Paure irrazionali possono essere sciolte affrontando la causa, o osservando l'attività che spaventa, così da poter constatare che niente può far del male. In un incubo, quest'azione di coraggio consiste nell'affrontare in un modo qualsiasi l'argomento della paura, invece che evitarlo. Per esempio, un ragazzo sognò d'essere inseguito da un leone. Quando non gli restava alcun luogo dove correre, ha realizzato che stava sognato ed ha incitato il leone ad avvicinarsi e prenderlo. La lotta si è tramutata in un divertente incontro di wrestling, ed il leone è diventato una donna molto sexy (NightLight 1.4, 1989, p.13). I mostri spesso si trasformano in creature benigne, amici o conchiglie vuote (vedi Saint-Denys, 1867/1982) quando affrontati con coraggio nei sogni lucidi. Questa è un'esperienza estremamente rinforzante. Insegna in maniera viscerale che si può domare la paura e divenire così più forti.
I sogni lucidi possono anche aiutare le persone a raggiungere obiettivi nelle loro vite. EWLD contiene molti esempi di modi in cui individui hanno usato i sogni lucidi per preparare alcuni aspetti delle proprie attività di veglia. Alcune di queste applicazioni includono: simulazione e preparazione (provare nuovi piacere, praticarli o migliore qualità atletiche), risoluzione creativa di problemi, ispirazione artistica, superare problemi sessuali e sociali, migliorare i rapporti con le persone, e guarigione fisica. La possibilità di accelerare la guarigione fisica, suggerita inizialmente da sognatori lucidi, è divenuta realtà grazie alla ricerca, e diviene una ragione tremendamente importate per sviluppare le capacità d'essere lucidi nei sogni.
I sogni lucidi in laboratorio: qualche prova
I sogni lucidi avvengono normalmente durante il sonno REM. Il sonno non è uno stato uniforme, ma è caratterizzato da una serie di stadi (1, 2, 3, 4, e REM) differenti per alcune caratteristiche fisiologiche. Il termine REM, deriva dall'inglese 'Rapid Eyes Movements' e significa 'movimenti rapidi dell'occhio'. Gli stadi da 1 a 4 sono spesso denominati insieme sotto la definizione di sonno non-REM (NREM). Gli stadi 3 e 4 sono entrambi riferiti al sonno 'delta', per l'ampiezza e la bassa frequenza delle onde cerebrali presenti in questa fase. Nonostante l'eccessiva semplificazione della complessità degli eventi fisiologici e mentali del sonno, le ricerche hanno dimostrato che i sogni più lucidi avvengono nel sonno REM. Questo stadio è caratterizzato dal cervello attivo, onde cerebrali di bassa ampiezza e varie frequenze, soppressione del tono scheletrico muscolare, incremento dei movimenti rapidi degli occhi, e occasionali piccoli impulsi muscolari.
Gli stadi del sonno si susseguono durante la notte. Il primo periodo REM avviene normalmente dopo un periodo di sonno delta, dopo circa 90 minuti all'inizio del sonno, per terminare dopo circa 5 o 20 minuti. I periodi REM avvengono circa ogni 90 minuti durante la notte, per arrivare agli ultimi periodi REM a intervalli sempre più brevi e con durata sempre maggiore, anche 60 minuti. Avviene molto più sonno REM durante la seconda metà della notte che nella prima.
Come si sa che i sogni lucidi accadono nel sonno REM? Il Dr. Stephen LaBerge e i suoi colleghi alla Stanford University l'hanno provato utilizzando come segnali volontari dei sognatori lucidi durante il sonno REM i movimenti oculari. La maggior parte dei muscoli del corpo sono paralizzati nel sonno REM per impedirci di agire all'esterno del sogno. Invece, visto che gli occhi no sono paralizzati, se si cerca deliberatamente di muovere gli occhi onirici in un sogno, anche quelli reali si muoveranno di conseguenza. I soggetti di LaBerge dormirono nel laboratorio mentre venivano registrate le misure standard del sonno fisiologico (onde cerebrali, tono muscolare e movimenti oculari). Non appena diventavano lucidi in un sogno, dovevano muovere i loro occhi in larghi movimenti da una parte all'altra, da destra a sinistra, nel modo più ampio possibile. Questo ha lasciato segni inconfondibili sulla registrazione fisiologica dei movimenti oculari. Le analisi dei tracciati hanno mostrato che in ogni caso, i segni dei movimenti oculari avvenivano senza ombra di dubbio nel bel mezzo del sonno REM. LaBerge ha svolto vari esperimenti sui sogni lucidi usando il metodo dei segnali del movimenti oculari, dimostrando interessanti connessioni tra le azioni sognate e relative risposte fisiologiche. Alcuni sono descritti nei suoi libri (vedi più avanti).
Tecniche per sogni lucidi
Che lo vogliate credere o meno, chiunque può avere sogni lucidi. Solo che non esiste una ricetta magica per averli; gli unici requisiti necessari sono reale interesse, determinazione e pratica. Soprattutto l'interesse e la volontà sono fondamentali. Da notare che spesso chi crede che questi sogni siano impossibile tende, di conseguenza, a non averne. Vale anche il contrario. Qui di seguito sono riportate alcune tecniche per migliorare l'abilità d'avere sogni lucidi e di gestirli nel modo migliore possibile.
Il diario dei sogni
L'abilità fondamentale da sviluppare prima di iniziare a praticare le varie tecniche per l'induzione dei sogni lucidi è quella di ricordare dettagliatamente i sogni. Nonostante pochi di noi ricordino a malapena un sogno a giornata (a volte neanche quello), si può arrivare a ricordarne anche una decina per notte. Ci sono vari consigli che possono facilitare questo compito, solo apparentemente arduo.
Ciò che serve, per iniziare, è tenere sul comodino di fianco al letto un block-notes e matita, o un registratore portatile munito di cassetta, in modo che possiate in ogni momento annotare qualsiasi cosa che vi passi per la testa durante la notte.
Prima d'addormentarti, fissa la tua attenzione al block-notes e sull'intenzione di ripensare, per prima cosa dopo ogni risveglio, al sogno appena fatto.
Quando vi svegliate, è consigliabile rimanere immobili nella stessa posizione, cercando di ricordare il più possibile dell'ultimo sogno. Anche se tornano in mente per prime le ultime scene, scoprirete ben presto che è possibile risalire all'indietro fino all'inizio del sogno, proprio come in un film. Una volta finito questo compito bisognerebbe annotare tutto quanto. Quando il ricordo è particolarmente vivido, si può pensare di poterlo scrivere la mattina successiva; ciò è sconsigliato perché il cervello, molto probabilmente, cancellerà tutto quanto non appena ci si addormenterà di nuovo. Casomai vi sentiste così stanchi e svogliati da non poter proprio farlo subito, cercate di associare una parola o una frase al sogno e di imprimervela nella mente (o sul block-notes), in modo che al mattino, ricordando solo essa, possiate risalire al sogno che l'ha generata.
Poi, non importa quanto siano frastagliate e senza senso le immagini che si ricordano. L'importante è annotare ogni cosa che viene in mente. Ma non solo; non trascurate le sensazioni, né le emozioni che certi eventi onirici hanno prodotto in voi.
Anche l'interessarsi ai sogni, sia leggendo libri che sfogliando i tuoi appunti prima di andare a dormire, facilita parecchio la capacità di ricordarli.
Sembra che ci siano altri metodi per migliorare la capacità di ricordare, anche se non tutti potranno adottarli, a causa dell'eccessivo bisogno di riposo. Il primo di questi consiste nel riuscire a svegliarsi dopo o durante lo svolgimento di ogni sogno. Questo può essere fatto in due modi: con una sveglia opportunamente regolata per svegliarti in prossimità della fine della fase REM o attraverso l'autosuggestione prima d'addormentarti. Il secondo metodo consiste nel dormire per brevi periodi più volte al giorno; oltre ad aumentare sensibilmente la capacità di ricordare i sogni, sembra che tale pratica riduca il fabbisogno totale di sonno e renda più freschi e riposati durante il giorno.
Induzione mnemonica dei sogni lucidi (MILD)
LaBerge ha inventato questa tecnica, chiamata MILD ("Mnemonic Induction of Lucid Dreams"), che consiste nell'abituarsi a divenire lucidi riconoscendo elementi inusuali o ripetitivi dei propri sogni. Durante la prima fase è necessario studiare i propri sogni ed individuare gli elementi caratteristici che si ripresentano più frequentemente ("dreamsigns"). Durante la seconda è necessario eseguire più volte al giorno un semplice esercizio, chiamato "test della realtà" (da "reality test").
Il test della realtà, che può essere svolto ogni volta che viene in mente, in occasione del presentarsi degli elementi caratteristici dei propri sogni o di azioni quotidiane (tipo andare al lavoro, tornare a casa, accendere la tv), consiste nell'analizzare l'ambiente circostante domandandosi: "sto sognando?"
Per trovare risposta alla domanda basta osservare una scritta, una targa o l'orario dell'orologio, guardare altrove e poi ritornare con lo sguardo sul testo o sul numero di prima. Mentre lo si osserva di nuovo bisognerebbe cercare di cambiarlo, ruotarlo. A questo punto, se la scritta, o la cifra, si è comportata in modo coerente con la realtà, rimanendo immutata, probabilmente non si starà sognando. In tal caso, bisogna provare ad immaginare a come sarebbe se si stesse invece sognando. Provate ad immaginare come parte del sogno ogni vostra percezione. Poi immaginatevi nello svolgere l'attività che preferirete fare nel vostro sogno lucido (come volare, fare un incontro del terzo tipo con una biondona, ecc... ecc...) e ripete: "la prossima volta che sogno, voglio accorgermi che sto sognando."
A forza di praticare questi esercizi durante il giorno, finirete per applicarli anche durante i vostri sogni, con il risultato che prima o poi noterete incongruenze in quello che osservate, divenendo finalmente lucidi.
Sogni lucidi iniziati da sveglio (WILD)
Esiste un modo alquanto semplice per entrare in un sogno lucido. Farlo iniziandolo da sveglio o proseguendo quello precedente. Questa tecnica, chiamata WILD ("Wake Initiated Lucid Dreams") consiste nel raggiungere un rilassamento molto profondo per sprofondare nel sonno consapevolmente, senza lasciare che la mente si perda nei tanti pensieri che spesso la fanno sprofondare nell'incoscienza del sonno normale.
Prima d'addormentarsi, bisogna applicare una qualsiasi tecnica di rilassamento o meditazione, al fine di arrivare al punto in cui, da un momento all'altro, ci si può addormentare. Quanto più è la capacità di avvicinarsi a quel punto rimanendo concentrarsi sull'idea di "scordarsi di pensare, osservando distaccati i propri pensieri" e tanto più facilmente potremmo scivolare nel sonno rimanendo consapevoli di stare sognando. Durante le prime volte capiterà d'addormentarsi, ma dopo un po', con la pratica, ci si accorgerà di assistere a strane forme colorate e luci, suoni e rumori, provocati da quello che scientificamente viene chiamato stato ipnagogico, durante il quale il cervello genera delle allucinazioni sensoriali passando dallo stato di veglia a quello di sonno. Poi seguiranno le prime scene e ci si troverà in un sogno. A questo punto è necessario fare una precisazione: può capitare (ed è successo al sottoscritto) di avere l'impressione, dopo questa fase, di abbandonare il corpo fisico e librarsi sopra il letto, proprio come una esperienza fuori dal corpo (OBE). Prima di lasciarsi prendere dalla paura o dall'entusiasmo, vi consiglio di assicurarvi che non si tratti solamente di un semplice sogno ambientato nella vostra camera da letto. Basta osservare la vostra stanza e fare qualche test di realtà.
Più semplice è, a mio avviso, entrare in un sogno lucido dopo un microrisveglio mattutino, quando lo stato di rilassamento è ottimale ed il cervello tende a ritornare velocemente e per molto tempo nello stato di sonno REM. Per farlo, basta concentrarsi sul sogno precedente o su uno che si intende fare ed immaginare sempre più di farne parte, rilassandosi. Pian piano ci si riaddormenterà e se tutto sarà andato bene ci si ritroverà all'interno del sogno con tanto di lucidità.
1 Rilassamento progressivo
Consiste nel rilassare, una dopo l'altra, ogni parte del corpo, partendo dalla punta delle dita dei piedi alla nuca. Basta concentrarsi sulla zona, sentirla, contrarla e dopo un po' lasciarla rilassare il più possibile. Dai piedi si passa ai polpacci, alle ginocchia, alle cosce, ai genitali, all'addome, ai glutei, alla schiena, alle mani, alle braccia, alle spalle, al collo, al viso e alla testa.
Training autogeno
Ho personalmente constatato che una buona tecnica di rilassamento per la tecnica WILD è il training autogeno. Farò una breve descrizione della tecnica, che ognuno potrà personalizzare o studiare meglio su uno dei tanti libri che si trovano in giro sull'argomento. Le fasi di base del training autogeno sono 5:
ESERCIZIO DELLA PESANTEZZA
ESERCIZIO DEL CALORE
ESERCIZIO DI CALORE AL PLESSO SOLARE
ESERCIZIO DEL RESPIRO
ESERCIZIO DI FRESCHEZZA ALLA FRONTE

Vi posso garantire che dopo varie volte che effettuate questi esercizi, i risultati sono notevoli. Non ho voluto divulgarmi in questa sede spiegando ogni fase del training, ma, in generale, posso anticiparvi che si tratta nell'immaginare le varie parti del corpo e renderle più pesanti, calde o fresche. Col tempo si finisce realmente per influenzarle e per arrivare in uno stato di pesantezza e calore tali che pare non avere più un corpo. Questo è lo stato ideale per addormentarsi coscientemente.
 
 

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I FOLLETTI ITALIANI dalla A alla Z

A

Ammutandori, Ammutantori, Ammuttatori:Gracili Folletti sardi che vivono nel Logudoro, in provincia di Sassari. Abituati a combinare scherzi e burle agli uomini, ma soprattutto alle belle ragazze in età da marito, sono considerati dei veri e propri Incubi. Sono alti un paio di spanne e sulla fronte riccioluta portano un cappello rosso che non abbandonano mai. Secondo la tradizione popolare, chi riesce ad impossessarsi di uno di questi berretti potrà barattarlo con una piccola pignatta piena d'oro. Simili agli Ammutandori sardi sono gli Ammutandori che vivono in Sicilia, che però portano in testa ben sette berretti, uno dei quali è zeppo di monete d'oro.

Ana Sosana:Diffuso nella provincia di Bergamo, è uno dei tanti folletti italiani, di cui si è persa ogni traccia. Si racconta che era solito nascondersi sotto i comignoli e che si divertiva a gettare rametti e foglie secche nelle pentole dove cuoceva la polenta o dove bolliva la minestra. In provincia di Brescia questo genere di folletti è chiamato anche Ana Sonana.

AugurieFolletto della famiglia degli Augurielli che vive in provincia di Bari.

Augurielli:Folletti domestici molto popolari in gran parte dell'Italia meridionale, in special modo in Calabria, nella provincia di Catanzaro. Spiritelli paffuti con i piedi rotondi a forma di zoccolo di cavallo e un berretto rosso sulla testa riccioluta, vivono nelle case coloniche abitate da sette famiglie.
Gli Augurielli, che stando al loro nome dovrebbero portare fortuna a chi li incontra, sono molto gelosi della loro casa e, quando gli inquilini cambiano, i nuovi arrivati sono bersaglio per molto tempo di scherzi e dispetti. Gli Augurielli sono attratti da tutto ciò che luccica; quindi, per farseli amici è bene regalare loro piccoli pezzi di metallo ed oggetti di piccole dimensioni, che verranno subito nascosti in depositi segreti. Quando si scopre uno di questi depositi conviene controllare ciò che contiene: potrebbero infatti esserci anche oggetti di un certo valore.

B

Baffardello:Folletto toscano con caratteristiche simili al Linchetto. Vive vicino alle case dei contadini o alle stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria. Spiritello dispettoso, si diverte a fare complicate trecce al pelo degli animali e, in particolar modo, alle chiome delle belle ragazze.
E' talmente abile, ad intrecciare capelli impastandoli con la saliva, che è praticamente impossibile sciogliere il groviglio che ne deriva.

Barabanèn:Folletto benevolo, ma anche molto fastidioso, che vive nei pressi di Imola in provincia di Bologna. Il Barabanèn da alcuni è conosciuto anche con il nome di Cardinalèn in quanto indossa un saio rosso, molto simile a quello pretalizio dei vescovi, e un berretto del medesimo colore. Alto dai 40 ai 50 centimetri, il Barabanèn è dispettoso e impertinente e, come tutti i Folletti, ama nascondersi e spostare gli oggetti, costruire ostacoli invisibili in cui fare inciampare la gente, architettare situazioni imbarazzanti, suggerire sogni bizzarri e inquietanti e, naturalmente, di notte rumoreggiare fino a tarda ora.

Barabao:Folletto di origine veneta di cui non si hanno più tracce. Nessuna delle leggende che lo riguardano racconta perché, un bel giorno, senza nessuna ragione apparente, decise di abbandonare il mondo degli uomini. Ancora oggi, però, questa piccola creatura viene evocata dai genitori per far quietare i bambini cattivi. Le sembianze del Barabao non sono delle più rassicuranti: ha il volto brutto e irto di peli, indossa abiti vecchi e rammendati, ai piedi porta due enormi zoccoli e sulla folta capigliatura inalbera un cappello rosso a cono. Simile a un gigante in miniatura, il Barabao abitava in campagna e spesso trovava fissa dimora nelle case dei contadini. Per ricompensarli dell'ospitalità, sovente li aiutava nei lavori più duri della cura dei campi.
Il Barabao era una gran lavoratore e, se veniva trattato con il dovuto rispetto, poteva lavorare anche per giorni interi senza mai fermarsi. Al contrario, se offeso o maltrattato diventava cattivo e dispettoso. In provincia di Venezia, il Barabao è chiamato anche Baraban, mentre in quella di Treviso è chiamato Barbarù.

Barabio:Folletto molto brutto diffuso nelle Langhe e in provincia di Cuneo. Ha l'abitudine di inseguire e, grazie al suo aspetto demoniaco, spaventare i bambini che non tornano a casa prima del tramonto.

Barbariccia:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbaricciu:Vedi: Luo Barabicchou.

Barbariciu Cutel:Folletto veneto con caratteristiche simili al Barabao, solo molto più brutto e cattivo. Il Barbariciu Cutel ha gli occhi fiammeggianti, un grosso naso e in spalla porta un sacco dove mette i bambini capricciosi che cattura. Quando ha fame, con il gran coltellaccio che porta alla cintola taglia a fette le sue prede e se le mangia.

Basadone:Folletti volanti che si lasciano trasportare dalla brezza leggera del vento e, come tutte le cosiddette "creature del vento", sono quasi sempre invisibili. Il nome deriva dal dialetto trentino e significa "baciadonne". Sono spiritelli di natura benevola e solitamente trattengono i fanciulli in casa quando è imminente la bufera. Secondo la tradizione fantastico-popolare della valle dell'Adige e della Val di Non, invece, il Basadone personifica l'Ostro, il vento che soffia dal sud, e nella stessa Val d'Adige si racconta che avrebbe al suo seguito parecchi servi, brutti e buffi, con i quali scorrazza per i campi.


Beilhund:Folletto trentino caratterizzato dal fatto di non aver braccia né gambe. Il suo corpo è simile al manico di un'ascia e la testa ha forma di scure. Il Beilhund si diverte a sostituirsi all'accetta del boscaiolo e a scappare ridendo quando qualcuno tenta di usarlo per spaccare la legna. Dal carattere mutevole, come tutti i Folletti, il Beilhund può trasformarsi in una vera ascia affilata e inseguire i suoi molestatori.


Berbéch: Folletto dispettoso molto diffuso nel bergamasco. Il Berbéch insieme ai suoi inseparabili compagni, Malésen e Sblésen, combina scherzi di ogni tipo; secondo altre credenze il trio di Folletti fa parte della vasta schiera di diavoletti che ancora oggi popolano le campagne italiane.


Bérlic: Folletto dalle caratteristiche ambigue, diffuso in Val d'Aosta. Durante la notte assume la forma di un'ombra, e penetra nelle stalle rendendo la vita difficile a mucche e capre. Una volta scoperto, si fissa al soffitto sotto forma di una luna splendente.


Bobboi: Folletto decisamente brutto e cattivo che vive nel nuorese. Simile nell'aspetto al Barabio e nei comportamenti al Barbariciu Cutel, ha l'abitudine di rapire i bambini cattivi e mangiarseli.

Bragöla: Folletti che abitano la valle comasca di Cavargna. Dal carattere imprevedibile, hanno occhi piccoli e scintillanti come tizzoni ardenti, le braccia corte e sono ricoperti di peli. Sono i signori di quella gran parte del giorno che va dal crepuscolo all'alba. Anche se sono molto bravi nel nascondersi tra i cespugli, è facile scovarli seguendo i borbottii e i bisbigli che continuano a emettere. Il loro scherzo preferito consiste nel nascondersi e improvvisamente lanciarsi addosso agli incauti viandanti.
I Bragöla hanno anche l'abitudine di assumere la forma di palla pelosa e lasciarsi scivolare lungo i pendii della valle. Un'altra loro cattiva abitudine consiste nell'intrufolarsi nelle case per rubare castagne e latte. I Bragöla non sopportano le meschinità umane; al contrario, sono disponibili ad aiutare nei lavori dei campi le persone che ritengono simpatiche e che lasciano pronte per loro la falce insieme a un poco di cibo.

Bügn: Creatura fantastica, molto simile ad un Folletto, che solo pochi sventurati hanno visto. Solitamente il Bügn abita nei laghi, nei fiumi e nelle pozze di acqua stagnante della provincia di Mantova. Il Bügn si manifesta quando vengono gettati dei sassi nell'acqua e, solo allora, si può scorgere a malapena la sua bocca irta di denti.

C


Cà di Bragöla: Secondo la tradizione della Val Cavargna, il grande roccione bianco che domina il sentiero che porta a Tavagnago è considerato l'abitazione dei Folletti Bragöla. Ai più fortunati può capitare, nel primo mattino, di vedere stesi ad asciugare, sotto la Cà di Bragöla, dei piccoli rettangoli di stoffa bianca: sono i pannolini dei bragoletti che le mamme hanno steso ad asciugare.
Calcaròt: Feroce Folletto notturno, molto vicino alla specie degli Incubi. Vive in Veneto e nell'Alto Adige.
Il Calcaròt e praticamente invisibile e nessuno è mai riuscito a descriverlo. Di lui si sa solo che si diverte a turbare il sonno dei dormienti sedendosi sul loro petto.

Calcatrapole: Folletto notturno, parente del Calcaròt, che vive nelle campagne del veronese e del bresciano

Calcaveggh: Folletto notturno, simile agli Incubi, molto diffuso nella Valle Anzasca e nella provincia di Novara.

Calcutt: Folletto friulano fastidioso come gli Incubi.

Carcaveja: Folletto piemontese che ha tutte le caratteristiche degli Incubi. Non si hanno, però, notizie certe della sua attuale sfera d'azione.

Chiusini: Sono dei buffi Folletti conosciuti nel Senese che arrivano la sera nelle case a far chiudere gli occhi ai bambini capricciosi che non vogliono addormentarsi. Probabilmente il nome deriva da questa bizzarra attività.

Cialciut: Creatura errante della notte, conosciuta in Veneto e in Friuli, piccola e ricoperta di peli ispidi. Come tutti gli Incubi turba il sonno degli uomini sedendosi sul loro petto.
Il Cialciut, secondo alcune leggende, sarebbe una specie di vampiro che succhia il sangue a chi sorprende addormentato sul ciglio delle strade.

Ciappin: Folletto diabolico che imperversa in Lombardia e Piemonte

Crocchia-Ossa: Repellente nano notturno che nei tempi antichi era facile incontrare accanto ai patiboli o ai margini dei campi di battaglia. Oggi questa razza degenere di nani, come molte altre genie di Folletti e di esseri fatati, ha abbandonato il mondo degli uomini per sprofondare nel sottosuolo dei cimiteri. Si dice che il Crocchia-Ossa scavi gallerie interminabili, anche di parecchie centinaia di chilometri, collegando tra loro diversi cimiteri della regione dove dimora. Il Crocchia-Ossa si nutre di cadaveri e di vipere, e dal loro veleno ricava un distillato, tanto inebriante, quanto schifoso al palato.

Crüsc: Piccoli Folletti di indole benevola diffusi soprattutto sulle Alpi Lepontine. Chiamati anche Ometti, sono alti più o meno come un bambino di tre anni, hanno le dita dei piedi accavallate e sono molto forti. Amano rubacchiare nelle dispense degli alpeggi, ma spesso in cambio del cibo lasciano monete o pezzi d'oro. Come tutti i Folletti sono molto permalosi e possono arrabbiarsi per un nonnulla.
Per non incorrere nella loro ira basta fingere di non vederli, l'indifferenza è sempre la migliore arma per liberarsi dei Folletti dispettosi.

Cules: folletto piemontese che ha le sembianze di una fiammella danzante. Spesso è considerato uno degli aspetti che assume il Servan.

Cuscu: Folletto calabrese particolarmente maligno.

Derscialet: Folletti notturni che amano aggirarsi per i boschi delle Alpi della Svizzera italiana. Come tutti i Folletti simili agli Incubi, amano entrare furtivamente nelle case degli uomini e sistemarsi sulla pancia degli ignari dormienti. In questa anomala posizione, premendo con tutte le loro forze all'altezza dello stomaco, provocano sogni angosciosi e impediscono una corretta e distesa digestione.

E

Encof: Singolari Folletti notturni dalle sembianze femminili.
Si racconta (pochi lo fanno ad alta voce) che amano aggirarsi nelle campagne con il favore dell'oscurità, per combinare scherzi terribili agli uomini che hanno la malaugurata sorte di incontrarli. Lo scherzo consiste nel provocare terribili incubi ai dormienti. L'Encof può vantare solo pessime azioni; talvolta ostruisce il condotto del fumo per asfissiare i contadini con l'ossido di carbonio prodotto dalla combustione del legno. Il cibo di cui si nutre è quello della fattoria dove compie le sue malefatte. Apprezza soprattutto i dolci appena sfornati. Talvolta gioca brutti scherzi anche a cavalli e asini, evitandone accuratamente gli zoccoli.

Esprit Follett: Diffusa genia di Folletti abitanti della Val d'Aosta e del sud della Francia. Su di loro è viva una curiosa tradizione popolare: si racconta che in particolari periodi dell'anno, durante le bufere più violente, le stalle vengano assalite da questi spiriti Folletti che si divertono a liberare le mucche e a farle correre sotto la pioggia fino a condurle in luoghi lontani, di cui non è dato sapere l'esatta locazione, per riportarle poi nelle stalle dopo qualche ora; altre volte si limitano a mungerle e a rubare il latte.

F


Fajetti: Folletti molto simili nelle abitudini alla famiglia degli Augurielli. I Fajetti sono diffusi in tutta la Calabria e sono assidui frequentatori delle cantine e dei solai delle case di campagna. Approfittando del favore dell'oscurità, penetrano nelle case e si divertono a procurare un frastuono assordante. Talvolta si dilettano a nascondere gli oggetti nei posti più disparati, tanto che risulta un vero problema ritrovarli. Sono soliti prendersela con le ragazze, ma bisogna far finta di nulla per fare in modo che il Folletto, non divertendosi, vada in cerca di un'altra vittima.

Fantasima: Folletto dispettoso dall'aspetto di una scimmia pelosa; questa bizzarra creatura entra furtivamente di notte nelle abitazioni per sedersi con violenza sulle pance degli uomini e provocare ai poveri malcapitati terribili incubi.
Farfarelli: Folletti alti 40 centimetri e diffusi nella tradizione popolare dell'Italia del centro-nord. Le dimensioni dei loro discendenti si sono ridotte con il passare del tempo a quelle di un maggiolino. I suoi vestiti ben fatti e fastosi del passato sono ormai ridotti a miseri stracci; il Folletto Farfarello non ha mai voluto dimenticare il proprio nobile passato. I Farfarelli sono di indole coraggiosa fino alla temerarietà; un tempo litigiosi e fracassoni, oggi sono divenuti taciturni e solitari. Entrano in casa e bevono tutta la birra che trovano nel frigorifero e come ringraziamento per l'ospitalità ricevuta, spalmano il burro sui gradini delle scale.

Faunet:Poco diffusa genia di Folletti dei boschi, i Faunet sono molto popolari o meglio lo erano, poiché sono quasi tutti estinti. Sono di piccole dimensioni, alti poco meno di 30 centimetri, hanno due orecchie assai appuntite e un gran ciuffo di capelli sulla fronte, sono velocissimi ed è molto difficile incontrarli poiché si accorgono della presenza dell'uomo anche a grande distanza. E' possibile, tuttavia, trovarseli di fronte lungo un sentiero e, in questo caso, converrebbe fingere la massima indifferenza e proseguire il cammino con grande naturalezza: questo è l'unico modo di evitare i loro scherzi.

Foleto Marin:Folletto dalla natura maligna diffuso lungo la costa triestina. La caratteristica principale è quella di divertirsi a stracciare le vele dei natanti dei pescatori che si trovano in mare aperto durante un fortunale e di rovesciare le barche provocando tremende ondate. Non tralascia di scatenare violente trombe d'aria sulle campagne vicine alla costa, proprio mentre i contadini rincasano al tramonto dopo aver seminato. Piccolo e brutto emana un agretto odore di salsedine.

FollatNei pressi di Pinerolo vive una piccola genia di Folletti che ama fare scherzi alle fanciulle delle locande. I Follat non amano farsi vedere dagli altri esseri umani e prediligono nascondersi sotto le gonne delle donne per spiarne le gambe.

Folletti del Lanternino:Nome immaginario con cui vengono talvolta chiamati gli spiriti collegati al fenomeno dei fuochi fatui o, molto raramente, legati al fuoco di Sant'Elmo. Sono detti anche: Spiriti, Nani del Lanternino, Omini del Lanternino, Fiammette, Fiammella sacra ecc.

Folletto dei Muschi:Normalmente quando si frequentano i boschi si è poco attenti alle creature che li abitano. I Folletti dei Muschi hanno dimensioni microscopiche, alcuni sono erbivori, altri insettivori e altri ancora carnivori. Sognatori e cupi, si ritrovano attorno agli alberi più antichi dei boschi in cui abitano per ascoltare le voci della natura e osservarne l'evolversi in religioso silenzio.

Fràgoa:Anche questa variante di Folletto notturno ama intrufolarsi durante la notte nelle case degli ignari contadini per provocare incubi e indigestioni. E' diffuso nella fantasia popolare della Toscana.

Fuddettu:Folletto legato alla tradizione popolare di Reggio Calabria. Ha le caratteristiche dei Folletti italici, con in più una lunga barba, solitamente bianca. Il tipico Fuddettu è ghiotto d'uova di gallina, molto fresche, che ruba nei pollai. Ama farsi trasportare sulla groppa dei ranocchi e giocare con i bambini che dormono ponendoli nelle posizioni più strane, mettendoli a dormire in terra, oppure sotto il letto. Conosce il sito di tesori dimenticati e non vuole che si sparli di lui, altrimenti si vendica con un'infinità di estenuanti scherzi, che talvolta raggiungono spaventosi eccessi. Inoltre, si diverte a scambiare il contenitore del sale con quello dello zucchero, dell'olio con l'aceto, del lardo con la marmellata e anche la cioccolata con gli escrementi di mucca.

G

Gaguro:Bizzarro Folletto della tradizione marinara. Ha una struttura minuta e la faccia nera. Orribile a vedersi, ama saltellare e sgambettare sulle imbarcazioni dei pescatori.

Gambarétol:Folletti legati alla tradizione popolare del Veneto, quella dei Gambarétol è una specie che vive nella valle del Biòis. Sono piccoli esseri deformi, completamente vestiti di rosso e vivono prevalentemente vicino a foreste di conifere; sono molto curiosi e trascorrono il tempo a spiare gli uomini. Amano inoltre rubare gli attrezzi di lavoro agli ignari contadini durante la semina dei campi; l'unico modo di evitare gli scherzi di questi ilari Folletti, è quello di fingere la massima indifferenza e dare loro a voce alta dello stupido.

Gambastorta:E' un bizzarro Folletto diffuso nelle campagne bergamasche dall'aspetto minuto e dal corpo tozzo e peloso; gli occhi sono piccoli e rossicci; il viso è rugoso e lo sguardo pieno di malizia. Si diletta a nascondere gli oggetti delle giovani donne e durante la notte fa tintinnare i vetri delle case. Ogni tanto agita catene sui tetti spostando le tegole. Il Folletto Gambastorta è chiamato così per il suo tipico andamento sbilenco.

Ghignarelli:Benevoli Folletti che amano far divertire i bambini con i più disparati giochi. Si mantengono quasi sempre in stato d'invisibilità, per questo motivo è impossibile descriverne le fattezze fisiche. Si racconta che solo pochi bambini siano riusciti a vederli completamente, ma una volta cresciuti ne abbiano dimenticato l'aspetto.

Giosalpino:E' un Folletto che dimora nelle vicinanze di Lucca e che vive divertendosi ad assumere le sembianze più originali e strampalate. Questo simpatico Folletto a volte diventa un foglio di carta che si lascia trasportare dal vento o una pietra ferma sul ciglio di una strada; più spesso è un palo di attracco lungo i fiumi e coloro che incautamente vi legano la barca finiscono per trovare l'imbarcazione in mezzo alla corrente. Il Giosalpino, Folletto burlone, vive lungo la costa tirrenica nella macchia mediterranea, alcune volte si spinge anche nell'interno; durante le notti di luna piena ama ballare illuminato dalla fredda luce argentea.

Gottwjarchi:Curioso Folletto dispettoso, ma di indole buona, custode di inaccessibili tesori nascosti. Non ama essere riconosciuto e, quindi, qualora lo si scorgesse, bisogna far finta di niente per riuscire a passare indenni da scherzi e bizzarrie. Ha l'aspetto di un nano rugoso e le dimensioni di un bambino; inoltre, ha i piedi palmati e rivolti al contrario.

Grandinili:Folletti che amano lasciarsi trasportare dal vento. Dei loro usi e costumi non si conosce nulla perché si sono estinti nelle tradizioni popolari della Toscana.

Guehillon di Loo:E' un Folletto benevolo e molto simpatico, che vive in Piemonte. Il Guehillon di Loo è vestito con una tunica rossa tutta rammendata e indossa un cappellino a cono dello stesso colore. Spesso lo si sente ridere di gusto quando ci sono gruppi di mucche al pascolo, anche perché si ritiene un provetto mandriano.

H

Hausgeister:Folletti domestici diffusi nell'Alto Adige. Il loro nome significa "spirito della casa". Gli Hausgeister sono bonaccioni e dei gran lavoratori e passano gran parte della loro giornata a mettere in ordine la casa e le stalle. Ma se vengono offesi o provocati ne combinano di tutti i colori.

I-J

Incubi o Inui:Impropriamente chiamate Folletti della notte, queste creature notturne non sono altro che demoni caratterizzati dall'abitudine di turbare nei modi più diversi il sonno degli uomini. Alcuni sono soliti sedersi sul petto delle persone addormentate e provocare incubi terribili. Altri, come dei vampiri, amano rubare il respiro ai bambini e agli anziani. Altri ancora invece si limitano a praticare ogni tipo di scherzo. Nell'antica Roma l'Incubo era un'entità soprannaturale custode di tesori e ricchezze nascoste.

Juffri:Il Folletto Juffri vive negli angoli delle strade cittadine. Si diverte a tendere trabocchetti ai passanti ignari della sua presenza. Solitamente invisibile ai più, talvolta si materializza e inizia a parlare molto velocemente facendo perdere l'orientamento al passante. Le vittime di questa ipnotica chiacchiera non si rendono più conto del trascorrere del tempo e solo quando il Juffri smette di parlare si accorgono che, invece di minuti, sono passati giorni. Dorme gran parte della giornata e si nutre principalmente di uva e mandarini senza semi. Il volto è sempre sorridente e i capelli sono arruffati a riccio.

K

Karket:Razza poco diffusa di Folletti che derivano direttamente dagli Incubi dell'antica Roma. I Karket vivono nel circondario di Biella e in provincia di Vercelli nascosti in piccole grotte sulle pendici delle montagne. Poiché, a quanto si dice, hanno i piedi a forma di zampa d'anatra, e si vergognano molto di questa malformazione, non amano mostrarsi agli occhi dell'uomo. Come gran parte delle razze del Piccolo Popolo anche loro amano danzare alla luce fredda della luna.

L

Lauri:Pittoresca tribù di Folletti pugliesi diffusa principalmente nella provincia di Taranto. I Lauri sono spiritelli domestici alti fino a 30 centimetri, gradevoli e proporzionati che assomigliano a bimbi di due o tre anni. Hanno gli occhi lucenti e neri, i capelli dolcemente arricciati e un sorriso malizioso sempre pronto. Sono vestiti con una piccola tunica di velluto rosso e hanno sul capo un berrettino a cono dello stesso colore. Questi folletti sono decisamente burloni e dispettosi, specialmente durante la notte. Dopo il tramonto infatti si divertono a legare le code e le criniere dei cavalli in un groviglio di nodi indissolubile, oppure a strappare via di colpo le coperte ai bambini mentre dormono, o ancora ad arruffare i capelli alle ragazze graziose. Si dice che talvolta i Lauri appaiano alle persone e domandino loro se desiderano una pentola di monete d'oro o un cesto di carbone. Ovviamente, per ottenere questa preziosa pentola, occorre rispondere che si preferisce il carbone: dispettosi come la maggior parte dei Folletti, infatti, i Lauri fanno il contrario di quel che si dice. Tutti i Lauri amano alla follia gli animali anche se spesso e volentieri li sottopongono ad ogni sorta di scherzi.

Lauro:Folletto decisamente dispettoso e amante del caos. Si diletta a intrecciare in maniera indissolubile le code e le criniere dei cavalli e come gli Incubi usa sedersi sul petto degli uomini addormentati per trasmettere paure e angosce e render loro difficile il sonno. Il Lauro vive nell'Italia meridionale ed è per questo che la sua pelle appare sempre abbronzata. Il corpo è mingherlino, ma ben proporzionato, e i capelli sono ondulati e corvini. Curioso e amante degli scherzi, ama assumere l'aspetto di cane, lupo o gallo. Ma poiché non si separa mai dal suo berrettino rosso è facile scoprire l'inganno. Pigro come nessun altro Folletto, ama gli animali e si prende cura di loro con passione ma evita scrupolosamente ogni tipo di lavoro domestico. Alcune vecchie dicerie raccontano che il Lauro ha il potere di ridare la verginità alle donne che l'hanno perduta, qualunque sia la loro età.

Linchetto:Folletto diffuso in Toscana. Nel 1897 G. Giannini nel suo "Canti popolari della montagna lucchese" lo descrisse così: "...E' uno spirito allegro e bizzarro che si nasconde nei tini al tempo della vendemmia, arriccia i crini ai cavalli e si prende il gusto di bussare la notte alla porta di quelli che dormono, spingendo alle volte lo scherzo al punto di entrare nella camera da letto e di buttare per terra le lenzuola o di mettersi a sedere sul petto dell'ignaro dormiente, impedendogli di respirare. In questo caso bisogna levarsi e andare a mangiare in un cantuccio un poco di pane e di formaggio facendo al tempo stesso i propri bisogni e pronunciando la frase: "alla faccia del Linchetto mangio e caco questo cacetto". Pare che il Folletto, di fronte a un simile oltraggio, se ne vada via offeso e sdegnato proferendo insulti e minacce di ritorsione verso l'incauto".

Luo Barabicchou:Folletto che vive in Piemonte, in particolare nelle province di Torino e Cuneo. Il nome deriva dalla curiosa barbetta caprina che porta sul mento; la sua predilezione per lo spaventare i bambini lo annovera tra i Folletti più dispettosi e cattivi della regione. Come tutti gli esseri incantati della sua stirpe, cambia repentinamente umore, trasformandosi in un buon compagno di giochi per bambini in tenera età.

M

Maget:Folletti della Valtellina. Abilissimi minatori, lavorano indefessamente in profonde miniere d'oro. Una volta estratto questo prezioso metallo, lo nascondono in luoghi sicuri e irraggiungibili dall'uomo. Infatti giudicano l'uomo troppo avido per meritarsi questi tesori della natura. I Maget sono molto permalosi e quando l'uomo li scorge sono molto abili nel far perdere le loro tracce. Quando nevica abbondantemente provocano pericolosissime valanghe quasi sempre all'origine di ingenti danni a cose e, in diversi casi, anche a persone. I Maget però non sono malvagi e cercano sempre di evitare che questi disastri facciano vittime tra gli esseri umani.

Malésen.Folletto dispettoso, molto diffuso nel bergamasco, compagno di scherzi del Berbéch e dello Sblésen.

Mamucca:Folletti che vivono nel circondario di Castroreale, vicino a Messina. I Mamucca sono abilissimi nel nascondere gli oggetti di casa. Quando prendono di mira un essere umano, fortunatamente succede di rado, lo fanno con tale accanimento da costringerlo a cercarsi una nuova casa. L'unico sistema per farli desistere è quello di fingere la massima indifferenza. Anche questa razza di Folletti ha un carattere decisamente incostante.

Manteillons:Singolare razza di Folletti che non ha eguali nel mondo del Piccolo Popolo e che vive sulle irraggiungibili cime innevate del Monte Bianco. I Manteillons sono strani esseri senza gambe e indossano un ampio mantello che nasconde la loro anomalia fisica. Naturalmente, come ogni Folletto che si rispetti, anche loro sono soliti infastidire i valligiani con ogni genere di scherzo: saccheggiano senza ritegno le dispense, legano le mucche a due a due per la coda, strappano le coperte dai letti, schiaffeggiano sonoramente i poveretti che dormono della grossa. Creature notturne per eccellenza, si divertono a rompere i vetri delle finestre delle case in cui trovano le luci accese. Tempo fa i Manteillons erano soliti frequentare, spostandosi dall'uno all'altro con il favore delle tenebre, i rifugi di montagna nei dintorni di Aosta e se per caso incontravano un uomo si trasformavano in esseri feroci e terribilmente pericolosi.

Marrauchicchi:Folletti tranquilli e amici dell'uomo (ben volentieri lo aiutano nei piccoli lavori domestici) che abitano sulla costa jonica della Calabria. I Marrauchicchi hanno piccoli occhi ardenti color vermiglio e indossano un cappuccio rosso da cui non si separano mai. Secondo la tradizione popolare questi Folletti conoscono tutti i luoghi dove nel passato sono stati sepolti tesori e pignatte piene di monete d'oro. Per farsi confidare queste informazioni occorre rubargli il berrettino rosso che portano sul capo (azione molto difficile in quanto i Marrauchicchi sono più rapidi di una lepre e capaci di nascondersi nei buchi più inaccessibili) e minacciarli di non renderglielo mai più.

Marrauchini:Folletti calabresi che abitano i monti della Sila. Sono creature minute e di aspetto gracile vestite con una piccola tunica nera da monaco completa di cappuccio. Per sopravvivere si sono ridotti a rubare galline nei pollai.

MassariòlVicini ai Salvanelli, sono diffusi principalmente in Veneto.
I Massariòl sono alti 30 centimetri, sono vigorosi e dall'aspetto tracagnotto, hanno il volto rubicondo e gioviale e portano sempre un cappuccio verde ben calato sopra la fronte. Durante il periodo della semina, e talvolta anche durante il raccolto primaverile, organizzano alle spalle degli ignari contadini scherzi fastidiosissimi. Spesso seguono i pastori e le greggi dando del filo da torcere ai cani che accompagnano le bestie al pascolo. A volte si introducono nelle stanze da letto dei giovani sposi e dopo essersi ben nascosti dietro i mobili disturbano le loro notti d'amore.

Mazarûl:Folletti tranquilli e golosi diffusi in Veneto, sono parenti stretti dei Massariòl. Voraci e insaziabili i Mazarûl adorano le grandi abbuffate a base di insaccati e maccheroni al sugo.

Mazzamorelli:Agguerriti Folletti che vivono nelle campagne circostanti Macerata. Creature notturne, assomigliano a delle piccole scimmie pelose e sono all'origine di quei fastidiosi rumori che animano le case di campagna. Il loro nome deriva dallo spagnolo "mazziquin", un termine arabo con il quale erano chiamati i geni.

Mazzamureddi:Folletti sardi molto simili, nei comportamenti, agli Augurielli. Una leggenda racconta che fino ad oggi un solo ragazzo è riuscito a divenire loro amico e a farsi condurre dov'era sepolto un tesoro. In cambio di questa inaspettata ricchezza i Mazzamureddi vollero però una corona del rosario.

Mazzaròt di Bòsc:Piccolo Folletto dall'aspetto un po' selvaggio e ribelle.
Il Mazzaròt di Bòsc ha il pelo, la pelle e i vestiti completamente rossi, e la sua statura raggiunge i 50 centimetri. Calza zoccoli di legno grezzo e vaga per i boschi, armato di mazza di legno, spaventando gli animali e i viandanti. Quando è molto arrabbiato o nervoso ha la particolare abitudine di colpire con la sua mazza tutte le pietre che incontra. Questo permette di sentirlo arrivare ed evitare così di incontrarlo. Il Mazzaròt di Bòsc non ha un carattere molto docile ma, in fondo, non arreca molti danni all'attività degli uomini. Anzi, passa la maggior parte del suo tempo a ripulire i sentieri dai rami secchi e dagli sterpi.

Mercanti:Folletti siciliani dalla statura tarchiata e la barba folta caratterizzati da una particolarità agghiacciante: la parte posteriore del loro corpo è cava. Anche i Mercanti come tutti i Folletti del sud portano il classico berrettino rosso. Solo che il loro ha un grosso fiocco al suo apice. Parsimoniosi, possiedono tesori di valore inestimabile costituiti da pezzi d'oro foggiati a forma di piante e animali esotici. Come sottolinea il loro nome amano commerciare e per questo, una volta l'anno, durante il periodo natalizio, si incontrano in un luogo nascosto e danno vita a un mercato dove vengono esposti tesori di rarissima bellezza. Gli umani che riescono a scoprire dove si tiene questo mercato possono acquistare oggetti molto preziosi a prezzi ridicoli.

Monacello:Folletto scherzoso e burlone dalle fattezze identiche ai Monacielli diffuso nelle regioni dell'Italia meridionale. Nel "Pragmatica de locato et conducto" (una raccolta delle leggi e delle consuetudini che regolavano gli affitti delle case pubblicato a Napoli nel 1587) vi è un intero articolo di legge dedicato ai Monacelli in cui si dice esplicitamente che qualora il locatario venisse assalito dagli spiritelli maligni chiamati Monacelli, gli è permesso abbandonare l'abitazione senza il pagamento della pigione.

Monachicchio:Folletto lucano molto simile al Munaciello.

Monachidd:Vedi: Munaciello.

Monachieddi:Vedi: Marrauchini.

Monachiello:Vedi: Munaciello.

Monacidd:Folletto molto diffuso nella provincia di Bari. Il Monacidd è chiamato anche monaco-uccello e si crede sia capace di provocare la pioggia. Il Monacidd ha la stessa radice etimologica del Munaciello.

Monacielli:Paffuti e rubicondi Folletti semicalvi con l'occhietto vispo e cerchiato di blu. Una volta insediati in una casa fanno un tale baccano da costringere gli inquilini ad andarsene. Conosciuti anche come i guardiani dei tesori, questi Folletti passano trecento giorni all'anno vegliando su tesori sepolti e miniere abbandonate. Nei rimanenti sessantacinque giorni scorrazzano su e giù per l'Italia, la Grecia e qualche volta la Svizzera.

Monaci Folletti:Folletti conosciuti soprattutto in Calabria. Dispettosi e burloni come tutti i loro parenti hanno però una peculiarità che molti invidiano loro: possono trasformarsi in gatti. Così trasformati, durante le ore notturne, vanno a sedersi sul petto di chi dorme provocandogli sogni angosciosi. I Monaci Folletti preferiscono vivere nelle case dei poveri e pur aiutandoli non sono mai degli ottimi coinquilini. Infatti oltre al loro aiuto regalano sonni infelici. Ogni Monaco Folletto possiede una pignatta piena d'oro da cui non si separa mai e che solitamente nasconde dentro un vecchio muro o sotterra vicino a un albero in un luogo solitario. I Monaci Folletti sono particolarmente avidi e difficilmente se la lasciano portare via. L'unico momento per derubarlo è quando segue i suoi padroni di casa verso la loro nuova dimora. Attenzione però: il Monaco Folletto è vendicativo, soprattutto la notte.

Morkies:Folletti diffusi in Alto Adige, i Morkies sono creature solitarie che amano vivere nei boschi. Per tenere lontano gli uomini dalle loro case sono soliti trasformarsi in radici rinsecchite o in rami secchi e contorti, e appostarsi lungo gli stretti sentieri di montagna fissando con occhi inquietanti i viandanti. Questi non riconoscendo i Folletti nascosti tra la vegetazione, si sentono a disagio e si allontanano il più velocemente possibile. Secondo altre tradizioni orali i Morkies sono esseri fantastici molto simili ai Fauni, ma con lo sguardo sempre fisso nel vuoto.

Munaciello:Folletto pugliese curioso e dispettoso che deve il suo nome al saio da monaco che indossa. In genere è piuttosto benevolo verso gli uomini, ma il suo aiuto cessa nell'istante stesso in cui un uomo svela i suoi poteri magici. In Calabria è chiamato Monachiello o Monachidd. Come molti suoi simili è attratto in modo maniacale dall'oro e custodisce gelosamente una pignatta piena di tesori.

APPROFONDIMENTI SUL FOLLETTO MUNIACELLO

Il Muniacello è un piccolo folletto vestito da monaco che gioca al lotto ed è molto servizievole, ma ha un atteggiamento diverso in base alla simpatia che prova per gli abitanti della casa, se gli sono simpatici il muniacello è servizievole in caso contrario è dispettoso.Lascia delle monete al suo passaggio per ripagare forse le persone che si spaventano davanti alla sua apparizione e per le donzelle con cui ama concedersi confidenze inappropriate.

'O Munaciello

Il muniacello lo ritroviamo a Napoli, in una leggenda popolare molto nota è descritto come un folletto dispettoso e bizzaro, un demonio cattivo e due teorie accompagnano la nascita del mitologico folletto con fibbie d'argento nelle scarpe e berretto:

TEORIA 1:anno 1445, regno Aragonese.

La figlia di un ricco mercante di stoffe Caterinella Frezza, si innamora di un garzone Stefano Mariconda, amore che non può essere vissuto secondo i canoni dell'epoca e quindi è un amore che finisce tragicamente con l'assassinio di Mariconda e la segregazione di lei in un convento dove dà alla luce il figlio del loro amore che però nasce deforme.Il figlio di Caterinella Frezza e Stefano Mariconda, è adottato dalle suore del convento che gli cuceranno una veste come quella dei monaci e per le strade di Napoli verrà chiamato "lu munaciello" a cui venivano attribuiti poteri magici.

TEORIA 2: Il muniacello poteva essere l'antico gestore dispettoso dei pozzi d'acqua, che poteva entrare facilmete nelle abitazioni attraverso i cunicoli sotterranei e fare dispetti agli abitanti.

'A Bella 'Mbriana

'A Bella 'Mbriana detta anche Meriana o 'Mmeriana è l'opposto del muniacello, protegge dal muniacello stesso, descritta come una bella donna, una fata, per lei in casa deve sempre esserci una sedia libera, in caso contrario lei se ne andrà e non donerà agli abitanti della casa la protezione contro il muniacello.

N

Nani del Ghiaccio:Creature misteriose, chiamate anche Eismandl, che dimorano in Alto Adige. Alti circa 40 centimetri hanno l'aspetto di piccoli vecchi barbuti e sono caratterizzati da un cappello a larga tesa. I Nani del Ghiaccio vivono nel più tranquillo isolamento, incuranti delle tormente, delle valanghe e delle tempeste di vento. Abitano nei cunicoli che scavano nei ghiacciai e in questi veri e propri labirinti custodiscono immensi tesori.

Nani del Vino:Chiamati anche Nörgel, hanno pressappoco le stesse caratteristiche fisiche dei Nani del Ghiaccio e vivono nelle valli dell'Alto Adige fin dai tempi in cui Noè vi portò la vite. Allegri e di compagnia, amano cantare e ballare e partecipare alle bevute che caratterizzano il periodo della vendemmia. E' facile incontrarli mentre, completamente ubriachi, dormono vicino alle cantine o nei prati circostanti le vigne.

Nani Minatori:Simili ai Nani delle Montagne del resto d'Europa, questi che dimorano in Alto Adige, secondo alcune tradizioni locali, a volte sono scambiati per i fuochi fatui dei cimiteri.
(Vedi: Ometti).

O

Ometti:Questo è uno dei tanti nomi che vengono attribuiti a dei nani che vivono nelle valli dell'Alto Adige. (Nani Minatori). La tradizione popolare alto atesina racconta che Dio creò queste particolari creature perché i monti erano aridi e scarsamente abitati. E, poiché in queste montagne vi erano immense ricchezze, ecco che gli Ometti furono plasmati per raccogliere e lavorare tali straordinari tesori. Molto somiglianti all'uomo, generalmente gli Ometti si fanno vedere solo nei luoghi dove abbonda l'oro o l'argento e la loro presenza è sempre considerata di buon auspicio. Qualcuno li chiama anche Monaci della Montagna a causa del piccolo saio marrone che indossano durante la lavorazione dei metalli estratti. Degli Ometti si parla in un antico testo di G. Agricola - "De animantibus subterraneis" - pubblicato intorno al 1550 a Basilea. Agricola scrive che comparivano davanti ai minatori uomini vestiti come loro e si mettevano a giocare; ballando, ridendo, facendo smorfie e sberleffi e spesso lanciando sassolini ai lavoranti. Altri autori raccontano che gli Ometti, durante i mesi estivi, mettevano all'ingresso delle caverne una scodella con dentro qualche moneta, oppure qualche pietra pregiata in modo che i pastori potessero sostituirla con del latte. Oggi degli Ometti si è persa ogni traccia, anche se in provincia di Novara, in Val Cannobina, vive una razza molto affine a quella degli Ometti (Vedi anche: Sanguanelli, Crüsc.).

Omino della Rena:Esserino notturno che, secondo la tradizione senese, fa addormentare i bambini capricciosi. Ci riesce grazie a un espediente poco grazioso: lanciando nei loro occhi un pizzico di sabbia per costringerli a chiuderli. Non sempre il bambino si addormenta felicemente, anzi, spesso scoppia in lacrime per il troppo bruciore. Questa creatura è anche conosciuta con il nome di Sabbiolino. (Vedi anche: Omino del Sonno).

Omino del Sonno:E' un piccolo Folletto che si aggira per le campagne durante le ore notturne. Indossa un cappello a cilindro e penetra nelle case di campagna attraverso i muri. Con se porta sempre un sacchetto di sabbia che non si esaurisce mai. La sabbia gli serve per lanciarla a pizzichi negli occhi dei bambini che non vogliono dormire o stentano a prendere sonno. E' conosciuto un po' ovunque nella nostra penisola, ma soprattutto al nord dove è chiamato Sabbiolino.

P


Papòlo:Piccolo Folletto domestico che vive nella zona di Massa Carrara. Predilige abitare nelle soffitte delle vecchie case coloniche abbandonate, nascosto sotto le travi di legno e negli angoli più reconditi delle polverose mansarde . Folletto molto ordinato e pignolo accudisce con estrema precisione l'ambiente dove vive e si considera il vero padrone di quel luogo. Se qualcuno osa scacciarlo o prova soltanto ad importunarlo è capace di scatenare una terribile rappresaglia a base di scherzi molto pesanti.

Pavarò:Folletto decisamente maligno e orrendo a vedersi. Il suo nome deriva da "pavor" - paura - e ha aspetto assai poco rassicurante: la testa simile a quella di un grosso cane, con occhi color vermiglio che lanciano bagliori di fuoco, denti di ferro e bocca enorme. Le unghie sono artigli simili a quelli del nibbio e in più è dotato di una coda saettante che somiglia ad un serpente. Questa creatura abita preferibilmente nei campi appena seminati a fagioli o a fave e infatti vive solo per incutere terrore e spavento ai ragazzini che calpestano impunemente i terreni coltivati. Il Pavarò è vestito di stracci che ruba agli spaventapasseri e indossa un cappellaccio largo di paglia intrecciata. I Pavarò portano sempre con loro un falcetto acuminato che usano per colpire con violenza le gambe dei curiosi che entrano nel campo seminato.

Palendròns:Folletto diffuso in Lombardia ha delle abitudini decisamente discutibili. Passa la maggior parte del tempo nascosto o in uno stato di invisibilità completa che gli permette di stuzzicare gli ignari viandanti.

Pesàntole:Razza di Folletti legata alla tradizione popolare della penisola istriana. Sono creature piuttosto maligne che provocano danni a non finire alle coltivazioni e alle case coloniche dei contadini. Amano anche entrare, durante la notte, nelle abitazioni allo scopo di impedire agli uomini di vivere sonni tranquilli.

Pisano:Vedi: Chiusini.

Q

Quagg:Folletto notturno del bresciano. Piccolo e terribilmente dispettoso, si diverte ad affliggere le persone assopite con grida e scherzi insopportabili. Talvolta si siede sul petto dell'ignaro dormiente rubandogli il respiro e provocandogli degli incubi incredibili. Per allontanarlo bastano dei semplici scongiuri o degli amuleti. In alcune zone si usava infilare sotto al letto una croce di Sant'Andrea.

Rurel:Simpatico Folletto abitatore dei passi alpini, vive sulla catena dolomitica nella zona del fiume Brenta. Amico della gente che visita le sue montagne, aiuta i turisti che si smarriscono lungo i sentieri. Amico degli animali e dei contadini il Rurel di solito è invisibile e assiste a ogni mungitura badando a che nulla vada storto. Quando le bestie sono agitate e irrequiete, è sufficiente che il Folletto si metta vicino a loro, rimanendo sempre invisibile, perché si calmino all'istante.

Sabbiolino:Vedi: Omino del Sonno.

Salbanelli:Folletti piuttosto maligni, diffusi in Veneto e in Emilia, non hanno nulla a che vedere con la stirpe dei Salvanelli, simili nel nome, ma dal carattere completamente diverso. I Salbanelli sono soliti ipnotizzare le loro vittime per indurle a commettere le azioni più strane e impensate. Alti poco meno di un metro, questi folletti hanno un testone enorme e le mani e i piedi sono grandi e deformi. I capelli, grigi e ricci, scendono selvaggi fin sulle spalle e formano un tutt'uno con la barbaccia che gli cresce fitta sul viso. Il petto è villoso ed emana un cattivo odore. Gli occhi sono due piccole fessure che celano uno sguardo acuto e penetrante. Decisamente brutti a vedersi, i Salbanelli se ne vanno in giro completamente nudi. Solo nei mesi invernali indossano piccole tuniche rosse rotte e sdrucite. I Salbanelli non amano parlare e comunicano fra di loro soltanto con rudimentali gesti delle mani. Di tanto in tanto lanciano stridule risate in grado di provocare danni all'apparato uditivo dell'uomo.

Salvanelli:Folletti alti 70-80 centimetri, di corporatura snella e scarna, hanno una pelle irsuta e coperta da una fitta peluria rossiccia. Amano i colori forti e di solito si vestono di rosso. Come tutti i Folletti della tradizione folcloristica italiana, anche i Salvanelli prediligono spaventare il bestiame delle fattorie e amano inseguire le mucche nei prati, impedendo loro di dormire. Di tanto in tanto si avventurano all'interno delle case dei contadini per spaventare i bambini che recitano le preghiere prima di addormentarsi. Spesso, ai viaggiatori che, nel cuore della notte, percorrono gli isolati sentieri di montagna, può accadere di essere affiancati da queste creature saltellanti ed essere accompagnati per lunghi tratti delle loro camminate.

Salvani:Variopinta casata di Folletti diffusa nel nord Italia. Brutti e deformi nell'aspetto, come la maggior parte dei loro simili, durante la notte si agitano senza tregua e spaventano i contadini rendendo loro impossibile dormire. Da molti sono considerati una sorta di nani dei boschi.

Sand Man:Vedi: Omino del Sonno.

Sandmann:Vedi: Omino del Sonno.

Sanguanelli:Sono Folletti alti 50-60 centimetri e hanno corporatura snella; il colore della pelle molto bianco li rende quasi spettrali. Si aggirano nelle campagne durante le notti senza luna, per giocare brutti scherzi ai poveri viandanti.

Sblésen:Folletto dispettoso, molto diffuso nel bergamasco, compagno di scherzi e birichinate del Berbéch e del Malésen.

Servan:pittoresca casata di Folletti abitatori delle regioni del nord-ovest dell'Italia, specialmente nella provincia di Cuneo. Piccoli, svelti e agilissimi, sono dotati di una forza incredibile e si mantengono quasi sempre invisibili. I Servan sono soliti frequentare le campagne e le case dei contadini, oppure baite di montagna. Quando vengono offesi o scacciati si vendicano combinando una lunga serie di scherzi che costringe gli occupanti a lasciare l'abitazione. Solitamente, come quasi tutti i Folletti della tradizione italica, smorzano la virulenza dei loro scherzi in presenza di una bella fanciulla. Anzi, si racconta che in molti casi alcuni Servan rinuncino alla loro indole dispettosa per aiutare le ragazze nelle faccende domestiche, in cambio della loro compagnia. I Servan desiderano oltre ogni cosa assomigliare all'uomo e perciò spesso scambiano i loro piccoli con i bambini appena nati.

Sgranf:Folletto dai costumi licenziosi e un po' frivoli che vive nella provincia di Bergamo. Voyeur impertinente, lo Sgranf ama spiare le belle donne mentre si cambiano d'abito, oppure mentre fanno il bagno. Spesso, sfruttando le sue minute dimensioni, si raggomitola su se stesso e si nasconde sotto le gonne per guardare le gambe delle ignare malcapitate. Altre volte, per spiare ancor meglio le ragazze, si trasforma in un piccolo gomitolo di lana e si fa raccogliere e nascondere nel seno. Solo allora si lascia andare ed è facile sentirlo sghignazzare di piacere.

Sluagh:Folletto la cui esistenza si perde nella memoria umana. Si racconta che si aggirasse nelle campagne del Piemonte e facesse scherzi ai contadini e agli animali delle fattorie. L'aspetto fisico e le peculiarità del carattere sono ormai dimenticate.

Squass:Nel paese di Clusone, in provincia di Bergamo, si racconta di uno Squass, piccolo Folletto pestifero, che era solito mettersi a cavalcioni sui tronchi che costeggiavano la strada e ridere a squarciagola degli ubriachi che il lunedì sera tornavano dal mercato. Di questo particolare Folletto non si ricordano però le fattezze.

T

Tamarindo:Folletto friulano che indossa scarpe e cappello in rame

Tockji:Piccolo Folletto conosciuto nelle campagne circostanti Torino e Cuneo. Il Tockji è una creatura dispettosa e antipatica. L'unico modo per non subire i suoi scherzi è quello d'ignorarlo completamente.

U

U' augurie:Folletto che dimora nella zona di Bari, ma che è possibile incontrare in altre zone della Puglia meridionale. Questa creatura ormai convive abitualmente a contatto con l'uomo nelle abitazioni cittadine, ed è considerata uno spirito domestico. E' un genietto della casa, un nume tutelare della famiglia e dispensatore di favori, ma anche burlone artefice di guazzabugli improvvisi. Infatti, se trova l'abitazione di suo gradimento ne favorisce benevolmente il padrone, arrivando anche a procurargli piccole somme di denaro, ma se invece la casa non è di suo gusto, non smetterà mai di mettere in atto fastidiosi scherzi, tanto che, alla lunga, chi vi abita sarà costretto ad andarsene. Gli U' augurie sono però molto indulgenti e particolarmente benevoli con le belle fanciulle in età da marito. Gli U' augurie sono parenti molto stretti dei Folletti Augurielli.

Yulin:Folletto con le dimensioni di un bambino di quattro anni. Ha il viso molto florido dall'espressione allegra, ma solcato da profonde rughe che talvolta lo deformano irrimediabilmente. Barba e capelli bianchi, corpo armonioso e molto muscoloso, testa grossa rischiarata da un bel sorriso e da occhietti vividi. Vive in casa sotto il fuoco del caminetto e si ciba di burro, cereali e formaggi rubati durante le ore notturne nella dispensa. Buono e servizievole, tiene pulita la canna fumaria del caminetto.

V

Vaina:folletto piemontese ed assomiglia ad un neonato

Vuvitino:folletto custode di tesori calabrese

Z

Zampa del Gal:Creatura fatata che risulta essere un incrocio tra un Elfo e un Folletto. Dimora nella Val di Genova nei pressi di Trento.
Lo Zampa del Gal è un giovane di bell'aspetto ed è solito appostarsi all'imbocco della sua valle ad aspettare il passaggio di fanciulle che cerca immancabilmente di sedurre. L'unico segno che permette di riconoscere la sua natura magica è la mano a forma di zampa di gallo a cui, con malinconia, non riesce a dare un aspetto umano. Secondo alcune fonti pare che una creatura simile allo Zampa del Gal, che era solita sedurre belle ragazze per poi farle scomparire, risiedesse tra le Alpi Cozie.

Zuerghie:Folletti che dimorano tra i boschi della Val Formazza in provincia di Novara. Scivolare con slitte di legno lungo i declivi innevati dei monti è il loro passatempo preferito. Non è una specie violenta o maligna e, spesso e volentieri, aiutano i valligiani nei lavori dei campi. Molti raccontano che una volta uno Zuerghie abbia prestato servizio, come servitore, presso una nobile famiglia dell'Ossola. Purtroppo però, un giorno, venne incolpato di aver insidiato la moglie del padrone e, per vendetta, venne ucciso. Da allora gli Zuerghie sono diventati molto più guardinghi nei confronti degli uomini e tali sono rimasti fino ai giorni nostri.

 

(UN RINGRAZIAMENTO AI PROPRIETARI DEGLI ARTICOLI)

 

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